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mag2 02/05/2011
Continua la nostra incessante ricerca di documenti in merito alle specie interessate dai KC e oggetto di indicazioni, discutibili, da parte dell’Ispra. Questa volta ci occupiamo di Fringuello e Beccaccia. La prima specie come sappiamo è cacciabile solamente attraverso il regime di Deroga, per cui l’Italia, come tutti gli Stati Membri, può applicarlo rispettando rigide e determinate regole.
Partiamo da un eccellente testo: “OSSERVAZIONI SUL FLUSSO MIGRATORIO DEL TORDO BOTTACCIO E DEL FRINGUELLO” di PAOLO CASANOVA (*) - ANNA MEMOLI (**) - LORENZO PINI (***)
(*) Docente di Gestione faunistica presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali dell’Università di Firenze.
(**) Dottore di ricerca presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Forestali dell’Università di Firenze.
(***) Dottorando di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale dell’Università di Firenze.
In quattro osservatori toscani, dal 1995 al 2002, è stata svolta un’indagine per la determinazione del flusso migratorio sulla dorsale appenninica delle popolazioni di Fringuello (Fringilla coelebs) e di Tordo bottaccio (Turdus philomelos). La metodologia utilizzata è stata quella dell’avvistamento e i risultati dei rilievi hanno confermato la forte espansione delle popolazioni di Fringuello e la fase di stasi di quelle di Tordo bottaccio.
Le indagini hanno evidenziato i rapporti esistenti tra la dinamica di popolazione delle due
specie e le modifiche nelle aree di sosta e di svernamento.
METODOLOGIE USATE: AVISTAMENTO
I dati raccolti hanno consentito di determinare e di rappresentare graficamente il periodo di passo, la fenologia e l’abbondanza delle popolazioni del Tordo bottaccio e del Fringuello.
RISULTATI E DISCUSSIONE
Il primo aspetto da rilevare è la buona regolarità del periodo di passo per le due specie. Per il Fringuello il picco massimo del flusso negli osservatori di Starniano, Fonte dei Seppi e la Badiola, è stato registrato nell’ultima decade di ottobre, mentre a Gamberaldi è risultato anticipato di circa 10 giorni.
....”Un approfondimento a parte meritano i dati relativi alle abbondanze. Il primo aspetto riguarda il generale incremento numerico delle popolazioni di Fringuello che, in tutti gli osservatori, presentano valori piuttosto elevati...”
...”L’elaborazione statistica ha confermato la tendenza ad una forte espansione per il Fringuello. Al riguardo è opportuno rilevare come un costante incremento numerico delle popolazioni di una specie possa portare alla rarefazione di altre popolazioni, appartenenti a specie diverse, che presentano una nicchia ecologica simile alla prima...”
...”Le cause della notevole espansione del Fringuello possono essere ricercate nella capacità di questa specie ad occupare diverse nicchie ecologiche.
È noto come la riduzione della biodiversità vegetale incida negativamente anche sulla biodiversità animale. L’affermarsi della monocoltura ha portato alla scomparsa di particolari microambienti penalizzando, in tal modo, quelle specie ad essi biologicamente legate. Tuttavia il Fringuello si è dimostrato specie molto adattabile ed è stato in grado di superare le radicali trasformazioni ambientali prodotte dall’uomo. Inoltre ha compensato la perdita di ambienti ai quali era in precedenza legato beneficiando dell’espansione delle coltivazioni erbacee, quale quella del girasole. La notevole capacità di adattamento, con conseguente possibilità di utilizzare abbondanti risorse trofiche e di allargare l’areale di nidificazione, con molta probabilità ha favorito anche il suo successo riproduttivo; ciò può aver rappresentato un ulteriore elemento per l’affermazione di questa specie...”
CONCLUSIONI
La metodologia dell’avvistamento, utilizzata per oltre un decennio di indagini consente di conoscere i dati sul flusso giornaliero delle popolazioni studiate evidenziandone la dinamica. Per avere dati più precisi e dettagliati sarebbe auspicabile utilizzare un maggior numero di osservatori. Pertanto, ogni Amministrazione provinciale, o meglio ogni A.T.C., dovrebbe disporre di una rete di rilevamento proporzionale alla propria superficie.
Il programma di monitoraggio potrebbe venire ulteriormente potenziato dal coinvolgimento attivo dei cacciatori, in modo da conoscere anche il numero dei capi abbattuti: è inutile individuare un limite di prelievo per specie e per popolazione quando poi non è possibile conoscere se e quando tale limite viene raggiunto (SPAGNESI, SPINA, TOSO, 1988). I vantaggi che ne deriverebbero sono di duplice natura: da un lato favorirebbero le conoscenze sullo stato di conservazione delle popolazioni oggetto di caccia, dall’altro rafforzerebbero nel mondo venatorio la consapevolezza di dover effettuare forme di prelievo nel rispetto delle esigenze della conservazione biologica.
Da questo interessante scritto viene quindi sancito come il Fringuello stia attraversando condizioni di vita ineccepibili e che, oltretutto, la sua enorme espansione starebbe o, potrebbe, mettere in difficoltà volatili con cui condivide gli areali. Basti pensare al Verdone, al Cardellino come due semplici esempi di specie in competizione.
Ponendo come punto fermo le motivazioni di cui sopra, possiamo tranquillamente affermare che richiedere ed applicare il regime di deroga per la modica quantità, in ragione di forme di caccia tradizionali e per ragioni scientifiche, è attuabile in tutto il territorio italiano.
Andiamo anche oltre: saremmo anche disponibili a salvaguardare, come eventuale periodo di caccia in deroga, il binomio temporale Ottobre-Novembre, in modo così da applicare la caccia a questa specie nei soli mesi di Dicembre-Gennaio al fine di evitare pressione venatoria nel periodo del “passo” e, quindi, di concentrare il prelievo nei mesi di svernamento e con presenza più contingentata, prelievo tra le altre cose che ricordiamo controllato attraverso tesserini ad hoc.
Veniamo ora alla Beccaccia, un selvatico tanto misterioso quanto ancora poco conosciuto al mondo scientifico.
Nella ricerca di dati sulla Scolopax Rusticola ci siamo imbattuti in uno specifico documento prodotto dalla Commissione Europea per lo scolopacide in questione.
TRATTO DA: EUROPEAN MANAGEMENT PLAN FOR WOODCOCK 2006-2009
Documento richiesto dalla Commisione Euopea per elaborare un piano di gestione faunistica e di protezione sulla specie Beccaccia.
Secondo BirdLife International, 2004a, la Beccaccia in alcuni paesi membri dell'EU sarebbe in diminuzione, ma la situazione è piuttosto contrastata tra i paesi.
Ancora più evidenti riguardano le tendenze negative in Russia, Croazia, Lussemburgo, Regno Unito, Svizzera, mentre altri Stati membri mostrano stabilità o addirittura un leggero incremento (Svezia, Estonia, Austria), sebbene i regimi di controllo specifici siano mancanti.
Ferrand & Gossman (1998a) hanno mostrato una relativa stabilità nelle stime di popolazioni riproduttive della Beccaccia in Francia tra il 1992 e il 1997. Questa stabilità in Europa è sottolineata anche dal Cofano & Saari (1997) tra la metà del 1970 a fine 1990.
La migrazione primaverile inizia con la fine di febbraio (in particolare nella regione mediterranea, Commissione europea, 2001) all'inizio di marzo, gli uccelli tornano nelle loro aree di riproduzione da fine marzo a inizio maggio direzioneRussia (Ferrand & Gossmann, 2001) . I movimenti migratori sono fortemente condizionati dalle condizioni meteorologiche e dall'abbondanza e reperibilità di cibo.
Il periodo di caccia per quanto riguarda l'Italia è stabilito nel periodo 3 domenica di settembre – 31 gennaio
Particolare attenzione dovrebbe inoltre essere prestata a ondate di freddo. Sembra quindi necessario chiudere temporaneamente la caccia o accorciare la stagione di caccia dopo le avverse condizioni climatiche. In caso di prolungato ed esteso ondata di freddo, le beccacce tendono a redistribuirsi massicciamente verso le regioni costiere e del sud dove il clima più mite persiste. In queste regioni più miti, la caccia dovrebbe essere vietata temporaneamente, anche se la temperatura non permangono sotto lo zero. Inoltre, dopo la fine della ondata di freddo, la caccia non dovrebbe essere riaperta prima di 7-10 giorni per permettere agli uccelli di recuperare le loro riserve corpo e ritorno al luogo abituale di svernamento (Boos 2000, Duriez 2003)
TRATTO DAL SITO: http://www.beccacciaiditalia.it/web/?p=274 Gli studi ormonali effettuati sulle beccacce in Francia, Spagna e altre aree di svernamento (fonte ONCFS, CNB) ci dicono che almeno fino alla terza decade di febbraio “tutto tace” nell’apparato riproduttivo della beccaccia. La direttiva CEE stabilisce che non si può cacciare alcuna specie nei momenti cruciali connessi alle dinamiche riproduttive. La chiusura al 31 gennaio pertanto rappresenta comunque un buon punto di equilibrio fra caccia e conservazione. In Italia non è mai partito uno studio ormonale sulle beccacce in svernamento. Vi sono alcune osservazioni da radio tracking sulle beccacce svernanti a Castelporziano che indicano attività di erratismo locale nel periodo di gennaio (Aradis e altri). Movimenti dettati da sbalzi di temperature e necessità di reperire cibo in aree contigue. Movimenti che non oltrepassano mai il chilometro. A ciò si aggiunge l’osservazione diretta sul terreno, anche attraverso i monitoraggi e le campagne di inanellamento, che sembrano escludere movimenti “in risalita” tipici della migrazione pre-nuziale sicuramente per tutto gennaio. Le temperature medie italiche non sono differenti da quelle della Bretagna e della Spagna per giustificare effetti climatici tali da attivare prematuramente i processi ormonali sulla beccaccia.
Da noi interpellato sulla questione si è espresso il Presidente della FANBPO Jean Paul Boidot.
Jean Paul Boidot (cfr. Ott. 2010)“…Verificare l’andamento del peso. Avere dati dall’inanellamento e soprattutto le indicazioni dal satellite Argos che permetterebbero un controllo preciso e giornaliero sugli individui. Basarsi sulla ricerca istologica potendo dosare ormoni sessuali e gonadotropi (Gli ormoni gonadotropi sono prodotti dalla adenoipofisi (lobo anteriore dell’ipofisi, ghiandola endocrina situata nel cervello) e, passando nel sangue, vanno a stimolare l’attività delle gonadi del maschio o della femmina. Wikipedia, NdA)…Occorre utilizzare dati concreti non impressioni. Bisogna diminuire i tempi di caccia, certo non si può cacciare tutti i giorni, occorre adottare dei PMA, Prelievi Massimi Autorizzati anche a livello mensile, ma non intervenire sulla durata del periodo di caccia, soprattutto con falsi argomenti…”
Anche per la Beccaccia, come per Turdidi, è stato indicato in modo frettoloso e senza studi alla mano, indicazioni per quanto concerne periodi di caccia e periodi di passo Pre-nuziale alla “buona”.
Come possiamo leggere, soprattutto nelle frasi tratte da Jean Paul Boidot, viene indicato come l’unico modo in cui si possa stabilire esattamente l’inizio del periodo Pre-nuziale sia quello dell’analisi veterinaria effettuata sulle beccacce. Gli studi ormonali effettuati sulle beccacce in alcuni Stati Membri dove la Scolopax è svernante hanno dimostrato come sino alla terza decade di Febbraio non si notano segni di inizio periodo “interessante”.
Dobbiamo doverosamente aggiungere che quindi per l’Italia una chiusura al 31 Gennaio è semplicemente giusta ed equa per rispettare questo importantissimo selvatico. Considerando che per la Beccaccia i KC prevedono una chiusura alla seconda decade di Febbraio utilizzando una decade di sovrapposizione ma, tenendo ben presente i dati sopra elencati, arrivare al 31 Gennaio ci sembra una pratica corretta e rispettosa verso questa specie.
E’ necessario però, come indicato nello scritto della Commissione Europea, prevedere una moratoria sulla caccia alla Beccaccia in caso di forti calamità naturali quali neve o il protrarsi di lunghi periodo di gelo. Viene infatti consigliato, con il presentarsi di questi eventi climatici, uno stop di 7-10 giorni dalla fine dell’ondata di maltempo per fare in modo di recuperare forze e cibo.
Alla luce di queste considerazioni, non certamente frutto di fantasia di “parte”, ma liberamente tratte dalla letteratura europea e disponibili per chiunque ci domandiamo…ma è mai possibile che l’Osservatorio Faunistico-venatorio Regionale dell’Umbria, ufficialmente costituito con apposita legge, alimentato con il 5 per cento delle tasse versate dai cacciatori e delegato a trattare con scientificità tale materia, non trovi il coraggio di “abbozzare” perlomeno timidi tentativi di contrapposizione documentata in sede di Conferenza Stato-Regioni per controbattere le posizioni dell’ISPRA in tema di periodi di caccia e di “modica quantità” per il prelievo del Fringuello?
Tutti, ribadiamo TUTTI i documenti da noi prodotti all’indomani dell’ultima penalizzante “fatica” sui Turdidi da parte dell’ISPRA sono stati consegnati ai responsabili dell’Osservatorio umbro, ma il coraggio non si compra!!!
Ci vediamo alla prossima puntata!!!!
Luca Stincardini – Anlc
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia No no caro Francesco, purtroppo frequento anche troppo spesso la sezione e ti posso assicurare che anche in Toscana è cosi e quella dell'ammazzare sennò l'ammazzano gli altri sembra una legge universale fra i cacciatori italiani! Infatti un'altro importantissimo DOVERE delle associazioni dovrebbe essere formare i giovani cacciatori in modo da aumentare le nostra conoscenza e la nostra sensibilità verso queste tematiche nonchè infondere un po' di etica venatoria per mandare in pensione lo stupido ragionamento sopra citato. Anche discuterne qui non è tempo perso. Già siamo due o tre persone che in qualche cosa concordano! da davide
15/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia per davide e marco. mi complimento per le vostre dissertaziononi,ma mi sorge un dubbio,frequentate la vostra sezione dell'associazione venatoria?credo proprio di no oppure vivete in qualche oasi paradisiaca.dalle nostre parti (calabria) i cacciatori sono di un livello culturale medio-basso,questi argomenti "scivolano"sulla loro pelle,interessati solo ad accaparrare quel poco che c'è perchè "altrimenti l'ammazzano gli altri". da francesco
15/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Quello da te scritto mi fa molto pensare,sul lavoro delle nostre associazioni venatorie... Penso,che finchè queste non riusciranno a fare il salto di qualità, e a far si che riescano a propagandare la figura del cacciatore moderno non come razziatore,che è il modo che ci descrivono gli ambientalisti,ma come sentinelle del territorio non andremo,purtroppo per noi,molto lontano. Questo come dici giustamente te,può essere fatto solo con il dialogo serio con il mondo scientifico,che da come tu lo descrivi è molto diverso dall'immaginario in cui se lo raffigura il cacciatore,e questo mi fa riflettere sul fatto che la propaganda di certe associazioni ambientaliste è riuscita a far gradi danni al nostro mondo perchè siamo stati noi i primi a prenderla per buona,pensando che il mondo scientifico sia composto da tutta gente contraria alla nostra attività. E conoscendo noi,io vivo in campagna e vengo da una famiglia di agricoltori,quali sono i veri nemici della fauna italiana,siamo tutti stati portati a pensare che la maggior parte degli studiosi delle scienze naturali,non avessre mai messo piede su un lembo di terra. Sapere che così non è,è fonte di grande gioia,perchè alla fine sono sicuro che tutti i nodi vengono al pettine,e quindi le incongruenze di certe posizioni estremiste-ambientaliste,faranno si che queste si scioglieranno come neve al sole. Caro Davide grazie per le informazioni. da Marco
12/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Marco il libro lo puoi comodamente ordinare su internet...la casa editrice è Polistampa di Firenze. Ci sono diverse altre sue pubblicazioni molto interessanti. Vedi Marco molto spesso anche queste persone (parlo dei naturalisti e faunisti veri e non disneiani) portano sulla piazza delle ipotesi che nascono non da una sensazione ma da studi di una vita. Purtroppo non sempre queste ipotesi sono belle per i cacciatori. Anzi spesso portano a visioni critiche e cautelistiche. Molti ricercatori che operano nel settore e con cui ho avuto modo di confrontarmi non sono assolutamente contrari alla caccia e spesso cercano il nostro aiuto e la nostra esperienza ma altrettanto spesso li ho sentiti lamentarsi del fatto che non la trovano. E questo mi dispiace. L'errore lo facciamo noi quando ci chiudiamo a riccio e non partecipiamo a ricerche perchè pensiamo che siano inutili o che ci scontriamo con i tecnici bollati come tutta teoria e niente palle! Secondo me il confronto civile con persone preparate è la cosa più producente. In questa situazione di latitanza del mondo venatorio nella scienza che si è creata entrano in gioco i disneiani (vari lac lav...etc etc etc) che portano enormi quantità di dati presi nn si sa come e entrano nelle gestioni di parchi, oasi e perfino ATC. E' qui che dobbiamo migliorare noi cacciatori per dimostrare quanto realmente siamo importanti nella gestione. Guarda essendo sia (e prima di tutto) cacciatore che agricoltore e ricercatore ho una visione un po' più ampia della faccenda (concedimelo). L'unica difficoltà che vedo è farlo capire ai cacciatori poi il resto verrebbe da se! La gente e le amministrazioni hanno già visto come sono ridotte molte zone gestite da questi incapaci. In fine ti dico che no, non sono l'unico ma molti miei amici e coetanei vengono comunque su e si affacceranno sul mondo della gestione con una visione ancora troppo distorta della caccia. Lo sai quale è il più grande merito di Casanova (che da due anni purtroppo e in pensione)? Credo sia l'unico docente che ha portato i suoi studenti a caccia...cacciatori e non. Lui ha aperto le porte del nostro mondo a gente che non lo aveva mai visto così da vicino. Sono certo che il 98% dei suoi studenti passati nn è contrario alla caccia! Il mondo venatorio si deve aprire e vincere gli improperi che arrivano da tutte le parti con la testa alta e un sorriso!!
da Davide
11/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Scusate per l'errore di battitura di sopra c'è un "A" con L"H",che mi fa star male,dovevo intervenire ... da Marco
11/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Davide concordo con te in tutto naturalmente,mi sento come se avessi completato il mio intervento. Poi volevo dire,(probabilmente ho scritto male)che so benissimo che si cacciano beccacce anche in Spagna e Francia,io infatti volevo riferirmi solo alla Germania. E' inoltre un piacere sapere che nel mondo accademico,c'è chi porta avanti queste idee come il tuo professore del quale mi sono segnato il titolo del libro(mi piacerebbe che mi dicessi se devo andare in una libreria universitaria per trovarlo e quale è la casa editrice). Tuttavia la cosa che non riesco a capire(provengo da studi giuridici e del mondo delle scienze naturali so poco) come mai una certa frangia del mondo scientifico,che ha quanto pare esiste(alleluia),non riesce minimamente a far sentire la propria voce al contraro di quella parte che è totalmente contraria all'attività venatoria? PS:frangia quest'ultima che credo sia composta per la maggior parte da quelle persone,che hanno intrapreso gli studi delle scienze naturali perche infatuate da bambini dai film della disney,ma che delle res riguardanti la vita naturale VERA ben poco ne sanno... Comunque sono ben felice di sapere che ci sono persone che hanno più o meno la mia età,che studiano materie come questa e che non sono contrarie a prescindere alla caccia,speriamo che te Davide,non sia l'unico! da Marco
11/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Caro Marco queste sono parole sacrosante!! Questo è il nodo della questione in Italia. Noi possiamo fare ben poco purtroppo, ma quel poco, amici, ci conviene comunque farlo. Almeno io mi sento in dovere...spero di non essere il solo! In Italia si va avanti con concessioni edilizie scriteriate e ora, con la nuova moda delle energie VERDI, (!!) si coprono ettari e ettari di campagna con pannelli fotovoltaici in nome di un ecologismo che stà in casa di gente con le tasche piene di soldi e la bocca piena di parole. Gli ambientalisti ormai sembra che sappiano ripetere solo che è colpa dei cacciatori se tutto va male e non si accorgono di ciò che accade in campagna proprio perchè in campagna non ci stanno mai! Comunque non è assolutamente vero che in paesi come Francia e Spagna non si cacciano beccacce...anzi! Ad esempio in Francia, l'associazione dei beccacciai francesi consegna all'Office National de la Chasse più di un milione di ali di beccaccia ogni anno (contro le poche migliaia consegnate dai beccacciai italiani) che vanno a costituire un importante dato e riferimento a fini gestionali (questo per far intendere l'enorme divario di serietà dei cacciatori francesi rispetto a noi). x Emiddio: Scusa ma forse mi hai frainteso...non sono questi i numeri di cui parlo. Per quel che riguarda "gli incompetenti" è vero che ce ne sono tanti anche (e soprattutto) dove non dovrebbero stare e io lo vedo piuttosto bene visto che studio la fauna! Comunque vorrei esortarla a non incorrere nell'errore di generalizzare su chi si occupa di queste cose perchè le assicuro che anche in Italia abbiamo gente veramente competente (e magari poco ascoltata). Uno su tutti Paolo Casanova, docente del corso di laurea di Scienze Faunistiche e cacciatore con la C maiuscola con un'esperienza ben maggiore della mia e della sua messe insieme (a tal proposito la invito a leggere i suoi libri come "La caccia in Italia negli ultimi 70 anni"). Comunque torno a ripetere che tutte le preziose osservazioni di noi cacciatori, come quelle da voi riportate, non saranno utili a niente e nessuno se non verranno scritte e inviate a organi scientifici che si occupano di queste cose. Resteranno teorie personali nate da osservazioni personali! L'errore lo abbiamo fatto diverso tempo fa quando le associazioni venatorie non sapevano nemmeno cosa volesse dire scienza! Ora sembra che qualcuno si sia svegliato (sempre sull'esempio dei cugini francesi) e già abbiamo visto l'importanza dei dati raccolti dall'Ufficio Avifauna Migratoria della Federcaccia nel controdedurre dati addirittura dell'ISPRA!! Smettiamola di pensare che l'unico nostro dovere sia pagare tasse di concessione e ATC e diamoci da fare per la nostra passione...sono sicuro che i risultati si vedranno! da davide
11/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Come dice Emiddio,è vero che rispetto a venti anni fa,le specie di migratori si sono radicalmente ridotte in Italia,il problema secondo me,è che questo non avviene negli altri paesi. Se voi andate a quaglie in Croazia o Marocco,li ci sono le quaglie esattamente come da noi 50 anni fa,lo stesso vale per le beccacce all'estero,lo stesso vale per le tortore,ecc... Certamente le mattanze che vengono fatte all'estero non sono un toccasana,ma sono più di venti anni che si caccia all'estero e li gli animali ci sono sempre,perche? Secondo il mio modesto parere,il problema in Italia,è quello dello scempio ambientale che viene perpetuato ai danni del nostro territorio. Che piaccia o no,noi viviamo su una striscia di terra che estensivamente parlando,è un 1/5 rispetto a Francia,Spagna,Germania(dove ricordo che la beccaccia non è cacciata ed ha molto territorio in cui passare lo svernamento),soltanto che noi abbiamo una popolazione,a parte la germania,superiore a tutti. Questo implica che ci sono le stesse costruzioni,o meglio,molte di più,e spesso fatte senza alcun rispetto di vincolo paesaggistico,(Siamo Italiani non Tedeschi,anche in questo),le stesse infrastrutture,(almeno al Centro_Nord),insomma lo stesso cemento in 1/5 del territorio. Quindi quello che volevo dire è che in Italia ci sono meno animali di un tempo,PERCHé FUORI DALL'ITALIA TROVANO POSTI MIGLIORI!!! E purtroppo,secondo me,non è che possiamo farci molto,è lo scotto da pagare per essere nati nel Paese più bello del mondo,ma aimè,un pò strettino... da Marco
11/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia signor davide se abbiamo un problema grande 100 per la beccaccia e non solo iniziamo a scomporlo e ne facciamo 4 di problemi 1 la posta 2 il ripasso 3 la caccia all'estero 4 equiparare la caccia in tutto il territorio della selvaggina migratoria e nidificazione proviamo a risolverne almeno uno veda il problema sarebbe 75 e sene risolviamo un'altro sarebbe 50 non voglio dare solo numeri la soluzione sarebbe non quella di essere informati da gente che non sà come canta un fringuello da un passerose la beccaccia migra di notte o di giorno se il fagiano di ripopolamento preso dagli allevamenti cova o no ma ci fossero persone competenti in materia le cose andrebbero sicuramente meglio e con rispetto vi possodire che ho 46 anni e vado a caccia da piccolissimo e la quantità di uccelli tutti si è ridotta del 80/90% ma non per colpa della caccia pensa che 20 anni fà quando andavo a beccacce con mio zio trovavamo almeno altri dieci cacciatori adesso ne trovi si o no 2 questo a cosa è dovuto alla mancanza di leggi per i territori e ad un uso indiscriminato di prodotti chimici da parte degli agricoltori e prodotti usati nell'antingendio potrei elencarvi tanto da emiddio
11/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Emiddio concordo pienamente con lei anche se paragonare la caccia al turismo sessuale non mi sembra molto appropriato (E poi non credo che se c'è stato un contrasto al turismo sessuale questo abbia dato buoni frutti). I cacciatori si recano in quei paesi per svolgere un'attività che è del tutto legale e come le ho detto per molte di queste nazioni le entrate che ne derivano sono importanti per l'economia rurale. Inoltre facendo come lei dice si vieterebbe il turismo venatorio anche verso quei paesi dove la caccia è perfettamente regolamentata (vedi Svezia). Poi comunque le dirò ancora, rischiando di essere petulante, che quella del turismo venatorio e le conseguenti stragi è certo una piaga per la beccaccia ma NON è l'unica! Altre ci sono molto più vicino a noi come appunto la posta o perchè no i parchi eolici che spuntano come funghi su ogni crinale! Quello che un po' mi dispiace, essendo un cacciatore di beccacce, è che i cacciatori italiani facciano un po' a "scaricabarile" dei problemi della beccaccia buttandoli di la dall'Adriatico senza che nessuno si preoccupi realmente della situazione in Italia, si faccia carico di raccogliere i dati mancanti o chieda veramente a piena voce ai nostri politici ad esempio che sia sanzionata in modo esemplare la posta!Che poi in Italia bisognerebbe parlar meno e fare di più è fuori da ogni dubbio! Siamo nelle mani di incompetenti! Ricambio i cordiali saluti da Davide
10/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia signor davide basta vietare il turismo venatorio come il turismo a scopo sessuale se non erro è stato contrastato con qualche successo quando un cacciatore vuole andare a fare le stragi il nostro governo deve vietare di trasporto cani armi e sul visto per andare in questi paesi scrivere che non possono esercitare attività venatorie pena se viene preso la revoca della licenza di caccia a vita . per la posta varrebbe lo stesso chi viene preso a sparare beccacce al mattino e sera revoca del porto d'armi a vita veda davide in italia basterebbe parlare meno e con chiarezza e sicuramente le cose andrebbero meglio ma non solo per la caccia cordiali saluti da emiddio
10/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Caro ross visto che sembri molto informato dammi te un numero medio di beccacce per cacciatore?! Ne sei capace?? Nessuno in Italia lo è! E' questo che voglio far capire: miglioriamo il più possibile in casa nostra! cACCIARE NEI GIUSTI PERIODI E LE GIUSTE QUANTITà, registrare i carnieri e debellare l'aspetto! Questo possiamo fare! Come puoi pensare di far capire qualcosa a quella gente che con i soldi di questi "beccacciai" italiani ci mangia?? Non ci stanno a sentire i politici nostri ci devono stare a sentire loro?? siamo qui per parlarne... dammi qualche idea!! da davide
09/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia COME MANDARE AL MARE I VACANZIERI DA NOVEMBRE A GENNAIO. ALTRO CHE SUPPOSTE. da PAOLO T FANO PU
08/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia CERTO CHE LA TORTORA, A SETTEMBRE E' UNA DI QUELLE FREGATURE. ALTRO CHE SUPPOSTE, AMICI. da PAOLO T FANO PU
08/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia CALENDARI ...AUTONOMI, CACCHIO NON CI AVEVO PENSATO. da PAOLO T FANO PU
08/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Pure la Tortora (streptopelia turtur) in alta Italia e tra le specie cacciabili,ma all'apertura e già migrata al centro sud,lo stesso vale per la Marzaiola (anas querquedula) sono cacciabili ma non ci sono già più o quasi all'apertura della caccia,la Folaga (fulica atra) si muove solo la notte tranne situazioni climatiche glaciali,ma la notte non si caccia,questi sono i misteri dei calendari venatori Italiani che andrebbero rivisti e modificati....il Martedì e il Venerdì,il divieto di caccia all'Oca...divieti tutti Italiani inventati a tavolino da chissà chi,vigilanza venatoria ai soci dei gruppi animalai per accontentare gruppi o associazioni contrarie alla nostra passione...concludo con una sola parola...fanno ribrezzo tutti quanti,saluti. da Rik.
07/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia simon prendi esempio da falco chiudere la beccaccia a dicembre a te va bene ed io in campania arriva a metà novembre che faccio non la caccio a gennaio da te inizia il passo ad ottobre al posto di dare scadenze cerchiamo di unificare le date possibilmente ad altri paesi da emiddio
07/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Mi sono rotto le P....!!!!!!!!!!!!! il calendario me lo faccio da me d'ora in avanti......... lo volete così ? bene ...comandi sig. tenente !!!!!! da falco
06/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia IN VENETO LA CACCIA ALLA BECCACCIA LA CHIUDONO IL 30 DICEMBRE !!!! POSSO DIRE CHE VA BENE COSI NON VEDO PERCHè CONTINUARE A CACCIARLE ANCHE TUTTA GENNAIO BISOGNA ACCONTENTARSI ANCHE . da SIMON
06/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia son anda a cercar gli avvistamenti de des anni fa,Ma va a cager che le mei da pippo
05/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Caro Giorgio INUTILE veramente non è sicuramente. Concordo pienamente sul fatto che la caccia ai migratori (tutti) debba essere gestita a livello europeo e non dei singoli stati ma sinceramente mi sembra molto improduttivo spostare il dibattito sulle stragi dell'est-europa quando noi non sappiamo nemmeno quante beccacce muoiono in Italia. Per quel che mi riguarda sono contrario alle stragi sia all'estero che nel nostro paese ma sinceramente vorrei essere sicuro che ci sia una effettiva differenza di numero totale di beccacce abbattute. Mi spiego meglio: se in Bulgaria un cacciatore in media abbatte 40 beccacce e ci sonno 50000 cacciatori il totale di due milioni di beccacce morte è sempre inferiore a quelle morte in Italia ammettendo una media di 5 a cacciatore! RIPETO non sono uno che va a caccia all'estero o che fa stragi ma prima di guardare in casa altrui bisognerebbe avere un minimo di cognizione della nostra situazione e comunque i dati scentifici non sono mai inutili! da Davide
04/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Concordo pienamente con Emiddio e Marcy per la beccaccia : è inutile che noi facciamo 1000 sforzi e poi in altri stati ( da dove spesso partono per passare da noi) le cacciano in primavera per non parlare delle stragi con tanto di report forografico con le agenzie, per il resto dobbiamo ritrovare il buon senso ed accontentarci , se in un giorno possiamo cacciare 10 fringuelli quelli sono. da giorgio
04/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Sig. LUCA, x quanto riguarda la beccaccia, staremo a vedere se dal Convegno della FANBPO prossimamente a Parma, ne uscirà qualcosa di interessante, o solo illusioni e caos.
Cordialmente. G.G. da G.G.
04/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Sig. LUCA, x quanto riguarda la beccaccia, staremo a vedere se dal Convegno della FANBPO prossimamente a Parma, ne uscirà qualcosa di interessante, o solo illusioni e caos.
Cordialmente. G.G. da G.G.
04/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Molto bene, ma come mai questi dati non li tirano fuori al TG1 alle 20.00? Continuiamo a piangerci a dosso o a compiacerci ma risultati non ne abbiamo! Dobbiamo cambiare strada probabilmente questa non è la migliore.....
da l.b.
03/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia marco sei grande pensa di passare sull'altra sponda quella della caccia vera vai a caccia tutto l'anno senza pensare a niente da emiddio
03/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia Scusate il mio commento, ma se oltre il 70% del territorio sul gargano è parco nazionale quante beccacce volete che trovino i beccacciai sul 30% rimasto? E vorrei specificare inoltre che i posti migliori e ne cito solo alcuni come bosco quarto, bosco rosso, bosco quinto, foresta umbra sono chiusi,quindi bisognerebbe tener conto anche del fatto che VORREI SAPERE DOVE DOBBIAMO ANDARE PIU' A CACCIA DI QUESTI PREGIATI ANIMALI...!! Concludo poi dicendo che in effetti bielorussia e regioni limitrofe fanno una strage di questa specie, andate all'origine del male. da Adamo
02/05/2011
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Re: Ispra, atto IV. Considerazioni su Fringuello e Beccaccia ho letto cose interessanti non ho capito come fate questi monitoraggi vi occupate degli ormoni delle beccacce e non fermate i massacri primaverili nell'est europa poi noi in italia li dobbiamo preservare per farle cacciare ad altri da noi al sud italia la beccaccia arriva se va bene dopo la seconda decade di ottobre cosa serve aprirla a settembre la chiudete il 15 gennaio io la caccio si e no 10 giornate all'anno . se fà freddo la volete chiudere e noi quando la troviamo quando fà caldo. per i fringuelli e non solo vi posso garantire che a memoria mia dagli anni 80 ad oggi c'è stata una diminuzione del 70% altro che incremento ma certamente non dovuto alla caccia ma a fattori ambientali altrimenti cosa? spiegate osservare la migrazione e giusto ma cerchiamo di preservare tutte le specie e in tutta europa da emiddio
02/05/2011
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