Urca PG: Istituti protezione della fauna sotto attacco dell’Atc Pg1


giovedì 1 novembre 2012
    
L'Urca provinciale di Perugia in una nota critica duramente la norma inserita nel regolamento Gestione faunistico venatoria di Cervidi e Bovidi dell’A.T.C. Perugia 1 che cita la possibilità di "prevedere attività di prelievo all'interno degli istituti pubblici di protezione". Considerando l'abbattimento a fini venatori della fauna selvatica in tali aree un palese abuso giuridico viste le prescrizioni dell’art.21 della Legge 157/1992, l'associazione ha fatto espressa istanza alla Provincia di Perugia, affinchè esamini il problema ed adotti gli opportuni provvedimenti.

Urca ricorda che "le Oasi di Protezione hanno la funzione di assicurare il rifugio, la riproduzione e la sosta della fauna selvatica; e che le Zone di Ripopolamento e Cattura  hanno la funzione di favorire la riproduzione, l'irradiamento e la cattura della selvaggina autoctona o naturalizzata per il ripopolamento venatorio, nonché la protezione e la sosta della selvaggina migratoria.

E’ di tutta evidenza - dice Urca Perugia - che i cacciatori che dovessero partecipare alle attività di prelievo venatorio negli Istituti predetti, come ideato dall’ATC PG1, sarebbero passibili di denuncia penale. Suggeriamo pertanto a questi ultimi, perciò, di non sfruttare la (ghiotta, per taluni) occasione per sparare una fucilata in più e di rifiutare/denunciare l’invito.


2 commenti finora...

Re:Urca PG: Istituti protezione della fauna sotto attacco dell’Atc Pg1

Egregio Sig. M. Spini E’ doveroso precisarLe che, molto probabilmente, Lei debba fare un corso accelerato che le insegni che prima di (s)parlare occorre essere sempre ben documentati. Le sarebbe bastato consultare il sito dell’ATC PG1 regolamento gestione venatoria cervidi e bovidi del maggio 2012] per rendersi che quei signori non si volevano riferire all’attività di controllo degli squilibri faunistici prevista dall’art.19 della L.157/1992 ed affidata con legge regionale alle Province, attività del tutto lecita e che rientra tra gli obiettivi di URCA, naturalmente, ove ne sia accertata la stretta necessità, ragion per cui, URCA combatte – quasi da sola – questa battaglia di stretta legalità perché con quel regolamento, l’ATCPG1 si è auto investito di un potere, di regolare la caccia in zone ove esiste il divieto assoluto di caccia. Se non lo sapesse, tali Istituti servono anche a far si che la selvaggina, lì, prosperi, cresca e poi si irradi sul restante territorio libero sul quale, poi, anche le persone come Lei ne possono usufruire, cioè cacciare. Tra l’altro, sempre leggendo il detto regolamento all’art 3, purtroppo non riportato nello stralcio del comunicato pubblicato sulla rivista telematica che ci ospita, tale illegale attività venatoria negli ambiti pubblici dovrebbe essere permessa solamente a chi è designato dall’ATC [letteralmente <>], dacchè mi sembra di capire che Lei o è un amico dell’ATC che spera di partecipare a questa riservata attività oppure è, quantomeno, poco informato o comunque non conosce la differenza tra attività/prelievo venatorio e attività di contenimento degli squilibri faunistici che, ovviamente, è ben altra cosa, anzi del tutto diversa sulla quale, poi, URCA, se necessitata (e non inventata, non avrebbe nulla da ridire). Se non l’ha capito, URCA è fatta anche da cacciatori responsabili amanti dell’ambiente e della natura!

da Paolo Spantini segretario provinciale URCA 05/11/2012 16.57

Re:Urca PG: Istituti protezione della fauna sotto attacco dell’Atc Pg1

urca perugia, mi pare che dobbiate fare un corso accellerato di ecologia e di dinamica delle popolazioni. state sostenendo tesi corporative cercando di nasconderle sotto un velo - ma piuttosto sottile - di scientismo. neanche i più sprovveduti animalisti terrebbero in conto di codesta opinione. leggetevi una recente (2010) relazione del Cirsemaf sulle ragioni degli squilibri faunistici che ci stanno massacrando.

da M. Spini 29/10/2012 15.11