Grande gioia nel nostro ambiente per l’articolo che ci ha riservato, sabato 2/7, un quotidiano locale con il titolo “Cinghiale in gioielleria a Portofino”.
Finalmente abbiamo occupato anche i territori dei super ricchi; hanno avuto paura … ma dove è il problema?
Pensavano forse che ci appropriassimo del loro gioielli? No, l’oro non ci interessa; noi cinghiali rivendichiamo il diritto di godere anche delle bellezze del Borgo di Portofino.
Portofino, e il suo Monte, non deve essere solo degli umani; noi siamo parte attiva della realtà quotidiana. Siamo abitanti/residenti del Monte e del Borgo, siamo laboriosi, onesti, democratici; però siamo sempre più minacciati, perseguitati, criminalizzati.
Vogliono ERADICARCI! Che parolone! Ci accusano di diffondere la PSA (peste suina africana) e invece di neutralizzare i commercianti scorretti di carne di maiale infetta proveniente dai Paesi dell’est, ci colpevolizzano. Siamo noi che dobbiamo sparire. Resisteremo, resisteremo, resisteremo. Sono milioni di anni che siamo sulla Terra.
…ma che colpe abbiamo noi? Solo una, quelle di non avere denaro e carte varie per poter acquistare quello che ci serve per vivere e riprodurci. E così dobbiamo provvedere con espropri proletari; e se non ci rivolgiamo dove è la ricchezza, dove dovremmo andare?
Ormai il nostro habitat naturale è sempre più povero di risorse; il moderno UOMO del MONTE ci impedisce di provvedere al nostro sostentamento e movimento; ha eliminato discariche varie e liberi cassonetti rumenta; ha creato recinti vari, ha inventato il pastore elettrico (che paura!), trappole subdole ovunque, gabbie di cattura, ecc. e persino l’acqua ci manca (è tutta nelle ben protette piscine).
Non ci resta che scendere in città, anche noi, per un nuovo turismo ambientale.
Non ci temano i cittadini; non sono il nostro obiettivo; se creiamo qualche incidente non è assolutamente voluto, è pura casualità (risarcibile però se siete furbi!).
Cittadini tutti, siate amici e noi saremo riconoscenti; preparateci sacchetti di cibo e noi ci serviremo senza fare danni, se non ci precedono i gabbiani.
Per compenso provvediamo a tracciare sentieri nel bosco, ad arare terreni e aiuole abbandonate, a far crollare qualche vecchio muretto a secco… e facciamo girare soldi per contributi vari.
E pensare che un tempo non conoscevamo Portofino e il suo Monte; l’abbiamo scoperto un po’ tardi, verso gli anni settanta; ce ne siamo invaghiti quando il nostro principale nemico, l’uomo contadino, ha capito che la terra “lavorata” non rende più nulla; rende solo la terra “fabbricata”, soprattutto quella panoramica. Siamo venuti noi a lavorare nel Parco, area protetta?, aspettavamo un premio o almeno il titolo di lavoratori socialmente utili; invece siamo considerati il male assoluto!
Basta, anche noi vogliamo vivere nel benessere, nel lusso, con tutte le moderne comodità; vogliamo essere considerati animali utili e di affezione, con tanti diritti certificati (dalla Brambilla).
Un nostro Socio ha fatto un salto in gioielleria: oro e gioielli non sono il nostro obiettivo; per noi non sono commestibili, ma se fossero distribuiti un po’ meglio tutti potrebbero essere ricchi e felici, ed avere un passatempo: quello di fare il contadino per godimento personale e non per reddito, condividendo i frutti della terra.
Basta rendite da capitali finanziari; investite su di noi; siamo una vera risorsa. Rispettateci, e intanto eliminati i lupi, non solo quelli a quattro zampe.
Dal Monte di Portofino, 04/07/2022
Guercino
rappresentante sindacale dei cinghiali del Monte di Portofino