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gen28 28/01/2014
Carnivori ed Homonnivoro sono comparsi sul pianeta per evitare che gli erbivori lo desertificassero: così come testimonia l’intelligenza più evoluta. Partendo da Lucy (australopiteco bipede; alta 1,07 metri; denti adatti all’alimentazione onnivora; vissuta 3,5 milioni di anni fa), si può affermare con certezza che l’aumento della scatola cranica ha subito un lento sviluppo secolare, in netto contrasto temporale, rispetto a ciò che si è consolidato negli ultimi cinquemila anni. Soprattutto per qualità intrinseca!
Ciò dimostra che la malnutrizione, l’assestamento trofico insomma, fa rima con involuzione, tanto da rischiare oggidì di diventare facile preda del Canis lupus, che sostenuto dall’ottusità di alcuni “scienziati”, sta davvero invadendo “la pianura padana” e “le campagne romane”. In un ecosistema “intelligente” chi meglio si è adattato alla diversificazione trofica, si è arrampicato su, al vertice della catena alimentare. Così come l’altezza dei “Vichinghi” prima, e la “lievitazione” erectus dell’homo italicus negli ultimi cinquanta anni. Dimostrando senza ombra di dubbio, che le proteine nobili animali non sono leggenda metropolitana, né devianza evoluzionistica.
La vera intelligenza, quella umana, intendiamo, si è consolidata nei secoli suggendo dai resti ossei e dalle scatole craniche sfuggiti alla ferocia bestiale, così come testimoniano una ventina “d’omini” umbri, nati tra il 1900 ed il 1908.
Macché omogeneizzati, quindi, piuttosto “cervelletti” d’uccelli, di rettili, d’anfibi, di animali da cortile in genere, così come il midollo “poppato” e gli organi interni d’animali “saltati in padella”.
E quando ingenuamente si esaltano i muscoli e la forza del toro “vegetariano”, si dimentica spudoratamente l’inconsistenza sostanziale della materia grigia. Come dire insomma che “ha potenti muscoli, produce tanto biogas, ha enormi attributi ma … ha enormi corna”. Un po’ come le teorie animaliste. È impossibile dare spazio alle “stregonerie”, perché la scienza reclama il suo spazio, visto che il cervello umano è molto dispendioso in termine di energia, soprattutto nelle prime fasi della vita, quando pur essendo solo un quattordicesimo del corpo, richiede il 70% dell’energia derivante dall’alimentazione.
Le scimmie dimostrano, prima della nascita, un livello potenziale di sviluppo del cervello in rapporto al resto del corpo simile a quello umano. Ma poi questa prerogativa rimane solo nei “cuccioli” della specie homonnivoro.
A differenza dei piccoli di scimpanzé, i bambini, dispongono di una riserva di grasso sottocutaneo che garantisce il grande sviluppo del cervello: punto di forza della nostra specie.
Nessuno può negare, alla luce dei fatti, che la stessa sperimentazione su animali, grazie all’intelligenza superiore coniugata, ha migliorato prima di tutto l’esistenza agli stessi animali.
Siamo certi che devianze, demenza, rachitismo, nanismo e … pessima politica, sono il frutto perverso dell’uso eccessivo di “erba”. Sia prima, sia dopo.
Mario Bartoccini: Portavoce Club Cacciatori “Le Torri”
Tags:1 commenti finora...
Re: Apriamoci finalmente in: MOVIMENTO HOMONNIVORO ma l'autore di questo post si è fumato la ceramica prima di scrivere? no perchè a leggerlo è l'unica conclusione a cui si può arrivare... da emun ekud
15/08/2015
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