Non credo di essere stato io quello che ha lanciato la moda di trasportare il fucile, o meglio la carabina o l’express, nel fodero, quando si deve raggiungere la posta durante una battuta al cinghiale, l’altana o l’appostamento fisso per la caccia di selezione. Sicuramente sono stato uno tra i primi ad accorgermi che, se avessi voluto rovinare l’estetica di un’arma, ed a volte anche danneggiarla seriamente, bastava portarla in giro con la cinghia in spalla.
La cartuccera, i bottoni metallici, le cerniere, l’impugnatura del pugnale, le fibbie dello zaino, i rami, i fili spinati, ecc, sono quanto di meglio si possa desiderare per rigare calci, astine culatte e cannocchiali. “Ma l’arma vissuta è sinonimo di grande cacciatore!” sostengono in molti. Sarà vero? Io non credo, perché, anche volendo considerare il fucile alla stregua di un “ferro da lavoro”, tutti i bravi artigiani che ho conosciuto nella mia vita hanno sempre avuto molta cura dei loro attrezzi. Inoltre non credo anche che sia disonorevole portare la carabina in un comodissimo fodero imbottito; anzi, questo dimostra di saperla trattare con cura e, specialmente se l’arma è dotata d’ottica da mira, è preferibile evitare urti involontari, pioggia, polvere e quant’altro potrebbe danneggiarla o stararla durante il trasporto.
Persino Mark Sullivan, uno dei più grandi e famosi Professional Hunter ancora in attività, tutte le volte che si sposta per la savana, lo fa con il suo bell’express calibro 600 riposto nel fodero. Ed un fodero deve essere ben fatto, con ottimi materiali, imbottito, impermeabile e/o idrorepellente, dotato di robusti manici, di una pratica cerniera e di attacchi per la cinta. Stesso discorso vale per tutti gli accessori che gravitano nel nostro mondo, come: i binocoli, gli spektive, le ottiche montate su attacchi amovibili, le canne di ricambio (sia lisce, sia rigate), gli strozzatori intercambiabili con relativa chiave, i caricatori di riserva, le munizioni, ecc. Conservare e trasportare questi accessori in comode custodie piuttosto che buttarle a destra e manca, facendole invecchiare prima del tempo, anche se le usiamo poco o quasi niente, è giusto o sbagliato? I vecchi cacciatori tenevano i binocoli avvolti negli stracci ed i “lunghi” ed i cannocchiali infilati nelle calze o nelle maniche dei cappotti. Inoltre ho visto dei capannisti che tenevano le canne di ricambio dentro elaborate custodie di legno.
Oggi, con l’avvento di nuovi ed ottimi prodotti sintetici come: il Cordura del Gruppo Dupont, il Cordura Naturelle Riserva, l’MTD Micro Tech, il neoprene, il Thinsulate, il nylon, il Poly-Canvas, ecc, non è più un problema proteggere la nostra attrezzatura in modo adeguato e senza eccessiva spesa.
Foderi e custodie di nuova concezione non risentono del freddo, dell’umidità, del calore e degli sbalzi repentini di temperatura, quando si bagnano si asciugano velocemente e difficilmente sono attaccati dalle muffe. Sono inodori, inalterabili, davvero indistruttibili e soprattutto svolgono bene il ruolo per il quale sono stati progettati. Il cacciatore moderno ed in particolare quello che pratica la caccia a palla, oltre al fodero per l’arma ed eventualmente anche per la canna di riserva, dovrebbe sempre proteggere le attrezzature di primaria importanza. Come ad esempio il caricatore (se quello della sua arma è di tipo amovibile), il cannocchiale da mira, il binocolo, il telemetro ed anche lo spektive. Se poi ci lasciamo prendere la mano (come il sottoscritto), che c’è di male nel custodire bene anche i coltelli pieghevoli, la radio portatile, addirittura il treppiede del Lungo, il kit di pulizia per l’ottica ed il libretto delle uscite con le relative fascette? Non pretendo che un normalissimo cacciatore diventi un maniaco dell’ordine e della conservazione delle cose ma, come ho già accennato, visto che di foderi e di custodie se ne producono un’infinità di modelli a prezzi decisamente onesti, acquistandoli potremmo almeno evitare danni inutili alle nostre preziose attrezzature.
Ed in fase d’acquisto dobbiamo ricordare alcune cose, come ad esempio l’ingombro totale della nostra arma. Che senso ha prendere un fodero da 130 centimetri per poi metterci dentro una carabina lunga un metro? Quando compriamo una carabina nuova, di solito prendiamo anche un fodero (anzi, spesso ci viene regalato); in quanti lo scegliamo prevedendo che in futuro potremmo montarci anche un’ottica? E’ giusto trasportare il nostro bel binocolo quando non prevediamo di usarlo, in un borsone da cinepresa o in un sacchetto di nylon?
Dobbiamo essere grati al grande impegno ed alla buona volontà dei costruttori di foderi, custodie, buffetteria ed accessori vari che, consapevoli dei nostri piccoli o grandi problemi, hanno progettato, costruiscono e vendono prodotti specifici o adattabili a quasi tutte le attrezzature esistenti. Quando i foderi e le custodie sono ben fatti e di qualità, a volte ci risparmiano anche il peso di portarci dietro lo zaino. Se si ha alla cintura una giberna portamunizioni, un coltello, una piccola MagLite ed il telemetro, si può praticare la caccia alla cerca in certe particolari condizioni senza problemi ed essere pronti allo sparo in pochissimi secondi.
Cos’altro dire? Io la mia macchina la porto a far lavare un paio di volte l’anno, ma in compenso tutta la mia attrezzatura (dalle armi alle pile di ricambio dei “punti rossi”), sia quando la trasporto, sia quando la tengo nell’ armadio, mi piace tenerla in comode e soprattutto specifiche custodie. Faccio male? Visto il suo stato di conservazione non credo…
Marco Benecchi