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feb24 24/02/2014 16.21
Dopo aver caricato zaini, fucili e carabine su due fuoristrada, partimmo in direzione di una foresta immensa che si trovava non lontano dal nostro cottage, subito dopo il paesino di Heide. Era ancora notte fonda quando, caricate le armi, c’incamminammo lungo un sentiero innevato. Dopo aver percorso circa un chilometro completamente al buio, un chiarore improvviso ci avvertì che eravamo giunti in una grande radura paludosa posta all’interno di circa dodicimila ettari di foresta. Il freddo era polare, le guide lo stimarono intorno ai meno 25! Chissà se il mio Benelli funzionava ancora bene a quelle temperature?
Ulf e Gian c’illustrarono la tecnica di caccia. Io, Pietro ed il Lappone saremmo andati ad appostarci, ben distanziati gli uni dagli altri, in mezzo alla tundra gelata, mentre Gian e Fausto avrebbero preso posizione ai margini del bosco. Quando sarebbero arrivati i galli forcelli avremmo dovuto aspettare che si fossero posati a terra prima di sparargli, prima a fermo e poi al volo. Fui tentato di rimuovere il fermo del mio semiautomatico ma poi pensai che sarebbe già stato tanto se fossi riuscito a tirare un colpo. Era il freddo il nostro problema principale. Quando camminavamo lo si avvertiva poco, ma stando fermi e inginocchiati in mezzo alla palude gelata era veramente insopportabile. Albeggiò con estrema velocità ed in pochi minuti passammo dalla notte al giorno. Il silenzio era impressionante. Trascorsero diversi minuti con Ulf che imitava alla perfezione il verso dei tetraonidi. Il primo volo arrivò poco dopo dalla nostra sinistra ed era composto da almeno una trentina di capi. Nel giro di pochi minuti vedemmo talmente tanti forcelli che ci sembrò d’esser circondati.
A occhio e croce saranno stati un cento - centocinquanta galli. Sì, avete capito bene, tutti galli forcelli maschi, concentrati in un’unica zona di pochi ettari. Molti si posarono a terra mentre tutti gli altri trasformarono molti degli abeti che circondano la radura in alberi di Natale tempestati di riflessi blu metallici. Non erano alla portata delle nostre armi, come se sapessero con precisione dove eravamo appostati. Col mio Kipplauf Zanardini calibro 5,6 x 50 R Magnum mi sarei divertito da morire, ma l’unica arma rigata che avevamo dietro era la carabina Husqvarna 9,3 x 62 Mauser di Ulf. Il lappone sembrò leggermi nel pensiero perché con essa prese di mira i galli più vicini ( circa centoventi metri) e si preparò a sparare.
La fucilata non si fece attendere, e pur mancando il minuscolo bersaglio, ci favorì ugualmente provocando il frullo simultaneo di trecento ali. Fausto fu il primo ad averli a tiro e con il suo sovrapposto ne prese uno, poi sia io che Pietro scaricammo i nostri semiautomatici buttandone giù altri tre, tra cui uno “very big bird”! Ci riunimmo per complimentarci a vicenda e per ammirare insieme le nostre ambite prede. Gli amici svedesi non condivisero il nostro entusiasmo perché secondo loro avremmo dovuto abbatterne almeno una decina, neanche fossero anatre, colombacci o addirittura tordi.
Erano anni che desideravo portare un gallo forcello appeso al mio zaino e quando raggiungemmo i fuoristrada era quasi congelato. Trovammo Sven e Olle già lì ad aspettarci bevendo del caffè nero bollente dalle loro caratteristiche ciotole di legno. Dissero che avevano trovato delle tracce ma non molte e data la vastità del territorio, gli animali potevano essere ovunque. Non c’era tempo da perdere. Sostituimmo i fucili con le carabine e partimmo veloci sgommando sulla neve.
Nello Jamtland la caccia all’alce si pratica con un cane Jamten e pochi cacciatori. Si libera lo “specialista” sulle tracce fresche lasciate dall’alce e si aspetta che questi lo trovi, dopodiché un buon cane tenterà di bloccare il grosso selvatico abbaiandogli “alla ferma”, ed il cacciatore dovrà raggiungerlo in fretta per tentare di abbatterlo. Questo onore di solito spetta alla posta più vicina. Se l’alce fugge mentre il cacciatore sta tentando l’accostamento, il cane cercherà di indirizzarlo verso dove sono appostati gli altri cacciatori.
Un buon cane Jamten è una grossa fonte di guadagno per il suo proprietario. In Svezia molti cacciatori integrano il proprio lavoro con la caccia all’alce. Il nostro Kung valeva ed era assicurato per 25.000 Euro!! Prendemmo posizione a circa cento metri di distanza l’uno dall’altro mentre i lapponi, dopo averci educati sugli angoli di tiro, con mio grande sgomento accesero dei fuochi vicino ad ogni posta. Esternai la mia perplessità a Gian se per caso non erano diventati tutti matti, perché dalle mie parti i fuochi li accendiamo per spaventare gli animali. Gian Luigi rivoluzionò tutte le mie teorie asserendo che non solo le alci non temevano il fuoco, ma che addirittura il fumo avrebbe coperto anche i nostri odori.
Eravamo autorizzati ad abbattere i maschi da trofeo e i vitelli dell’anno, ma era tassativamente vietato tirare alle femmine. Io ero la prima posta, Pietro la seconda e Fausto l’ultima. Olle mise un radiocollare arancione a Kung prima di liberarlo, in modo da mantenere un certo contatto col suo prezioso ausiliare. Il lappone aveva in spalla un vecchissimo Mauser Stutzen calibro 9,3 x 57 corredato di puntatore elettronico . Sul calcio contai 84 piccoli chiodi dorati, uno per ogni alce da lui abbattuto con quel fucile. Mi confidò di averne presi in vita sua più di cento! Dopo essersi riempito la bocca di tabacco, sparì deciso nella foresta.
Da quando eravamo giunti nello Jamtland avevo visto il sole una volta soltanto e pure di sfuggita. In Italia mi piace cacciare quando è nuvoloso, ma lì il paesaggio era veramente spettrale. Caricai il mio Steyr Mannlicher 8 x 68 S con cinque Nosler Partition da 200 grani e lo adagiai ad un albero con la sicura inserita. Gli Svedesi per la caccia all’alce usano anche il calibro 6,5 x 55 Sweeden con palla da 156 grani, ma noi avevamo preferito abbondare. Pietro era armato con un 300 Weatherby Magnum mentre Fausto imbracciava un 30.06. Avevo appena avuto il tempo di mangiare una tavoletta di cioccolata che in lontananza sentii i primi abbai. Io che sono cresciuto cullato dalle canizze, me li godetti estasiato. Kung era molto lontano, non sarei certo stato io il fortunato che avrebbe avuto la possibilità di tentare il tiro. Che animale avrà fermato?
Il tempo trascorse veloce e nell’infinito silenzio si sentiva soltanto l’abbaiare cadenzato del coraggioso Jamt. Cosa avrei dato per poter correre là. Uno sparo incredibilmente flebile interruppe i miei pensieri. Chi aveva sparato? La curiosità mi corrodeva a tal punto da diventare quasi insopportabile. Dovetti pazientare per un’ora buona prima che Sven mi comunicasse l’uccisione di un vitello da parte di Fausto. Grazie a delle motoslitte appositamente attrezzate, il recupero del giovane alce non presentò alcuna difficoltà. Fausto ci raccontò come da buon cinghialaio aveva accostato la coppia di alci: una femmina e il suo vitello. Si era comportato come gli era capitato di fare mille volte nella macchia mediterranea per portarsi a tiro dei grossi solenghi.
L’alce abbattuto era un giovane dell’anno e pesava circa centocinquanta chilogrammi. Avrebbe fruttato a Sven un discreto guadagno, a secondo di come avrebbe venduto la carcassa. Gian ci disse che le alci abbattute avevano tre prezzi a secondo del trasporto, se prelevati interi nella zona di caccia, se trasportati in paese o se completamente macellati. Noi avemmo la fortuna di assaggiare quelle delicate carni cotte in diversi modi dalla moglie di Olle.
Il giorno dopo ripetemmo la battuta ma senza successo. Kung aveva tallonato un alce maschio senza riuscire a fermarlo. Io ed Olle, tramite il radiocollare, lo avevamo seguito per tutto il giorno senza riuscire ad avvicinarci al grosso selvatico quel tanto da poter tentare un tiro. Durante quella caccia emozionantissima avevamo visto molte renne selvatiche e provocato il frullo di diverse pernici bianche (“Ripa” in svedese). Il mattino dopo, di comune accordo, decidemmo che avrei seguito di nuovo Olle ed il suo Jamt, mentre Pietro e Fausto sarebbero rimasti di posta. Durante la notte aveva nevicato parecchio ed in alcuni punti la coltre bianca aveva raggiunto il mezzo metro.
Le tracce lasciate dalle alci erano nettissime. Kung partì deciso sulle fatte lasciate da una grande femmina e dal suo vitello ed in pochissimo tempo gli fu addosso. Che cane! Cosa avrei dato per possederne uno simile! Olle, dopo aver consultato con un fiammifero la direzione del vento m’incoraggiò ad avvicinarmi da solo, spiegandomi per l’ennesima volta la strategia che avrei dovuto seguire.
Mentre discutevamo ci raggiuse lo Jamt. A quella vista mi si bloccò il cuore. Perché aveva lasciato le alci per tornare da noi? Olle, più a gesti che a parole, mi spiegò che il cane era venuto a chiamarci perché stavamo perdendo troppo tempo e lui aveva difficoltà a mantenere gli animali fermi!! Gli mancava soltanto la parola. Seguii Kung quasi di corsa fin quando ripristinò il contatto con il suo abbaio micidiale. Anch’io avevo un paio di “zeri” di cinghiali sulla coscienza e non ricordo quante volte li avevo avvicinati a fermo sotto il cane (segugio ma anche setter!).
Così, anche con l’alce usai la stessa tecnica. Controllai il vento e cercai di avvicinarmi al selvatico facendo il minor rumore possibile. Ad ogni mio passo l’abbaiare dello Jamt si faceva sempre più forte finché, finalmente, non riuscii a vederlo e subito dopo scorsi anche le alci. Dalle tracce dovevano essere una femmina ed un vitello, ma non riuscii a vederli bene. Vedevo le loro lunghe zampe nella neve e soltanto una piccola parte del corpo. Erano praticamente accoppiati e Kung li teneva a bada come un cane da pastore fa con le pecore o i Border Collie con le oche. Quando tentavano la fuga lui gli tagliava la strada ringhiando aggressivo.
Erano ad una quarantina di metri, in una posizione ideale per abbatterli entrambi. Se soltanto fossi riuscito a vederli meglio! Attraverso l’ottica della carabina cercai un varco tra la vegetazione per spedire la pesante palla nel punto giusto, ma nonostante tutti i miei sforzi non riuscii a distinguere il vitello dalla femmina. Passarono diversi secondi senza che mi decidessi a tirare, avevo troppa paura di abbattere la femmina e di deludere il mio nuovo amico Lappone. Se avessi commesso quell’errore non me lo sarei mai perdonato.
Il destino a volte gioca brutti scherzi. Avevo desiderato tutta la vita di trovarmi in una situazione come quella e quando finalmente la stavo vivendo non riuscivo a concludere. Nel frattempo gli animali s’erano innervositi, forse perché dovevano aver percepito la mia presenza. Fronteggiavano il cane con minor paura e con maggior vigore. Contemporaneamente ad uno strano verso emesso da uno dei due li vedi partire al galoppo quasi travolgendo l’impavido Jamten. Non ebbi neanche il tempo di rendermi conto dell’occasione mancata che sentii tuonare una carabina. Un colpo, seguito subito dopo da un altro. Sperai che avesse sparato Pietro, ma dalle grida in ligure stretto capii che Fausto aveva colpito ancora. Gli avevo mandato le due alci dritte in bocca. In seguito mi raccontò d’averle sentite arrivare poco prima di vederle attraversare la sua posta, ad una trentina di metri di distanza, e quindi era già preparato. Lasciò passare la femmina ed abbatté il vitello.
Ci riunimmo tutti in men che non si dica, i lapponi preparano il caffè con la neve e l’offrirono nelle loro caratteristiche ciotole di legno insieme a della carne d’alce affumicata. Io rifiutai l’offerta per il motivo che ben immaginate. Olle, vedendomi giù di morale, chiamò Gian come interprete e tramite lui si complimentò con me dicendomi che mi ero comportato da vero cacciatore. Ben magra soddisfazione, pensai, ero un grande cacciatore senza aver sparato un colpo.! Secondo la loro tradizione, dopo aver abbattuto un animale si procede subito al recupero e alla preparazione della carcassa, quindi per quel giorno la caccia era finita. L’indomani avremmo sfruttato il nostro giorno di riserva per un ennesimo tentativo.
Alla notte dormii male, mi rimproverai di continuo chiedendomi dove avessi sbagliato. Il mattino seguente, prima di schierarci di nuovo per la battuta, Pietro, viste le mie pietose condizioni, mi concesse il permesso di seguire Olle e Kung a posto suo. Ci mettemmo subito dietro a delle tracce fresche, ma lo Jamt si allontanò talmente tanto che riuscimmo a ritrovarlo soltanto nel tardo pomeriggio e con l’aiuto del radiocollare. Alle quindici il lappone decretò chiusa la caccia, facendo svanire a me ed a Pietro la possibilità di conseguire i tanto agognati trofei. La stanchezza ci aiutò a farci rassegnare completamente, ed il pensiero fu per la prossima spedizione. Avevamo così la scusa di poter ritornare tra quella splendida gente e in quel meraviglioso Paese. I nostri nuovi amici ci promisero di farci trascorrere un’altra indimenticabile avventura nello Jamtland!!
Marco Benecchi Leggi anche AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (PRIMA PARTE) Tags:34 commenti finora...
Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) DEtto bene Marco anche i miei vecchi dicevano così. Quando uno tirava lungo li facevano la canata , ansi ti dirò di più mi rancontava il mi babbo che una volta in toscana le carbine non cerano o ce lavevano in pochi, chi aveva soldi, quando uno veniva con una carabina quando tutti gli alti avevano il doppiettone, il capocaccia non li stava simpatico e si arrabbiava perchè per lui pensava e pensavano che con la carabina sparava lontano e che era pericolosa. E pensar che oggi celanno tutti anche i vecchietti. da Riccardo
07/03/2014 21.49
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Caro Francesco, Non mi far parlare bene di questo e male di quell'altro. L'EO è nato per scopi militari, MOLTO alto, quindi MOLTO adatto ad essere montato sugli M 4.......... Prendi un buon DOCTER III....... Con il dot "piccolo" puoi tirare fino a 100 mt!!!!! Ma se prevedi di fare tiri oltre i 50.... Prendi un buon cannocchiale da battuta. Poi, RICORDA BENE, quando durante una battuta di caccia al cinghiale "qualcuno è costretto" a fare dei tiri lunghi è perchè "qualcun altro ha sbagliato". Si può tirare lungo quando un cing ha forzato la linea delle poste, PEGGIO quando uno tira da lontano ad un cing che magari stava andando ad un'altro, oppure perchè il Capocaccia ha erroneamente piazzato le poste troppo distanti tra di loro, o per altri motivi. In Maremma, i vecchi cacciatori non si stancavano MAI DI RIPETERE: il cinghiale devi fartelo venire addosso, in bocca... Non gli tirare appena lo vedi, lascialo avvicinare. Se poi non viene da te, andrà da qualcun altro...... Un saluto Marco
NB il dot ideale è il 3 MOA... che a volte (pila un po' scarica, luce solare fortissima, riflessi anomali) risulta anche piccolo e poco visibile.... da Marco x Francesco
07/03/2014 7.16
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Ciao marco mi sarebbe venuta voglia di montare sulla mia bar x caccia al cinghiale un eotech che con il punto da 1 moa mi permetterebbe qualora c fosse bisogno di fare tiri un pò più lunghetti. Cosa ne pensi? da francesco
06/03/2014 16.55
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Vi ricordo che non vado al cinghiale ma conosco benissimo chi ci va e sono molto amico di loro le conosco quasi tutti soprattutto i capi e i più vecchi. Io preferisco la caccia alla migratoria e la selezione anche se sono nato dentro i cinghialai non so perchè forse è meno noiosa , anche se loro le ammazzono tanti io preferisco qualche colombo. Conosco bene anche le zone dove cacciano che sono buone anche per la migratoria anche se quest'anno è stato una miseria , ma di solito sono delle buone zone per la caccia. Ogni volta che le trovo mi dicono sempre di venire ma rifiuto sempre, forse nel futuro ma per ora mi impegno ai colombacci che sono veloci da prederli ma sono divertenti :) da Riccardo
06/03/2014 13.44
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Riccardo..una nota : l'ultimo irsuto di quest'anno l'ho fatto cacciando da giornaliero nella "fusione"delle 2 squadre da te menzionate...... GARGANELLA-GIUBBE ROSSE...... ciao
da Masismiliano
06/03/2014 7.41
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Riccardo, ci sono zone e zone. Nella media un alce canadese (io sono stato due volte in Canada e due in Svezia) e abbastanza più grande, credo nell'ordine anche di 200 - 300 kg per un forte maschio. Però ci sono delle zone dove la differenza è minima. In Siberia invece (Kamchakta) ci sono veramente dei mostri. Sia come mole sia come trofeo... E' il mio sogno nel cassetto ma i prezzi sono pribitivi!! Io, come avrai letto sul blog, mi sono trovato MOLTO bene anche in Bielorussia, forse il paese con la più alta percentuale di successo. Anche perchè se cacci l'alce in Bielo lo paghi SOLO SE LO ABBATTI e i locali sono felicissimi di mangiarlo perchè non lo cacciano quasi mai, mentre ai canadesi se gliene abbatti uno gli prende il "coccolone" mentre ai svedesi abbattergli un alce è come infastidirgli la moglie!!!!!!!!!!!!!!!!! Un saluto Marco
Credo che il possimo Bull andrò a cercarlo in ESTONIA con i cani........ da Marco x Riccardo
06/03/2014 7.13
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) E facciamola finita qui e vero e parliamo delle avventure di Marco Benecchi altra parte questo è il suo blog . Parliamo di alci e calibri ecc, che è anche interessante. Vorrei chiedere una cosa Marco ma secondo te l'alce canadese di quanto viene più grosso di quello europeo io credo almeno 100Kg in più o sbaglio. da Riccardo
05/03/2014 21.17
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) ........direi di finirla quì con bar, la polemica e' bella, quando però riesce anche ad essere costruttiva. Lasciamo stare le provocazioni gratuite e cerchiamo, tutti quanti, di far salire un pò il livello. saluti da grillo parlante
05/03/2014 20.52
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Bopi chiamolo come ti pare basta che ci si capisce, e si ragiona in modo serio, io non c'è lo con bar, ma ormai io penso che questo blog siamo tutti adulti compreso io che ho 20 anni e penso che si va tutti a caccia ma che lui mi viene a dire che è bravo soltanto lui a sparare e fa tutti 10 mi sembra un pò grossa poi bene suo, ma non deve dire che tutti noi non siamo boni a spare, vi ricordo che io o 20anni e il 1 anno di caccia ho ucciso 1 lepre ,un fagiano, e una diecina di colombi per essere il primo anno di caccia non è male ma io non vado a gasarmi dicendo che sono bravo dico che sono stato più fortunato del mio fratello gemello e dell'altri ma non mi gaso. (sempre senza offesa ovviamente) da Riccardo
05/03/2014 20.29
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Chiedo scusa per l’intervento che non vuole ( almeno lo spero ) essere polemico ma di semplice precisazione: non mi sembra che il Sig. BAR si esprima in Napoletano. Lo scrivente, pur trapiantato ormai da tempo ( troppo ) in Piemonte, da buon Campano della provincia di Napoli, il Napoletano lo parla quasi quotidianamente ( non lesinando di esprimersi in Italiano altrettanto quotidianamente ) per cui ritiene di riconoscerlo anche nello scritto. E la prosa del Sig. BAR non è in NAPOLETANO. Per quanto riguarda il “ Terrone “ ed il “ Terroncello “ ricordo che quei sostantivi significano “ persona legata alla terra “, “ … che ha bisogno della terra per campare “; quindi essi, i sostantivi, sono riferibili sia al bracciante del Sud che al mezzadro veneto e/o friulano che con il sudore della loro fronte tanto hanno dato perché il nostro Paese migliorasse e progredisse. In ultimo, il “ servus glebae “, servo ( non schiavo ) della gleba ( ossia della terra ), nell’Alto Medioevo ,popolava l’Europa intiera ( o intera, se si preferisce ).Quindi. Marco scusami per l’ intervento. Cordiali saluti a tutti. Bopi
da bopi
05/03/2014 20.15
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) (x BAR)Ragazzi abbiamo il marins che ci insegna come si fa a sparare lui si che è uno sparatore i cinghiali le ammazza tutti dobbiamo andare a scuola da lui e ci insegna come riccaricare le cartucce con pallotole con gli occhi che vedono il centro. Io ho 20anni e vado a caccia dall'anno scorso e ai cinghiali non ci vo ma vo alla selezione con il mio babbo e miei vecchi erano cinghialai fondatori delle squadre più famose in Italia, squadre che si trovono in prov,Siena (Garganella,Giubbe rosse...) e quindi di armi e munizioni me intendo abbastanza per dire che i discorsi che fa bar non sono inteligenti apre bocca e basta propio come si fa al BAR. O una Zoli in 300WM e una Sabatti 243W a 200m con cartucce commerciali fanno la stessa rosata circa 5 o 6 cm non male con le RWS da 100gr e una Fusion da 180gr e non dico cavolate ma dico fatti veri e propi e non dico che il mio babbo chiappa tutti gli animali ansi qualche volta fa di fuori ma è umano. Non diciamo cavolate ragazzi (senza offesa). da Riccardo
05/03/2014 18.52
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) prima che tu mi riprenda per la seconda volta per aver scritto hold invece di old, voglio dirti che la cosa e' voluta. hold in quanto appiglio, appoggio, sostegno, quello che in questo caso serviva a tutti noi. saluti da grillo parlante x old hunter
05/03/2014 18.21
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Vabbuon iah, hai ragione tu, bravo Bar!!!! Visto che ci vuoi sfottere tutti, hai ragione tu, a 100 metri ci vuole l'occhio buono ed il talento, che allo stato hai solo tu. Ti saluto P.s. grazie Old hunter, come al solito, il tuo è un contributo di ragionevolezza. da Da Bebbe
05/03/2014 17.34
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Grazie Hold, questa e' la differenza tra parlare a vanvera e parlare a "ragion veduta".In questo caso il blog e' servito a ridimensionare concetti fuorvianti, riportandoli a standard accettabili .
da grillo parlante
05/03/2014 17.01
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Visto che Grillo Parlante mi ha tirato in ballo ... Allora, cominciamo col dire che a 100 mt per fare VERAMENTE un buco solo, ce ne vuole. L'ultima volta che l'ho fatto (qualche settimana fa) è stato con un Police in .308, cartucce ricaricate "da alchimista", ottica sui 12x, appoggio anteriore e posteriore. Poi, ho fatto un solo buco di circa 20 mm trai i bordi, non tra i centri (sarebbero stati 15 mm, misurate così). Francamente, non ho MAI visto fare rosate neanche simili con un semiauto "da caccia", specie con un punto rosso. Facciamo due conti ? Un punto rosso da 3 MOA significa che a 100 mt "copre" circa 8 cm (la metà a 50 mt). Se una rosata di 3 colpi (sulle armi da caccia si fanno rosate da 3 colpi per valutare l'arma, su quella da tiro su 5 colpi) stanno dentro gli 8 cm, sei più che a posto. Non perché l'arma non possa tirare meglio, ma perché il tiratore è limitato nella mira dalla grandezza del punto rosso, questa è la verità ! Provate a mettercene uno da 1 MOA (a trovarlo ...) e vedrete che magicamente le rosate si restringono ... Certo, poi bisogna valutare il calibro, la cartuccia, la canna, il fucile ... Nei semiauto è irragionevole sperare che tirino con la stessa accuratezza di un bolt, ma daltronde esse non sono nate per questo, ma per ripetere rapidamente il colpo, anche a scapito di un po' di precisione. E visto che, come tutti quelli che hanno la pazienza di leggermi, sono molto "attento" a tutto quel che accade nel campo militare, al momento la tendenza è quella di montare sui fucili ottiche da 1-4, 1-6 o addirittura 1-8, corte, reticoli illuminati, anche se con lenti frontali ridotte. Perché non prendete in considerazione queste ? Se ne trovano (o se ne troveranno a breve) a costi comparabili ad un buon punto rosso. A 1x è come avere un punto rosso, ma se l'irsuto è a 100 mt anche solo un 4x fa la differenza, eccome se la fà !!! Anche sul bancone in poligono ... Per finire, parlando di rosate, universalmente viene definita "precisa" una carabina bolt che fa rosate da 1 Moa, che salgono a 1,5/2 per un semiauto. Fatevi voi i conti ... E per chiudere, 1 MOA a 100 mt sono 27,9 mm. In proporzione per distanze diverse. Un abbraccio a tutti da Walter
da OLD_Hunter
05/03/2014 14.45
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) No dal punto di vista ortografico anche per quello, ma almeno dal punto di vista che ci si capisca tra uno ed un altro dai su io sono democratico ma non possiamo mia parlare sempre da terrone in napoletano, e che lavoro è, io non sono una scheggia in italiano ma almeno mi faccio capire cosa dico, io non vado al bar a far lo sbruffone parlando in terroncello, ma vado a caccia per davvero senza fare le chicchiere inutile dicendo che io chiappo tutto e te no ,nessuno è perfetto, certo uno invce ad andare a caccia va al bar per dire quanto sono bravo a tutti sono buoni ma i fatti dove sono? Questo è il cacciatore moderno. (ovviamente senza offesa). da Riccardo x bar
05/03/2014 14.36
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Parla italiano e poi ci si capisce. Da come ti esprimi mi sembri un circirillo no una persona seria. Se poi sei un cecchino dei marins sono contento per te ma se devi dialogare farlo in modo comune. Non dico che sai sparare bene o male . Ma conosco una persona che diceva come te , diceva io faccio tutti dieci e tutti dieci , poi la mattina dell'apertura della caccia di selezione li venne un daino palancone a 100m e lo padellò se lo rese conto anche lui che aveva fatta una figura di cacca. da Riccardo x bar
05/03/2014 12.35
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) In questi casi, sarebbe opportuno che la redazione intervenisse, per evitare che il blog possa essere inquinato da inopportune estrinsecazioni che inevitabilmente innescano un'escalation di risposte inutili e controproducenti. Tutti possono dire tutto, ma.......in italiano, possibilmente corretto, e soprattutto educatamente. Per quanto concerne la modestia, béh, non fa piu' parte di questa terra, e questo e' un problema che dovrebbe riguardare tutti. da grillo parlante
05/03/2014 9.21
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) BAR Scusami ma se devi scrivere sul blog almeno fatti capire.... Purtroppo, non cedo che tutti abbiano studiato Trilussa. Poi, ti CONFERMO che faccio l'armaiolo, e posso giorare davanti a un prete e/o a un giudice Ch se quando si usa un Docter montato FISSO, cioè su attacchi fissi - base - weaver o similare e basetta Docter, di viti da serrare BENE ce ne sono almeno 7. 4 x la basetta sul castello, 1 laterale di bloccaggio piastrina e 2 superiori, all'interno del corpo dello strumento per il fissaggio definitivo. Non sto quì a ricordare che poi ce ne sono 4 sul docter per la regolazione. Specialmente nel caso del Docter III che prevede l'istallazione di una guarnizione di materiale misto gommoso, può succedere (MOLTO SPESSO) che dopo qualche decina di colpi e del tempo, le viti superiori si allentino. E quindi vanno ricontrollate e ristrette. Io di BAR non ne provo molte: circa 3 - 4 la settimana, moltiplitato, che sò, per 40 -50 vedi tu quante ne ho viste sparare. (NB le sono andate a provare anche per la Browning styessa, diverse volte................ Chiedi a Frederick Colombiè, l'amministratore delegato della BWA Italia!!!!) Sprano tutte MOLTO BENE, ma MAI come una buona bolt. Anche perchè, nel 95% dei casi, su una BAR non si montano ottiche a forte ingrandimento. Attualmente di BAR io ne ho 6: 5 in 30.06 e 1 (purtroppo) in 300 WM. Sparano bene, specialmente con le palle da 165 grani, anche se io a caccia uso le 150. Persi che dovrei farmi chiamare John Moses Browning??????????????? BAR, se vuoi continuare a leggere il nostro blog ed anche a intervenire, perchè no. ti pregherei di essere almeno più educato e MOLTO più modesto. Capisco che sicuramente avrai delle doti sovrannaturali, ma dovresti essere orgoglioso di potertene servire tu soltanto. Saluti M
da MARCO BENECCHI x BAR.
05/03/2014 7.19
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Bar chicchiera di meno e spara di più, voglio vedere quanto padelli, e si queste sono propoi discorsi da BAR: (sensa offesa) da Riccardo x Bar
04/03/2014 19.52
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) per me stesso discorso vale per 3 colpi sui 5o mt....nemmeno alle olimpiadi con la 22lr......... da grillo parlante
04/03/2014 18.28
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Chi dice di mettere 5 colpi in un solo buco, con una carabina semiautomatica e con il punto rosso, parla di cose che non conosce. Io sarò anche di manico scadente, ma se mettiamo che il solo punto rosso occupa una superficie di 3 moa e che 100 metri senza alcun ingrandimento, sono davvero tanti, io credo che a 100 metri una rosata di 10 cm x 10 cm non sia poi tanto male, altro che un buco solo!!!!! Grazie da Beppex Bar
04/03/2014 18.11
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) .........ecco invece a che cosa serve !
3 a 50m : un buco solo 5 a 100m : un altro buco solo
...ed io che credevo di essere in un blog semiserio !
Hold Hunter, aiutaci tu.............. da grillo parlante
04/03/2014 15.38
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) ECCO A COSA DOVREBBE SERVIRE il BLOG!!! Ciao M da Marco Bopi
03/03/2014 19.12
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Chiedo scusa se questo post non toccherà l’argomento proposto dall’articolo di Benecchi, ma ho ritenuto il Blog il luogo più consono per quanto dirò. Desidero rivolgere, appunto attraverso questo Blog, un Grazie incommensurabile ai Signori Auer Hermann di Brunico e Celestino Torresani ( TN ) che, sebbene non conoscendoci di persona, io Loro e Loro me, e pur dividendoci una distanza in Km non indifferente ( vivo in Piemonte ),hanno manifestato verso la mia persona una disponibilità Unica, non lesinandomi informazioni, consigli e, soprattutto, la Loro esperienza. Tutto questo , ho potuto constatare , senza il fine recondito di tirare acqua al proprio mulino; infatti: quale giudizio dareste sulla persona alla quale avete fatto presente di essere già in contatto con un altro Maestro della sua Arte e vi sentiste rispondere “ è bravissimo “ ? Io sono rimasto di sasso. Al mio “ … ma guardi che potrebbe essere, per quello che Le ho chiesto, un Suo concorrente “, la risposta è stata “ si deve saper riconoscere i Meriti “. Non ho potuto fare a meno di complimentarmi con questa persona che, ho compreso, nel darmi quella risposta aveva dismesso la veste del commerciante, del venditore, per mostrarsi in tutta la sua vera realtà: l’Uomo appassionato della sua professione, della sua Arte. E’ bello che ci siano siffatte personalità, anche se Uniche. Ho chiesto a Marco questo spazio perché sentivo che dovevo portare questa mia esperienza a quanti amano la caccia e le armi. Perché lo dovevo ad Auer e a Torresani. ( “ Galeotti “ furono Benecchi, Tiroler e Vecchio Cedro, vedasi “ Quando l’abito fa il monaco “, che con le loro escursioni sugli Artigiani armaioli solleticarono la mia curiosità. Anche a Loro va il mio Grazie.) Bopi ( Pietro )
da bopi
03/03/2014 17.02
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Beppe, Lascia stare i consigli dei maleducati. Una qualsiasi BAR a 50 matri anche con un punto rosso deve fare UN BUCO SOLO!!! Se hai una rosata di 10 x 10 cm i problemi possono essere soltanto due. Ho è "scarso" il tiratore, senza offesa ovviamente, oppure SI MUOVE l'IMPIANTO. Controlla la base e le viti di serraggio del Docter. E poi fammi sapere. Ciao Marco
da Marco x Beppe.
03/03/2014 15.17
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Marco un consiglio, ho una Bar composite 30.06 con il punto rosso Docter, a 50 m, con le winchester powermax, riesco a mettere tre colpi in uno spazio 10x10 cm, dopo allarga molto, secondo te è un risultato accettabile o si deve e può fare meglio? Grazie da Beppe
03/03/2014 14.33
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) ADESSO ... non è proprio cosi. Se quella settimana l'alce non la trovi ti prendi il tuo aereo e ritorni a Roma con le pive nel sacco. Novi, tu mi sa che all'estero non sei mai stato. comunque, anche in Italia apri il portafoglio paghi e ti fanno sparare quello che vuoi..Un esempio? caccia al camoscio sulle Alpi...paghi!! Caccia alle anitre nel Delta ...paghi .. Cervi , caprioli, tordi, fagiani...paghi sempre,,,, ma dove vivi tu nel paese dei balocchi??? Grande marco da Giuseppe
03/03/2014 10.54
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Magari fosse così.......................... Con quel che dici mi dimostri di esserci stato POCO a caccia all'estero. E che non hai BEN LETTO IL RACCONTO. Guarda caso, dopo aver risparmiato per un anno e aver SOFFERTO FAME E FREDDO per una settimana non ho neanche abbattuto un alce..................... Ma perchè prima di parlare e/o (peggio) scrivere una cosa non contate fino a dieci??? M da Marco x nihil
03/03/2014 10.50
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Ennesima variazione sul tema; uno apre il portafoglio, paga, e l'aereo ti porta dove c'è la guida che ti fa abbattere quelllo che ti interessa. da nihil novi
03/03/2014 10.44
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Ok grazie, mi suonava strano per l'abbinamento nello stesso periodo di maschi adulti e piccoli mentre le femmine in periodo diverso. da iacopo
26/02/2014 12.54
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Iacopo, è praticamente come da noi e credo come in tutto il mondo. Si abbattono le due classi in periodi differenti. E-o secondo piani di abbattimento. Saluti Marco da Marco x Iacopo.
26/02/2014 12.34
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Marco, prima di tutto complimenti per le tue avventure e per come riesci a rendere partecipe anche chi le legge, poi una curiosita'; il divieto di tirare alle femmine di alce e' dovuto al periodo o e' legato ai piani di abbattimento? Te lo chiedo perche' nei filmati che girano sul web capita di veder abbattere esemplari femmina anche in Svezia!! da Iacopo
26/02/2014 10.51
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Re: AVVENTURA NELLO JAMTLAND - Caccia in Svezia all’alce e ai tetraonidi (SECONDA PARTE) Bel bestione ma se era una bel maschio era meglio:). I suoi cugini alci canadesi vengono più grossi ma anche codesti sono belli. Ho un bel 300 WM ,la sua ciccia perfetta. da Riccardo
24/02/2014 20.46
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