Leggo divertito, ma anche un po’ sconcertato, gli articoli apparsi sulla stampa locale, nei quali la Presidente del movimento animalista pordenonese appare in bella mostra con l’On. Brambilla, entrambe scatenate contro la corsa degli asini di Porcia, un evento folcloristico che vede protagonisti i noti animali da soma. Vengono tirate in ballo le autorità civili e addirittura quelle religiose! Qualcosa s’ha da fare per questi poveri asinelli, magari potrebbero essere maltrattati… presumono in malafede le due signore!
La Brambilla, nota assenteista al parlamento si fa invece presente per la piccola realtà di Porcia, rincarando la dose e tirando in ballo le tante manifestazioni che ogni anno richiamano centinaia se non migliaia di visitatori, come la sagra dei osei di Sacile. Bene ha fatto il sindaco Marco Sartini (Lega) a difendere la centenaria manifestazione, espressione della cultura e della tradizione degli abitanti della cittadina friulana da egli amministrata.
Al di la dell’interesse e del sentire personale di ognuno di noi, credo invece appaia chiaro ai più quanto sia tendenzioso, paradossale e ridicolo questo modo di fare politica e di farsi pubblicità, una politica fatta esclusivamente di spot a difesa degli animali, solitamente già difesi benissimo e amorevolmente accuditi dai propri padroni. Soprattutto ormai è chiaro a tutti, anche alle caprette, che oggi in Italia nessuna manifestazione pubblica possa includere nel proprio programma neanche un ipotetico maltrattamento di animali! Vada piuttosto l’On. Brambilla a protestare contro le pratiche di macellazione islamica, peraltro scandalosamente sdoganate dalla stessa UE, che prevedono lo sgozzamento a vivo degli animali. Si lascino dunque correre gli asinelli di Porcia, che ogni anno richiamano l’attenzione e l’affetto dei partecipanti e dei bambini, che vengono ad ammirarli da tutto il Friuli e dal vicino Veneto. Io credo che una sorta di rivoluzione del buonsenso vada oggi pensata anche in questo settore, allo scopo di riequilibrare un po’ i rapporti uomo - animali, magari e soprattutto nel rispetto etologico dei rappresentanti della seconda categoria.
Dario Buscema