Percezione e valore del paesaggio
giovedì 3 marzo 2011 
    
La legge 9 gennaio 2006 n. 14, che ha ratificato la Convenzione Europea del Paesaggio, costituisce una sorta di "rivoluzione copernicana" nella politica paesaggistica italiana. Per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico compare una definizione univoca di paesaggio e di politiche paesaggistiche. Dopo decenni d'incertezza viene affermato in modo chiaro che il paesaggio è costituito essenzialmente dalla percezione del territorio che ha chi ci vive o lo frequenta a vario titolo e viene altresì detto che le persone hanno il diritto di vivere in un paesaggio che risulti loro gradevole. Parallelamente anche la Politica Agricola Comunitaria ha indicato che l'efficacia dei contributi erogati agli agricoltori per gli interventi di miglioramento del paesaggio deve essere valutata considerando il miglioramento della qualità percettiva del paesaggio. Poiché secondo la nuova normativa non potranno più essere gli esperti a stabilire cosa sia da considerare un bel paesaggio, si pone il problema di comprendere quali siano i fattori alla base della percezione visiva del territorio, e cosa lo renda più o meno gradevole per la popolazione. Sarà inoltre necessario disporre di idonei strumenti di valutazione che possano indirizzare e supportare le politiche paesaggistiche. In questo volume sono raccolti i risultati delle ricerche svolte nel Veneto nell'ambito della ricerca nazionale "Gli interventi paesaggistico-ambientali nelle politiche regionali di sviluppo rurale". Dopo aver illustrato quali sono i fattori alla base della percezione del paesaggio, vengono analizzate le metodologie di valutazione attualmente disponibili evidenziandone pregi e difetti e verificandone l'applicabilità attraverso alcuni casi di studio riferiti alla montagna, alla pianura e all'area lagunare del Veneto.
 
 
Percezione e valore del paesaggio
Autori: Tiziano Tempesta; Mara Thiene  
Anno di pubblicazione: 2007