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dic12 12/12/2011
La vicenda dell'allevamento Green Hill ha riportato in auge la discussione sul controverso tema della vivisezione, su cui si impone senza dubbio un approccio più ponderato e che tenga conto della necessità di ridurre al minimo le sofferenze imposte agli animali. Allo stesso tempo però, la battaglia condotta dal fronte animalista (capeggiato dall'ex ministro Brambilla) contro la vivisezione si mantiene su posizioni intransigenti, chiudendo la porta al dialogo e alla concertazione. In una lettera al sindaco di Montichiari (luogo dell'allevamento), Elena Zanola, Federfauna ne fa una questione di principio, sottolineando la pericolosità e l'irrazionalità di certe posizioni. Eccola:
Egr. Sindaco Elena Zanola
Quel clima di intolleranza, disordine pubblico e distorsione mediatica che Lei e i Suoi cittadini si trovano oggi a dover subire, è quel clima di “violenza”che Federfauna da sempre denuncia e che certe frange della politica sembrano proteggere, forse allettate dalla potente macchina mediatica al servizio di questa ideologia totalitarista e anti- umana o forse complici e affascinate dal fiume inesauribile di soldi pubblici che attraverso il randagismo o “progetti di educazione” ecc, esse riescono a drenare anche in momenti di crisi in cui lo Stato taglia assistenza ai disabili, ai pensionati e non dà nessuna speranza e futuro ai giovani. Solo nella regione Lombardia sono stati stanziati circa 6 milioni di euro solo per il piano triennale (ma in realtà sarebbero molti di più se contiamo quelli stanziati in altre forme) di cui quasi un milione solo per diffondere e fare propaganda animalista nelle nostre scuole, anche se forse è travestita da educazione zoofila et similia. 6 milioni di euro che forse Lei e tanti altri sindaci che ogni giorno vivono e lottano per la propria comunità, per il proprio paese, per i propri cittadini avrebbero impiegato bene, fino all’ultimo euro, per le proprie scuole, per i bambini, per i propri disabili e i tanti pensionati soli anche durante il Natale.
Lo show animalista, la potente macchina di propaganda e il falso pietismo attraggono una certa politica a caccia di un’aureola di latta, i demagoghi a caccia di soldi e notorietà, e gli ideologi estremisti carichi di odio, tutti mirano sempre a distruggere ogni forma di attività lecita a contatto con gli animali, quale allevamento, circo, e così via. Tutte le attività con animali sono una ricchezza di vita, per la biodiversità che conservano e trasmettono al futuro, sono una ricchezza sociale, sia per l’occupazione che possono creare sia per le tasse che producono. Tasse che poi i sindaci come Lei e i Suoi colleghi potrebbero usare per proteggere le fasce deboli della società oggi sempre più povera e abbandonata da enti locali sempre più poveri e impotenti. Sono le ideologie totalitariste che nel 900 hanno creato guerre e distruzione sotto la bandiera dell’odio e dell’intolleranza.
Sono le ideologie come l’animalismo che predicano quell’intolleranza che Lei vede e denuncia ogni giorno nella sua bella Montichiari, quell’intolleranza che porta ad aggredire signore con la pelliccia, o a minacciare impunemente i piccoli negozianti, o che imbratta i muri, o che taglia le reti provocando morte e distruzione negli allevamenti. Sempre e comunque impunemente, sempre e comunque tutelati da quella potente macchina mediatica di propaganda e da una certa politica legata a questo odio o a questi ricchi interessi. Quella intolleranza e quella ideologia animalista che odia il diverso, ovvero chiunque non la pensi come loro, che insegna l’odio verso chiunque non viva come loro, che insegna a distruggere qualsiasi cosa che il loro odio ideologico non approvi. E’ quella cultura di odio e intolleranza che Lei e i Suoi concittadini vivete e vivrete finchè con la forza e con la tutela di una certa parte politica e mediatica, non avranno ottenuto quello che chiedono al di là di qualsiasi legge o diritto. Troppe volte abbiamo visto queste forzature che sono ormai all’ordine del giorno. Troppe volte famiglie e lavoratori hanno subito e subiscono questa assenza dello Stato di diritto, fatta di media e politica che si piegano alla cultura dell’odio e intolleranza animalista. E ci chiediamo se anche Lei Sindaco Zanola, per avere pace, dovrà cedere al ricatto di andare oltre la legge per chiudere un’attività, per quanto sgradita ma legittima. Si ricordi che oggi è Green Hill, domani sarà forse un allevamento con animali di valore che spariranno nel superbusiness dei sequestri, dopodomani un negozio che troverà magari i propri animali affidati ad altri e così via. E’ proprio quando la politica e lo Stato si piegano all’ideologia dell’odio e dell’intolleranza, quando chinano la testa e forzano la legge per paura di una potente macchina mediatica o perché impotenti di fronte a comitati che strepitano e aggrediscono la cittadinanza o certe categorie sociali, da lì inizia la morte dello Stato di diritto, dell’equità e della tolleranza. Il nazismo iniziò proprio con chi ha chinato la testa o si è girato dall’altra parte. Ma nel nazismo sono nate le prime leggi antivivisezione e animaliste. Le radici non si dovrebbero dimenticare. Concludo questa nostra lettera aperta con una riflessione: chieda a chi ha firmato la petizione di non usare farmaci salvavita per sè e i propri figli se testati sugli animali. Niente antitumorali, niente farmaci per il cuore, anti epilettici e così via. Forse Green Hill in uno stato povero e senza diritti, magari fatto di esseri umani, è meglio e più civile di un Green Hill controllato dalle nostre severe leggi e fatto di cani. Perché, in effetti, la vita umana anche all’inizio del 900 non aveva lo stesso valore di quella di un animale. Tags:41 commenti finora...
Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Dopo molto tempo riesco a usare internet. Stavo leggendo i vostri commenti.Un saluto a tutti! da Istrice
05/02/2012
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Se possiamo discutere sulla metodologia di attacco al sistema vivisezione non possiamo ancora oggi tollerare che questo "business"venga tollerato in nome di una falsa scenza a scapito dell uomo come fior di scienziati lo ribadiscono da tempo!Evidentemente il Suo quadro informativo non è completo... La vivisezione maschera guadagni e strutture,carriere ecc abusando in certi casi delle buona fede di chi versa contributi per essa.... Non per nulla è da tempo al centro di discussioni anche a livello Europeo e non certamente unicamente per mezzo di "pochi"invasati. da sergio
04/01/2012
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Vedi cacciatori pericolo ecc...,tu sei la migliore e tangibile risposta alla domanda che hai posto:da quando gli animali sono un pericolo pubblico?Se non lo sai tu!!! da Pietro 2
03/01/2012
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? voglio fare una precisazione,per ricordare a questi che dicono di lottare per il benessere animale,LOTTARE CONTRO CHI? per lottare ci deve essere un nemico ma il nemico di questi chi è?siamo noi che ci cibiamo delle carcasse degli animali o gli allevatori degli animali stessi,vorrei sapere anche di quelle persone (santificate dai media compiacenti) se continuano ancora a fare lo sciopero della fame per far chiudere quel canile dove si allevano i cani rispettando le regole imposte dalla nostra legislatura o se sono tornate ai loro ovili per rimpinzarsi magari di carcasse di altri animali uccisi, pardon macellati e sezionati alla bisogna,ricordo a questi scalmanati che ci sono già le leggi che tutelano questi cani e se così non fosse gli enti preposti sarebbero già intervenuti senza far intervenire il popolo in sua tutela,voglio ricordare a tutti voi che nelle nostre carceri vivono delle persone umane fra queste persone ancora da giudicare magari innocenti che anno adisposizione 2,4 mq. a persona,ma questi sono esseri umani non vale la pena di protestare. da martino 42 valtellina
02/01/2012
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? La dolce onesta istrice, che pone la sua onestà intellettuale e la cultura didattica nonché sociale, al servizio e per la difesa di tutte le forme di vita, (cacciatori compresi, eccezion fatta per i solo vegetali) lo si evince dai post, (copio e incollo) presi da un altro editoriale, il primo riportato riguarda un demente che inneggia alla morte dei cacciatori:
"Quello che posso dire è che stamattina passavo il tempo a leggere varie classifiche tra le quali la più interessante era quella legata alle vittime della caccia dall'inizio della stagione. Quando ho letto il numero mi sono allarmato e preoccupato, ma poi ad una lettura più attenta...è tornata subito la serenità...12 morti e 27 feriti...TUTTI TUOI COLLEGHI....
da lupo solitario 05/11/2011"
Al quale seguono gli "strali" della cara e innocente istrice, offesa nel profondo dell'anima alla lettura di simili luride e insensibili porcate:
"LUPO SOLITARIO sei un arrogantello animalista ed è per questo che ti adoro!
da Istrice 07/11/2011"
Per poi fare una specie di marcia indietro abbastanza contraddittoria:
"Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura." Ma che pareri hai sentito!IO NON C'ENTRO CON LE FELICITA' ALTRUI SU MORTI O MENO.Non mi permetterei.IO NON STO NEL MIO CANTUCCIO SOLO PERCHE' ME LO DICI TU, MA CHI SEI?ma che invasione di foreste, e distruzioni apocalittiche dovute alla natura, lei ci pensa da sola!La NATURA E' STATA DISTRUTTA DALL'UOMO E DALLE SUE PORCATE TOSSICHE.PENSO gia' da me e non ho bisogno delle tue PERLE DI SAGGEZZA sulle visione salvifiche dell'uomo sterminatore o pulitore della Terra.Ho abbastanza cultura da sola, piuttosto pensa a te stesso!Credimi.
da Istrice a Magnowolf 12/11/2011
Sarebbe lungo riportare tutti i commenti, ma alla fine leggendo gli ultimi, sembrava quasi che istrice e lupo solitario erano i "protagonisti" buoni della storia. da Nato cacciatore
29/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Ciao ragazzi........acc..che mi sono perso. da Nato cacciatore
27/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? io dicevo infatti che è tutto uno schifo... il loro sfruttamento delle risorse è la loro forza da Pier76
20/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? questo è un blog per cacciatori e mi sono limitato a questo...ma io da tempo cerco di non comperare più materiale di provenienza asiatica...dove per una camicia muore un bambino per sfruttamento... se fosse per me... bloccherei le dogane a tutti i prodotti cinesi e indiani... fino a quando non si saranno le giuste condizioni di lavoro ... umane ... io sono stato in Cina per lavoro...sono tornato piangendo... pensare che qui blasonate ditte come la Beretta producono tutto in cina e rivendono in Italia e nel mondo a prezzi da capogioro... una camicia che in Cina costa 3 euro in Italia viene venduta anche a 100 euro.... che schifo .... in ogni caso...Pier76...hai ragione! da mart
20/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? non solo i capi da caccia, anche le scarpe da ginnastica, le felpe, le tute, le Tshiert... ecc.ecc da Pier76
19/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? si ok allora evitiamo di comperare tutti i capi da caccia made in india , cina ecc.ecc... compriamo solo made in italy... mi sa che andiamo in giro nudi..ahahah da mart
19/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? E' la prima volta che osservo una discussione della cara Istrice con noi in positivo. Spesso ci ha attaccati chiamandoci come perversi (concedetemi il beneficio del dubbio su questo termine) e uomini di poca morale su altri blog. Oggi finalmente si è giunti alla conclusione che lo scambio pacifico di idee possa portare a frutti. Cara Istrice sono cacciatore "legalizzato" da 17 anni, non è che prima ero bracconiere, ma ero "costretto" a seguire mio padre senza nemmeno una fionda. Amo la natura e gli animali, fosse per me Green Hill lo distruggerei e porterei a casa mia tutti quei cani, ma ogni passo in avanti che ha fatto l'umanità è sempre costato sacrifici per qualcuno. Parole dure ma credo siano verità. Personalmente posso raccontarti migliaia di aneddoti personali, di come alla fine forse mi dispiace di sparare agli animali, che spesso se feriti li tengo a casa, li curo e li rimetto in libertà: ho ancora due quaglie da due anni in una gabbia che non possono volare e le curo giorno per giorno. Il discorso è che in tanti anni di lotte animaliste non si è mai provato a trovare una via di mezzo, si è sempre cercato forse dall'una e dall'altra parte di imporre le proprie idee senza pensare all'altro. Nel caso del testo sopra si parla di animalismo come attività di pericolo o di aiuto anche per il sociale, in fin dei conti... Credo che un ambientalismo serio possa essere una attività sociale di altissimo valore etico... se solo fosse "ambientalismo". Come dicevo ogni successo è coronato da insuccessi certamente ma anche da grandissimi sacrifici. La caccia potrebbe essere per voi uno di questi grandissimi sacrifici che sicuramente portano a grandi successi. Inutile che ti ricordi come i cacciatori sono i vigilanti sullo stato di salute di boschi e campagne ormai abbandonati a se stessi. Se ti fai un giro per i boschi vedrai che in quelli demaniali, dove è persino vietato raccogliere ramaglie varie impera una sorta di anarchia da parte du alcune specie a discapito di altre (vedi cinghiale, capriolo e volpe). Basta confrontarsi coi vecchi contadini, per capirci quelli che oggi sono seduti sotto i porticati delle cascine con un bastone in mano che ancora sorregge le loro membra e la lopro vita, per capire che un tempo non troppo lontano le cose erano diverse perchè non si era deviati da pubblicità. films, trasmissioni varie, notizie false e idee poco vicine alla realtà. certo non predico il ritorno al periodo post-bellico ma sicuramente non si può dare la colpa a 850 mila cacciatori della fine della fauna italica quando altri 20 milioni di italiani viaggiano tutti i giorni con macchine fumanti anche per fare 800 metri di strada; costruzioni abusive e disboscamenti selvaggi; spiagge e mari che sembrano vasche di decantazione di immensi depuratori... concedimi questo senza beneficio del dubbio... sicuramente ogni cosa ha bisogno di regole ma nel caso della caccia non si può assolutamente parlare solo di divieti, anczi... caso mai aumentare il senso di responsabilità e di partecipazione al mondo. Se poi ci dobbiamo confrontare con altri paesi (vd l'India) non so se ci conviene: in alcuni casi anche prendendo il meglio del meglio non si arriva ad un centesimo dell'ambientalismo che ognuno di noi pratica ogni giorno. Miglioriamo ma insieme. Se dobbiamo lottare facciamolo insieme e non tra noi. Grazie da Pier76
18/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? ....nessuno ha cercato di rendere Istrice la vittima predestinata in un contesto di scontro. Nessuno le ha chiesto di ammettere che l'animalismo sia un pericolo pubblico: le è solo stato ricordato che il tema proposto prevedeva non solo il pericolo ma anche l'opzione, "animalismo attività sociale..." e cosa di meglio per una sociologa?... Auguri a tutti! da Fromboliere
16/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Non credo che la povera istrice sia stata bersagliata,mi sono solo permesso di sottolineare alcune evidenze oggettive. Tanti auguri di buon Natale anche a te Gimessin e a tutti voi da enzo972
16/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? ...... hihihiii, la fionda ‘divina’ colpisce ancora: chi ha fatto del sapere ragion di vanità personale, chi abusa dei testi per elevarsi al di sopra della folla, senza confondersi con essa, chi pecca di superbia parlando per bocca di un dio, chi si loda ma poi s’imbroda, incapace di produrre senso critico ne ancor meno pratico, ahhhahahhhaaaa. Giusta replica, a questi personaggi, la fionda, invece del violino. Auguri a tutti!
da Hilly Billy
16/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Ricambio di cuore !!!!!! da Gimessin
16/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? .... amico mio, vado a peso .... Auguri anche a te :-))))) da Fromboliere
16/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? ???????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Help !! Fromboliere no stop!!!! da Gimessin
16/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? pardon, sineddoche! da Fromboliere
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Alla fine la proposta di Federfauna è questa e nel suo insieme deve essere compresa, storicamente e cronologicamente. Soffermarsi solo sul pretesto di Green Hill e peggio, sulla vivisezione, è una ingenuità o una furberia. Il fiume di critiche, che questo fatto ha generato, costituisce la solita cortina fumogena, è una furberia che mira alla coscienza, compresa quella degli stessi cacciatori, che si interrogano sulla sofferenza di animali squartati vivi. Si discredita in malafede ed agendo sul sentimento, una pratica legale in ogni suo aspetto, si usano mezzi mediatici a senso unico, si scatenano i migliori profeti, sempre più spesso pagati da tutta la comunità, purché siano disponibili alla menzogna e tutto ciò per mandare avanti una battaglia che se vinta, gioverà solo a produrre altri cani da adottare, altre spese a carico della comunità e, non da trascurare un ’probabile’ stop al decorso scientifico, che porterebbe ulteriori costi, sia in sofferenza che in denaro. Discutere su questo metro, con persone che non siano cacciatori animalisti bensì solo animalisti, finti o veri che siano poco importa, non è possibile. Questo l’ho dimostrato, incontestabilmente, con i commenti sopra postati, che per comodità della controparte sono stati liberamente interpretati e ad essi è stata data qualsiasi sembianza meno che quella visibile e reale Quando si sa di non avere argomenti che abbiano la dignità di reggere un confronto, si trova qualsiasi scusa, anche la peggio indecorosa per sottrarsi al tema. Ora posso rispondere alla domanda di Federfauna. L’animalismo italiano, per come rappresentato da ogni suo sostenitore a me conosciuto, è una attività a due facce ed entrambe sgradevoli: da una parte è vantato alla ricerca di una solidarietà astratta, teorica ed a senso unico, che ignora volutamente, non ostante la levatura culturale di chi lo professa, gli effetti maggiormente nocivi sulla comunità. Dall’altra parte una minoranza affaristica, disposta ad usare ogni mezzo per conseguire un fine esclusivamente personale.
da Fromboliere
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? X Fromboliere e Enzo972, io non credo che sia il caso di bersagliare la povera Istrice con discorsi tanto raffinati quanto complicati. Istrice non è l'animalista della domenica e ne tanto meno rappresenta minimamente quella banda di animalari dediti alla violenza e allo sciacallaggio. Secondo me, l'animalismo di Istrice è di carattere religioso, spirituale e non violento a prescindere, ma non ideologico. La sua è una forma di animalismo vissuto che, sempre secondo me, va affrontato in maniera più soffice, più delicata. Istrice è una donna con accentuata sensibilità e cultura da vendere, difficilmente rivede la sua convinzione animalista e nelle discussioni riesce ad eludere alcuni argomenti con una certa maestria. Personalmente credo che sia al quanto inopportuno cercare continuamente nuovi argomenti utili alla sua dissuasione o a giustificare i nostri punti di vista. Istrice è un'animalista degna del nostro rispetto e la cosa più grande consiste nel sapere che ella è consapevole della verità delle nostre tesi in materia di animali e ambiente, Istrice in cuor suo ci rispetta ma deve fare la sua parte di seria naturalista. Un caloroso augurio di Buon Natale a Istrice e tutti voi. da Gimessin X tutti
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? avevo argomentazioni pronte, tutto lavoro buttato, anche se ero certo del tenore della tua risposta, avevo perfino una risposta preconfezionata, su misura per quel bel personaggio che ami apparire.... ma che delusione! Ti sbagli di grosso se credi che io voglia apparire una Bella persona, non ne ho bisogno, te lo assicuro.Ho dichiarato semplicemente le mie idee senza l'intenzione di piacere a qualcuno.Comunque si crea sempre e comunque un clima di lotta, ma di serio scontro mascherato da civiltà. Si sa benissimo che un cacciatore non potrà mai stimare un animalista ed un animalista men che meno un cacciatore! Vuoi sentirti dire che l'animalismo è un pericolo pubblico da me? Ma non lo penso e non lo penserò mai, un caso sociale di pericolo REALE è lì fuori; credi che c'è gente (animalisti doc) pronta al dialogo? Non credo, se fai un giro su youtube ci sono i video, caro amico c'è un bel gruppo inferocito che gira per l'Italia alla ricerca di cacciatori o simili e ti assicuro che non è il caso neanche di avvicinarli! Io ne prendo le distanze, perchè porto avanti la mia fede non-violenta! Poi mai e poi mai mi azzarderei a umiliare qualcuno perchè non la pensa come me! Alla tua: Si vede che non mi son fatto capire, non ostante tutto, che non è della vivisezione che si voleva parlare, bensì del tema di Federfauna. Forse troppo pesante, anche per te, che sei così aperta al dialogo per natura. Per me non è un argomento pesante e non lo è nessun argomento. Fra le righe mi stai dicendo "sei stupida", ma credimi, non è così. Se si leggono le tue risposte precedenti lo nota anche un cieco!Ad ogni modo non è per tirarsi fuori dal discorso ma cito Gandhi:"Per me è sempre stato un mistero perché gli uomini si sentano onorati quando impongono delle umiliazioni ai loro simili". Ciao, ti mando gli auguri di un felice Natale con le parole del maestro:"Per una persona non violenta tutto il mondo è la sua famiglia". Con affetto e stima. da Istrice x Fromboliere
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Meno male che alle volte(come questa)sono ripagato dall'accensione di questo "marchingegno"(come lo chiamava un giusto)! da pietro 2
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Non entro nel merito delle “divagazioni” di Istrice,ma vado direttamente al sodo,che è quello che l'autore del blog e Fromboliere chiedono: l’animalismo è un pericolo pubblico o un'attività sociale? Secondo il mio modesto parere la risposa è : l'animalismo sta seriamente diventando un pericolo pubblico. La soluzione del problema è molto semplice cara Istrice,e la illustro seguendo un banalissimo schema. Il 98% dei cacciatori è rappresentato da onesti galantuomini,il restante 2% possiamo annoverarlo in quella categoria volgarmente detta “ cacciatori della domenica”. Il punto qual è? Il punto è che per quel 2% tutta la nostra categoria viene continuamente accusata di orrende nefandezze fatte ai danni di poveri selvatici. Allo stesso modo, la vostra categoria è composta ( sempre secondo il mio modesto parere) da un 2% che crede veramente nei propri ideali e il restante 98% da persone alle quali della sorte di specie più deboli poco o forse nulla importa. Ma c’è un altro fattore che non va assolutamente sottovalutato,ed ecco il perché della pericolosità dell’animalismo,parlo dei messaggi mediatici che le nuove generazioni ricevono. Quando si parla di animalisti non si pensa alle popolazioni che hanno scelto di vivere in un ambito eco-sociale diverso dallo standard,ma si pensa a persone che godono(nel senso più intimo della parola) di fronte alla morte di un cacciatore,si pensa a ragazzi ancora minorenni,che si chiedono come possono uccidere la madre solo perché ha cucinato un coniglio,si pensa ad associazioni come A.L.F. ( fronte della liberazione animale) che si nascondono dietro passamontagna neri. Ora capisce cara Istrice che le parole “lotta” “fronte” et simili,non sono quelle più adatte ad essere associate ad un movimento come l'animalismo. E cosi come noi paghiamo dazio per quell’ipotetico 2%,gli animalisti,quelli seri,lo pagano per quel 98%,con la differenza che dal canto nostro,non sono solo i cacciatori ad essere giudicati ma tutti coloro che non sono contro la vivisezione,o contro le pellicce,o che semplicemente la domenica vogliono mangiarsi un pollo. Tutte pratiche tutt’altro che illegali. Purtroppo la realtà è questa,e trascende dalla moralità dei singoli. I molti politici filo animalisti/ambientalisti,hanno approfittato di quella famosa “ imperante ignoranza” da lei citata,per diffondere messaggi sbagliati e per nulla veri,ed il risultato è chiaro a tutti. Se si continua di questo passo,è inevitabile che l’animalismo diventerà ufficialmente un pericolo pubblico. L’uomo è un animale sociale,è vero,ma lo sono anche i lupi,le api,le formiche e le scimmie. Con la differenza che l’uomo ( e mi auguro abbia letto “ ipotesi di intelligenza machiavellica” di Whiten e Byrne in modo da comprendere meglio il concetto) tende a vedere la vita come un processo di valutazione delle possibilità e di calcolo delle probabilità,per poi sfruttare il risultato di quei calcoli a proprio favore;per dirla in breve una semplice analisi tra costo e benefici. Questo è esattamente quello che è stato fatto dai politici,che hanno cavalcato l’onda di un nobile pensiero come quello animalista per raggiungere i propri biechi interessi. Solo che adesso non riescono a gestire più la situazione,ecco perché l’animalismo,secondo me,oggi è da considerarsi un pericolo pubblico. Un saluto
da enzo972
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Non entro nel merito delle “divagazioni” di Istrice,ma vado direttamente al sodo,che è quello che l'autore del blog e Fromboliere chiedono: l’animalismo è un pericolo pubblico o un'attività sociale? Secondo il mio modesto parere la risposa è : l'animalismo sta seriamente diventando un pericolo pubblico. La soluzione del problema è molto semplice cara Istrice,e la illustro seguendo un banalissimo schema. Il 98% dei cacciatori è rappresentato da onesti galantuomini,il restante 2% possiamo annoverarlo in quella categoria volgarmente detta “ cacciatori della domenica”. Il punto qual è? Il punto è che per quel 2% tutta la nostra categoria viene continuamente accusata di orrende nefandezze fatte ai danni di poveri selvatici. Allo stesso modo, la vostra categoria è composta ( sempre secondo il mio modesto parere) da un 2% che crede veramente nei propri ideali e il restante 98% da persone alle quali della sorte di specie più deboli poco o forse nulla importa. Ma c’è un altro fattore che non va assolutamente sottovalutato,ed ecco il perché della pericolosità dell’animalismo,parlo dei messaggi mediatici che le nuove generazioni ricevono. Quando si parla di animalisti non si pensa alle popolazioni che hanno scelto di vivere in un ambito eco-sociale diverso dallo standard,ma si pensa a persone che godono(nel senso più intimo della parola) di fronte alla morte di un cacciatore,si pensa a ragazzi ancora minorenni,che si chiedono come possono uccidere la madre solo perché ha cucinato un coniglio,si pensa ad associazioni come A.L.F. ( fronte della liberazione animale) che si nascondono dietro passamontagna neri. Ora capisce cara Istrice che le parole “lotta” “fronte” et simili,non sono quelle più adatte ad essere associate ad un movimento come l'animalismo. E cosi come noi paghiamo dazio per quell’ipotetico 2%,gli animalisti,quelli seri,lo pagano per quel 98%,con la differenza che dal canto nostro,non sono solo i cacciatori ad essere giudicati ma tutti coloro che non sono contro la vivisezione,o contro le pellicce,o che semplicemente la domenica vogliono mangiarsi un pollo. Tutte pratiche tutt’altro che illegali. Purtroppo la realtà è questa,e trascende dalla moralità dei singoli. I molti politici filo animalisti/ambientalisti,hanno approfittato di quella famosa “ imperante ignoranza” da lei citata,per diffondere messaggi sbagliati e per nulla veri,ed il risultato è chiaro a tutti. Se si continua di questo passo,è inevitabile che l’animalismo diventerà ufficialmente un pericolo pubblico. L’uomo è un animale sociale,è vero,ma lo sono anche i lupi,le api,le formiche e le scimmie. Con la differenza che l’uomo ( e mi auguro abbia letto “ ipotesi di intelligenza machiavellica” di Whiten e Byrne in modo da comprendere meglio il concetto) tende a vedere la vita come un processo di valutazione delle possibilità e di calcolo delle probabilità,per poi sfruttare il risultato di quei calcoli a proprio favore;per dirla in breve una semplice analisi tra costo e benefici. Questo è esattamente quello che è stato fatto dai politici,che hanno cavalcato l’onda di un nobile pensiero come quello animalista per raggiungere i propri biechi interessi. Solo che adesso non riescono a gestire più la situazione,ecco perché l’animalismo,secondo me,oggi è da considerarsi un pericolo pubblico. Un saluto
da enzo972
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Ahiaahiaiii!Giove si arrabbia,quindi.....! da pietro 2
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Ti ringrazio per le critiche, mi sono sentita di nuovo giudicata come ai tempi dell'università.Lascio parlare te, perchè sei al di sopra di tutto e noto anche il tuo grandioso essere da CATTEDRATICO.Mi dispiace per essere stata troppo vaga e magari stupidamente inopportuna.Per fortuna ci sono interventi come i tuoi che salveranno la nazione e magari il mondo intero.QUASI QUASI TORNO ALL'UNIVERSITA' PERCHE' FORSE NON HO IMPARATO NIENTE, questo ho capito dalle tue parole.Arrivederci a tutti! Vedete che in questo clima giudicante e denigrante è inutile ogni forma di pensiero!?Non seguire mai i falsi profeti, ricordatelo amici. Non c'è peggior cosa che il giudicare senza riserve, come fa il caro fromboliere. SENZA OFFESA, s'intende!
da Istrice x Fromboliere
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Sono lieto che non ti sia sfuggito il senso del mio ultimo intervento, sarebbe meglio dire i due sensi dell’intervento: il primo, che sia quella del blog un’ argomentazione banale? e secondariamente il modo corretto dell’approccio al merito del fenomeno, sociale, mediatico e politico, peraltro descritto in modo chiaro dalla lettera di Federfauna; non ostante continuo a leggere da parte tua solo divagazioni. Divagazioni a tutto campo, per dirla tutta, ma non per metterla giù dura. Per carità, lungi da me entrare nel merito, torto o ragione; se anch’io volessi divagare avrei pagine da scrivere e spesso condividendone molte delle tue divagazioni, guardo spesso tutto il Geo&Geo quotidiano, ‘Mela Verde’ ‘Linea Verde’ e parecchio, parecchio di più, ma così facendo banalizzerei l’argomento proposto, che invece avrebbe trovato in te, sociologa, una valida e pertinente interlocutrice e dalle cui argomentazioni si sarebbe potuto sviluppare quel tenore di dibattito a cui spesso si ambisce. Invece ti sei accostata all’argomento in modo poco pertinente e solo marginale, trovando spunto da brevi frasi, sarcastiche, lo dici tu stessa, per dare fondo a lunghe dissertazioni personali. Parliamo ancora di animalismo, quello buono, scosso dal crescente consumo di carne a livello mondiale e di quello becero e disonesto che nasconde mire di potere politico, che usa stampa, tv e non solo, anche la violenza di certi movimenti e che tende a trasformare la propria logica in un’ ingiunzione sociale.
da Fromboliere
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? In merito agli ecovillaggi, bhè era una risposta anche seria alla frase sarcastica e giusta di enz972.L'animalismo come può essere un PERICOLO PUBBLICO?L'ANIMALISMO è CORRENTE DI PENSIERO CHE mette sullo stesso piano tutti gli animali; uomo e bestia. L'UOMO E' UN ANIMALE SOCIALE disse Aristotele!Questo è sarcasmo ma l'antropocentrismo non è compreso affatto da un animalista!Ora, da qui a dire che l'animalismo si occupa SOLO degli animali, no, è riduttivo.Chiarisco subito la mia posizione in merito, io NON sono affatto un'estremista, non seguo dogmi e sono contro il maltrattamento animale per UNA QUESTIONE MORALE PERSONALISSIMA, niente mode e tendenze alternative!Sono una seguace della pratica della NON VIOLENZA, è che NON mi vedo differente da un animale, è una questione ANIMISTICA.Sì, in alcune culture, si crede che gli esseri viventi e non umani e cito i fiumi ad esempio, abbiano un'anima, questo è noto come animismo. Provo empatia per ogni cosa inanimata, animale e persona che viene in contatto con me. E' una questione di SENSIBILITA' personale.Comunque non facciamo di ogni cosa un'interrogazione parlamentare!Santo cielo, un pò di respiro nelle discussioni non fa mai male, ti ricordo che sono una persona aperta al dialogo di mia natura e quando si può cambiare rotta in un discorso ahimè pesante come quello della vivisezione, bhè lo faccio volentieri in certi momenti, ma riprendo il dialogo quando ce n'è bisogno.Si discuteva degli animali liberi in India, e mi è sembrato bello rispondere perchè conosco l'argomento, si è anche svoltato sul tema:"ma gli animalisti se sono così tanto alternativi perchè non se ne vanno a vivere nei boschi così fanno vedere ai non animalisti come fanno a campare fuori dalla società?".Bello, grazie al cielo qualcuno lo chiede e qualcuno ci vive veramente nei boschi...., quindi fromboliere non sto bleffando sull'argomento è che (come in altri post) mi va di divagare, così ho notato la sperimentazione medica su cavie umane, che ESISTEm ma poi ho risposto ad argomenti usciti fuori per caso. Non sto a giudicare se la vivisezione è buona o meno, non parlo dell'animalismo come pericolo o salvezza sociale, io mi ritengo fuori dalle opinioni, NON VOGLIO DARE GIUDIZI DI VALORE, non sono io che vado imponendo le mie idee a chiunque mi capiti a tiro, già è molto difficile dialogare pacificamente, se ci mettiamo pure seduti in cattedra a polemizzare ulteriormente, bhè per me le porte a big hunter si chiudono, cioè mi cestinano subito. Che visione apocalittica hai del futuro!Però è possibile un ritorno alla vera fame, non lo escludo, ma chi ha conoscenze minime in agricoltura e vita rurale ce la può (al limite!) fare, chi è estraneo a queste conoscenze, non so...... però non la mettiamo giù dura!Buona serata a te e a tutti! da Istrice x Fromboliere
15/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? ANIMALISMO: ATTIVITÀ SOCIALE O PERICOLO PUBBLICO?: questa è la proposta del blog, animalismo, dove si chiede la riflessione sul fatto che esso si limiti ad essere solo una attività sociale e che non derivi, invece, in un pericolo pubblico. E’ forse una domanda banale? Lo stesso testo, della lettera di Federfauna, ci da le motivazioni per cui si nutrono delle serie preoccupazioni sul pericolo che l’animalismo, per come sempre peggio si manifesta, sia appunto un pericolo e nemmeno più tanto mimetizzato. Crederci o non crederci? che chiunque decida secondo propria coscienza, ma se ne vogliamo parlare, allora usiamo termini e fatti per quelli che sono. Quindi se ne vogliamo parlare chiameremo Green Hill allevamento per cani e di cani destinati alla vivisezione. Se l’allevamento rispetta la peculiarità che ogni allevamento legalmente deve possedere, non lo chiameremo lager, così come è inutile cadere nella diatriba di cosa sia realmente la vivisezione e quindi, essendo legale, la chiameremo solo vivisezione. Spesso la disinformazione usa il malinteso per affrontare il problema e spesso anche noi, che commentiamo, usiamo lo stesso trucco. Ecco come, chi non segue da vicino i fatti, rischia facilmente di essere plagiato: se chiamerò lager il canile che è in regola e se dirò che la vivisezione sia una inutile barbarie, in quanto replica risultati che già si ottengono con la semplice sperimentazione medica, non farei fede al merito di come stanno le cose. Infatti, se avessi ragione, il canile sarebbe sanzionato o chiuso, per le sue malefatte e se si fosse dimostrato scientificamente che la vivisezione sia tanto inutile sarebbe già stata proibita. Credo che per affrontare questi problemi sia richiesta la giusta onestà intellettuale ed è in sintesi questo che alla fine si contesta a quell’animalismo deleterio col quale, spesso noi cacciatori, abbiamo a che fare. Per il resto, in merito al modello relativo all’eco villaggio, ricordo ad Istrice che sulla terra siamo circa sette miliardi, se proviamo a levare tutto il territorio inagibile questo modello sarà attuabile su scala mondiale solo dopo un evento apocalittico. Ed è questa la teoria più accreditata sul futuro della terra. Ci sarà una tale guerra per il cibo e per l’acqua che, dopo esserci mangiati tutto ciò che sia commestibile, cani compresi, la metà della popolazione morirà di fame e solo coloro che avranno difeso con successo ma sopratutto col 'sangue' il territorio di cui erano padroni ce la faranno e solo allora avrà luogo il modello di cui parla.
da Fromboliere
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Grazie per le tue parole Presidente.Molto gentile.Buona serata! da Istrice x Presidente
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Mi scuso con tutti per aver viziato il discorso con troppe parole e pensieri filosofici.Grazie. A presto! da Istrice
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Vado a cena, ti risponderò dalle 22. Nessuna diatriba ne ancor meno filosofeggiamenti tecnologizzanti, come letti sopra, peraltro da te proposti. Bensì pura e semplice lettura di ciò che è scritto nel preambolo di cui sopra, che a quanto pare, sfugge a troppe persone che, nel voler forzosamente aggiungere qualcosa ne travalicano, forse volutamente? il mero significato. Buna cena anche a te. da Fromboliere
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Fromboliere, la diatriba sul termine vivisezione in sperimentazione medica o farmaceutica, in generale scientifica è sinonimo di "sperimentazione animale", ora la disquisizione sull'uso più appropriato dei termini o sul contesto mi sembra arduo ed anche macabro.Se parliamo di vivisezione in quanto test di un vaccino nel lungo periodo allora si ha vivisezione tanto quanto l'espianto di organi quale il fegato nel maiale ai fini di test di biocompatibilità.Comunque non sono un medico nè un patologo, quindi non mi azzardo a parlarne, io mi occupo di società e mi riesce pure bene!Posso parlarti degli ecovillaggi in quanto microsocietà con scopo associativo e culturale e ideologico.Di questo stavo parlando in risposta alle parole di enz972, mi sembra che si è svelato un piccolo particolare sociale, ovvero l'esistenza di piccole società avulse dal macro contesto sociale, in pratica un sottogruppo sociale importante tanto quanto la classica forma di società comunemente accettata. Cambia il sistema valoriale e cambia il modus operandi in quanto modo di agire nei confronti del macrosistema sociale. Ora non ammorbiamoci con discussioni pesanti e forse incomprensibili a qualcuno, affinchè vi sia comprensione e dialogo rimaniamo su argomenti poco filosofeggianti e alla portata di chiunque.Grazie. da Istrice x Fromboliere
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? .... e tutto ciò deve portare, alla fine ad una conclusione, ad uno schierarsi, da una parte o dall'altra, ad una presa di posizione. Una breve specifica, sul senso delle parole, in modo che non ci si possa distogliere dagli argomenti e che discorsi, sebbene edotti, non ci distraggano, affinché non si perda poi il senso del contendere. Vivisezione è certo una pratica che si annovera nella sperimentazione animale, ma significa "dissezione di animali ancora vivi". Non credo che ci possano essere cavie umane che si possano prestare, volontariamente, ad una simile pratica.... da Fromboliere
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? cosa non darei perchè tutti i dialoghi tra animalisti\ambientalisti e cacciatori fossero così!!mi complimento con tutti Voi!Istrice,non abbiamo le stesse idee,ma sei decisamente sei la benvenuta! da PRESIDENTE
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Il suo pensiero, cara Istrice, potrebbe essere tema d’interessanti dibattiti, se a un certo punto, non apparisse una piccola parolina che lascia spazio a grandi riflessioni…mi riferisco alla parola. “ lotta”. La “ lotta animalista”…ecco,mi sorge il primo dubbio,voi lottate per imporre il vostro modus vivendi? E se il vostro modus vivendi non fosse condiviso dalla moltitudine? Il fatto che ci sia qualcuno che lotta implica di conseguenza che qualcun altro si deve difendere. O meglio che debba difendere i propri diritti: il diritto al lavoro,il diritto alla salute,il diritto di scegliere di cosa nutrirsi..etc etc... Un altro dubbio che mi sorge,in merito allo specismo,è questo: se lei si trovasse costretta a scegliere tra la vita di un bambino e la vita di un cucciolo di cane…quale sarebbe la sua scelta? Perché è vero che esiste un dovere morale verso specie animali diverse dalla nostra ( ho letto anch’io Kundera) ma esiste un’altra forma di dovere che spesso non è tenuta in considerazione;mi riferisco al dovere epistemico,ovvero il dovere di sottoporre le proprie convinzioni ad un esame critico,e verificare se tali convinzioni sono giustificate da prove. Ora,siamo sicuri che il vostro WAY OF LIFE sia quello giusto? Io non riesco ad immaginare un mondo dove migliaia di animali di razze diverse circolano liberi per strada senza che nessuno possa intervenire. Pensiamo a quello che accade in India dove mucche e scimmie considerate sacre,sono libere di circolare per case e strade e di comportarsi secondo la loro natura. Le conseguenze di questa convivenza sono note a tutti. Se non ricordo male lei è una sociologa,per cui dovrebbe conoscere bene i progressi evolutivi che hanno portato la specie umana a trovarsi al primo posto della catena biologica. Tutto ciò a volte,a discapito di specie diverse,è vero,ma non credo che per questo ci si debba sentire in colpa,i risultati si conoscono,20 anni fa si moriva di tumore,ora se preso in tempo si riesce a guarire. Anche perché se cosi fosse,lei e quelli che la pensano come lei ,dovreste essere i primi ad abbandonare le vostre case,le vostre auto e tutto ciò che vi differenzia dalle altre specie e andare a vivere nei boschi. Solo in questo caso la vostra “lotta” acquisterebbe credibilità…e forse chissà,anche chi adesso non la pensa come voi,inizierebbe seriamente a riflettere. Ma fino ad allora,è bene che non si facciano battaglie intrise di falso ideologismo,perché l’unico risultato è quello di avvalorare la tesi in cui il fine unico di queste battaglie sono i soldi e la politica,e si sa benissimo che accostare la parola morale alla parola politica è solo un infinito ossimoro.
Un saluto da enz972 x istrice
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? evidentemente istrisce,ha dovuto fare ha meno di questi farmaci.ma nella vita ,tutto può succedere.se un giorno caro istrice ti servirà uno di questi farmaci(es.quello che dice Fromboliere)cosa fai,rinunci perchè sperimentato su animali?.se l'aspettativa di vita si è allungata 76 anni gli uomini più di 80 le donne,si deve alla sperimentazione.tu dici,si fa anche sugli uomini....si,ma dopo che sono testati sugli animali.faresti tu da cavia per il bene dell'umanità,ti faresti testare un nuovo farmaco che non si conoscono gli effetti...?..... da max 60
14/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Ciao Gimessin, la parola vivisezione vuol dire sperimentazione "in vivo", ora avrei due opinioni da esporre!A cosa serve: tossicità, farmaci, malattie, neuroscienze.Il problema sembra essere risolto utilizzando la sperimentazione in vivo su UMANI. «Si, è vero: in tutto il mondo, quindi anche in Italia, i volontari sani vengono pagati per sottoporsi alla sperimentazione di farmaci che hanno superato la fase preclinica sugli animali. In genere sono studenti di medicina, che sanno di non correre rischi. Ricevono niente di più di un rimborso spese». FONTE:Corriere della sera 4 gennaio 2000. Ora, credo che basti per capire l'inutilità della vivisezione animale, tanto abbiamo già chi sperimenta su umano.Compatibilità al 100%, dicono che non ci sono rischi....e allora lasciamo perdere gli animali, si ha una compatibilità genetica non totale e si può ovviare al problema.GLI ANIMALISTI NON HANNO REPULSIONE VERSO IL GENERE UMANO DI CARATTERE PSICOLOGICO, gli animalisti AMANO GLI ANIMALI TANTO QUANTO IL GENERE UMANO, non si ha un animalista avulso dalla società, si è in un gruppo, un'associazione, un team di lavoro tanto quanto un non animalista.MA CHE INTERESSI ECONOMICI, CHE LOSCO FINE....mi sembrano parole vacue.La lotta animalista è SOLO un modus vivendi o WAY OF LIFE. I movimenti animalisti più radicali richiedono l'adesione ad un insieme di teorie ed atteggiamenti volti ad ottenere il riconoscimento degli obblighi morali di ogni essere umano nei confronti degli animali ed il superamento dello specismo (cioè della convinzione che le regole etiche si applichino solo all'uomo e non alle altre specie). Spero avrai il piacere di parlarne. A presto da Istrice x Gimessin
13/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? nulla da eccepire. ottime benché ovvie (anche se solo per noi) le argomentazioni e corretta l'esposizione. peccato che certe lettere non arriveranno mai sui canali, nei tg e sui periodici e quotidiani al servizio del padrone nazianimalista... da 21/12/2012
13/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? solidarietà al sindaco...! La ricerca ha i suoi costi da pagare...PER IL BENE DI TUTTI ... da mart
13/12/2011
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Re: Animalismo: attività sociale o pericolo pubblico? Un'attività ideologicamente contorta e pericolosa come l'animalismo, deve essere contrastata da una giusta e veritiera campagna di informazione prendendo esempio da Federfauna. Man mano è sempre più chiaro l'intento animalista di servirsi di alcuni organi di informazione compiacenti per imporre ideologie e stili di vita che difficilmente troveranno ampi consensi da quella stragrande maggioranza del popolo italiano che nel suo giudicare antepone realtà e logica. Infatti se si analizza a fondo il comportamento animalista escono fuori due risultati che secondo me restano gli unici: 1) Repulsione verso il genere umano di carattere psicologico 2) Interessi economici che assumono anche aspetti ricattatori e giustificati in buona fede da coloro che provano tenerezza verso gli animali ma allo stesso tempo ignari del losco fine. Una giusta ed onesta informazione deve evidenziare queste due ragioni che sono la base dell'nimalismo italiano. Al sindaco Zanola la mia solidarietà e tanti auguri di buon lavoro. da Gimessin
12/12/2011
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