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28/04/2023 15.13 

 
Tanti anni fa scrissi un articolo intitolandolo: “Ad ognuno il suo”. Questa frase me la ispirò un vecchio detto irlandese che stava a significare, più o meno, che ogni persona ha sempre quel che merita. Quel proverbio l’ho spesso menzionato anche in ambito venatorio, perché nella caccia a palla ho sempre usato e consigliato il calibro giusto, il più adatto per ogni selvatico, cosa che ultimamente in pochi fanno. Perché consigliare e riconsigliare ancora di utilizzare un calibro piuttosto che un altro è una battaglia persa in partenza, specialmente oggi che i neofiti, i neoselecontrollori freschi di abilitazione, sono strasaturi di video e di opinioni social.
 
Oggigiorno tutti vogliono usare delle carabine camerate in calibri grossi e ridentissimi per tirare molto lungo e per brutalizzare le prede abbattute. Non a caso uno dei vanti più frequenti che “origlio” nei circoli, nei ritrovi, nelle armerie e nei poligoni è: “Dovresti vedere cosa fa il mio cannone ai capi colpiti, li cappotta, li fa ruzzolare, li…devasta!” Ok, va bene, tutto il mondo è paese, ognuno può fare quel che gli pare, è o non è  il bello della democrazia? La legge, in particolare, indica il “calibro minimo” da usare, non dà limitazioni per quanto riguarda il massimo.
 
 
 
Infatti, tantissime persone consultate in materia sono state concordi nel ritenere che è sempre meglio abbondare con i calibri e con i pesi di palla, sostenendo che un 9.3 x 62 abbatte meglio di un 308, che un 270 W non potrebbe mai competere con un 300 Weatherby Magnum e così via. Si, certo, come dargli torto, ma il problema è un altro… chi acquista una carabina poi dimentica la cosa più importante: per farci cosa? Si, perché quando un cacciatore si appresta a prendere una carabina dovrebbe avere le idee ben chiare sul suo potenziale e quindi sul suo reale utilizzo sul campo. Recentemente un signore mi ha chiesto un consiglio su che palla usare per cacciare caprioli e camosci col suo 30-378 WM, cosa avrei dovuto rispondergli? 
 
A volte però accade che qualcuno, sicuramente dopo aver avuto qualche brutta esperienza oppure dei  rimorsi di coscienza, ha fatto il contrario, mi ha chiesto dei consigli su come “depotenziare” calibri come l’8 x 68 Shuler, il 9,3 x 74 R, il 375 H & H, il 45/70, il 458 WM etc. Un fattore molto importante che pochissimi considerano è la “gestione del calibro” sia al poligono sia durante l’azione di caccia, o più semplicemente di come poi sapranno sopportare  il rinculo, abbinato al botto e alla vampa di bocca.
 
Credetemi, nessuno ci pensa molto quando va ad acquistare un cannoncino portatile, invece può diventare davvero un problemino rognoso da risolvere. Purtroppo, vuoi per il tempo, vuoi per le reali capacità di un cacciatore “medio” di sapersi tarare l’arma da solo, spesso si acquistano dei kit : carabina, attacchi, ottica, munizioni già assemblati dall’armiere. Questo secondo me è un grossissimo sbaglio, perché si fa presto a scegliere accessori e attrezzature acquistate al volo in una armeria o peggio ancora in rete e/o sulla carta, perché poi la realtà può essere ben diversa sul campo. 
 
 
 
Come ho già sostenuto in tantissime occasioni, non sono mai stato un fautore della munizione “tuttofare”, preferisco  utilizzare per la caccia ad ogni singolo selvatico (o piccolo gruppo di selvatici!) il quadrinomio: arma, ottica, calibro, munizione giusto. Intendiamoci bene, non mi permetterei mai di criticare chi caccia i caprioli con il 300 Weatherby Magnum o con l’8 x 68 Shuler, oppure chi va in battuta con una semiauto in calibro 9,3 x 62, 338 WM e 35 Whelen o con un express da bufali e da elefanti, sono affari loro, ma sinceramente non ne capisco il motivo. “Grosso è bello!”, su questo non si discute, ma quanti sanno che un robusto maschio di capriolo può essere tranquillamente abbattuto con un calibro 5,6 di media potenza e che per fermare il Re della macchia un buon 308 Winchester con palla da 150 grani è più che sufficiente?
 
 
 
Nella caccia a palla, per quanto concerne la scelta del calibro, si tende troppo spesso ad esagerare. Praticamente il contrario di quel che invece si usa fare nella caccia alla piuma, visto che molti cacciatori vorrebbero abbattere colombacci e fagiani con il piombo del nove e del dieci in un calibro 410. Come se usare un grosso calibro rigato o una cartuccia che abbia un maggior numero di pallini potesse essere un aiuto di fondamentale importanza al cacciatore meno esperto. Ok, facciamo così, dimentichiamoci  delle scelte personali e dei calibri amati e “purtroppo” utilizzati dai cacciatori italiani, ritorniamo all’argomento quasi sconosciuto in campo venatorio: la gestione del rinculo.
 
A tutti piacciono le armi leggere, compatte, maneggevoli ed anche camerate in calibri molto potenti, ma poi.. quando si va a sparare al poligono e un pochino meno a caccia, potremmo avere delle grosse sorprese. Un carissimo amico mi ha confidato di colpire sempre nel punto giusto col suo vecchio Steyr cal. 6,5 x 57, mentre non riesce a spiegarsi le brutte rosate al poligono e le tante padelle che fa a caccia col suo Remington calibro 7 mm RM.  Ma cominciamo dall’inizio, da cosa succede quando tiriamo il grilletto di un’arma. Il percussore lanciato colpisce l’innesco di una cartuccia ad alte – altissime prestazioni, a quel punto la miscela innescante brucia la polvere contenuta all’interno del bossolo generando una “reazione chimica velocissima”, comunemente chiamata esplosione. Questo fenomeno genera un’ enorme pressione, nell’ordine di 3500 - 3600 BAR, e ovviamente un boato assordante e un rinculo.
 
 
 
Su un’arma configurata più o meno in modo lineare, il contraccolpo va a scaricarsi sulla spalla del cacciatore – tiratore che la imbraccia, generando un fastidio, che può essere lieve oppure fastidiosissimo. Ecco che subentra il grado di sopportazione personale a simili disturbi. Sappiamo sopportare e gestire a dovere questo fenomeno oppure no? Riusciamo a rimanere concentrati sul bersaglio come si deve oppure, involontariamente, chiudiamo gli occhi e contraiamo la spalla nel momento cruciale dello sparo, quando ci accingiamo a stringere il grilletto? Ecco, questa è la domanda che un cacciatore dovrebbe sempre porsi prima di acquistare una carabina camerata in un calibro un “pochino troppo esuberante” per le prede che poi dovrà andare a cacciare nel campetto dietro casa.
 
 
 
In tutta Italia è esplosa la caccia di selezione al cinghiale. Ottimo! Più siamo meglio stiamo. C’è stata una corsa frenetica nelle armerie per comperare delle carabine da utilizzare a questo scopo e volete sapere una cosa? Sono state più vendute armi camerate in calibro 300 Winchester magnum che in 308! Questo è il mondo, ma spesso può capitare d’incontrare al poligono dei neo cinghialai che imprecano brandendo fazzolettini di carta sporchi di sangue per tamponare le sopraciglia  tagliate e tumefatte! Esistono dei rimedi? Certo che si, come freni di bocca e ottimi calcioli in gomma e gel speciali, ma il discorso è sempre lo stesso, dobbiamo farci maltrattare dai poderosi rinculi solo quando serve, quando davvero per necessità occorre utilizzare dei grossi calibri molto potenti.
 
E’ sottinteso che chi  dovesse recarsi in Africa per un dispendioso safari ai grandi e pericolosi Big Five dovrà essere armato adeguatamente, ma per le cacce “nostrane”, fidatevi dei consigli degli amici più esperti e di  quelli dati da chi di armi se ne intende veramente, non lasciatevi ammaliare dalle energie cinetiche esagerate e dalle velocità stratosferiche…   Meditate gente…meditate!


Marco Benecchi
 

 


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15 commenti finora...

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Pè tirà a du lefe coi porchetti dentro l'orto che è mejo er 12 o a carabina?

da Un consiglio  25/05/2023 20.32

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

E si che belle rinculate che si danno

da Cinghio 65  13/05/2023 19.03

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

auguri agli sposini, un carabiniere e un mascolo barbiere si sono uniti in matrimonio

da bella robba  11/05/2023 18.03

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Adesso ci si mettono anche i carabinieri col matrimonio tra uomini. col picchetto donore pagato coi soldi dei cittadini a due pigliamberta

da bella robba  11/05/2023 18.02

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Proprio ieri sera ho guardato l' ultima puntata di FIeldsports Channel su youtubbe dove, piu' o eno a meta' trasmissione, hanno madato in onda un report sull' India dove hanno problemi ancora piu' grossi! Li si parla di tigri e leopardi che ammazzano persone di continuo. La disiformazione delle associazioni animaliste non dice che le trigri ed i lepoardi dopo decenni di protezione totale sono cresciuti in numbero fuori controllo e sono arrivati nei centri abitati. Ricorda qualcosa? Le autorita' locali hanno allora cominciato a fare una campagna d' informazione per spiegare che il controllo e'' NECESSARIO per la cinvivenza senza incidenti (o comunque ridotti al minimo possibile). Da quelle parti il problema e' ancora piu' grosso perche' la caccia tra la popolazione non una tradizione o normale attivita' rurale e vieppiu' le loro religioni venerano pure gli dei animali..... Qui ci sono i cretini alla Chief che si attaccano come le zecche per sfogare la loro degenerazione mentale.

da Flagg  11/05/2023 11.05

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Giustissimo. Bravo...
Dobbiamo fare come stanno facendo in Trentino con gli orsi.....
C'è solo il problema di farlo capire a due poveri genitori che stanno piangendo il loro amato figlio.................

da Marco B x Chief  10/05/2023 21.02

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Ma smettetela con tutti questi calibri e fucili lasciate in pace queste povere bestie .

da Chief  10/05/2023 12.39

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

@Sante, se hai montato a occhio il cannocchiale e va preciso sei stato fortunato oppure hai molta manualita' e occhio, ma questo non potra' mai essere un consiglio saggio. Per una raccomandazione di validita' piu' generale ci vuole un minimo di metodo che garantisca la riproducibilita' da parte di chiunque. Non e' questione di spendere una marea di soldi ma di metodo.
Per quanto mi riguarda, tra un cannochiale da 50 euro e gia' uno da 500, senza arrivare a quelli piu' costosi, c'e' molta differenza.

da Flagg  01/05/2023 14.20

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Caro Sante..
Ti auguro di poter usare il tuo cannocchiale da 45 euro per molto tempo e di farci sempre dei magnifici centri..
Specialmente all'alba, all'imbrunire, in cattivissime condizioni di luce col gelo, la pioggia, la neve e il caldo torrido.
Sempre costante come il primo giorno che l'hai montato
Saluti
MB

da Marco B x Sante  01/05/2023 12.58

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Ho voluto fare un esperimento,ho montato su una vecchia carabina 308W un cannocchiale da 45 euro tarato a occhio, ogni tiro era un centro nel 10,,,, ma mi sono chiesto ma davvero serve tutta questa conoscenza e sapienza e esperienza per tirare a un capriolo entro 200 mt?? E davvero bisogna spendere milioni in attrezzatura?

da Sante  01/05/2023 12.26

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Hai ragione da vendere Sante! Quando la ricerca di qualunque cosa diventa esasperata, per non dire paranoica o ossesionante, si perde di vista l' essenziale.....

da Flagg  30/04/2023 17.31

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Ma'''' da quando cominciato a studiare calibri strozzature ottiche pesi rinculi ecc.e.ceeecc... ci piglio meno di quando iniziai con una vecchia scassata carabina browning a 150 metri pigliavo le volpi di stoccata

da Sante  30/04/2023 17.22

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Di fucili ne bastano un paio buoni e ci fai tutta la vita. Ne inventano di tutti i colori per vendere , ho provato il 410 non vale na mazza. un buon 308 ma dico di qualita' no robaccia da 800 euro , ci fai di tutto una bella ottica

da x grande NANDO !  29/04/2023 17.29

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Un buon 243 o 6,5x55 è più che sufficiente per capriolo e Daino. Un 30-06 (o 308 o 270) va bene per Cervo e Cinghiale. Oltre 250/300 metri divertitevi col tiro al gong a lunga distanza.
Poi c’è il marketing e la necessità di fatturare ogni anno vendendo prodotti ai cacciatori che sono i soliti dato che non c’è ricambio. E allora via col 410 magnum per gli anatidi e il 300WM per i caprioli.

da Nando  29/04/2023 14.29

Re: La scelta del calibro e la gestione del rinculo

Sante
da quanto scrivi credo che tu lo faccia senza cognizione di causa ..... ne riparliamo ... (sicuramente con qualcun altro) tra molti anni quando non ce la farai più, come il sottoscritto che nonostante l'età non rinuncia alla caccia di selezione e passa il tempo libero ad escogitare soluzioni per gestire da solo tutto il trattamento post mortem di cinghiali di una certa consistenza: dal caricamento in macchina alla macellazione ... perchè vedi, la passione per la caccia è tale che è benedetto ogni accorgimento che mi faccia ritardare il momento di appendere il fucile al chiodo.
saluti
Claudio da Roma

da Claudio da Roma  29/04/2023 8.35
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