All’apparenza pare una provocazione, ma non lo è. C’è chi nel timore di essere additato al pubblico ludibrio, denigrato e condannato per ciò che non è, si vergogna a qualificarsi come cacciatore. Persino i bambini delle scuole elementari e medie debbono guardarsi dal dire che il loro padre è un seguace di Diana e che pratica l’arte venatoria. Per non dire dei sacerdoti appassionati di caccia che debbono mantenersi nell’anonimato.
Questa situazione scaturisce da un ventennio di campagne mediatiche a senso unico, condotte con la compiacenza di molti operatori dell’informazione”sensibilizzati” dal pensiero animalista e anticaccia. Un vero e proprio tritacarne che ci ha posto all’opinione pubblica con il massimo discredito, attraverso un’abile manipolazione della realtà. Mentre gli anticaccia perseguono i loro scopi, cosa hanno fatto le Associazioni Venatorie, in particolare quelle che si vantano di rappresentare l’intero mondo venatorio? Una su tutte Federcaccia ?
Il Presidente “a vita” di Arcicaccia, nel corso di un dibattito andato in onda da Radio 24 lo scorso anno, è stato oggetto di un attacco dell’ambientalista Mario Tozzi il quale aveva addirittura prefigurato che i cacciatori si potessero estinguere autoriducendosi, sparandosi l’un l’altro nel corso delle loro battute. Timida reazione del Presidente “a vita” Veneziano che non risulterebbe aver denunziato il suo violento interlocutore. Ma non è finita, nel corso di due assemblee, di cui una di Nazionale, svoltasi il 28 Marzo 2015, il Presidente ANUU Marco Castellani ha espresso il suo pensiero sulla Manifestazione dell’ORGOGLIO VENATORIO sostenendo che non porta risultati.
La pensano diversamente i propri iscritti e molti Presidenti che chiedono ai vertici di ANUU della necessità di uscire dalle proprie quattro mura e di avere un contatto diverso con la base, che chiede maggiori informazioni. La pensano diversamente da Castellani Michele Micheloni , Presidente Provinciale di La Spezia, che addirittura abbandona l’ANUU per dissenso e Carlo Piffari, Presidente provinciale di Bergamo,sull’ORGOGLIO VENATORIO. “Perché dovremmo nasconderci?” sostiene Piffari “Non dobbiamo avere vergogna e timore di mettere la faccia” ha concluso Piffari, “ma essere orgogliosi di essere cacciatori”. ORGOGLIOSI O VERGOGNOSI ? Nessun dubbio, noi di A.C.L. siamo tutti ORGOGLIOSI DI ESSERLO, tant’è che da anni ogni nostra comunicazione ufficiale riporta in calce la dicitura “ ORGOGLIOSI DI ESSERE CACCIATORI” .
Associazione Cacciatori Lombardi