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giu29 29/06/2015
Essendo impegnato oltre misura in quest’ultimo periodo su altri “fronti” ormai noti ai più, mi ritrovo, a malincuore, a dover trascurare l’attività dell’associazionismo venatorio.
Mi viene chiesto però, adesso, di esprimere il mio parere, e non mi esimerò pertanto dal fornirlo, in merito alle recenti vicende che hanno portato ad una vistosa frattura all’interno del coordinamento delle associazioni venatorie piemontesi, a seguito del quale probabilmente Arcicaccia Piemonte ne risulterà esclusa.
Al di là del discutere sulla validità o meno dell’antico detto “l’unione fa la forza”, ancora una volta, l’ennesima, si ha più di un’impressione, o almeno io ce l’ho, che parte del vertice dell’associazionismo venatorio italiano percorra strade e/o persegua obbiettivi troppo spesso del tutto diversi da quelli voluti e indicati dalla maggioranza dei cacciatori che formano la “base”.
In qualsiasi bar, armeria, sede o circolo venatorio, su qualsiasi sito internet, si ascolta e si legge che ciò che bramano i cacciatori non è solo la confederazione delle AV, ma piuttosto proprio la costituzione di UNA SOLA associazione venatoria.
Inoltre, la distanza tra ”apice” e “base”, che in Italia pare una sorta di maledizione che vale un po’ per tutti ed per ogni settore della vita pubblica e privata, si è già espressa e si esprime tuttora persino nella pratica gestionale dell’attività venatoria. E così, mentre alcune dirigenze regionali e/o nazionali chiedono di poter cacciare con “più tempi e più specie” o almeno secondo ciò che prevede la legge nazionale 157/92, negli atc e ca, gestiti spesso da emanazioni di quelle stesse compagini così “permissive”, prolificano ogni sorta di limitazioni e le più svariate e, a volte, vere e proprie afflizioni nei confronti dei cacciatori.
Solo a titolo di mero esempio, e ultime in ordine di tempo, risultano:
a) - l’adozione degli indumenti ad alta visibilit�per tutti i cacciatori, in certi atc e ca persino per chi caccia i volatili da appostamento (???!!!), quando tale accortezza era ed è ancora utile soprattutto per coloro che cacciano ungulati, specialmente il cinghiale in battuta, i quali, in tal modo, segnalano a tutti la loro presenza sul territorio, con le ovvie accortezze per chi ne viene a conoscenza con immediatezza e facilità. Inoltre così com’è la norma regionale piemontese, peraltro possibilista, lasciando che ogni atc e ca faccia ancora una volta un po’ come gli pare, risulta altamente discriminante nei confronti dei cacciatori. Perché gli altri frequentatori a vario titolo e scopo di boschi e campagne, che a rigor di logica dovrebbero essere i primi a dover mettere in pratica tale accortezza, in realtà non lo devono fare! Pertanto, con il pretesto della sicurezza (ma quanti sono stati gli incidenti venatori all’anno in Piemonte nell’ultimo cinquantennio??), la percezione è che si siano volute soltanto creare le condizioni per poter controllare meglio i movimenti dei superpredatori sul territorio rendendoli… “luminosi”. E il veramente “bello” che quest’idea è stata partorita da altri cacciatori!
b) - Estremamente originali paiono poi le motivazioni di quegli atc e ca, organismi gestiti perlopiù da cacciatori caso mai a qualcuno fosse sfuggito, che hanno deliberato i tre giorni fissi alla migratoria, anch’essa norma regionale possibilista, su cui però troppo si è già parlato e scritto, fornendo ai cacciatori le giuste coordinate per renderli informati.
Comunque, com’è noto, di chicche anticaccia sfociate dalle paure e dalle diffidenze di cacciatori/gestori ce n’è un libro.
Poi l’ulteriore impressione che si ha nell’osservare l’agire dell’associazionismo venatorio “dirigenziale” è che vi sia poca coerenza nel perseguire gli scopi generali.
Così, sempre ad esempio, accade che Liberacaccia ed altre AV procedano a livello nazionale per conto loro, utilizzando toni anche aspri e duramente critici nei confronti di FIDC, Arcicaccia ed ANUU che invece formano un altro comparto, mentre proprio in Piemonte accade l’esatto contrario o almeno tutt’altro!
Ovviamente non credo che nessuno possa pretendere che in questo bailamme i cacciatori non risultino disorientati ed esprimano di conseguenza sempre di più il loro dissenso in vari modi, anche aderendo ad assicurazioni “private”, abbandonando così l’associazionismo venatorio con conseguente grave deficit di partecipazione alla vita del nostro “sistema caccia”, indebolendo sempre più la nostra rappresentatività di fronte a vari interlocutori.
Credo che l’unica cura a tutto ciò sia la convinzione dei nostri vertici nella bontà assoluta di un progetto unitario.
Invece risulta venuta spesso meno quella certezza e il coordinamento, l’unione, invece di occasioni di crescita sono stati percepiti come una sorta di peso da sopportare, come dimostra l’esperienza piemontese e non solo quella.
Vorrà dire che in Piemonte ci presenteremo divisi di fronte ad una compagine istituzionale regionale che ha già dato ampia e concreta dimostrazione di volerci penalizzare in ogni modo, o meglio di voler eliminare una buona parte della caccia piemontese.
Questo con la speranza che anche l’altro antico detto “dividi e comanda”, non sia poi così giusto.
Infine sono convinto che le diverse azioni urgenti e contingenti delle due compagini associazionistiche venatorie piemontesi ora formatesi siano tutte deboli.
Che i ricorsi contro la Regione in Piemonte in questo momento servano a poco, oltre ad essere estremamente onerosi per chi li deve sostenere e dall’esito incerto anche dal punto di vista temporale, lo abbiamo già assodato con la recente vicenda “chiusura pernice bianca” che non ha portato a nulla nonostante sentenze del TAR in favore dei cacciatori.
Sull’utilità di continuare a “parlamentare” con l’attuale assessorato e annessa compagine politica mi sono già espresso in varie sedi e continuo a chiedermi, e chiedere, su cosa ancora dovremmo trattare. Forse soltanto se tenere aperta virtualmente, così com’è ora, una certa forma di caccia o semplicemente chiuderla e metterci l’anima in pace.
A fronte di un calendario venatorio 2015/2016 tanto penalizzante che mai uno simile era stato visto prima nella storia della Repubblica Italiana, in ogni Regione e certo non solo in Piemonte, l’unica azione di protesta veramente incisiva sarebbe stata quella di interrompere gli abbattimenti degli ungulati, che paiono essere l’unico soggetto su cui si evidenzia la massima attenzione dell’attuale compagine politica e dell’associazionismo agricolo. Persino il mondo metropolitano animalista/anticaccia pare non troppo preoccupato che gli assetati di sangue sfoghino la loro perversione su cinghiali & c.! Ma solo su quelli però!
Invece no, la caccia e i cacciatori sono molto di più e fanno parte di un sistema molto più ricco, complesso e vario. E devono essere CONSIDERATI e VALORIZZATI e RISPETTATI nel loro insieme, non solo per cosa e/o quando fa comodo ad alcuni ed in alcune circostanze, tra cui anche sborsare denaro sempre e comunque!
Quella da me sopra accennata viene considerata in “alto” una iniziativa troppo eclatante? Azzardata? Impossibile da attuare?
Può essere ma, e veramente infine, non ci lamentiamo se in questo momento i rappresentanti dei cacciatori piemontesi, chi più chi meno ma in sostanza tutti, vengono, anzi veniamo, indicati da molti cacciatori come coloro che hanno paura di disturbare il manovratore.
Chiedo scusa se sono stato troppo diretto, nonché prolisso ma desideravo quanto più possibile che la mia sicuramente parziale e inadeguata visione della situazione attuale, risultasse oltremodo chiara. Spero di essere riuscito nel mio intento.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.
Ezio Cardinale
Presidente provinciale Arcicaccia - Cuneo Tags:26 commenti finora...
Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Ah sono io che giro intorno ai problemi?? Ah sono io il politico?? Per fortuna ci sono decenni di FATTI e non di chiacchiere che dimostrano chi è stato e CHI E' attualmente .... cosa. Il manovratore del vapore è l'amministrazione regionale, mi sembrava di essere stato chiaro, e se arcicaccia ha fatto la figura di quella che non voleva disturbarlo, solo un pocetto meno l'han fatta altri ce si sono riservati di ritirare il ricorso a fronte di non si sa ancora bene quale contropartita, le stesse che non han chiesto i danni alla Regione, così come consigliato dall'avvocato per la questione della "bianca". In quanto al "buona fortuna" lo accetto volentieri, ne abbiamo veramente bisogno ..ed in tanti, non solo io. da Ezio
02/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Vedi Ezio, continui a girare attorno al problema, con consumata...abilità politica (complimenti, perché hai imparato in fretta il mestiere), ma omettendo tanti, troppi particolari, cose che, tra l’altro, tu conosci benissimo. Invochi la tua “onestà intellettuale”, che nessuno disconosce, ma nemmeno se gli altri non la potessero rivendicare, o continuassero a…raccontar balle! Il Coordinamento ha lavorato parecchio sin dall'inizio, seppur con problemi legati ad una presidenza che...latitava: era di Arci Caccia, e pochi mesi dopo ci è toccato intervenire nominando un vice presidente, ed un addetto stampa, inizialmente non previsti. Poi avete risolto...problemini interni, e sostituiti “VOI” i vertici regionali (ma senza mai indicarci ufficialmente quali fossero i nuovi referenti Arci all'interno del Coordinamento, e facendone ruotare ben cinque alle nostre riunioni) siamo ripartiti, tutti animati da buona volontà. Alla prima vera, seria, occasione, il pessimo calendario venatorio, vi siete sfilati dal gruppo preferendo cercare accordi con Assessore e Regione, ed emettendo comunicati a vostra sola firma e in cui ignoravate l’esistenza del Coordinamento; intanto le altre sei AAVV ritenevano che la misura...fosse ormai colma, decidendo per il ricorso! Se sia stato per politica, o per visione strategica diversa, lo dirà solo il tempo, ma resta il fatto che VOI, e solo VOI, avete deciso di correre isolati, non costretti da alcuno di noi (sei contro uno...è una bella lotta!). Ora girate nuovamente intorno al problema, e non sapendo più come giustificare la meschina figura agli occhi dei cacciatori piemontesi, vi inventate la balla dei "poteri forti", del "manovratore", andando a rimestare vecchi problemi, e pure questioni che furono decise e votate lo scorso anno dal Coordinamento a guida Arci (come i...famosi tre giorni fissi alla migratoria)alla presidenza! Nessuno a buttato fuori nessun altro, ed è stata Arci Caccia a tracciare la strada che intendeva seguire. Basta, basta davvero, perché è assurdo che per non voler prendere posizione contro un'amministrazione dal "colore" a VOI vicino, venga sempre mistificata la verità. La politica deve stare fuori dalla caccia, anche quando al governo regionale ci sono quelli...cui VOI non potete dire di no! Adesso chiudo qui, e chi volesse informazioni o chiarimenti sa come fare per contattarci. Non mi resta che salutare con l’augurarvi buona fortuna.
da ilnuovocacciatorepiemontese
02/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Aavv,e inutile girarci in giro ai ns occhi l avete fatta TUTTE fuori dal secchio, ma analizzando il futuro sarebbe bene che DUE RISORSE come voi battagliassero per gli stessi colori se volete adirittura nuovissimi ,inediti...il popolo lo esige ...............fate voi,se continua cosi in PIEMONTE si va nel baratro,quello vero,pensateci. da Annibale
02/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO "....anzi veniamo, indicati da molti cacciatori come coloro che hanno paura di disturbare il manovratore."...Bravo Flagg. da Ezio
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO @ilnuovocacciatore, io faccio sia la caccia alla lepre per il 90% del tempo e quello che rimane ai colombacci che la caccia al cinghiale in battuta. Una volta la caccia al cinghiale la praticavo molto di piu'. Proprio per questo credo di avere sufficiente esperienza e conoscenza per affermare certe cose. In Italia, non solo in Piemonte, la caccia sta prendendo una chiara piega verso la caccia agli ungulati a discapito del resto, pur essendo oltre il 50% dei cacciatori (di sicuro nella mia Regione) non affatto interessati. Evidentementemente ci sono INTERESSI DI POCHI, nascosti e non, quindi spetta ai cacciatori IN PRIMIS mandare un segnale forte non alle associazioni....a buon intenditor poche parole. da Flagg
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Io non guardo indietro, guardo al presente. Vedo atc e ca che continuano a limitare in ogni modo i cacciatori, come da 20 e più anni a sta parte, continuando però a farli pagare più di prima. E se non c'è una comunicazioni di Arcicaccia che si stacca dal coordinamento come fa il coordinamento a dire che arcicacaccia ne è fuori??? Con la mia lettera ho criticando duramente anche arcicaccia e non mi hanno espulso, hanno preso atto che non sono d'accordo con la loro linea. E neppure io ho dato ancora le dimissioni. Perciò faccio ancora parte di quell'associazione. Arcicaccia ora fa o non fa parte del coordinamento? E se non ne fa più parte come e chi lo deciso??
da Ezio
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Non c'è nessuna comunicazione Arci Caccia caro Ezio, a parte quella ridicola e piena di veleno ed accuse nei confronti delle altra AAVV, semplicemente i vostri capi hanno creduto di distaccarsene, specificando che avrebbero agito per conto proprio. Cosa vuol dire tutto ciò? Comunque smettila di guardare sempre indietro, semmai preoccupiamoci dell'oggi e dei problemi attuali; riferirsi sempre al passato significa avere un presente insignificante e un futuro pieno di incertezze. da ilnuovocacciatorepiemontese
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Caro Flagg, io caccio la tipica, e poi la beccaccia, ma non è quello che faccio io che deve interessare. Piuttosto mi chiedo che tipo di caccia pratichino tutti coloro che vorrebbero lo sciopero della carabine. Quei pochi che conosco, e hanno avuto il coraggio di dichiararsi in genere cacciano ben altro. Oggi ero ancora a perdere tempo per le questioni venatorie piemontesi, tanto per cambiare, e sempre...gratis et amore dei! Rispetta almeno quello.
da ilnuovocacciatorepiemontese
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO @ilnuovocacciatorepiemontese hai voglia a manifestare, lamentarsi e blaterare. Vedrai che non si cavera' un ragno dal buco. Scommettiamo? L' unica VERA azione da parte dei cacciatori tutti e gli ATC e CA era NON andare a caccia di ungulati, non aderendo ai piani etc. E' stato fatto? Se non si arriva a far questo, indipendentemente dal ricorso e dal suo esito, sara' l' ennesima banana tra le chiappe!! Gli unici che non avranno di che lamentarsi sono quelli che praticano la caccia agli ungulati, nel caso migliore. Sei uno di questi? Pare di si, visto che proprio non ti entra in testa. Ma pure costoro non hanno di che ridere perche' una volta che in Piemonte rimarrano solo gli ungulati, spariranno anche gli ultimi cacciatori e ci sara' posto solo per gli SPAZZINI. da Flagg
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Visto che siamo così attenti alla giusta informazione, è possibile veder pubblicata la comunicazione di Arcicaccia con cui, A IERI, la stessa chiede di non far più parte del coordinamento?? Poi se si è così attenti alle opinioni di cacciatori sulle azioni della loro associazione, chissà cosa pensano quelli che si son visti togliere giorni di caccia per 20 e passa anni, o han pagato oltre quello consentito dalla legge per anni per accedere in atc, quelli che tutt'ora si vedono costretti ad indossare il semaforo aspettando tordi e/o coilombacci e/o anatre, e chi più ne ha più ne metta... Personalmente poi non lesino osservazioni COSTRUTTIVE, ovvero nell'ottica del MIGLIORAMENTO dello status quo, a nessuno, alla "mia" di associazione, alle altre e perfino ...a me stesso. Perciò... da Ezio
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Ho letto bene, ma le cose non stanno così! Ben prima si decidesse di proporre ricorso se n'era discusso, e lo stesso Ezio ne fu informato personalmente dallo scrivente. Certo che la loro scelta è legittima, e ci mancherebbe altro, ma non si scriva:" ...Si potrebbe anche discutere sulle modalità con cui è stata esclusa Arcicaccia dal coordinamento..." perché le cose sono andate ben diversamente da come vi si vorrebbe far credere. Vi basti comunque sapere che diversi cacciatori aderenti a quell'AV hanno manifestato la loro contrarietà alla linea decisa...in alto, prendendo contatto per verificare la possibilità d'inserirsi nel ricorso. Vecchio cacciatore piemontese, se vuoi scimmiottarci,magari anche solo per la difesa degli interessi di bottega, dovresti almeno avere il buon gusto d'informarti bene prima di scrivere corbellerie. La tua pochezza è...preoccupante. da ilnuovocacciatorepiemontese
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO @ilnuovocacciatorepiemontese forse dovresti prima leggere e riflettere. Mi sembra che Ezio abbia scritto: " Arcicaccia Piemonte avrà deciso di non aderire al ricorso per motivi del tutto plausibili per essa anche se non condivisibili da altri. " Il tuo blaterare a vuoto e' preoccupante..... da ilvecchiocacciatorepiemontese
01/07/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Per essere precisi: nessuno ha escluso Arci Caccia dal Coordinamento, ma è lei che ha deciso di seguire una sua strada, non condivisa da tutte le altre sei AAVV. Cortesemente smettiamola di disinformare sulle vicende del Coordinamento, che conosco benissimo. da ilnuovocacciatorepiemontese
30/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Ci vuole un ricambio generazionale a livello nazionale dei presidenti di tutte le associazioni, altrimenti è tutto inutile ! Ogni anno la stessa solfa non ostante i soldi che impieghiamo per gli studi scientifici. Stiamo facendo come dice il vecchio detto : mentre il dottore studia il malato muore. da jamesin
30/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Il veramente imbarazzante è il modo con cui sono stati trattati nel tempo i cacciatori in certi atc e ca piemontesi da altri cacciatori e/o peggio, da rappresentanti di cacciatori. Il ...non trovo aggettivi ...è come continuano ad essere considerati nonostante tutto ciò che è accaduto e ciò che è stato detto negli ultimi 20 anni. Questi sono fatti, purtroppo, e non chiacchiere e che scaldino parecchio il sangue è invece sicuramente vero. Arcicaccia Piemonte avrà deciso di non aderire al ricorso per motivi del tutto plausibili per essa anche se non condivisibili da altri. In primis rischiare di ottenere il NON risultato che si è ottenuto con la pernice bianca, in secundis che per ottenere quel non risultato bisognava spendere un sacco di soldi. Si potrebbe anche discutere sulle modalità con cui è stata esclusa Arcicaccia dal coordinamento. Ma questa è un'altra storia. da Ezio
30/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Un Vampirarci ! :-D :wink: da jamesin
30/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO L' unico modo che i cacciatori, insieme ad ATC e CA, avevano per ottenere qualcosa era non andare a caccia di ungulati e lasciare Regione, agricoltori & Co. a cuocere nel loro brodo. Una grande occasione persa! I ricorsi non serviranno a molto ed il risultato sara' che le cose saranno peggiori di prima. Conta chi vince nei FATTI non sulla carta..... da Flagg
30/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Il Coordinamento delle AAVV Piemontesi negli ultimi mesi ha lavorato molto, cercando anche di creare un argine alle decisioni di una Giunta regionale che non è stata certo benevola! Ha fatto due ricorsi contro l'assurdo provvedimento di chiusura della caccia alla pernice bianca, tradizione venatoria piemontese, vincendoli entrambi e facendo condannare la Regione al pagamento spese. Cosa doveva fare di più? Il fatto che Arci Caccia si sia sfilata di fronte alla decisione, unanime, delle altre AAVV di proporre ricorso contro il peggior calendario di sempre è problema suo, e non legittima a credere che sei AAVV abbiano voluto rendersi complici o conniventi di Regione e Assessore. E poi: chi sarebbe questo famigerato "manovratore"? Forse un'altra AV? O magari tutte? I poteri forti, quali sarebbero? Se vogliamo creare confusione e alimentare sospetti attacchiamo pure gli altri, ma io mi aspetterei viceversa spiegazioni in merito alla...fuga di Arci dalle decisione assunte comunemente dagli altri! Il resto, caro Ezio, sono chiacchiere, buone solo ad accendere gli animi e a spostare i riflettori su altri, invece di assumersi responsabilità. Non sarà invece che per un'Associazione vicina alla politica fosse imbarazzante andare contro un'amministrazione amica come quella piemontese? Qui tre giorni alla migratoria, ATC e CA o altre questioni del genere nulla c'entrano, ma diventano solo seghe mentali per uscirne senza pagare pegno. Comunque ci sarà da aspettare ancora poco perchè l'8 luglio il TAR Piemontese si esprimerà sulla vicenda. da ilnuovocacciatorepiemontese
30/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Ezio, una piccola nota. Poi non so se da voi non e' cosi' ma in Molise il giubetto fosforescente lo devono indossare non solo tutti i cacciatori ma proprio TUTTI, anche in non cacciatori che si trovano in una qualsiasi area dove si puo' praticare l' attivita' venatoria durante la stagione di caccia al cinghiale. Pero' le squadre che dovrebbero tabellare la zona dove e' in corso la battua non lo fanno e nessuno dice niente..... da Flagg
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO ineccepibile come sempre, caro amico. Del resto, però, quella da te mirabilmente delineata è una tendenza a dir poco schizofrenica consolidata un po' in ogni ambito dell'italica società, ahinoi. Per restare nel settore venatorio piemontese, pensiamo soltanto a Legambiente che a livello nazionale sottoscrive protocolli in cui si riconosce il ruolo positivo della caccia regolamentata e, nella nostra Regione, firma invece tutti i comunicati dell'animalismo più integralista; oppure pensiamo al CAI, che sempre a livello nazionale non mi risulta essere, né per Statuto né per partito preso, anti-caccia mentre in Piemonte è parte integrante ed attivissima del suddetto fronte animalista integralista. Un manicomio, insomma, a cui purtroppo non si sottraggono, per l'appunto, le associazioni venatorie. da 100%cacciatore
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Un vampirla!! :-))
da Ezio
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Come al solito,chiaro,diretto,preciso......forzaEzio!!!! da Federighi Alessandro
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Ci vuole un cambio ai vertici caro Ezio, le cose si dicono ma non si fanno, gli studi si fanno ma non si attuano, in FIDC come nelle altre sarebbe auspicabile un nuovo presidente per tutte le cacce e per tutti i politici, capisci a me. Un cordiale saluto PS, quanto sei brutto sembri un vampiro. da jamesin
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Condivido il pensiero di FORZAEZIO....MOLTI vedrebbero volentieri a capo gente come EZIO da GIAN
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO OTTIMA ANALISI. PECCATO CHE IN ARCICACCIA PREVALGA ANCORA UNA VETEROIDEOLOGIA DI APPARTENENZA. SPERO IN UNA ASSOCIAZIONE PIEMONTESE UNICA, DOVE VEDREI VOLENTIERI A CAPO GENTE COME EZIO. da FORZAEZIO
29/06/2015
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Re: LA POLITICA DEL GAMBERO, UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO Un'analisi chiara e, soprattutto, obiettiva. C'è solo da sperare. In bene, ovvio!!! da Breton 78
29/06/2015
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