"Finalmente vi è la realistica possibilità di avere al Parlamento Europeo un rappresentante del mondo delle armi e della caccia. Un rappresentante non improvvisato, ma che vive ed opera con successo in questo mondo e ne conosce tutti i problemi". Sono le parole dell'ex giudice, esperto di legislazione armiera e venatoria, Edoardo Mori, sul suo sito (Earmi.it), in riferimento alla candidatura di Matteo Passoni (Forza Italia) alle elezioni europee.
Si presenta nelle liste della circoscrizione Nord Ovest (che riguarda le regioni Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta). Ex militare, ingegnere, armiere, tiratore e cacciatore, progettista e costruttore di un'arma per il tiro a lunga distanza di alta precisione e grande successo, esperto di protezione civile.
"È una occasione da non perdere - scrive Mori - perché è la prima volta che il mondo delle armi e della caccia ha la possibilità di inviare una persona esperta e competente dentro "la tana del lupo", cioè quelle istituzioni che tanti danni ci hanno fatto, criminalizzando, per fisime ideologiche, ciò che è solo una forma di attività sportiva encomiabile e un settore importante per l'economia italiana e per l'immagine dell'Italia nel mondo".
Qui il suo programma sul tema:
CACCIA E TIRO A SEGNO
A livello europeo, la caccia è una attività praticata da oltre 10 mila anni e oggi coinvolge ben 7 milioni di persone, 120 mila aziende famigliari con 800.000 lavoratori. Oggi la caccia intelligente è orientata e gestita secondo criteri scientifici, rispettosa dell’agricoltura e dell’ambiente. Essa rappresenta uno degli elementi fondamentali nella conservazione ambientale e faunistica. Occorre fare fronte alle spinte oltranziste dell’animalismo militante, che mirano a limitare o addirittura vietare questa attività, su indicazioni erratamente emotive, invece che affidarsi alle leggi biologiche e alle conclusioni scientifiche delle istituzioni, scaturite dal confronto con le associazioni venatorie e agricole. Le quali studiano e conoscono in modo più approfondito il territorio e le tematiche connesse. La caccia, infatti, rientra in un concetto più ampio di ruralità, che è la vera tutela del territorio.
Circoscrivere l’uso del piombo extra zone umide: a fronte di una timeline molto pressante da parte del comitato Reach, per la messa al bando del piombo non solo a caccia nelle zone diverse dalle zone umide, ma anche nell’attività sportiva, permangono le problematiche tecnico-industriali relative ai materiali alternativi. In particolare, per quanto riguarda i piccoli calibri e l’aria compressa, occorre il massimo impegno quotidiano perché il progetto di messa al bando del piombo non si trasformi in una minaccia reale per le attività del tiro sportivo, specialmente in quegli impianti di tiro nei quali già da anni il recupero del piombo è assicurato.
L’attività sportiva o caccia con armi da fuoco sono oramai transnazionali a livello europeo. Ancora oggi, tuttavia, esistono numerose problematiche al di fuori dei propri confini nazionali, che sono motivate delle differenze a livello normativo dei singoli Paesi membri. Occorre armonizzare subito le legislazioni e le procedure per i tiratori sportivi e tutti i cacciatori, che praticano attività a livello internazionale, affinché esse siano semplici, omogenee, sicure e chiare per tutti.
Il giusto contrasto al commercio illegale di armi non deve essere il pretesto in ambito europeo per imporre, con lo strumento della direttiva europea, limitazioni sulle armi legalmente acquistate, trasportate e detenute. Le quali nulla hanno a che vedere con la sicurezza dei cittadini. Queste limitazioni si riflettono inutilmente sui privati e soprattutto sulle aziende artigiane che operano nel settore, che nulla hanno a che vedere con il commercio di armi militari, bensì per le attività di vendita e produzione in ambito sportivo, venatorio, collezionistico. Occorre dire basta senza paura e invertire la rotta in questo senso, su basi logiche e scientifiche, non emozionali. C’è bisogno di una persona che eserciti una specifica quanto puntuale educazione nei confronti dei media e dei parlamentari europei, al fine di far comprendere in modo chiaro e netto quali sono le distinzioni chiare.
Rispetto al commercio, il trasporto, il possesso legittimo di armi occorre far capire bene la differenza, terminologica e sostanziale tra i vari ambiti che sono tra loro diversissimi, la confusione mentale su questi argomenti ha creato già troppi danni. In modo particolarmente ampliati da provvedimenti normativi scritti con un linguaggio confuso, non specifico e non tecnico. Per esempio: il 22LR non è munizione da arma corta, lo dice il suo nome stesso (long rifle). Serve chiarezza e armonizzazione.
Non ultima l’agricoltura che va protetta e incentivata, soprattutto per aziende sotto i 200 ettari, ovvero famigliari. Essa è l’arte e la pratica di coltivare la terra per ottenerne prodotti sani per l’alimentazione delle persone e degli animali e anche per la produzione materie prime per numerose industrie (cotone, lino, semi oleosi e così via). In senso più ampio, include anche l’allevamento del bestiame e la coltivazione dei boschi. L’agricoltura è il fondamento dell’economia dei popoli europei. Bisogna difenderla perché solo il contadino si prende cura, giorno per giorno, della sua terra. Il cacciatore questo lo capisce bene, lo rispetta, lo sostiene da sempre e lo insegna agli altri".