Con un ingenuo post su facebook, il Comune di Piombino ha annunciato l'installazione di tre casette nido per i pappagalli parrocchetti che popolano la città. Dunque, a dispetto delle norme in vigore e degli allarmi degli ornitologi, il Comune della cittadina livornese si fa vanto di aver favorito la proliferazione di una specie aliena, che tra l'altro fa danno alle altre autoctone.
“L’attenzione al territorio – dichiara Riccardo Gelichi, assessore ai Lavori pubblici – passa anche da questo tipo di interventi. Una cittadina, che ringrazio per l’interessamento, ci ha segnalato questa colonia di pappagalli in espansione e abbiamo deciso di intervenire per tutelare gli animali. Si tratta di semplice attenzione ai dettagli: credo che sia anche questo che rende efficace l’azione di un’amministrazione”.
In realtà è vero tutto il contrario. Un'amministrazione comunale avrebbe semmai l'obbligo di conoscere tutte le norme in vigore sulla tutela della biodiversità e di comportarsi di conseguenza, non certo rendendosi protagonista di pratiche scorrette come quella descritta e attuata, per fortuna in maniera limitata.
A quel post sono seguite numerose critiche al Comune. Tra le tante, Marco Colombo, naturalista e fotografo, spiega per esempio che questi uccelli sono alquanto territoriali e possono attaccare altri uccelli, come passeri e cince, spaccando loro il cranio col forte becco e che entrano in competizione per le cavità in cui nidificano con altre specie importanti, come l'assiolo o alcune popolazioni di pipistrelli, oggi in declino o addirittura lo scoiattolo rosso, che già soffre della presenza del suo cugino americano. Senza contare i danni che fanno all'agricoltura e ad altre attività umane.
La redazione