Il 13 maggio 2024 verrà ricordato come uno dei giorni più tristi di tutta la Maremma Toscana, in particolare di Capalbio e dintorni, perché è stato il giorno in cui Wacinto Bernacchi ci ha lasciato.
Wacinto lo conoscevano davvero tutti, è stato un grandissimo cacciatore, un allevatore e un agricoltore instancabile, ma soprattutto un gran marito, un gran padre ed un affettuosissimo nonno. Ma è stato anche un amico vero, come ce se sono pochi al mondo. Se n’è andato come ha sempre vissuto, semplicemente da grande signore! Il suo cuore ha smesso di battere senza disturbare nessuno, senza coinvolgere familiari, amici e parenti, in un triste declino fisico che non sarebbe stato per Lui, sempre forte, allegro, sicuro di sé, con un sorriso perenne sulle labbra schietto e contagioso.
Wacinto mancherà tantissimo a tutte le persone che hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo, di stargli vicino, di condividere con lui tanti magici momenti, perché possedeva tutte le doti che contraddistinguono gli uomini eccezionali, come un’innata generosità ed un’immensa tenacia che hanno contraddistinto tutta la sua esistenza. Wacinto non amava né la confusione né le combriccole, non ha mai frequentato un BAR, figuriamoci un circolo, un ritrovo. Per lui esistevano soltanto tre cose:la Famiglia, il lavoro e … La caccia. Con lui se ne va uno dei Capocaccia storici di tutta la Maremma! Insieme a suo figlio Giampiero e più tardi a suo nipote Cristiano è stato il Gestore “Storico” della prestigiosa riserva Le Forane di Capalbio per oltre mezzo secolo e fino a pochissimo tempo fa è stato un instancabile organizzatore di eventi mondano – venatori spesso riportati sulla nostra Rivista e sui canali digitali di Caccia e pesca. Era sempre serio e ben vestito, sia che dovesse uscire di casa per fare una commissione sia che dovesse partecipare ad una impegnativa battuta al cinghiale.
Guardarlo girare per i boschi di Capalbio, di Borgo Carige, di Pescia Fiorentina, dove ha vissuto per oltre novant’anni, era una gioia per gli occhi e per il cuore perché tutti, nessuno escluso, lo salutavano con rispetto e ammirazione. Una volta ho chiesto a un anziano buttero perché avesse un nome tanto insolito e lui mi rispose con orgoglio: “Perché a noi non piace portare i nomi dei Santi!” Nel caso di Wacinto è stato il contrario, perché lui è stato un santo davvero.
E’ nato signore ed ha continuato ad esserlo per sempre, sicuramente anche grazie alla moglie Teresa e al figlio Giampiero che gli sono sempre stati vicini come soltanto le mogli e i figli di grandi uomini sanno fare! Wacinto ha lasciato a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo un vuoto incolmabile e proprio per tenere sempre vivo il suo ricordo sono sicuro che in futuro non mancheremo di dedicargli anche un Memorial. Per me Wacinto è stato molto più di un amico, molto più di un parente stretto, un vero punto di riferimento!
Sfogliando il mio album dei ricordi, in ogni fotografia l’ho sempre vicino. Quanto ci mancherai e quanto mancherai a tutti quelli che ti hanno voluto bene e che sempre te ne vorranno. Ai tuoi funerali hanno partecipato talmente tante persone che molte non sono neanche riuscite a darti un degno saluto, pazienza! Noi più cari e intimi amici vogliamo far finta che tu sia partito per un lungo viaggio, che abbia deciso di prenderti quella famosa vacanza che dicevi sempre di voler fare ma che non hai mai fatto; quindi i nostro augurio è questo: Buon viaggio Wacinto e ricorda che sarai sempre nei nostri cuori. Sempre!
Con immensa stima e profonda amicizia Tuo Marco