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set13 13/09/2013 13.44
Dalle mie parti c’è un detto: “Il cacciatore bravo fa il cane bravo, come il cane bravo fa il cacciatore bravo” Sembra una proporzione matematica, ma nel mio caso posso affermare che è stato proprio così, perché molte lezioni sulla difficile e raffinata arte della caccia me le ha insegnate una meravigliosa setterina inglese Laverak di nome Kira.
Io vivo in Maremma, nell’Alto Lazio, dove la cagna era famosissima e tutti la conoscevano col soprannome di “Motorino”, a causa della sua cerca veloce e costante che manteneva dal mattino alla sera senza mai cambiare andatura. Gli amici a volte mi chiamavano: ”Il padrone di Motorino”. Con Kira potevi cacciare qualsiasi selvatico, sempre con ottimi risultati, dal tordo al capriolo, ma la sua passione erano i cinghiali. Quel mezzo soldo di cacio (era piuttosto piccola di statura, forse perché ultima di una numerosa cucciolata) mi aveva fatto abbattere ben sei cinghiali, mentre insieme ai suoi due figli ne aveva catturati altri tre vivi e senza contare tutti quelli che ha trovato ma a cui non sono riuscito a tirare.
Purtroppo la fama di Kira, assolutamente non pubblicizzata dal sottoscritto, fece ingelosire e ingolosire qualcuno, tanto che un bruttissimo giorno mi fu rapita. Malgrado gli sforzi congiunti di tutti i cacciatori della zona (sicuramente tranne uno!!) non la ritrovai mai più. Mi ha lasciato un figlio: Drago (che ora dorme con me) e due nipoti nei quali ripongo tutte le mie speranze. E’ in memoria di Kira che voglio raccontarvi questa storia che, come al solito, la vide protagonista. Quel giorno lo ricordo sempre con piacere, ma anche con profonda tristezza.
Era il diciassette di gennaio e da cinque mesi salutavo il sorgere del sole nei boschi tra i monti. Il servizio meteorologico per quel sabato prevedeva brutto tempo ed infatti, affacciandomi alla finestra, vidi che era nuvoloso e che tirava anche un forte vento. Non ero andato a “Cacciarella” perché nel pomeriggio dovevo accompagnare mia moglie a fare delle compere e non potevo assolutamente permettermi di fare tardi! Per l’ora di pranzo volevo essere a casa. Un giorno festivo però non era da sprecare, anche perché dopo una decina di giorni la caccia si sarebbe chiusa e chissà , Verdi permettendo, quando si sarebbe riaperta!
Dalla rastrelliera presi il vecchio e fidato automatico Browning calibro 12, la cartucciera ed il bubbolo, poi andai al canile a scegliere l’ausiliare. Decisi di prendere soltanto Kira, gli altri cani li avrei lasciati a riposo perché non intendevo cimentarmi in una cacciata impegnativa. La mia massima aspirazione sarebbe stata quella di poter prendere una beccaccia da regalare a mio padre che moriva dalla voglia di ….invitarla a cena, magari accompagnata da una bottiglia di Morellino di Scansano! La macchia mediterranea è notoriamente molto fitta e per praticarvi la caccia alla beccaccia un buon cane è più che sufficiente.
Di solito quando andavo caccia con tutti i miei tre setter, per non fare torto a nessuno, li caricavo nel cofano della macchina, ma quando uscivo soltanto con la mia prediletta la facevo accomodare davanti al sedile del passeggero perché era composta ed educata come una vecchia signora. Quando raggiunsi la zona di caccia l’alba illuminò un paesaggio spettrale. Il tempo era da neve e non girava anima viva. Se per andare a caccia poteva anche andar bene, il buon senso mi suggerì di non perdere tempo. Partii deciso per controllare velocemente un paio di “buttate” a me note per poi ritornarmene tranquillamente a casa.
Con quel tempo, se avesse anche piovuto, avrei corso il rischio di rimanere impantanato con la macchina. Caricai il Browning con una Winchester del nove e due RC Caccia Serie Oro dell’otto ed agganciai il campano al collare della cagna, poi zaino in spalla m’ incamminarmi sul sentiero di caccia. Kira conosceva quella zona come io le mie tasche, partì decisa e veloce fendendo in diagonale le raffiche di vento che s’incanalano nel bosco. Dopo una breve cerca, vidi rallentare parecchio la sua andatura, segno inequivocabile che qualcosa era entrato nel raggio d’azione del suo infallibile “radar”. Se quell’emanazione fosse stata giusta, non l’avrebbe lasciata più neanche se fosse cascato il mondo.
La raggiunsi lentamente ed in silenzio, non volevo disturbarla mentre lavorava. A vederla così impegnata mi venne da pensare: “Ma chi è di noi due il vero cacciatore?” Capii immediatamente che quella traccia era buona perché Kira era in piena guidata. Sotto il suo bel manto leopardato bianconero, ogni muscolo era teso e sembrava vibrare di vita propria. Con il ventre che sfiora il terreno i suoi movimenti erano talmente aggraziati ed impercettibili che sembrava galleggiare nell’aria. Il campanello che aveva al collo emetteva soltanto un flebile suono e quando cadde in ferma nel bosco regnò un silenzio assoluto.
Fedele alle caratteristiche della razza la cagna era sdraiata e con la testa alta leggermente piegata verso sinistra. Io, non essendo un tiratore di stoccata, cercai subito il maggiore campo visivo possibile e appena m’illusi di averlo gridai un comando: ”Sotto Kira!” La setter non se lo fece ripetere due volte e scattò come una molla verso un piccolo cespuglio a ridosso di una grossa quercia, da dove s’involò una beccaccia che, come un fantasma, mi venne in testa. Il primo colpo glielo tirai di punta da tre metri di distanza mentre gli altri due partirono da soli chissà in quale direzione.
Ero ancora mezzo girato quando intravidi le lunghe ali della “Regina” scomparire tra gli alberi. “Mamma mia che padella! Se Kira ha visto tutta la scena è capace di strapparmi a morsi la Licenza!” Ma lei aveva ben altre cose a cui pensare. Era una professionista e come tale non si perse d’animo e corse subito nella direzione presa dalla beccaccia. Chissà, forse sperava che fosse ferita e che in qualche modo la sua tenacia potesse rimediare alla mia pessima mira. Sentii il campanello allontanarsi e poi dirigersi in tutte le direzioni a trecentosessana gradi.
Passarono diversi minuti prima che l’aristocratica inglesina rientrasse con in bocca soltanto la rosea lingua perennemente a penzoloni, come l’immancabile sigaretta di James Dean. Mi guardò con i suoi occhi espressivi ma non come se aspettasse degli ordini, anzi il suo sguardo sembrava rimproverarmi: “Vergognati, non posso darti un minimo di fiducia. Muoviti che dobbiamo ribatterla.” Nel giro di un paio d’ore ritrovammo la beccaccia per ben due volte ma senza riuscire più a rimettergli il mirino addosso. Sicuramente a fine stagione era una veterana anche lei, ormai il gioco lo conduceva ed era talmente smaliziata che dopo la terza levata non riuscii più a ritrovarla. Mi bruciava ancora l’averla sbagliata, ma tutto sommato ero contento ugualmente.
Il tempo mi aveva concesso una tregua nella quale non speravo ed io gliene ero grato, poi, a differenza di molti cacciatori, preferivo di gran lunga alzare tre volte una beccaccia piuttosto che abbattere dieci tordi. Sfruttai quella pausa di riflessione per riprendere fiato e per fare il punto sulla situazione. Mancavano pochi minuti alle undici, in lontananza si sentiva il brontolio dei tuoni ed a casa mi aspettava una doccia bollente e il mio piatto preferito: pasta e fagioli, che dovevo fare? Non era il caso di pensarci su troppo: Via, si rientra. Quel giorno poi era il diciassette di gennaio, non certo una data di buon auspicio, anche se nel mio caso era sempre stato il contrario.
Accarezzai la cagna per ringraziarla delle emozioni che era riuscita a regalarmi anche in un mattino uggioso come quello e poi, visto che c’ero, gli tolsi anche il bubbolo. Così facendo, mi accorsi soltanto allora di quanto quel rumore fosse fastidioso nell’infinita pace della macchia. Piccole e gelide gocce di pioggia iniziarono a tamburellarmi sul cappello, prima lentamente poi con più insistenza. Proprio quando avevo deciso di andar via, rischiavo di beccarmi un acquazzone. Come se non bastasse, anche il vento si era fatto più fastidioso; chiusi il bavero della mia mimetica Woodland per impedire che mi si gelasse il sudore addosso. Per fortuna la macchina era lontana meno di duecento metri.
Guardai Kira e mi scappò un sorriso, non aveva i miei problemi e soprattutto non aveva la mia stessa voglia di tornarsene a casa, per lei la caccia sarebbe terminata soltanto quando avrebbe messo piede nel canile, sempre se prima non avesse trovato sulla sua strada anche un gatto!! Stavo già pregustando il tepore dell’abitacolo ed il sollievo di togliermi gli scarponi quando sentii il primo ululato. Un sospetto mi saltò in mente e cercai d’individuare la cagna per averne conferma. Eccola! Abbaiava a fermo, alla sua maniera, in modo cadenzato, regolare e soprattutto inconfondibile. Velocissimo sostituii le cartucce a piombo fino nel mio automatico con tre palle asciutte e mi accertai della direzione del vento. Poi presi ad avanzare verso la setter facendo coincidere i miei passi con i suoi abbai, finché riuscii a scorgere sia lei sia il punto dove erano indirizzati i suoi latrati.
Dentro quel forteto doveva esserci sicuramente un cinghiale. Salii su un provvidenziale dirupo da dove avevo un’ottima visuale, se fossi riuscito a far uscire il cinghiale allo scoperto, qualsiasi direzione avesse preso l’avrei avuto a tiro. Ero in ottima posizione, a vento buono ed ero certo che non mi avesse udito. Il freddo, il vento e la pioggia chi li sentiva più. Purtroppo ero indeciso sul da farsi e mentre cercavo l’ispirazione per fare la prima mossa accade ciò che sapevo ma che temevo accadesse. Kira avvertita la mia presenza, acquistò coraggio ed andò ad abbaiare fin dentro al fitto roveto, provocando il giusto risentimento da parte del padrone di casa. Sentii un violento sfrascare e contemporaneamente vidi i rami del sottobosco piegarsi rapidi verso la cagna.
Ero preoccupato per la sua incolumità perché già in passato aveva subito diversi attacchi da parte dei cinghiali, di cui uno molto grave. Imbracciai il Browning puntandolo deciso nella direzione del rumore, ma con sollievo vidi che quella che si preannunciava come una carica furiosa era invece soltanto dimostrativa. Tra l’altro, credo che il cinghiale, essendomi arrivato così vicino, avesse anche avvertito la mia presenza. Con la stessa foga con cui ci si era avventato contro lo sentii piegare verso sinistra. Passarono pochi secondi e finalmente lo vidi! Dal forteto a non più di quindici metri da me, a passo veloce ma non eccessivo, uscì un grosso solengo, offrendomi tutto il fianco sinistro.
Era un tiro abbastanza facile ma l’emozione, si sa, a volte tira brutti scherzi, tanto che la prima Brenneke gliela tirai un tantino alta. Sotto l’urto violento della pesante palla, il cinghiale crollò di schianto ed iniziò ad annaspare con le zampe anteriori, mentre contemporaneamente lanciava un urlo da far accapponare la pelle. La lesione alla spina dorsale era evidente e so per esperienza che non dà scampo, ma conoscendo la vitalità del “Re della macchia”, gli spedii rapidissimo gli altri due colpi che avevo nel serbatoio.
Il cinghiale non aveva ancora smesso di dare gli ultimi calci alla vita che Kira gli era già saltata sulla groppa. Anch’io corsi là per ammirarlo da vicino. Era veramente un animale meraviglioso, con un trofeo perfetto e ben sviluppato, immediatamente decisi che lo avrei fatto imbalsamare, sempre che fossi riuscito a portarlo a casa! Da solo riuscii a malapena a girarlo, così decisi di tornare in città per chiedere aiuto, ma poco prima che arrivassi alla macchina incontrai un anziano buttero in sella al suo docile cavallo. Sorrideva e con aria cospiratrice mi confidò di aver sentito tutto: dal primo abbaio all’ultimo sparo e che sarebbe stato ben felice di aiutarmi a trasportare il grosso animale fino alla macchina.
Quella fu la conferma che Dio esiste per davvero! Dopo aver caricato il grosso verro salutai l’ometto promettendogli che mi sarei fatto vivo con un bel coscio e intanto gli regalai il coltello che avevo usato per pulire l’animale e le ventimila lire che avevo in tasca. Nel frattempo il temporale si era trasformato in un diluvio e quando entrai nella mia diesel ero fradicio di pioggia, di sudore e tutto imbrattato di fango e sangue rappreso. Sulla strada verso casa il primo pensiero andò al vecchio, caro genitore: “ Chissà che faccia farà quando gli racconterò tutta la storia”? Prima di andare a casa feci un salto da lui.
Rispose al secondo squillo. “Chi è”? “Pà sono io” Gli dissi, “Scendi a prendere la beccaccia che ti avevo promesso”. E lui: ”La cagna sta invecchiando se per trovare una beccaccia ci ha messo tanto tempo”. “ Si, forse hai ragione, Kira ormai è un’anziana signora, ma dovresti vedere quanto è bella la beccaccia che ha trovato oggi, peserà centoventi chili”!
Marco Benecchi
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Nell'ATC dove caccio in provincia di AL, fino all'anno scorso si poteva tranquillamente sparare ad un cinghiale anche se eri a caccia di fagiani o lepri, eppure non mi sembra di essere tanto sotto il fiume Po!!! Da quest'anno invece o si esce a cinghiali e anche qui bisogna dichiarare prima se si va in squadra oppure a singolo (e viene timbrato il cartellino come cacciatore a singolo) o si esce a piccola selvaggina senza portare con se cartucce da cinghiale. Comunque vedo che sempre più persone utilizzano i cani da ferma anche per i cinghiali, addirittura ci sono squadre di cinghialisti che usano anche i setter per la cacciata. Anche la mia setter, seppur giovane, ha solo 3 anni, non si fa problemi a fermare quello che incontra dal fagiano alla lepre alla beccaccia, per finire con i cinghiali, anzi forse ha fermato più cinghiali che beccacce. Quindi non vedo il perchè di tutte queste "critiche" al buon Marco, ognuno sarà ben libero di cacciare nei limiti dei regolamenti e delle leggi come gli pare con i propri ausiliari. da Claus
01/10/2013 15.51
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Buona sera a tutti. Marco, nella sua risposta al mio quesito, ha utilizzato una frase che in ritardo mi ha innescato un'ulteriore domanda: per "opportunamente accuratizzata" cosa intendeva, cioè quali interventi ha eseguito? Grazie di tutto. Buona serata da Gabriele.
25/09/2013 22.22
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Massimiliano scrive: ("In terronia andate a caccia ancora come gli zulù, c'è poco da fare "
veramente di cattivo cattivo gusto !)
Chiedo umilmente venia Signor Duca Conte per averLa fatta sobbalzare dalla sua bella poltroncina Luigi Sedici su cui stava posando le Sue nobili Chiappone nel mentre leggeva il mio plebeo messaggio...
da Bigio
25/09/2013 10.47
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Personalmente non amo un tipo di caccia totalmente generico come quello praticato da Marco - scusami il TU anche se non ci conosciamo ma ho questa abitudine - e quando vado con i miei setters pratico solamente la caccia "classica" per il cane da ferma, ma questo solo per mio gusto personale, perche' non voglio che i miei cani si interessino ai cinghiali, non xche' si potrebbero sciupare ma x i rischi che potrebbe comportare per la loro incolumita' l'interessarsi da parte loro a tale selvatico e se voglio cacciare il setolone lo faccio con la mia squadra ma.... in primis questa e' solo un opinione personale rispettabile come quella di Marco... inoltre penso che prima di partire in sesta e sparar sentenze sul fare bracconaggio o meno bisognerebbe quanto meno informarsi su quelle che sono le leggi e i regolamenti in vigore in una data Regione (da noi in Toscana il cinghiale e' cacciabile anche a singolo con o senza cane)..... per quanto riguarda i commenti su terroni e terronia.... direi che nel 2013 fanno proprio tristezza!!!!
da Iacopo
24/09/2013 12.14
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Buon giorno. Grazie Marco per il suo consiglio. A presto. Saluti.
da Gabriele.
24/09/2013 8.20
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Ciao Gabriele e complimenti x la tua scelta. Anche io possiedo una bellissima CZ stutzen calibro 9,3 x 62 che, opportunamente accuratizzata, mi ha accompagnato per diversi anni nei boschi di mezza Europa. Per quanto concerne la scelta del calibro, sicuramente il 308 è il più indicato. Per due motivi: 1) perchè è un calibro di tutto rispetto con cui potrai cacciare di tutto in Europa, alce ed orso compreso 2) perchè a differenza degli altri calibri da te indicati, viene sempre caricato con polveri molto vivaci che bruciano molto bene anche in canne relativamente corte. Stai tranquillo che, con la palla giusta (150 max 165 grani) una CZ in calibro 308 W saprà servirti benessimo durante la tipologia di caccia che intendi fare. Mi raccomando di dotarla di un ottica adeguata. Un caro salutoMarco da Marco x Gabriele
24/09/2013 6.18
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Buona sera Benecchi. Approfitto anche io del suo blog e della sua cortesia per farle una domanda. Sono un cacciatore di selezione al capriolo e nel mia zona mi trovo a fare tiri dai 50 al max. a 130 mtr. Recentemente attratto da una carabina stutzen CZ 550 FS mi sono trovato davanti all 'eterno dilemma del calibro: 308-7x64-243 ecc. ecc., quale calibro per su esperienza diretta viene "meno sacrificato"in una canna così corta? La ringrazio anticipatatamente. Gabriele da Gabriele.
23/09/2013 20.15
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” NO. NO. NO. Proprio non ci siamo. Caro Bopi, devi COMPERARE LE TRE COSE arma ottica attacchi SEPARATAMENTE. Non farti proporre nessun kit, anche perchè la tecnica di caccia che andrai a fare non la conosce certo nè il rivenditore nè l'importatore. Disdici l'ordine della 770 e prendi una pure Remington (io ne ho 4!) , ma.... MOLTO più seria. Prendi una vecchia ADL o BDL in sintetico, fagli fare lo scatto da un armaiolo competente, monta degli attacchi LEUPOLD STD e poi ordina un buon cannocchiale, anche un Leupold Vari X II va bene, il vari X III è veramente un ottimo prodotto, come anche gli ultimi nati in casa Leupold. Tranquillo, puoi "chiamare" quando vuoi M da Marco x Bopi.
23/09/2013 12.10
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Purtroppo ( e sottolineo purtroppo) Le ho chiesto in ritardo il suggerimento sulla Remington. Infatti è stata ordinata. Non me la sento di fare una figuraccia con il disdire l'ordine. Sono alquanto all'antica per queste cose. Spero che a mio figlio, per quelle volte che andrà a cacciare, non gli procuri grosse noie. Più in là vedremo cosa fare;chiederò oggi stesso, recandomi in armeria, il prezzo di una CZ 550 standard in 7mm completa di ottica. Le farò sapere, ringraziandoLa della Sua grande disponibilità. Cordiali saluti. Pietro
p.s. ormai La considero un vero e caro amico da Bopi x Benecchi
23/09/2013 9.58
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Caro Bopi, "Vedo con piacere che anchee tu sei stato baciato da DIANA", per quanto riguarda possedere una volta nella vita il cane fuoriserie!!!! Anche io di cani come la vecchia Kira non ne ho più avuti. Ne ho tuttora di bravi se non di bravissimi (non lo dire a nessuno ma un cinghiale l'ho trovato anche ieri mattina... e visto correre, da noi è ancora chiusa!) ma quelli che ho ora non sono come la Nonna! Per tornare alla tua prima domanda, mi permetto di intervenire SUBITO E DRASTICAMENTE. NON PRENDERE nè la Remington né la CZ in 6,5 x 55. E ti spiego i motivi. La 770, specialmente in calibro magnum mi (a chi me l'ha portata a sistemare) ha dato non pochi problemi. D'altronde cosa potevamo aspettrarci da un'arma venduta a quel prezzo? Suvvia, siamo realistici. Poi, DIFFIDATE dalle armi vendute "come nuove" ma allestite da poligono. NESSUNO è in grado di dirvi quante migliaia di munizioni hanno tirato e a che stress sono state sottoposte le canne. Poi il 6,5 x 55, non è proprio il massimo per la caccia in montagna. Prendila NUOVA una CZ 550 (o similare come Zoli, Sabatti, Marlin, Roessler, Winchester, Browning), in cal. 7 mm RM o in cal. 270 Winchester. Poi monta un cannocchiale ONESTO su attacchi originali CZ (70 euro). Per marca e modello vedi tu..... Come già detto il prezzo ne identifica la qualità. DIFFIDA dei prodotti sotto le 600 - 700 euro con ingrandimenti intorno ai 3 - 12 x 50 - 56. Tra gli "economici" guarda cosa trovi tra i Burris, i Steiner, i Meopta, gli Zeiss Duralyt, i Docter, etc. Un caro saluto Marco da Marco x Bopi
23/09/2013 6.18
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Egr. Sig. Benecchi, Eggr. Partecipanti alla discussione, mi permetto di intervenire sottolineando una parte ( e tralasciandone altre )della mia essenza di cacciatore sui generis: non mi sono mai impegnato, per cattiva volontà, ad addestrare un cane per la caccia; ma per vivere questa "avventura " avevo bisogno di un ausiliare. Mi fu regalata un cucciolo di incrocio beagle/setter che divenne la " mia " Gea. Non aveva ancora un anno di vita e ha partecipato ad una battuta " aperta " ( qualunque capo sarebbe stato bene accetto ) senza aver mai visto nè un pelo nè una penna. Ha iniziato a scagnare; gli altri compagni di caccia mi dicono " si è sverginata ". Sbuca una mini, si ferma, la inquadro: bang. Padella? non ho trovato niente. Arriva Gea, ci osserviamo. Sembrava volermi dire "Stronzo !" Riparte. Dopo un minuto la vedo scendere dal fianco della collinetta con qualcosa in bocca: ai miei piedi vi era la mini, sdegnosamente depositata da Gea. Sono rimasto di m... Per tutto il giorno mi sono brillati gli occhi nel ripensare all'episodio. Da quel momento non c'era mini che le sfuggisse. Era un cane da pelo ? Fagianata di chiusura stagione. Polli comprati e " dispersi " per il territorio con il chiaro intento di far cercare e correre gli ausiliari e noi di sparacchiare. Un " pollo " vola fuori dal boschetto seguito da uno sparo: non cade, anzi si invola sempre di più. York, il Griffon che l'aveva alzato rinuncia. Arriva Gea, con il naso piantato in aria va via. La chiamo ( ho sempre avuto paura che si potesse perdere ); niente da fare. Passano 10 / 15 minuti e da lontano si vede ritornare Gea. In bocca aveva il fagiano. Questa volta di m... siamo rimasti in diversi. Quel cane, anzi quell'Amica, mi ha lasciato un grande vuoto. Ciao. Bopi
da bopi
22/09/2013 9.03
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Egr. Sig. Benecchi ( il Signore è un attestato di stima ) ritorno a Lei, approfittando del Suo blog ( non conosco altro modo ), per porre alla Sua attenzione una mia richiesta. Si ricorderà di Pietro ( Bopi ) e del precedente post sul combinato Perugini&visini. Mio figlio prenderà un Remington 770 cal.07 magnum con ottica 3-9x40 già abbinata nell'offerta del Distributore, calcio in polimeri, per le Sue cacce in montagna. Essendo alla prima esperienza sembra una scelta sufficiente; cosa ne pensa ? Ho visto, usata, una CZ/Ceska Zbrojovka 550 cal. 6.5x55mm, con ottica Weaver Grand Sam 6-20x40 su attacchi Lupold QR, calcio regolabile; quest'ultima annotazione mi fa pensare ad un'arma per il tiro; potrebbe, comunque essere utilizzata anche in montagna e per che cosa ? More solito, La ringrazio per la Sua attenzione. Cordialità. Pietro ps I Maestri P&V mi hanno confermato "Inoltre è vero, è più corretto, in un basculante, un calibro 7x65R ". Quindi, se mi rivolgo a Lei, avrò le mie buone ragioni.
da bopi
21/09/2013 19.34
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Questa mattina ho liberato i cani alle 6.5 e sono tornato alla macchina alle 11,30. Più morto che vivo. Inclusi quei poveracci dei cani che hanno tribolato più di me. Carniere 1 fagiano! trovati 2 e una lepre, sicuramente ho fatto correre due - tre caprioli.
E' caccia o no quella? Saluti M da Marco x Tutti i cacciatori ITALIANI
18/09/2013 16.57
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Guarda Bigio tu sei proprio l'esempio del classico settentrionale che è la vergogna di tutto il nord Italia. Sono convinto che anche i tuoi concittadini si vergognino di gente come tè che nel 2013 ancora parla di terroni. VERGOGNATI !!!! da Sew
18/09/2013 13.16
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Ah bigio ma sei proprio un polentone!!! noi in terronia andiamo a caccia quella vera!! nn spariamo caxxxte da dietro una tastiera!! fiero delle mie origini!!! meglio zulù ke rinco come te!! da Terrone
18/09/2013 10.51
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” .... "In terronia andate a caccia ancora come gli zulù, c'è poco da fare "
veramente di cattivo cattivo gusto !
da massimiliano
18/09/2013 10.23
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Hai perfettamente ragione bigio, ma sai, un po' la legge livornina, un po' la malaria, cosa volevi sperare che ci venisse fuori....... D'altra parte, abbiamo provato ad equipararci a voi mitteleuropei, ma abbiamo anche capito subito che il profumo del mare delle nostre parti, non poteva competere con quello dei maiali delle vostre. Abbiamo anche provato politicamente ad avvicinarci, ma siamo stati buoni solo di partorire un presidente della repubblica ed uno del consiglio che comparati ai vostri rappresentanti hanno fatto una ben magra figura. A voi trote a noi spigole, e' sempre stato il fattore limitante nei vs confronti. Mi chiedo come facciate ad andare ancora avanti con una zavorra cosi'.............ma si sa', voi siete bravi e buoni ed onesti, grazie di esistere. da grillo parlante
18/09/2013 10.17
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Passi tutto, ma adesso che il cacciatore vero e migliore sia quello che sparacchia a tutto quello che trova per strada dalla gallina al cervo passando per il gatto, bhè suvvia, non tiriamo troppo la corda con ste' scemenze pure! In terronia andate a caccia ancora come gli zulù, c'è poco da fare! da Bigio
18/09/2013 8.21
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Bel racconto Marco!!! a me è piaciuto moltissimo.. lascia perdere le critiche.. quelli ke le fanno di caccia vera capiscono ben poco...io al tuo posto avrei fatto lo stesso e continuerei a farlo..nella mia regione il cinghiale lo si può cacciare in tutti i modi e se io lo incontro mentre sono a migratoria,a becche,a conigli o a lepri gli sparo senza manco pensarci su una volta... grande Marco continua così!! da albyy
17/09/2013 22.29
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Benecchi... parlo per quel che so', ma se ad un segugio da lepre gli si ferma davanti un cinghiale o peggio ancora un capriolo, il cane è bell'e rovinato caro mio! Questo per il lepraiolo è un assioma fondamentale! Non so' se ciò valga anche per i cani da ferma, ma presumo che un'analogia possa esserci eccome. da bighuntero
17/09/2013 17.42
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Un cane DA FERMA va usato per come è stato addestrato, altrimenti si rovina. Un cagnolino "da carniere" è diverso: siccome oggi nessuno caccia più per il tegame, ferma, guidata, correttezza al frullo e riportò sono doti necessarie e complesse da far apprendere e mantenere in modo che l'occhio di chi va col cane sia appagato. Sparare a un cinghiale o a un tordo con un cane del genere significa rovinare tanti sacrifici e chi lo fa non conosce affatto la caccia col cane. Lascio perdere le fregnacce dell'assegno in bianco per il cagnolo....da penna che rincorre i cinghiali e magari anche le faraone e le galline!!! da Leandro
17/09/2013 13.40
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Sentir parlare di cane da starne, da beccacce, da beccaccini, non solo fa ridere (e molto) me, ma farebbe ri-morire da ridere mio nonno, il mio bisnonno e tutti gli altri vecchi cacciatori che ho conosciuto in oltre mezzo secolo di caccia. Io di cani ne ho avuti a decine, tuttora ne ho 7 e sono sempre stati dei GRANDI CANI DA CACCIA con i quali ho fatto di TUTTO, dall'allodola al Cervo (Adelio Ponce de Leon diceva dall'allodola all'elefante) Con i miei setter "da pelo" domenica ho preso due fagiani e una quaglia, dopo che nella zona c'erano passati decine di cani altolocati sicuramente "anche" grandi beccacciai. Un cane che si ROVINA se gli abbatti un cinghiale?????????????????? Questa poi!!! Da Noi un cane da ferma che da anche ai cinghiali vale una fortuna.!!! Ne so qualcosa io, infatti i miei li faccio dormire dentro casa!! E Kira me l'hanno rubata. Non credo per le sue doti da beccacciaia, che era infallibile.
NB un signore di Piacenza, che potrei anche nominare, esperto beccacciaio, per Kira mi mise sul tavolino un assegno in bianco dicendomi di mettercela io la cifra!!!!!! E lui di setter che NON DAVANO ai cinghiali ne aveva una decina. Per Cortesia astenetevi dallo scrivere simili stupidaggini. E, ripeto, se il blog non vi piace, visitate quello di Caccia & Pesca,. Lì si sono dei veri Esperti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Saluti Marco da Marco Benecchi x TUTTI
17/09/2013 9.49
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” io non so quanti setter abbiate incontrato rovinati dai cinghiali e da chi ce li portava. Che la razza non sia specifica per l'animale e' pacifico, come e' altrettanto pacifico che un cane possa, cercando una beccaccia, incontrare un cinghiale. Io sono in grado di dichiarare comunque che il piu' grande setter da beccacce che ho conosciuto, ha fatto abbattere al suo padrone anche 5 cinghiali sotto ferma, senza minimamente risentire di questo dal punto di vista qualitativo su beccacce.
da fabio guidi x lupo e leandro
17/09/2013 9.38
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” È' vero: un cane corretto addestrato a beccacce si rovina se gli viene abbattuto un cinghiale! Solo uno sprovveduto butta a monte i tanti sacrifici fatti per l'addestramento comportandosi come descrive l'autore! da Leandro
17/09/2013 8.01
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Io credo che sparare a un cinghiale mentre si è a caccia col cane da penna, semplicemente, si rovina il c ane esattamente come tirare ad un tordi. Non è illegale (in zone non covare almeno in Toscana) ma dimostra il dilettantismo e l'approssimazione di chi fa queste cose. da lupo alberto
17/09/2013 7.19
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Se quanto dici è vero, dimostra per l'ennesima volta che d'Italia non ce n'è una sola! Comunque cerca di capire che continuando a pubblicizzare questo modo molto criticabile di andare a caccia, c'è il rischio di invogliare più di uno sprovveduto a fare altrettanto anche al di fuori della Maremma dove tali pratiche sono vietatissime... C'è il rischio, oltre ai "pennaioli" che vanno a cinghiali, d'invogliare "lepraioli" che s'improvvisano selecontrollori di capriolo o altri ungulati, "selecontrollori" che scambiano leproni per caprioli e via così. La caccia corretta è quella specializzata: non siamo più nel 1930... da Bigio x Benecchi
16/09/2013 18.23
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Ciao Marco, abbiamo parlato sempre di carabine in precedenza, mi piacerebbe sapere qual'è il tuo fucile preferito e tra i semiautomatici quale consigli. Ciao da Andrea
16/09/2013 17.30
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” No Marco, sono capitato da quelle parti da poco grazie ad altri amici che hanno delle quote in una riserva lì vicino, forse non avrai difficolta' a capire quale, ed ho conosciuto Alberto un anno dopo che era morto suo fratello. Comunque a parte l'invito, molto carino da parte tua avermelo fatto, mi piacerebbe che ci incontrassimo, anche perche' lo pseudonimo del grillo lo uso solo per fare un po' di polemica, di solito mi firmo in modo diverso, con nome e cognome: Fabio Guidi. Non mi ricordo più ma credo che per entrare nel sito debba aver fornito la mia email alla redazione, se vuoi puoi fartela dare da loro, altrimenti troveremo un altro modo. saluti da grillo parlante
16/09/2013 13.56
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Grillo, Pescia Fiorentina dista 1/2 ora da casa mia. Sono le mie zone di caccia. Allora dovresti conoscere anche i vecchi proprietari del Tortello: due fratelli più che due amici: Mauro ed Elena!!! l'invito è sempre aperto. M da Marco x Grillo
16/09/2013 13.30
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Il fatto risale "almeno" a 15 anni fa... Di Kirà mi sono rimasti nopite Maschio (Drago, è quello in foto) e pronipote Femmina (Lola), che promette MOLTO bene, anche ieri 2 fagiani e una quaglia e alle 11 ero a casa. Di questi tempi non è poco. Da NOI in Maremma tu puoi cacciare il cinghiale DOVE E COME VUOI a partire da 1° di Novembre. E' specie CACCIABILISSIMA. Spero di farti sapere quando abbatterò il prossimo con i setter...
NB la foto in questione mi è stata scattata da un "postaiolo" quando avevo portato i miei setter e i miei jagd ad una battuta al cinghiale. I miei setter danno dalla quaglia al cervo. "Purtroppo" nessuno è perfetto. Se vedi SKY potresti averli visti in TV. Nella puntata Monteria alla Maremmano. I cani in questione erano tutti i miei........................ E non è cosa tanto rara, credimi!!! da Marco Benecchi x bigio
16/09/2013 13.28
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Riguardo all'epoca del racconto... suvvia le foto non hanno certo una data antecedente al '92, sono normalissime e moderne foto digitali!!! Il racconto non risale ad un imprecisato numero di anni orsono: è stato postato l'anno scorso e le giuste critiche sono putacaso sempre le stesse, poichè è inutile negare che qui da noi (nord) la cosa che il Benecchi si vanta di aver fatto con i toni poetici del suo bel racconto è molto semplicemente un atto di bracconaggio da punire severamente e non da decantare e pubblicizzare con tanto di bei romanzetti! da Bigio
16/09/2013 10.28
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” ...di poco più a nord, molto poco, terunàss! da Bigio
16/09/2013 10.12
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Marco, grazie per l'invito, chissa' se prima o poi non si possa organizzarlo, intanto pero' ti dico che "spesso" sono a caccia vicino a Pescia F., ci si potrebbe trovare al Tortello dall'amico Alberto con le gambe sotto al tavolino a cazzeggiar di caccia tra noi. Comunque, piu' in qua', perche' per ora resto dalle mie parti, un po' piu' a nord..... saluti da grillo parlante
16/09/2013 9.55
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Evviva un altro blocco in Piemonte! Marco fammi venire a caccia da te che qui si diventa vecchi senza sparare un colpo...tutti gli anni la stessa storia è ora di finirla!! Tutti a caccia senza pagare tasse!!! da Piemontese incazzato
14/09/2013 12.10
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Cari colleghi, permettetemi una considerazione. Prima del 1992 la scelta del tipo di caccia non era obbligatoria, perché è stata imposta dalla legge 157/92, appunto emessa nel 1992. Il racconto di Marco non è datato e ricordo di averlo letto da qualche parte diversi anni fa. Prima di emettere sentenze di condanna nei confronti di terroni o polentoni è meglio informarsi a fondo. In bocca al lupo a tutti. da bansberia
14/09/2013 11.15
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Grillo, ti sei guadagnato un bell'invito a caccia... Scegli tu la specie e il periodo. E dovresti aver capito che sono un uomo di parola. In bocca x Domani Marco da Marco Benecchi x GRILLO PARLANTE
14/09/2013 6.55
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” non posso contraddire bigio sulla deontologia del cacciatore. ovvero del sano comportamento che si deve mantenere a caccia. sono pochi coloro che ,diciamo,"dichiarano "le prede da fare e non escono dal seminato. uno di questi ero mio nonno.classe 1915.e aggiungo anche con la campagna di russia sul groppone. comunque i suoi insegnamenti me li porto con me ,nel cuore e nella testa. e quando esco se e' penna rimane quello. quattro anni fa', il giorno della befana,il mio breton batteva afermo ,sentiva il pelo, trovammo un branchetto di cinghiali,di cui uno, incrociato con un maiale dato il suo colore mezzo rosa. pensate non avevo nemmeno le cartucce a palla. richiamai il mio fido per salvaguardarlo da eventuali attacchi e me ne andai. per le dichiarazioni contro il meridione,che dire. io mi trovo al centro ma di cio' che fanno nei ministeri romani i piu' scontenti siamo noi delle province limitrofe. ma non offendiamo l'italia e' sempre un pregio rimanere tutti italiani. da giulio da san polo dei cavalieri
13/09/2013 20.03
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” mavvaìa bigio, che voi un vi mettono dentro nemmeno se fate passare una minorenne per la nipote di mubarak, frodate il fisco, comprate senatori etc etc etc emmenomale che siamo un po' diversi tra noi, pensa che disastro ad esse tutti come voi...... da grillo parlante
13/09/2013 17.02
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” Un fatto simile mi è capitato alla chiusura di 4 anni fa. A beccacce il mio meticcio setter-breton mentre percorrevo un sentiero seguendo il campanello dentro la macchia, a un certo punto l'ho sentito rincorrere un animale che avevo scambiato per un vitello, un somaro, venire nella mia direzione e invece sullo stradello si presentò a 7/8 metri una bestia nera con un fianco ancora tutto imbrattato di fango. Dopo che mi si erano drizzati tutti i peli del corpo gli ho dato una grattata su un fianco e su una chiappa. La prima la accusata perchè ha provato ad inginocchiarsi ma la seconda neanche la sentita....con il 10 che gli dovevo fare? Causa cartucce inidonea il risultato è stato diverso....e quando ricapita più? Saluti da Carlo
13/09/2013 16.53
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Re: Una Beccaccia di “120 chili” CI RISIAMO! A PENNA SI VA' A PENNA!!! QUI DA NOI IN SETTENTRIONE SE TI BECCANO A FARE UNA COSA DEL GENERE TI METTONO DENTRO! BEATI VOI TERRONI! D'ALTRONDE SI SA: TERRONIA, NO LAWS LAND! POI MI VENGONO A RACCONTARE CHE D'ITALIA CE N'E' UNA SOLA... da BIGIO
13/09/2013 16.36
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