Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite i pesticidi non portano alcun beneficio produttivo, ma, al contrario, costituiscono una lenta arma letale per la salute umana e dell'ambiente. Secondo l’analisi presentata al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, i pesticidi sono responsabili di 200mila decessi all’anno per avvelenamento acuto ed il 99% di tali morti avviene nei paesi in via di sviluppo.
Eppure le alternative ci sono. Di questi giorni la notizia di un rivoluzionario eco-diserbante progettato in Sardegna a base di composti naturali (malvasia, lana e olio d’oliva) scoperto da un team di ricercatori e imprese capitanato da Daniela Ducato, responsabile della filiera “Edizero Architecture for peace”. Si chiama Natural Weed Control, ed è il primo al mondo nel suo genere. E' già stato sperimentato con successo dall’Italia agli Stati Uniti e forse presto gli agricoltori potranno scegliere di adottarlo.
Tutto è cominciato dalle api. L’idea infatti, maturata dopo anni di sperimentazioni e ricerche, è nata per fermare la inesorabile moria d'api a causa dei dei diserbanti tradizionali. Serviva progettare al più presto un'alternativa che permettesse la sopravvivenza delle api e salvaguardare i prodotti agricoli. “In Sardegna ci sono moltissimi apicoltori che chiedevano aiuto in quel senso, l’input è arrivato dall’associazione nazionale Città del Miele – racconta l’ideatrice del progetto su Il Fatto Quotidiano –. Le api e le farfalle sono le prime a risentire delle conseguenze sui trattamenti del terreno, ma hanno la funzione importantissima di impollinare. Volevamo qualcosa che potesse risolvere il problema senza danneggiare l’equilibrio della natura”.