Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia


lunedì 11 novembre 2013
    
"La soluzione al problema della eccessiva presenza di ungulati  è ancora lontana dall’essere trovata". Ne prendono atto in una nota congiunta Arci caccia e Federcaccia di Siena, all’indomani dell’ incontro con l’Assessore Regionale Gianni Salvadori, incontro richiesto assieme alle Organizzazioni degli Agricoltori.

"Ancora  una volta
- evidenziano le associazioni venatorie senesi - abbiamo assistito ad un disarmante rimpallo di responsabilità, con la Provincia – presente all’incontro – che lamenta l’impossibilità, senza ulteriori garanzie da parte della Regione,  di esercitare le funzioni che pure la legge le delega e la Regione che, dall’altra parte,  non sembra ritenere sussistano le condizioni per un proprio intervento diretto in sostituzione della Provincia stessa, prerogativa che peraltro la legge regionale le assegna".

Il risultato è il permanere del blocco degli interventi di contenimento ex art. 37 della legge regionale 3/94, blocco in essere nella provincia di Siena ormai fin dal primo ottobre scorso: una situazione, evidenziano
Alessandro Ferretti, presidente Arcicaccia Siena e Mauro Neri, Presidente Fidc Siena,  inconcepibile, anche a fronte di quanto invece accade in altre realtà della Toscana.

"Nel frattempo la situazione sul territorio, in centinaia di strutture pubbliche zeppe di ungulati sta esplodendo, compromettendo la funzione a cui tali strutture sono  deputate. Le Associazioni degli agricoltori sempre più esasperati si dimettono dagli ATC facendo scricchiolare anche questo ultimo baluardo a difesa della gestione faunistica e venatoria" dicono le due associazioni.

Arci Caccia e Federcaccia, a fronte di questa condizione paradossale, fanno sapere che hanno deciso di non partecipare al Tavolo riunito oggi dalla Provincia, per dare un segnale preciso e richiamare le istanze istituzionali competenti alle loro  responsabilità. "Arci caccia e Federcaccia, pur non rassegnandosi di fronte a questa  situazione che minaccia di far sgretolare l’impianto gestionale che hanno fortemente contribuito a far nascere e crescere in Provincia di Siena , dichiarano  di non sentirsi minimamente responsabili per l’aumento dei disagi all’agricoltura e all’ordine pubblico causato da specie di fauna selvatica che i cacciatori, senza gli adeguati strumenti che è compito delle istituzioni rendere disponibili, non possono essere in grado di gestire".


8 commenti finora...

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

Rieti..con personaggi come lei,disfattisti e gettasterco di professione (altro son convinto non saprà fare),sicuramente andremo poco lontani.Ma forse è quello che si merita lei ed elementi come lei.

da Massi 14/11/2013 7.41

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

CINCHIALAI politica e associazioni venatorie AVETE DISRTUTTO TUTTO ANCHE LA FIGURA DEL CACCIATORE. CHE SCHIFO Questo l'ho aggiunto io cacciatore non cinghialista

da Rieti 13/11/2013 3.50

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

Quindi prendo il modulo, compilo la richiesta di sopraluogo all’A.T.C., prontamente si reca sul posto un qualificato perito. Compiliamo la domanda - a novembre 2013 - che porterà ad un presunto risarcimento, dico presunto perché il perito certo non poteva dire nulla di più, entro novembre 2016! Questo accade. Quindi, non era forse intuibile ed intellegibile, almeno venti anni fa’, che il parziale risarcimento non poteva rappresentare una soluzione? Ma se torno indietro con la mente ricordo di quante riunioni e tavole rotonde passate a fare interminabili ed inutili discussioni sui metodi di valutazione dei danni. Anche con noi «scultori delle zolle», quelli sempre attenti a come fare la ”capezzagna” - il giro conclusivo dell’aratura - perché il prato lavorato e seminato deve essere fatto con attenzione, perché, come dice mio padre, «è sotto gli occhi di tutti». Quanto sarebbe stata più semplice la soluzione finalizzata a ridurre la consistenza dei cinghiali «vicina allo zero»! Ma non «è mai troppo tardi». CINCHIALAI politica e associazioni venatorie AVETE DISRTUTTO TUTTO ANCHE LA FIGURA DEL CACCIATORE. CHE SCHIFO

da Rieti 13/11/2013 3.46

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

Mi sorprende che solo oggi si battano i bastoni pacifici nel dire che si spenderanno circa tre milioni di Euro per i risarcimenti. Bene, chi ha già letto queste mie semplici considerazioni ben ricorda che fui io ad evidenziare lo spreco di pubblico denaro e che per noi agricoltori il risarcimento era incongruo al danno e che, vista la natura delle aziende agricole, va risarcito come «danno emergente e lucro cessante». Ipotesi ingiustificata per le casse statali. E voglio annoiare il lettore, prendendolo per mano per illustrargli passo passo il procedimento necessario per adire ad un ipotetico risarcimento. Venite pure con me. Una mattina mi sveglio ed andando giù per la strada scorgo un prato di circa un paio di ettari con prato seminato, dove in genere pascolano le nostre mucche, quindi verdeggiante, quasi completamente di color marrone. Sembrava arato male. Fermo l’automobile, guardo meglio: era stato scavato dalle solite mandrie notturne di cinghiali.

da Rieti 13/11/2013 3.42

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

Ed ironia della sorte, a volte, proprio le stesse mandrie di cinghiali, ignare delle discutibili regole degli uomini, attraversano durante la giornata, o nottata, gli inesistenti confini del Parco o della Riserva provocando identici danni, ma con, appunto, esiti diversi. Di uguale c’è però, in tutto il territorio, senza distinzione di «dentro o fuori», l’azione distruttiva di scavo del terreno. Bene, sono compiaciuta di leggere che la soluzione del problema danni da cinghiali non possa essere più il risarcimento! Bene, l’hanno scoperto. Bisogna ricordare che per quasi venti anni ci hanno propinato, a noi contadini, modulistiche polverose da compilare rispettando i termini per chiedere i fantomatici “risarcimenti” come soluzione ai quintali di raccolto perduto, di campi di granoturco massacrati dagli scavi di mandrie di cinghiali, di ettari di mais seminati oggi e l'indomani, scoperti quasi avessero un radar, completamente scavati con dovizia ed alta precisione dai musi dei capi mandrie dei cinghiali.

da Rieti 13/11/2013 3.41

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

ma che cavolo dici, riccardo. se non avessimo le associazioni venatorie, allora sì che saremmo nei casini. e poi, lasciatelo dire, le rappresentanze istituzionali sono sempre lo specchio della pancia dei rappresentati. onde per cui, se la caccia italiana è in queste condizioni,il mea culpa lo dobbiamo fare prima di tutto noi, che non siamo capaci di capire il mondo. pureteoppo in italia, come ti giri, è così. la nostra fortuna (qualcuno la chiama ancora così)è la nostra condanna. siamo più furbi che intelligenti e soprattutto più furbi che responsabili. a noi il senso dello stato ci hanno sempre detto che è un'opzional.

da Papa F. 12/11/2013 9.27

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

Essendo Veneto e cacciando in Provincia di Siena fin dal lontano 1980, non comprendo perche non si possa arrivare alla soluzione dei problemi, basta una semplice cosa la VOLONTA' POLITICA, le ass.venatorie diano una mano alla politica.

da Franco 11/11/2013 22.09

Re:Contenimento ungulati fermo a Siena: la denuncia di Fidc e Arcicaccia

Che gran casino . Questa e tutta colpa delle associazioni venatorie pensano soltanto stare a sedere sulla poltrona negli uffici e basta .PAPPPPPPONNNNI. (AUCI) (Associazione- Unica-Cacciatori-Italiani)questo voglio.

da Riccardo 11/11/2013 20.34