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feb9 09/02/2024
1. Ancora e di nuovo una presa di posizione dell’AIW contro le solite “ciaspolate” che ogni inverno vengono ad interessare la delicata zona della Cicerana e la prossima foresta vetusta del Moricento. Un valore primario svenduto al turismo con la copertura di terminologie buoniste e giustificanti, come ad esempio l’aver definito una villetta costruita abusivamente anni or sono e mai smantellata nonostante le autorizzazioni anche giudiziarie di farlo, ed anzi poi restaurata e trasformata in rifugio-ristorante, ed infine “sanata” con l’aulica definizione di “EcoRifugio”. Ma non solo alla Cicerana, anche nell’altra foresta vetusta del Parco nota come Difesa di Pescasseroli, quest’anno si terranno due ciaspolate. Programmate per il 24 e 25 febbraio nell’ambito di una grande iniziativa turistico-culturale battezzata “Le ciaspolate poetiche” (ma in estate sarà “Le passeggiate poetiche”). Ed ovviamente quella della Cicerana farà capo al suddetto rifugio. Nell’opporsi all’iniziativa (almeno alle due ciaspolate), l’AIW non ha mancato occasione di far presente come le due suddette località dovrebbero essere lasciate nella loro integra solitudine per rispetto all’Orso marsicano e al suo habitat (la prima in quanto zona di tane, e la seconda anche zona alimentare). E invece, con la scusa di far visitare le foreste vetuste ogni anno sono un via vai di turisti (nella seconda addirittura per visitare opere d’arte appositamente espostevi!). Non già a numero chiuso come meriterebbero (ma anche chiuse del tutto almeno in certe stagioni), bensì a numero “accompagnato”: come se ciò fosse sufficiente per preservarne lo stato ambientale e di quiete che meriterebbero!
2. In Africa prosegue l’impegno di Survival International nel criticare e contrastare i programmi dei difensori della fauna che con questa motivazione trattano i popoli indigeni come nemici, e nel farlo sembra che non si premurino di rispettare i loro diritti civili ed umani. L’ultimo scandalo segnalato è quello che ha coinvolto il già fin troppo chiacchierato Principe Harry. Titola un comunicato di Survival: “Stuprati e picchiati: l’organizzazione del Principe Harry collegata a scioccanti abusi in Africa”. La notizia è stata pubblicata come “inchiesta in prima pagina dal giornale britannico Daily Mail. L’inchiesta ha rilevato prove di innumerevoli atrocità commesse dalla ‘milizia armata’ di African Parks contro i Baka locali. L’organizzazione sa degli abusi da anni, ma sono continuati senza tregua. Survival International ha lanciato una campagna per chiedere al Principe Harry, che si dichiara impegnato con la giustizia sociale, a dimettersi dal consiglio di African Parks prendendo le distanze dall’organizzazione di cui è direttore”. I Baka sono un popolo che viveva nelle terre da cui sono stati sfrattati per costituire il Parco Nazionale Odzala-Kokoua, nella Repubblica del Congo. La direttrice di Survival dice che i Baka “non possono più entrare nella foresta che un tempo chiamavano casa, mentre i cacciatori di trofei e le compagnie minerari, petrolifere e del taglio del legno vengono considerati ‘partner’ della conservazione e possono continuare a condurre i loro affari come sempre. African Parks, insieme ad altre grandi organizzazioni per la conservazione come il WWF, si approppriano della terra indigena per trasformarla in riserve o parchi militarizzati – e poi le loro guardie attaccano popoli come i Baka solo cercano di vivere la loro vita”. Ecco, non è così che si dovrebbe preservare il mondo selvaggio africano, anche perché quei popoli non solo ne fanno parte, ma ne sono i legittimi proprietari. Combattere gli eventuali abusi non deve essere motivo per delegittimarli dei loro diritti e della loro dignità.
3. Nell’impegno in difesa dell’Orso marsicano almeno questa volta l’AIW sta con gli animalista di AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente). Ecco cos’ha diffuso ai media quest’ultima: «AIDAA vuole vederci chiaro e per le quali ha deciso l’invio di un esposto alla procura dell’Aquila per chiedere di riaprire o aprire le indagini sulle vere cause della sparizione dei tre orsi. Stiamo parlando degli orsi Gizio, ucciso a colpi di arma da fuoco nel 2014 e quindi ben 10 anni fa, e degli orsi Mario, scomparso nel 2019, e dell’orsa Peppina, scomparsa nel 2022. “Sia chiaro – spiegano gli animalisti di AIDAA – noi non formuliamo per il momento nessuna accusa, vogliamo però vederci chiaro sul numero esatto di orsi marsicani scomparsi in questi ultimi dieci anni perché abbiamo il sospetto che, oltre ai tre citati, ci siano altri orsi di cui si sono perse le tracce e vorremmo far luce sulle motivazioni delle loro sparizioni, a partire dall’accertamento che gli stessi non siano tutti stati eliminati per mano umana”.» E come non condividere, visto che su alcuni orsi spariti è bene che si faccia chiarezza, visto che sembra che non siano pochi e, soprattutto, visto che molti di essi era “monitorati” dai ricercatori. Un monitoraggio che evidentemente ha funzionato male o poco in certi casi. O l’opinione pubblica non è stata informata nonostante le centinaia di pagine dei famosi Rapporti annuali. Ad esempio, a parte quelli succitati da AIDAA, che fine ha fatto la famosa “Forchetta”, l’orsa menomata ad una zampa di cui le autorità hanno a lungo taciuto? E a cosa si doveva la sua menomazione? Mistero mai chiarito. E che dire degli altre tre cuccioli figli della famosa Amarena e fratelli e sorelle dell’altrettanto famoso Juan Carrito? Non sarebbe male se nei Rapporti si facesse chiarezza di queste omissioni. Chissà che l’AIDAA non ottenga quello che non ha ottenuto l’AIW.
4. Intanto in Trentino la Provincia ha autorizzato ed effettuato l’abbattimento dell’orso M90 resosi pericoloso con diversi casi di aggressioni a persone o evidenti e innegabili tentativi di farlo. In pratica la Provincia di Trento ha semplicemente agito come da sempre si fa negli USA ed in Canada, anche grazie alla loro lunghissima esperienza, con i loro orsi; peraltro senza suscitare alcuno scandalo sociale. Da noi il “potente” animalismo italiano preferisce negare questi fatti ed eventualità, nonostante il caso del povero Andrea Papi, ed anziché criticare l’errato modo con cui si è condotta l’operazione di “rinsanguamento” dell’antico originario orso trentino con orsi sloveni di carattere tutt’altro che docili (operazione che a suo tempo sostennero), pretenderebbe di mantenere il rischio o, al massimo, di un fine pena mai per questi animali nati liberi. Senza per questo assumersene la responsabilità, ed anzi pretendendo che se l’assuma la Provincia di Trento e nominalmente il suo presidente. E grave è anche il fatto che lo stesso Ministro dell’Ambiente sembra supportarli, anziché schierarsi con la Provincia: evidentemente i voti contano più della saggezza. Peccato che a rischiare siano gli abitanti rurali e i turisti della zona orso. Mentre nessun rischio di estinzione corre la specie orso bruno europeo (nelle cui terre d’origine ogni anno se ne abbattono non pochi per la stessa ragione, o anche per attività venatoria proprio al fine di evitare una crescita insostenibile delle loro popolazioni). Tags:1 commenti finora...
Re: Non solo orsi. Il punto dell'AIW La storia dei Baka e' davvero incivile, scandalosa e deprecabile. Non soprende che di mezzo ci sia il WWF che ha perso completamente di vista i principi ed i propositi su cui era stata fondata. da Flagg
11/02/2024
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