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ago12 12/08/2013
Sul finire del mese scorso alcune associazioni ambientaliste abruzzesi hanno diffuso un comunicato stampa di critica alla proposta di una legge regionale con la quale si vorrebbe ridurre di circa 4.000 ettari il Parco Regionale Sirente-Velino.
Detta così, come non condividere la presa di posizione?
Ma c’è un ma: gran parte della zona che si vorrebbe estromettere dal Parco non ha nulla, né lo aveva mai avuto, per essere istituita in Parco! Vi fu inserita per la solita mania ambientalista italiana di costituire in Parco più territorio possibile, a prescindere dal valore dei territori protetti: l’importante è fare Parchi ovunque, fossero anche località zeppe di case, e paesi quando non autostrade. Intanto l’unico vincolo veramente intoccabile resta uno: il divieto di caccia! Tutto il resto è sempre consentito (con l’unico sacrificio – vessatorio per i cittadini locali – di dover avanzare richieste per ogni pur modesto intervento, magari in carta da bollo): i Parchi trovano comunque sempre un modo per dire SI ad ogni iniziativa di sviluppo urbanistico, salvo mandare gente in Pretura per ogni sciocchezza che non sia stata da loro autorizzata (spesso si tratta infatti solo di una questione di arrogante potere). Solo sulla caccia si è tutti uniti nel dire NO e, proprio per questo, la grande maggioranza dei Parchi italiani altro non sono che semplici Oasi faunistiche ed apparati mangia soldi, e poltronifici per politici trombati o per amici dei politici. Lasciamo fuori dai Parchi le cosiddette “zone D”, assoggettandole solo ai vincoli urbanistici comunali!
Ecco, l’AIW in questo caso del Sirente-Velino non si schiera per il NO alla riduzione dell’estensione del Parco (uno dei tanti mega-parchi del centro e sud Italia i quali, praticamente TUTTI, dovrebbero essere ridotti di almeno il 30% ed anche più dei loro territori), ma, da quella posizione ragionevole che la contraddistingue (anche se alcuni la chiamano follia!), è per un SI alla riduzione per quanto riguarda tutte le zone urbanizzate e loro vicinanze ricadenti nei limiti della proposta (vi sono compresi ben tre paesi, strade asfaltate, impianti e piste da sci e tutta una serie di altre opere urbanistiche); con la contropartita di istituire (o lasciare nel Parco) alcune piccole Riserve Naturali (magari Integrali) là dove la presenza di specie di flora rare e/o endemiche meritano di essere tutelate. Non è uno scandalo: è saggezza legislativa!
Se l’Italia è una nazione unita da oltre cento cinquant’anni, non si capisce per quale ragione i Parchi Nazionali del Nord siano TUTTI di modesta o comunque ragionevole estensione, mentre al Sud sono tutti mega-Parchi che se fossero seri e, soprattutto, se fossero aree di vero ambiente naturale, meriterebbero il posto nelle classifiche internazionali in cui appaiono; che invece occupano, ma con il trucco: quello di assimilarsi a tanti famosi e meritevoli Parchi americani o africani (ma anche europei)! Un trucco tipicamente italiano, un Paese dove spesso il nome delle cose o dei fatti vale più della sostanza, e dove con il cambiamento dei nomi si risolvono i problemi.
Non resta che augurarci che questa riduzione del Parco Sirente-Velino vada in porto, se non altro come esempio di una via mai percorsa dai nostri legislatori, volti solo ad istituire aree protette, mai ad abrogarle o a ridurle in estensione (cosa che avviene regolarmente in altri Paesi), quando facendolo è spesso l’unico modo serio per risolvere problemi incancrenitosi col tempo proprio a causa del fatto che nei Parchi italiani sono state inserite troppe aree che non lo meritavano, soprattutto quando bastavano vincoli paesaggistici: correggere gli errori è solo segno di saggezza e di civiltà, non di corruzione come si cerca di far credere. Parchi più piccoli, ma Parchi più seri!
Franco Zunino
(Segretario Generale Associazione Italiana per la Wilderness)
Tags:9 commenti finora...
Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino non è che i contributi comunitari si valutavano in base agli ettari? E comunque, dove sono finiti questi contributi? qualcuno riesce a leggere - in base alla legge sulla trasparenza amministrativa - come sono stati spesi? Ho il sospetto che siano andati tutti o quasi in stipendifici. Voto di scambio???? da Calogero M.
20/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino A proposito di enti inutili e spending reviuw,ormai sono decenni, e' ampiamente dimostrato che i Parchi, cosi' come sono stati istituiti e gestiti, non solo sono inutili, ma sono un grande spreco di soldi, abolirli tutti e farli diventare aree wilderness come negli USA, basta con sti talebani del cosi'detto ambiente
da Gasperino
19/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino bisogna vedere dove finiscono sti soldi................
ogni anno tanti soldi in fumo per cosa???? da roseto
15/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino x agostino , sei un ambientalista convinto, oppure stipendiato dal parco .Se cosi non dovesse essere leggi bene il post di ZUNINO , chiaro comprensibile e semplice alla portata di tutti anche quelli che non vogliono capire.......... "LA PARTE CHE SI VUOLE ESTROMETTERE COME TU DICI E VOLONTA POPOLARE" saluti da roberto
15/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino Zunino, campione di malafede. La parte che si vuole estromettere è per costruirvi impianti sciistici.
da agostino
13/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino W LA voce della verità propongo " FRANCO ZUNINO " SANTO SUBITO da saluti
13/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino SPERIAMO AD UNA DRASTICA RIDUZIONE E VERGOGNOSO I COME VIENE GESTITO E DI TUTTI I VINCOLI CHE COMPORTO A TUTTI.....
da IO
13/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino Queste stranezze purtroppo accadono solo in italia e questo perche' le ns. leggi (anche quelle venatorie) sono INTERPRETABILI e non c'e' nulla di chiaro in materia.Il problema dei parchi(ormai ventennale) e' venuto fuori da quando sono falliti i referendum pagati anche con i ns. soldi e viste le conclusioni di questi referendum si e' deciso i passare ad altra strategia:si' e' trovata la soluzione per ABOLIRE LA CACCIA IN MODO LEGALE e indolore per questi tipo di pseudo ambientalisti,i quali non pagano mai per ogni tipo di azione da loro apportata.Pero' la cosa grave e'che questa situazione ancora non e' chiara ai ns. sindacati di categoria(dovrebbero essere le AA.VV) le quali non hanno mai mosso un dito per contrastare questo fenomeno come se a loro non importasse.Ormai siamo ridotti gli uni accanto agli altri quando andiamo a caccia e praticamente siamo rinchiusi nelle riserve indiane e tenuti costantemente sotto controllo come i peggiori delinquenti,con il rischio per la ns. incolumita' se non rispettiamo rigorosamente e giustamente tutte le regole che ci vengono imposte per la ns. e altrui sicurezza.E' ora di finirla con queste finte aree protette e ci venga restituito tutto il territorio maltolto e ci venga data la possibilita' come cittadini e cacciatori di usufruire giustamente di tutti i frutti che questa terra ci offre.Un saluto e abbasso i parchi. da ettore1158
12/08/2013
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Re: Ridurre i Parchi: l’esempio del Sirente-Velino Non solo bisognerebbe ridurre l'estensione dei parchi e il numero,ma far fare dalla magistratura competente controlli mirati all'accertamento della gestione dei fondi. Molti parchi come giustamente evidenziato nell'articolo solo solo un rifugio dorato per politici trombati o inquisiti, i quali talmente abituati ad allungare le mani vengono dirottati dai partiti compiacenti in questo o quel parco. Già dare un fermo a questo meschino gioco di poltrone potrebbe portare notevoli benefici e alle casse dello stato e alla dignità dei cacciatori , molte volte calpestata da una sporca parte della società attenta più ai tornaconti personali che alle reali reali capacità umane dei cacciatori. da P.G.
12/08/2013
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