Qualche anno fa, dove lavoravo ci fu il boom dei Corsi di formazione professionale, perlopiù sponsorizzati dalla “mamma di tutte le vacche da mungere”, la Comunità Europea, che evidentemente non sapeva altrimenti come poter regalare dei preziosi fondi pubblici. Così anche io, con molti altri colleghi impiegati (ma con noi c’erano anche delle segretarie donne), abbiamo dovuto partecipare a talmente tanti di quei corsi che è quasi impossibile ricordarli tutti. Qualcuno sarà stato anche utile, non dico di no, come quelli sulla prevenzione degli infortuni e sui primi interventi antincendio, ma io ed i miei colleghi e colleghe d’ufficio, che bisogno avevamo di conoscere alla perfezione un quadro elettrico, oppure di saper condurre un carrello elevatore, una gru fissa e su ruote, un carroponte, o di conoscere le caratteristiche strutturali di una fune in acciaio o in fibra sintetica da sollevamento?
Mah, lavoravamo in un sito industriale e ci potrebbe quasi stare, ma la cosa più simpatica era che i “docenti” erano quasi tutti ex sindacalisti in pensione che, fiutato l’affare, s’erano buttati a capofitto nel business del momento guadagnando diciamo.. in modo osceno. Qualcuno di voi si sarà domandato come mai io abbia esordito così, pur sapendo che la mia specialità è la caccia o meglio ancora quella a palla? Molto semplice, perché col proliferarsi dei corsi per abilitare nuovi selecontrollori ho visto cose che voi umani.. Più semplicemente da non credere. Ma procediamo per ordine.
Praticamente tutti gli ATC del Centro Italia hanno deciso di attuare la caccia di selezione “almeno” al cinghiale, indicendo dei corsi aperti a tutti i possessori di porto d’armi per uso caccia. L’affluenza è stata enorme, perché solo in pochissimi non hanno colto al volo l’occasione di poter avere il permesso di cacciare gratis, tutto l’anno, uno dei selvatici più amati e ambiti e con una bella carabina ad otturatore munita di cannocchiale, oggetto di culto particolarmente ricercato oggigiorno! Quando si prendono simili iniziative i primi problemi da risolvere sono sostanzialmente logistici. In primis occorre trovare la location, che di solito viene offerta da un parroco o da un assessore alla cultura tipo: sedi parrocchiali, oratori, auditorium e/o piccoli teatri comunali, poi ci vogliono i…Docenti! E qui casca l'asino e ci sarebbe subito da ridire o da ridere. Perché per “insegnare”ad andare a caccia ad un cacciatore che nel peggiore dei casi ci va già da oltre vent’anni, occorre un cacciatore di straprovata bravura che sia anche un biologo o, meglio ancora, un tecnico faunistico! Per non parlare poi del “professore” incaricato di insegnare il corretto uso dell’arma rigata, della scelta del calibro e delle munizioni e delle tecniche di caccia. Sembra facile ma, credetemi, non lo è affatto…
Di tecnici faunistici ce ne sono molto pochi in giro, e quei pochi vogliono (giustissimamente) essere ben pagati, mentre di “esperti” di armi, munizioni, accessori e di tecniche di caccia a palla…beh, forse ce ne stanno troppi! E volete sapere cosa li accomuna tutti ? Indistintamente si spacciano per PERITI BALISTICI, mentre io, perdonatemi, non ne ho ancora conosciuto uno in tantissimi anni che navigo nel tempestoso mondo balistico-venatorio nazionale. In poche parole succede che nella pratica il docente naturalistico di solito è un semplice appassionato di caccia e di fauna selvatica, mentre il tecnico balistico è l’armiere del paese più vicino oppure un conoscente del direttivo dell’ATC che spara ogni tanto qualche colpo al poligono e che magari ha avuto la fortuna di abbattere un paio di cinghiali con una carabina. Personalmente avrei poco da ridire su cosa combinano, perché a “casa sua” ognuno fa come gli pare, visto che non esistono organi di controllo e, anche se esistessero, farebbero sempre parte della stessa loggia. Mi trovo però a dover ridire quello che è successo a un mio carissimo amico, anzi, che dico, ad un mio carissimo compagno di caccia al cinghiale, che di cose da imparare ne ha davvero pochissime, se non nessuna. Al mio amico, che come nome di fantasia chiameremo Mauro, cacciatore da oltre quarant’anni , che pratica la caccia al cinghiale in battuta con la carabina da almeno venti, gli è stato chiesto di presentare una prova di tiro, un certificato rilasciato (ovviamente a pagamento!) da un poligono nazionale abilitato con tanto di rosata allegata.
Così io e il buon aspirante selecontrollore, ci siamo recati presso un noto poligono vicino Roma e, dopo aver effettuato i tiri richiesti e ottenuta l’ambita certificazione ce ne siamo ritornati a casa. La cosa che non vi ho detto è che Mauro ha usato al poligono la sua bella carabina Browning X Bolt calibro 308 con delle munizioni ricaricate con palle Sellier & Bellot SPCE da 150, molto efficaci sui cinghiali, ma anche molto particolari nella foggia. Infatti, questa bellissima palla ceka ha una caratteristica poco conosciuta dai “meno esperti”, possiede un collarino sporgente e tagliente che praticamente fustella sia la spoglia del selvatico colpito per favorire la fuoriuscita rapida di sangue, sia i fogli di carta dei bersagli al poligono. Credevo che uno pseudotecnico perito balistico “de noaltri” certe cose avrebbe dovuto saperle.
Invece… quando Mauro s’è presentato davanti alla commissione esaminatrice con quel certificato di tiro e con quella rosata si sono messi tutti a ridere, è stato preso in giro in pubblico e minacciato di sanzioni, perché accusato di aver fatto i fori sul bersaglio con un bossolo sparato, usato come stampino, come una rudimentale fustella. “Ma credevi di fregare me?” gli ha detto il super perito balistico.
Ogni commento mi sembra superfluo. Inutile sottolineare che le munizioni gliele avevo ricaricate io e che siamo dovuti ritornare al poligono per ripetere la sessione di tiro, perché altrimenti, non solo quella fatta con le SPCE non gliel’avrebbero accettata, ma sarebbe stato eliminato dal corso per selecontrollori.
Questo episodio, oltre a danneggiare sia il mio amico sia me per il tempo e per il denaro che abbiamo perso, mi ha molto amareggiato perché continuo a vedere troppo persone incompetenti che ricoprono degli incarichi che invece non meritano, fregiandosi di un’ autorità che assolutamente non hanno guadagnato. Cos’altro dire.. speriamo che in futuro le cose andranno un po’ meglio, ma ne dubito….
Marco Benecchi