Edo Bianchedi

Edo Bianchedi nasce a Faenza (RA) nel 1950 e mostra fin dall’infanzia una fortissima predisposizione per il disegno e la pittura.  Viene preso sotto la propria ala dal maestro Domenico Matteucci, docente alla Scuola “Tommaso Minardi” di Faenza e noto ceramista e scultore, che gli insegna tutto ciò che sa.

Edo Bianchedi si specializza in nature morte, nature morte di caccia, ritratti di persone, ritratti di animali e paesaggi, con un occhio al Seicento e ai pittori fiamminghi. Espone le sue opere tra gli anni Settanta e gli anni Novanta nell’entroterra romagnolo; inserito nella realtà artigianale di Faenza, città famosa in tutto il mondo per la maiolica, fino a metà degli anni Novanta si è occupato anche di ceramica e pittura su ceramica, realizzando vasi, piatti, ritratti e pannelli.

Dai suoi dipinti emerge una forte passione per la tradizione romagnola, la fauna locale e gli animali in generale. Numerosi sono i soggetti venatori, ma anche cani, gatti e tutti quegli animali che nel tempo e in diverse occasioni sono stati curati in casa Bianchedi.  Osservando attentamente la realtà, cercando di  riprodurla nelle sue sfumature più caratteristiche, Edo Bianchedi ne interpreta l’essenza e ne fa risaltare l’anima.

L’attività venatoria è una tradizione di lunga data nella zona della Romagna e in generale tra i boschi e le valli del nord Italia. Edo Bianchedi, appassionato di caccia fin dalla gioventù, ha trascorso anni a studiare e osservare gli uccelli, imparando a riconoscerne razze e sottospecie e utilizzandoli come soggetti per i suoi quadri. La natura morta di caccia, un genere pittorico oggi molto raro in Italia, è una delle caratteristiche peculiari della sua arte.

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