Negli ultimi anni, la battaglia nei nostri confronti condotta dalla parte più intransigente proveniente dalla cultura urbana, rea di aver prodotto una concezione di ambientalismo distorta ed un rapporto uomo-natura deleterio per i nostri figli, ha imposto a tutti noi delle necessarie e serie riflessioni. Alle prime avvisaglie che questa battaglia non riguardava come negli anni “verdi” solo le attività di “svago” come la caccia e la pesca ma intaccava inesorabilmente l’intera nostra cultura, abbiamo compreso subito che da soli nulla potevamo nei confronti di quel “mostro sociale” – come lo chiamava Henry David Thoreau, filosofo ispiratore della Wilderness - che aveva ormai invaso le scuole, i media e le Istituzioni. La categoria rurale che si ostina a pensare che da sola può farcela, sarà destinata a soccombere, data in pasto a quel mostro che si sta divorando ciò che un tempo rappresentava il vero benessere: quel rapporto uomo-natura basato sulla semplicità, sull’essere piuttosto che sull’apparire e su una concezione di vita e morte molto diversa da quella di oggi.
Anni fa mai avremmo creduto che il pensiero dell’uomo, attraverso le più svariate argomentazioni che hanno investito tutti i campi dello scibile umano, si spingesse a condannare apertamente chi, ad esempio, si ciba di carne. I movimenti sorti a proposito, quelli che si auspicano un mondo vegetariano e che hanno cominciato ad imporre la propria dieta anche ai loro cani e gatti castrati da salotto, sembra abbiano travalicato i limiti della ragione, coinvolgendo perfino i delicati labirinti della religiosità; hanno osato, in nome dell’etica che ruota attorno all’equilibrio uomo-natura, ove nessun altro aveva osato prima. In questa situazione, con questo clima sociale, chiedere dignità e rispetto – sia da un punto di vista morale che legislativo - per chi si procura ancora il cibo come i cacciatori od i pescatori, o per chi alleva animali per le nostre famiglie, è perfettamente inutile. Le nostre armi devono allora essere la cultura e l’insegnamento al fine di ristabilire un contatto equilibrato con l’opinione pubblica, ormai preda di immagini televisive o servizi giornalistici completamente distorti e sempre più lontani dalla realtà e dalla natura.
Dobbiamo infondere la fiducia nei nostri figli che un altro uomo si può, che non deve vergognarsi di come è nato perché si ciba di carne, che lo svago nella natura è la miglior ancora di salvezza in questo mare di ipocrisia e non-conoscenza delle leggi della stessa.
L’Associazione per la Difesa e la Promozione della Cultura Rurale – Onlus ha iniziato questo percorso. Si è prefissata l’obiettivo di contrastare quel “mostro”, anteponendo il sapere al non-sapere.
Ognuno di noi, in tal senso, può fare qualcosa; un esempio recente deriva dal nostro amico Igor Radere che sulle orme del Maestro Antonio Pinotti, ha portato la nostra Cultura all’interno delle scuole. ACR è attualmente presente anche ad una mostra sulle origini dell’uomo in collaborazione con il museo di storia naturale di Jesolo che sta avendo un grande seguito, con migliaia di bambini in visita. Recente anche il successo di una manifestazione organizzata da Slow Food che ci ha chiesto collaborazione al fine di portare alla gente le nostre ragioni, il nostro modo d’essere che è sicuramente fatto anche di cibo sano e genuino. E’ la nostra Cultura che sta pian piano invadendo un mondo che non ci conosceva e che va oltre la presenza alle solite fiere dedicate di settore ove, chi le frequente, già conosce ciò che vogliamo dire. Dobbiamo uscire e parlare a chi non sa e per fare questo non possiamo presentarci solamente come i difensori di questa o quella categoria ma, nell’insieme, come i portatori di una Cultura i cui valori e principi potrebbero costituire veramente la miglior “medicina” per i figli del nostro tempo. In programma anche l’apertura di centri didattici e la gestione di zone protette in cui, finalmente, si possa insegnare non come l’urbano vede o vorrebbe la natura ma cos’è nella sua più semplice essenza, in cui l’uomo non ne sia avulso, nel rispetto di ciò che è.
Per continuare con i progetti e per realizzarne di nuovi in tutta Italia servono fondi, e più di ogni altra cosa servono persone che come noi credono valga la pena di insegnare ciò che abbiamo imparato, ciò che è stata ed è la nostra vita.
Stiamo organizzando un incontro con tutte le forze che ruotano attorno alla Cultura Rurale ed in quell’occasione, prediligendo le cose che ci uniscono rispetto a quelle che dividono, svilupperemo le strategie affinchè l’uomo del nostro tempo, spesso ignaro di quanto potrebbe servirgli un rapporto più coerente e sincero con la natura, possa imparare un “altro uomo” dalla sua stessa storia.
E’ altresì fondamentale non perdere ulteriore tempo e cominciare a radicare l’Associazione per la Difesa e la Promozione della Cultura Rurale – Onlus in tutto il territorio nazionale. Lo faremo attraverso dei referenti regionali, provinciali e comunali.
Per informazioni sulle attività di ACR e per collaborare: [email protected]
UFFICIO STAMPA
ACR – ONLUS