Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi


giovedì 6 novembre 2014
    

Daino Fra le altre azioni urgenti proposte dalla Cia Toscana a seguito del convegno sull'emergenza ungulati, c'è l’attivazione degli interventi di contenimento e di prelievo nei parchi e nelle aree protette. I parchi sono infatti il fulcro del problema dell'aumento esponenziale delle popolazioni, fungendo da serbatoi di ripopolamento. I numeri parlano chiaro, a fronte dell'aumento dei contenimenti in tutto il territorio non protetto, cinghiali, caprioli e altri ungulati la fanno da padrone. Sono 400 mila secondo le stime toscane: 20 cinghiali ogni 100 ettari (mentre il Piano Faunistico Regionale prevede 0,5-5); 5 ungulati per ogni agricoltore e 10 milioni di euro di danni produttivi negli ultimi 5 anni.

“Le proposte che avanziamo – ha sottolineato Luca Brunelli, presidente Cia Toscana - si fondano su quattro pilastri fondamentali, uno di carattere-istituzionale, gli altri di ordine politico, riferiti ai principi ispiratori delle norme e dei piani di gestione faunistica. Un riordino della Governance – spiega Brunelli - che ponga fine alla stagione dei conflitti di competenza e dei rinvii, che rappresentano le principali cause di ingovernabilità del sistema di gestione. Quindi occorre fare una netta distinzione, in questo contesto ed a partire dai principi generali della L. 157/92, tra le norme/procedure da applicarsi per le specie in esubero, come nel caso degli ungulati, e quelle per le specie a rischio di estinzione. E poi – prosegue il presidente Cia - il riconoscimento del fenomeno della sovra-popolazione degli ungulati come “emergenza nazionale” agricola ed ambientale. Infine è necessaria una pianificazione venatoria compatibile con il diritto di tutela preminente dell’agricoltura, in quanto comparto produttivo e fonte di reddito per chi vi opera, rispetto al quale debbono essere regolate e riequilibrate le densità venatorie”.

Quasi sempre le iniziative di contenimento, constata Cia Toscana, si impigliano in una inestricabile ragnatela nella quale si intrecciano interessi corporativi e di parte, conflitti di competenze tra Istituzioni, interventi della Magistratura, ricorsi alla Corte Costituzionale. A restare impigliati nella rete sono gli agricoltori, che vedono messa in discussione la propria “libertà di impresa” ed i propri redditi, avendo una sola certezza: che i danni arrecati dal “patrimonio patrimonio indisponibile dello Stato” rappresentato dalla fauna sarà ripagato, quando va bene, solo in minima parte.

Fra gli interventi della tavola rotonda, citianmo quello del viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero: “la caccia – ha detto - da sola non rappresenta una risposta per il riequilibrio animali-natura”. Il viceministro ha rimarcato poi “la necessità di sostenere una forte sintesi fra vari soggetti e non agevolare la logica del conflitto”.  “Le realtà venatorie sono nostre alleate – ha concluso il presidente Cia Toscana Luca Brunelli -, ma non confondiamo il reddito degli agricoltori e delle loro famiglie con il passatempo di altri”.


8 commenti finora...

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

Bisogna riscrivere la 157/92 e la 394/91(Legge quadro sulle aree protette) finchè queste due Leggi rimarranno così, non si potrànno gestire gli ungulati nei parchi, gli ambientalisti avranno sempre due leggi ad hoc di tutela, quindi con i loro ricorsi l'avranno sempre vinta, tutto il resto sono solo chiacchiere.

da giusva 07/11/2014 9.58

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

Due geni! "Ce vedono dall' orecchio e ce sentono dall' occhio..." Ci volevano loro per spiegare come stanno le cose. Certo che svegliarsi tardi e' meglio che non svegliarsi mai!! Facessero candelari DECENTI ed eliminassero le zone protette che servono solo a peggiorare l' ambiente e riempire le tasche dei soliti furbacchioni e poi si vede se la caccia puo' mantenere l' equilibro. Ma certo che tutti questi pappagoni incravattati a sproloquiare non li batte nessuno.

da Pappagone 07/11/2014 0.02

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

Eh già'..e dato che c'e'vada a farsi una sbevazzata anche sul parco colli euganei,dove onesti viticoltori si vedono distrutti ettari di vigne dai cinghiali proprio in tempo di vendemmia...vediamo come la pensano di bamby..si porti anche Stival..dopo il successone dell'orso non dovrebbe aver difficoltà'..

da Cassador Veneto 06/11/2014 18.45

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

chiamate zaia amico del bamby, e fatevi risolvere il problema da lui, sciopero venatorio, per due anni e vedrete che arriveranno sotto casa questi cornuti....

da dardo 06/11/2014 16.35

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

Si deve ripensare la legge sulle aree protette perche' cosi non funziona ed è solo dannosa sia per l'ambiente che per l'agricoltura.Ora bisogna vedere se la politica preferisce tenersi stretti quei quattro voti degli pseudo-ambientalisti oppure se si ha il coraggio di dire e fare tutti quegli atti che una nazione seria dovrebbe fare.Innanzitutto si dovrebbero rivedere tutte le percentuali di territorio in piu' che "stranamente" qualcuno ha permesso di oltrepassare quello che la legge prescrive e capire se ci sono delle responsabilità in questo e perchè è accaduto, e poi secondo me una volta appurata la situazione andrebbero smantellate quelle aree che figurano solo sulla carta come parchi ma che in effetti non lo sono assolutamente e creano disagi alle popolazioni che ne sono inglobate(divieto assoluto di fare qualsiasi cosa).Se ciò dovesse accadere allora si risolleverebbe l'intero comparto agricolo e ambientale con la figura del cacciatore al centro di un progetto che porti equilibrio in tutte quelle percentuali di animali che ne sono in sovrannumero.Saluti

da ettore1158 06/11/2014 16.25

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

Che i parchi ed in genere le zone dove la caccia è proibita sono diventati serbatoi per la riproduzione incontrollata di ungulati, lo sapevamo tutti.A parte i nostri amministratori vittime dell'animalismo becero e dannoso.Infatti in tutto il mondo, nei parchi si esercitano azioni di controllo. Ma noi siamo in idalia. I responsabili non verranno mai puniti perchè la visione disneyana della natura è politicamente corretta.

da Arrabbiato 62 06/11/2014 15.26

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

Quello che chiedo e non so se già si fanno, i censimenti all'interno dei parchi, qualora dovessero risultare delle densità troppo alte in particolare mi riferisco alla specie cinghiale, perché non poter organizzare dei prelievi per poter tenere questa specie sotto controllo dato che è il responsabile dei maggiori danni all'agricoltura e alla fauna selvatica. E' li all'interno dei parchi che il cinghiale di giorno si rifugia consapevole che nessuno gli può fastidio e di notte con tutta sicurezza esce far fare danni ovunque.

da un cacciatore 06/11/2014 13.52

Re:Cia: l'emergenza ungulati si affronti anche nei Parchi

...la caccia – ha detto - da sola non rappresenta una risposta per il riequilibrio animali-natura...ok, altro? suggerimenti? ah già, è un politico, andiamo di sole parole, niente fatti

da PaoloP 06/11/2014 13.17