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18/03/2013 

Le dichiarazioni che si sono susseguite in questi ultimi giorni da parte dello schieramento animalista e di certe forze politiche grossetane, fanno emergere un mix di odio e di genericità che francamente sconcerta ed allibisce; se è mancata solo un’accusa di “stragismo” affinché il quadro fosse completo, abbiamo però appreso da un comunicato dell’ENPA che i cacciatori potrebbero addirittura favorire fenomeni di bullismo. La cosa, se non fosse tragica, sarebbe comica, e comunque, stante la gravità dell’accusa che viene mossa ad una categoria di cittadini onesti, ci riserviamo di adire ad azioni legali per difendere la nostra onorabilità.

Vogliamo però rispondere puntualmente alle tante accuse che ci rivolge questa ampia pletora di “anime belle” che dall’alto di una loro presunta superiorità etica, hanno individuato nei cacciatori il male assoluto da sconfiggere affinché il mondo conosca un nuovo “rinascimento morale”.

I cacciatori, ed in particolare l’Arci Caccia, collaborano da anni con associazioni ambientaliste sulla base di un assioma: la caccia è un’attività che può concorrere efficacemente alla tutela dell’ambiente e della biodiversità. La caccia, in una parole, è verde e quando subisce questi ignobili attacchi l’Arci Caccia non teme lo scontro con chi diffonde culture oltranziste. Potrà suonare come una bestemmia a questi novelli paladini dell’integralismo, eppure l’attività venatoria concorre al mantenimento degli habitat ed al rafforzamento delle popolazioni selvatiche. I cacciatori, e soprattutto l’Arci Caccia, hanno contribuito in maniera decisiva a produrre una legislazione nazionale, regionale e provinciale, nella quale il prelievo sostenibile ha arginato la voracità della cementificazione e rallentato la rarefazione di tante specie animali. Tutto questo non sarebbe stato possibile se l’attività venatoria, come vorrebbero questi signori, fosse abolita. Anzi, problemi come quello del contenimento dei danni alle coltivazioni, il loro risarcimento (oggi tutti vogliono difendere pelosamente la fauna ma i danni li pagano solo cacciatori con i loro soldi), la difesa della biodiversità messa a rischio da specie invasive, sarebbero impossibili da risolvere senza la figura del cacciatore.

Affermare che i cacciatori inquinano e danneggiano l’ambiente, come se fosse una verità incontrovertibile, è come affermare che le medicine danneggiano la salute: l’approssimazione di certe espressioni spiazza per il loro carico di ideologismo, privo di qualsiasi capacità di discernimento. I cacciatori, si dice nel coro stonato che si è levato in questi giorni contro il progetto didattico presentato dall’Arci Caccia nelle scuole di Gavorrano, maltrattano i cani, li abbandonano, li affamano per sette mesi l’anno e, per di più, si uccidono tra di loro stanti gli incidenti occorsi durante la stagione venatoria.

Vogliamo informare che il territorio è provvisto di numerose aree destinate all’allenamento dei cani che, da febbraio a settembre sono frequentatissime dai cacciatori e dai loro ausiliari e questi ultimi non sono costretti agli spazi angusti degli appartamenti di città e  costretti a fare i loro bisogni solo quando è in comodo il loro padrone. Inoltre invitiamo a svolgere un’indagine presso i veterinari per verificare quali e quante siano le cure mediche che vengono garantite ai cani dei cacciatori.

Gli stessi cacciatori sono impegnati fortemente a promuovere la sicurezza, hanno favorito l’obbligatorietà ad indossare indumenti ad alta visibilità e la discussione attorno a questo tema è ai vertici dell’interesse della categoria e del loro associazionismo. Numeri alla mano, volendo fare proprio una triste contabilità, la caccia non è tra le attività più pericolose tra quelle svolte dall’uomo. Non considerando attività non ludiche come le morti sulla strada e sul lavoro, possiamo invece constatare i livelli alti di incidenti, anche mortali, che si producono ad esempio sulle piste da sci, durante le competizioni ciclistiche, sui campi da calcio o durante le escursioni in montagna. Detto questo, a nessuno di noi verrebbe masi in mente di abolire questi sporto od hobbies che appassionano migliaia di persone. L’impegno, semmai, dovrebbe essere rivolto al rafforzamento della cultura della sicurezza.
Si afferma che i cacciatori uccidono per sport; su questo aspetto vorremmo far presente che i cacciatori uccidono la preda solo dopo aver cacciato, non uccidono per il gusto di uccidere. L’azione predatoria, di per sé, nobilita e rende naturale un gesto antico quanto il mondo: il voler denigrare la passione ed il divertimento significa disconoscere una forza evolutiva che nel corso dei millenni ha accompagnato lo sviluppo intellettivo dell’umanità. Anche sul piano ontologico vogliamo sottolineare che è sbagliato, nei confronti della fauna selvatica, equiparare le sorti del singolo individuo alla conservazione della specie a cui appartiene. Nei riguardi delle popolazioni selvatiche, ciò che rende etico un comportamento non è tanto la soppressione del singolo soggetto, quanto piuttosto l’impegno per la salvaguardia ed il rafforzamento della specie a cui esso appartiene. I cacciatori fanno esattamente questo.

È infine sbagliato pensare di rendere il mondo migliore umanizzando gli animali. Non si riscatta il rispetto degli animali scagliandosi contro la caccia, è lo sfruttamento per fini di profitto che deve essere combattuto. Questo è il cuore del problema, non certo quello di radicalizzare una critica compassionevole che viene erroneamente estesa a tutte le attività che coinvolgono gli animali, senza peraltro affrontare le fondamenta del problema. L’Arci Caccia, infatti, si batte da sempre per un’attività venatoria compatibile e popolare e per un ambiente la cui salubrità consenta una riproduzione naturale delle specie selvatiche.

Vogliamo altresì precisare un ulteriore aspetto: potrà sembrare strano, specie al Capogruppo di SEL al Consiglio Comunale di Grosseto, ma anche i cacciatori possono avere specifiche competenze scientifiche. Gli educatori del progetto sono esperti dotati di curricola di massimo livello, che vivono professionalmente in presa diretta con i problemi dell’ambiente e del territorio e che hanno conseguito una, o più lauree, negli Atenei Italiani.
Guarda un  po’, anche quelli dell’Arci Caccia possono essere dottori!


Firenze, 18 marzo 2013

Arci Caccia Toscana

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13 commenti finora...

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

CIAO FROMBOLIERE...che fine hai fatto? sono sempre una gradita sorpresa...le tue piccole perle di saggezza......

da elena  21/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

Gimessim è un grande.............
"...Solo in Italia le associazioni animaliste presentano bilanci da centinaia di migliaia di euro e non pagano una lira di tasse mentre un povero artigiano che da lavoro a padri di famiglia deve chiudere e suicidarsi...." copio-incollo
Se pur alla canna del gas (come si suol dire in Toscana) lotterò con tutto me stesso perchè ciò nn avvenga,purchè la situazione attuale spinga noi tutti piccoli artigiani,in tal direzione !
**************************************************************************
bis.... Gimessim è un grande

Massimiliano

da colombaio senese  21/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

di nulla...... qui ho sempre trovato buoni consigli e poi sentire diverse campane fa bene all'audio:-)))

da elena  21/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

Grazie per l'attenzione prestatami Elena. Un saluto.

da Gimessin  21/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

SALVE GIMMESSIN:ho digitato... non ho parole, veramente, non ne ho nessuna.

da elena  20/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

E' l'Italia elena !! Solo in Italia esiste un'informazione (stampa e TV) al soldo della politica delle veline e dei miliardari. Solo in Italia si impediscono i contraddittori tra le parti in causa. Solo in Italia si diffama e si infangano categorie gratuitamente, senza motivi fondati e solo per ideologie false e di comodo. Solo in Italia si tagliano fondi alla ricerca ed alla sanità per poi riversarli nelle tasche di chi mercanteggia sul benessere animale. Solo in Italia si trascura l'assistenza medica per i cittadini e si alimenta quella per gli animali e per quella stragrande parte di immigrazione che invade il nostro paese solo per libertinaggio. Solo in Italia le associazioni animaliste presentano bilanci da centinaia di migliaia di euro e non pagano una lira di tasse mentre un povero artigiano che da lavoro a padri di famiglia deve chiudere e suicidarsi. Elena, potrei continuare all'infinito, la conclusione e che con gli animalambientalisti non potrà mai esserci dialogo perchè sono mantenuti da uno sparuto numero di holding, i veri assassini della natura e dell'umanità. Un vero animalista ama gli animali e li difende dai maltrattamenti senza sentirsi in diritto di imporre questo suo sentimento, senza strumentalizzazioni e senza l'uso di quei mezzi luridi e scorretti come l'informazione di regime e la politica. Su facebook digita nella ricerca " l'inganno ambientalista", ci sono delle belle scene di spezzatino di uccelli rari e protetti, conditi con la benedizione degli animalambientalisti dei politici e dei costruttori di pale eoliche. Un saluto.

da Gimessin  20/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi...@ LIBERO...P.S..si rilegga il suo post! per la cronaca noi siamo... nazisti... estremisti... fascisti... e non accettiamo il dialogo o i compromessi... c'e' una parte del mondo dove il mondo gira alla rovescia! indovini qual e'?

da elena  19/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

E' vero dardo, noi cacciatori siamo legati all'ambiente e ne traiamo la vita stessa, ma, solo perchè noi siamo la testimonianza vivente di quella che è la cultura rurale, fatta di sapori, di emozioni e di appagatezza interiore, quell'appagatezza che scaturisce anche da un pezzo di pane con formaggio e salame accompagnato da un buon rosso, consumato all'aria aperta insieme ai figli o agli amici dopo una battuta di caccia; e poco importa quanto e cosa si sia sparato. Queste sono le azioni che sono la base storica delle origini umane, tradotte in chiave moderna ma con le emozioni identiche a mille anni fà. Spesso vedo gli ( umani urbanizzati ), i predisposti all'animalismo, gente schiva, stressata, poco affine al dialogo e addirittura al saluto, che quando va a spendere per il cibo compra solo porcherie precotte, confezionate, frutta già tagliata, verdura già scelta, e magari al posto del vino gli rifilano un misto di acqua colorata con aroma di uva (una ciofeca) e quando mangiano e bevono non sono in grado di sentirne il sapore (se lo sentissero lo butterebbero). Nutrono la loro prole con liofilizzati, fermentati, succhi di frutta (se fa pe dì), ma sopratutto li lasciano (abbandonano) davanti alla TV (i simpson), ai video game (scene di guerriglia con enormi spargimenti di sangue), o peggio a ciattare sul web o visitare siti dal plagio gratuito, dopodichè, dulcis in fondo, il cellulare. Da questo, con molta probabilità, verrà fuori un giovane malnutrito, con poca considerazione dei valori e dei principi familiari e a tratti volgare (I SIMPSON), portato e non impressionato per la violenza, il sangue, l'asocialità(SOLITUDINE E VIDEOGAMES), attrazione morbosa verso gli animali (PLAGIO TV-MEDIA-SITI INTERNET). Per i figli ed i nipoti del cacciatore, nella peggiore delle ipotesi, non sarà così, almeno per i miei e sono sicuro anche vostri. Ecco, la maggioranza dei grillini piovuti dal cielo (raccolti e lanciati in aria da Grillo) e caduti nel parlamento, provengono dall'agglomerato urbano, senza un minimo di cultura (non si sà della BCE e Mario Draghi) (nemici numero uno della sopravvivenza degli italiani) e se non altro, seppur impreparati in materia, non disdegnano di sentirsi animalisti e se non lo sono lo devono essere per coerenza o per moda, anche nei confronti di coloro che rappresentano Vendola, animalisti, ambientalisti e altro. Quello che più mi rode è il fatto che se sei contro il volere dei principi grillini e vendoliani sei subito additato : FASCISTA E RAZZISTA, ormai sono due parole che vanno di moda, da pronunciare contro chi non si piega a imposizioni ideologiche e tiene ancora alto il senso della famiglia e del cristianesimo !!

da Gimessin  19/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

gimessin sei un cultore e sacente uomo che i breve hai detto come mai popoli, ambiente, ed interessi sulla vita prevalgono alla stessa sopravvivenza dell'uomo, siamo gli unici animali che abitano questo pianeta e che odiamo la nostra specie, preghiamo un Dio perchè oramai in noi non vi è più clemenza per essere alcuno, e solo pochi di noi vivono per il bene dell'uomo e la vita che ci circonda, ed una gran parte è cacciatore, uomini legati all'ambiente dal quale ne traggono la vita stessa lasciando in secondo piano danaro e trame da palazzo.....

da dardo  19/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

gimessin hai detto tutto.

da schiavarelli pasquale  19/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

Siamo testimoni consapevoli del vero male che affligge l'umanità in questi ultimi anni. Impotenti nella difesa della verità, impassibili alle accuse assurde e diffamatorie di queste sette deviate che non sono altro che lo strumento destabilizzante di un sistema che mira alla distrazione di un popolo mentre deruba, affama, avvelena e schiavizza l'intero genere umano. E' un pò come le scene dei film, quando i ladri per entrare in una proprietà privata gettano carne ai cani da guardia per tenerli buoni e per agire indisturbatamente. Si stà attuando da anni il progetto di disumanizzazione dei popoli, meno nascite, più morti, focolai di guerre ovunque, umanizzazione degli animali. I sintomi di questo orrendo progetto si possono toccare con mano, le cure per il cancro esistono e con rimedi naturali ed economici ma sono contro gli interessi delle multinazionali farmaceutiche, l'energia elettrica generata dalla FUSIONE A FREDDO non può e NON DEVE essere supportata perchè danneggerebbe gli interessi delle multinazionali del petrolio, del carbone, dell'eolico e del fotovoltaico. Il popolo d'Etiopia in questi ultimi mesi subisce un vero e proprio sterminio per le espropriazioni dei terreni da parte di un governo canaglia che stà cedendo in fitto milioni di ettari di terra ad altri stati (Italia compresa) per la coltivazione di colza da trasformare in biocarburante. Le foreste fluviali ammazzoniche ed il popolo pigmeo decimati per la deforestazione selvaggia da parte di produttori di legname senza scrupoli (Italiani) che agiscono indisturbati grazie alla copertura corrotta del WWF. Tutto questo, e tant'altro ancora fanno parte di quel progetto definito Nuovo Ordine Mondiale. NOI CACCIATORI ( SAPPIAMO TROPPO ), questa è la nostra colpa e quindi siamo la categoria da distruggere, da relegare in una sparuta minoranza, mentre le sigle dell' animalambientalismo italiano prendono soldi e consensi politici dai veri malfattori della natura. Grillo, Vendola, Bersani e altri conoscono bene il fine di questo progetto e pur di ottenere quel potere non si fanno scrupoli nel plagiare una numerosa massa di smidollati fanatici e affezioni varie........, iniettando loro l'amore per gli animali e l'odio per gli umani. L'animalismo è solo il frutto di un'ideologia indotta dalla corruzione ambientalista !!

da Gimessin  19/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

Sottoscrivo in toto e rilancio è ora di prenderli a mazzate nelle gengive.

da Libero  19/03/2013

Re: Odio, genericità e approssimazione, il filo conduttore della cultura animalista

con gli animalisti non ci deve essere confronto alcuno sono persone integraliste che non amano il dialogo ma solo le loro idee mi ricordano molto spesso l'ascesa di hadolf hitler dove esso usava l'ecologia per atrarre a se giovani da catechizzare.

da dardo  19/03/2013
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