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ott23 23/10/2015
Ieri in Veneto l'ennesimo caso di ecoterrorismo: questa volta gli animalisti hanno preso di mira un allevatore di Salzano, titolare di una ditta che commercia carne, imbrattandogli la casa dove vive con la sua famiglia e diffondendo un volantino (anche su Facebook) che incita alla violenza nei suoi confronti, con tanto di suoi recapiti, compresi numeri di cellulare.
I sedicenti difensori dei diritti degli animali si sono firmati "Alf" (Fronte di Liberazione Animale) sul muro dell'abitazione del malcapitato, mentre il volantino riportava frasi come: “se volete insultarlo questi sono i numeri”, o “se volete pestarlo andate con i badili”. Ovviamente ciò ha seminato il terrore anche tra gli altri residenti della zona.
Sui fatti starebbero già indagando i Carabinieri, riportano i media locali, ma noi di FederFauna, purtroppo, temiamo che anche questa volta, l'ennesima, gli ecoterroristi la faranno franca.
Sempre in Veneto, solo tre mesi fa, sono stati incendiati quindici camion della Mangimi Veronesi ed anche in quel caso sull'incendio troneggiava la “firma”: “No Ogm. No allevamenti”. Tuttavia sui media si è subito cominciato a parlare di altri mille possibili responsabili con i moventi più disparati e di fatto, ad oggi, non si conoscono ancora i colpevoli.
Stessa cosa per il circo assaltato con asce e spranghe un mese fa a Mestre, con tanto di feriti. Il fatto è avvenuto subito dopo il boicottaggio dello spettacolo d'esordio da parte degli animalisti, ma sui media si è subito detto che i colpevoli di tanta violenza potevano essere ben altri. Anche in quel caso indagini in corso, ma che probabilmente non porteranno a nulla.
E potremmo proseguire per ore con una lunghissima lista (in continuo incremento) di fatti riguardanti aggressioni, danneggiamenti di allevamenti, esercizi e strutture varie private e anche pubbliche, sgabbiamenti e furti di animali, minacce ed abusi di tutti i tipi, tutti con la stessa matrice: l'ideologia animalista, tutti che seminano il terrore tra i Cittadini, tutti o quasi tutti impuniti!...
Purtroppo non esiste in Italia una norma specifica che fornisca, assieme alla definizione di “ecoterrorismo”, gli strumenti adatti per contrastarlo (a partire dalla fase di indagini) alle Forze dell'Ordine, nè gli strumenti per individuarlo, senza dubbi di interpretazione, e condannarlo, ai Magistrati.
Da anni FederFauna chiede alle Istituzioni tali misure, a salvaguardia non solo delle imprese private e pubbliche che lavorano con gli animali, ma dei Cittadini tutti che ne beneficiano.
Lo scorso febbraio il Governo, rappresentato in quell'occasione dal sottosegretario per la giustizia Cosimo Maria Ferri, ha accolto un Ordine Del Giorno sul tema, presentato dal Senatore Carlo Giovanardi e sostenuto dalla Senatrice Elena Cattaneo, ma purtroppo pare che altre priorità ne abbiano fatto slittare la calendarizzazione.
Per FederFauna però, la sicurezza dei Cittadini è una priorità, perciò coglierà quest'ultima spiacevole occasione per rinnovare un'altra volta a Parlamento e Governo la sua richiesta di adottare urgentemente strumenti normativi adeguati a fronteggiare il dramma dell'ecoterrorismo, sperando che questa sia la volta buona…
Altrimenti non c'è da meravigliarsi che un Consigliere Regionale come Sergio Berlato, che più di un anno fa da europarlamentare aveva chiesto che la lotta all'ecoterrorismo fosse una priorità, oggi chieda per i Cittadini il diritto di difendersi da soli, anche usando le armi…. FederFauna - Ufficio Stampa Tags:
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