Con queste due lettere mi permetto di confutare le comunicazioni fuorvianti di due associazioni animaliste - ambientaliste della mia regione, la Liguria.
Pino Lanata
Eccole:
Gent.mo Sig. Pietro BURZI
Presidente LEIDAA TIGULLIO
Sono “il cacciatore convinto” a cui fa riferimento il suo articolo pubblicato da Levante News.
Ho appreso che Lei è un seguace dell’On.le Brambilla; OK, tutto bene; ognuno è libero di seguire il Dio o la dea in cui crede; però non mi sembra corretto che per divulgare il proprio credo si “spari” contro chi la pensa diversamente e che opera nel rispetto delle vigenti democratiche leggi.
Forse Lei non sa, o non vuole sapere, che la CACCIA è una attività lecita, ben disciplinata da leggi europee, nazionali, regionali e da regolamenti locali.
Il fatto che i cacciatori abbiano la facoltà di entrare nei terreni privati non è un arbitrio, ma è ben previsto dal Codice Civile; per andare a caccia lo Stato da una concessione (il porto armi uso caccia) soggetto ad una tassa annuale di euro 168,00! E non mi sembra proprio poco. Tale diritto è stato conquistato con la Rivoluzione Francese, fino in allora la caccia era riservata ai nobili e al clero.
Sono certo che è ben più pericoloso attraversare una strada ANCHE sulle strisce pedonali che non passeggiare nel bosco ANCHE durante una battuta di caccia al cinghiale (sempre opportunamente segnalata). Gli incidenti di caccia sono statisticamente irrilevanti, la nostra polizza assicurativa infatti non ha un costo iperbolico, ma per certe Associazioni sono ad arte strumentalizzati e enfatizzati per tirare acqua ( o soldi?) al proprio mulino.
Certamente non devono esserci morti per la caccia o di caccia, ma nemmeno per le strade, in montagna, fra i cercatori di funghi, fra i ciclisti, fra i motociclisti, fra i pescatori subacquei, ecc.ecc.
Sicuramente fra i cacciatori c’è anche qualche mela marcia e per questo non si deve criminalizzare l’intera categoria, ma colpire individualmente l’elemento negativo per allontanarlo o rieducarlo.
Cita potentissimi fucili “a palla unica”; che cosa vuol dire? Tutto oggi è potenza: bombe, missili, cannoni,coltelli, web, face book, stampa: tutto può uccidere; tutto può dare gioia, cultura, emozioni, informazioni e potere. Dipende da chi ne fa uso, e i cacciatori sono ben istruiti ed addestrati ad usare le loro armi.
Per Lei toccare e guardare un animale è gioia; per il cacciatore “fare l’alba”, vedere un cane guidare fermare riportare, vedere un beccaccia fare “il campanile”, scovare una lepre, è gioia ed emozione… e se spara e raggiunge il suo scopo è piacevole onorare il “sacrificio” dell’animale mettendolo “in pentola”. Non è un reato, non è una bestemmia; è sempre un atto che ai nostri antennati ha permesso di sopravvivere e generare prole.
Oggi certamente non andiamo a caccia per necessità alimentare (vista la situazione covid potrebbe diventare anche utile) ma certamente per una passione legittima e, se ben analizziamo la realtà, anche per la gestione del patrimonio faunistico, che altrimenti sarebbe preda del solo bracconaggio.
Anche Lei che ama gli animali dovrebbe difendere la caccia che gestisce le risorse per assicurare il loro corretto mantenimento( vedasi piani molto conservativi dei prelievi ungulati), e sperare a 86 anni di avere patente per uno o due anni e porto armi per cinque anni! Lei non sa che per avere il certificato medico di idoneità al porto armi e ben più complicato che avere quello per la patente. Per ottenere il primo occorre che innanzitutto sia il medico di famiglia a dare il consenso, poi il certificato definitivo deve essere rilasciato da un medico della sanità pubblica in attività effettiva; ma per la patente è sufficiente anche un medico in pensione… e allora l’età non conta! E quante sono le morti causate da auto e moto? Questo Lei non lo cita.
Cita Gandhi. Ottimo! Sono d’accordo, l’Italia è GRANDE! Ricevono più contributi le onlus animaliste/ambientaliste, ecc. che l’Ospedale Gaslini. Meglio curare un animale che un bambino!
Saluto cordialmente anche Lei, invitandola a conoscere meglio la caccia e tutto il suo mondo; forse capirà che con una caccia in piena attività non ci saranno problemi per i suoi animali che, a quanto si dice, devono avere solo e sempre più diritti.
…ma siamo sicuri che si possa sempre parlare di diritti e mai di doveri?
Chiavari, 16/11/2020
Pino Lanata
Gent.ma Sig.na Saba Wesser
Presidente ZANDRA
Mi riferisco al suo articolo apparso recentemente su “Levante News” dal titolo: “caccia: grave tirare per la giacca il Prefetto per consentirla”.
Confesso che non sapevo nulla della sua esistenza e della sua attività. Non sono uomo di mondo. Così dopo aver letto tale articolo ho cercato si sapere chi era Lei e che associazione rappresenta. Ho trovato il suo elegantissimo (e piacevole a vedersi) sito; ho scoperto che Lei si definisce “la regina dei cinghiali” e dichiara testualmente: “sono una donna dall’animo selvaggio, solitario e ribelle, sempre pronta a collezionare nuove avventure ed esperienze in giro per il mondo. Difendo i diritti degli animali e sono devota a Madre Terra. Mi piace cucinare e coltivare il mio orto”.
Non dice però che è anche assolutista e antidemocratica … Lei è una Regina!
Le spiego perché ho deciso di rispondere al suo articolo.
Sono un cacciatore; ho avuto il primo porto armi nel lontano 1966, a sedici anni. Oggi purtroppo siamo rimasti in pochi a ricordare quegli anni meravigliosi e di libertà, nel rispetto delle leggi. Sono nato e cresciuto in una famiglia chiavarese, ove tutti erano CACCIATORI; ho vissuto tutta la mia vita, e spero ancora per tanto, in una storica ARMERIA.
Oggi non sono né un criminale né un assassino, non sono frustrato, non sono tossicodipendente,né alcolizzato. Sono cresciuto mangiando selvaggina e pesci, con verdure dell’orto di famiglia.
Sono andato e vado a caccia; non ho colpe nascoste da confessare. Oggi sono sempre più orgoglioso di essere un CACCIATORE.
Nel corso degli anni ho lottato contro la caccia consumistica, contro la caccia facilitata; ho favorito la gestione della caccia controllata negli anni 80; ho promosso la caccia di selezione negli anni 90. Quasi sempre in accordo con il mondo scientifico.
Non sono uno “spara balle”: Lei forse un pochino lo è perché nel suo articolo fa pesanti insinuazioni senza fondamento.
Essere cacciatori non è un hobby primitivo e crudele; non è vero che creiamo incidenti in misura tale da essere un problema; facciamo i nostri sacrifici; indossiamo la mascherina anche se siamo tendenzialmente dei solitari; non facciamo assembramenti; abbiamo tanta coscienza sempre e comunque.
Per andare a caccia paghiamo una tassa nazionale, una regionale e una locale; il tutto annualmente; se chiediamo di andare a caccia anche oggi lo facciamo perché è un nostro preciso diritto, legalmente riconosciuto dalle vigenti leggi dello Stato Italiano e dell’Europa.
Intorno alla caccia c’è tanto lavoro, onesto onestissimo, che contribuisce al PIL; anche i cacciatori sono lavoratori, sono essenziali come tutto il genere umano, Lei compresa. Non sono di seconda scelta o marginali: sono titolari di porto armi perché sempre perfettamente corretti nei confronti di tutto e di tutti.
Non confonda cacciatori con bracconieri; non confonda i cacciatori con i devastatori dell’ambiente che sono ben altri (il vecchio termine rapallizzazione forse non lo ha conosciuto).
I cacciatori non sono “guardoni”: sanno rimboccarsi le maniche e lavorare sul territorio; I cacciatori non sono “sul giornale” tutti i giorni a autolodarsi o a sparare contro qualche cosa o qualcheduno; lavorano e basta, … e se prelevano qualche capo di selvaggina non credo che abbiano poi da espiare colpe gravi.
Non è un reato essere cacciatori.
E’ reato dare informazioni scorrette all’opinione pubblica; è reato criminalizzare sempre e comunque la caccia, senza conoscere nulla della caccia, che è attività assolutamente lecita.
La massa di animali selvatici (cinghiali, caprioli, daini, cervi, ecc.) presente sul territorio della nostra Provincia è oggi veramente enorme; è una risorsa e anche un problema.
Non le sembra che ci sia tanto bisogno di lavorare insieme per una vera gestione ottimale che accontenti la collettività tutta?
Oggi è sicuramente meglio mangiare un cosciotto di capriolo o una polenta con cinghiale o un salame di daino invece che impasticcarsi con intrugli di dubbia provenienza. Oggi è meglio allenarsi a sparare dritto invece che annebbiarsi con alcool e droghe varie.
Forse se tutti ritornassimo a vedere, con occhi puliti, la realtà che ci circonda anche Lei capirebbe che la caccia è, e da, vita; che essere cacciatore è simbolo di onestà; che svegliarsi al mattino presto per andar per monti anche con il fucile in spalla è salutare (per ora l’aria non è a pagamento!).
Non me ne voglia più di tanto, ma cerchi di informarsi meglio sui veri cacciatori, sul mondo affascinante della caccia e vedrà che avrà l’opportunità di rivedere le sue idee che oggi mi sembrano invece istigatrici di un nuovo terrorismo ambientale e di un conflitto che non è portatore di frutti positivi.
La saluto, comunque, con cordialità, e la invito a gustare qualche buon piatto a base di selvaggina, naturalmente con il contorno dei prelibati prodotti del suo orto e vedrà che i sapori e i profumi ottenuti saranno veramente piacevoli.
Chiavari, 14/11/2020