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set16 16/09/2016 10.37
Nella mia lunga vita di cacciatore ho posseduto molti cani, quasi tutte razze da ferma, come pointer e setter, ma ho avuto anche segugi e terrier. Non ho mai allevato, e credo mai alleverò, un cane da traccia, i cosiddetti cane da sangue, perché non credo sia un ausiliare che fa per me, non avendo mai sentito l’esigenza di averne uno. Ho sempre visto quella tipologia di cani destinati al recupero della selvaggina ferita, talmente specialistica da limitarne l’uso a pochissimi, validi e appassionati conduttori. Inoltre, sono un fermo sostenitore che quando occorre avvalersi dell’aiuto di un cane da traccia è perché il cacciatore ha sbagliato, cosa che io ho sempre cercato (non dico di esserci sempre riuscito!) di evitare di farlo. E’ chiaro che anch’io, in oltre quarant’anni di caccia, in rarissime occasioni che si potrebbero contare sulle dita delle mani, sono stato costretto a chiamare un conduttore col suo cane per rimediare agli sbagli miei o quelli di altre persone che stavo accompagnando a caccia. In quelle occasioni, devo dire di aver visto in azione cani bravi, meno bravi, piuttosto scarsi ma anche dei fenomeni dotati di un’abilità tale da rasentare l’incredibile. Ed è proprio di un cane così che vi voglio raccontare, di cosa accadde un giorno mentre eravamo a caccia di caprioli in Slovenia….. Prima di prendere la cittadinanza “onoraria” come cacciatore ungherese, (tante sono le volte che sono andato a caccia in terra magiara!), per diversi anni non ho mai saltato un’apertura al capriolo in maggio in Slovenia. Quella è stata una piacevole abitudine che mi ha coinvolto per diversi motivi, ovviamente per l’innegabile bellezza dei posti, per fascino che il piccolo cervide mi ha sempre suscitato e, non ultimo, anche per il costo abbastanza contenuto di tutta l’operazione. Credo che, ancora oggi, chi preferisce viaggiare in macchina e non ha grandi pretese “trofeistiche”, le colline e le montagne slovene sono un’ottima scelta per cacciare con successo tutte le specie ungulate europee, che le famose SLD (le Famiglie di cacciatori sloveni) sanno gestire con competenza e tanta passione. Anni addietro, quand’ero in preda alla “Febbre primaverile” e desideravo trascorrere un paio di giorni a dar la caccia al simpatico folletto rosso, saltavo in macchina e in poco più di sette ore ero a Kamnick, per praticare cerca e aspetto sempre nelle stesse zone, con la stessa guida e soggiornando persino nella stessa camera d’albergo. “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, male si ritrova!” e sempre fedele a questo motto, non ho mai avuto brutte sorprese.
Gli sloveni sono delle ottime persone, cordiali, serie, competenti e sincere. Caratteristica quest’ultima d’estrema importanza quando si caccia all’estero. Infatti, tutte le volte che le nostre guide prevedevano difficoltà nella caccia, magari perché l’erba era troppo alta o perché i selvatici quell’anno erano pochi o per quant’altro ancora, lo hanno sempre ammesso in anticipo, lasciando a noi la scelta di voler intraprendere o meno il viaggio. Quell’anno, io e l’amico Pietro eravamo partiti già svantaggiati perché Jones ed Ivan, i nostri rispettivi accompagnatori, ci avevano avvertiti che di caprioli ce n’erano pochi e si vedevano molto difficilmente.
Le abbondanti piogge primaverili avevano fatto crescere eccessivamente l’erba nelle nostre abituali zone di caccia, e non essendo ancora stata tagliata, le famose Arpe slovene erano ancora spoglie senza fieno ad asciugare. I caprioli preferivano rimanere nei boschi e quando uscivano nei prati a pascolare era sempre molto difficile vederli e quasi impossibile valutarli. Noi decidemmo di partire ugualmente, confidando nel buon cuore di Diana e di Sant’Humberto e, fenomeno insolito per le nostre autostrade, arrivammo in Slovenia addirittura in anticipo sui tempi previsti. Questo ci stimolò a tentare una prima uscita serale, così, tanto per sondare il terreno e vedere come si sarebbe preannunciata la nostra breve, ma speranzosa avventura. Pietro ed io ci lasciammo con un classico “in bocca al lupo”, poi salimmo sui rispettivi fuoristrada dei nostri accompagnatori. Io sempre con Jones, che dopo aver percorso un breve tratto di strada sterrata, mi fece salire su di una comoda Ceka, dove metterci in attesa. Alle diciannove e trenta in punto, nel bel prato che avevamo davanti, uscì una splendida femmina di capriolo che andò subito verso una salina, per lambire avidamente il tronco impregnato di salgemma.
Si trovava a meno di cento metri da noi e da quella distanza furono sufficienti anche i nostri binocoli 8 X 42 per capire che era pregna. Da lì a poco avrebbe partorito uno o due piccoli, ma anche in quello stato era aggraziata ed elegantissima nei movimenti. Poterla spiare fu sufficiente a ripagarci dell’uscita, perché calò la notte senza che noi riuscissimo a vedere altro. Quando la capriola sazia di sale e di erba rientrò nell’altofusto, si portò via anche le nostre speranze di guadagnarci un trofeo. La prima uscita confermò pienamente le informazioni che avevamo ricevuto da Jones, ma si sa, la speranza è l’ultima a morire! Ci voleva ben altro per farci demoralizzare.
L’ambiente familiare ed una cena genuina contribuirono a mantenere alto il morale. Il giorno seguente, sveglia alle tre e quarantacinque, e dopo neanche un’ora ero già con il binocolo in mano. Al mio fianco sempre Jones, cacciatore con la “C” maiuscola, grande esperto di montagna, di camosci e di stambecchi. Era stato addirittura l’accompagnatore del Maresciallo Tito quando si recava a caccia da quelle parti. Essendo anche molto pratico di caccia al capriolo, la esercitava secondo l’antica usanza mitteleuropea: cerca mattutina e aspetto serale, quindi ad essere fortunati, si è attivi non più di quattro - cinque ore al giorno.
Al mattino la cerca è frenetica, principalmente a causa del disturbo provocato dalle moltitudini di turisti che scorrazzano sui monti a tutte le ore del giorno, mentre la sera, se hai la fortuna di salire sopra un’altana abbastanza fuori mano, mentre aspetti che gli animali escono dal bosco puoi goderti in silenzio un panorama mozzafiato. Camminavamo lungo dei sentieri montani che, di tanto in tanto, si aprivano verso delle piccole radure o in prossimità di qualche salina. Dopo poco ci affacciammo in un prato incolto dove, nel bel mezzo, ci sembrò d’intravedere una famigliare sagoma scuro-rossiccia. Jones, che era davanti a me di qualche passo, dopo un rapido controllo col suo Zeiss mi guardò, annuì e sussurrò: “Maschio!”. Procedendo a carponi riuscii ad arrivare alla base di un grosso larice alzai la mia Remington 700 BDL calibro 243 Winchester e presi a cercare il capriolo in quel piccolo lago verde, direttamente attraverso le limpide lenti dello Swarovski 6 x 42 che avevo sulla carabina.
Lo individuai abbastanza facilmente, ma mi resi subito conto che, sebbene la distanza non fosse eccessiva, intorno ai cento metri, il tiro non sarebbe stato facile. L’erba alta copriva il capriolo fin quasi sulla groppa e sperai che la palla da 96 grani KS della RWS, non avesse avuto problemi a raggiungere integra e con precisione il bersaglio. Cercai di posizionare il reticolo dove presumevo fosse la spalla dell’animale e la vegetazione meno fitta, poi armai lo stecher e quando mi sembrò di essere abbastanza fermo strinsi il grilletto. Dal prato si nebulizzò una nuvola di rugiada, sicuramente provocata dal passaggio del veloce proiettile, ma intravedemmo subito anche una sagoma scivolare in quel mare verde per inoltrarsi nel bosco. Lo considerammo un brutto segno. Infatti, quando bagnati fradici arrivammo sull’annshuss dov’era prima il capriolo, trovammo solo del pelo e qualche goccia di sangue. Le uniche parole in italiano che Jones conosceva erano le bestemmie, così sciolinò l’intero repertorio. Io, come spesso accade quando le cose non vanno come dovrebbero andare, ricontrollai a ritroso tutte le mie azioni, ma mi sembrò di aver fatto tutto bene..
E’ vero che tra me e il capriolo la visuale non era libera, com’era anche vero che come efficacia le KS RWS sul piccolo cervide non mi avevano mai entusiasmato. Sperai che il colpo fosse comunque mortale e che avremmo ritrovato il selvatico esanime poco distante. Ma mi sbagliavo! Girammo a destra e a manca per un paio d’ore senza trovare niente, così desistemmo anche perché eravamo talmente fradici di rugiada da rischiare un malanno. Jones mi riporto alla pensione per cambiarmi, poi telefonò ad un suo amico, che secondo lui, aveva il cane da sangue più bravo della Slovenia. E che sarà mai mi venne quasi voglia di dirgli. Dopo pochi minuti d’intensa conversazione in una lingua comprensibile, più o meno, come un dialetto arabo, Jones ripose il cellulare e mi spiegò che il suo collega ci avrebbe raggiunto direttamente in albergo e che noi avremmo dovevamo solo pazientare il suo arrivo. Mi feci una doccia bollente poi una ricca colazione a base di uova, affettati, verdure fresche, salcicce e .. Pivo, l’ottima birra locale non pastorizzata.
Verso le dieci del mattino udimmo una macchina fermarsi nel piazzale antistante l’albergo, da cui scese un uomo basso e tarchiato che, dopo aver fatto il giro dell’abitacolo, dalla parte del passeggero fece scendere un cane! Mi sarei aspettato di vedere un hannoveriano, un bavarese o al limite anche un bassotto a pelo forte o uno jagd terrier, ma mai un cane da .. penna, un bel drahthaar roano. Bell’esemplare davvero, perfetto come tipologia di razza, ma forse inadatto allo scopo, pensai. Jones mi aveva detto che quello era il cane da recupero più bravo della Slovenia.. un drahthaar? Comunque quel cane era davvero inquietante, era diverso, non come tutti altri cani che avevo visto in passato. Innanzi tutto mi sorprese la sua correttezza, la sua serietà, sembrava più come una persona ben educata che un animale, sempre calmo, impassibile, perennemente al fianco del padrone senza nessun tipo di costrizione.
Dal collo gli penzolava un corto guinzaglio di cuoio vecchio, rinsecchito come una specie di corta cravatta. Non seppi spiegarmi il suo utilizzo, a cosa potesse mai servire quell’accessorio. Ipotizzai che dovesse servire per bloccare il cane velocemente, magari se un gatto avesse incrociato inaspettatamente la sua strada. Bhoo? Tutti e tre, senza nessuna fretta, andammo al BAR a prender un caffè, comprammo anche due bottiglie d’acqua poi salimmo sul fuoristrada di Jones e partimmo per raggiungere la zona di caccia. Io ero un po’ preoccupato sull’esito della carca, loro tranquilli come se stessimo andando a fare un picnic.
Il cane, di cui purtroppo non ricordo il nome, era seduto davanti tra le gambe del suo proprietario. Arrivati a poca distanza da dove avevo eseguito il tiro, Jones prese un combinato Brno 12 – 7 x 57 R (quel modello più unico che raro con la canna rigata posta superiormente invece che nella posizione classica, sotto quella liscia!) lo caricò con una pallottola e con una cartuccia credo un doppio zero, inforcò il Rucksaak, il caratteristico zaino sloveno, prese anche l’alpenstock e s’avviò deciso seguito dal conduttore col suo cane sempre attaccato al fianco destro. Un passo faceva lui, uno il suo drahthaar che lo seguiva come un automa.
Giunti in prossimità dell’annshuss, io che non lo avevo perso di vista un attimo perché affascinato dal suo comportamento, vidi il cane fremere leggermente “Osò” addirittura quasi muovere anche la sua cortissima coda. Il conduttore si chinò, controllò la zona, si strofinò fra indice e pollice il pelo e il sangue lasciato dal capriolo, sorrise, poi diede un ordine secco al cane che partì come un fulmine!! DA SOLO! Senza nessuno dietro, senza essere legato al guinzaglio lungo, senza un campanello, senza addirittura un collare satellitare. Niente di niente. Dovetti fare uno sforzo per trattenermi dal corrergli dietro. Ma il bello doveva ancora venire.. Io dovevo avere un’espressione da abete sul viso perché i due guardiacaccia non facevano altro che guardarmi e sorridere tra loro. Il conduttore del cane si sdraiò in terra, accese una pestilenziale sigaretta, ne offrì una anche a me, che declinai, poi m’invitò a sedermi. Anche Jones si accomodò e prese a sorseggiare l’acqua presa dallo zaino.
La situazione era “Fantozziana”! Mi aspettavo di veder comparire da un momento all’altro Pietro e Ivan con un cartello “Sei su scherzi a parte!” e poi prendermi in giro per aver creduto che un cane da ferma potesse ritrovare un capriolo ferito diverse ore prima. Sinceramente non so quanto tempo passò, ma non moltissimo, che vedemmo ritornare il cane. Accaldato ma apparentemente tranquillo, normale, se non fosse stato per un piccolo particolare: aveva in bocca il suo corto guinzaglio! La sua bella cravattina alla texana! “OK” dissero all’unisono i due sloveni, insieme a qualcosa che non capii ma che ipotizzai come: “forza che è ora di andare”.
Il conduttore fece due carezze al cane che ripercorse a ritroso la strada che aveva appena fatto. A quel punto tutto mi fu chiaro e rimpiansi di non aver dietro una videocamera perché quell’avventura che stavo vivendo era semplicemente inimmaginabile! Camminammo per circa dieci – quindici minuti dietro al cane finché non raggiungemmo un piccolo cespuglio da dove spuntavano le zampe del capriolo che stavamo cercando! In quel momento fui sopraffatto da un sentimento insolito per me, da una forma d’invidia pura, primordiale. Non credo di aver mai provato una cosa simile. Cosa avrei dato per essere io il proprietario di quel fantastico, meraviglioso, eccezionale cane! Mi dissi che semmai avessi raccontato quell’episodio a qualcuno, non ci avrebbe mai creduto. Trovammo il capriolo esamine, colpito un po’ più in basso di dove avevo mirato, ma sarebbe dovuto rimanere comunque sul colpo anche così. Misteri della balistica applicata! Quella fu l’ultima volta che usai quel tipo di munizioni, infatti le sostituii definitivamente con le Ballistic Tip da 95 grani con ben altri risultati. Per gli standard della zona era un buon capo, un sechser, un sei punte regolare che stimammo sui tre – quattro anni e circa 300 – 320 grammi di peso. “Lowskybragor”, lo eviscerammo velocemente e dopo averlo caricato nel Rucksaak riprendemmo la strada per casa, con quel marziano di cane che trotterellava felice sempre al fianco del suo fortunatissimo proprietario. Arrivati a destinazione trovammo Pietro e Ivan che si erano già fatti fuori un bel piatto di minestra a testa e stavano già attaccando la grigliata mista. Ordinammo le stesse cose poi, ora che eravamo tutti riuniti insieme, con l’aiuto di Miha, il proprietario e cuoco dell’albergo, nel suo misto d’italiano e inglese, cercammo di farci spiegare meglio tutta l’emozionantissima sequenza del lavoro del cane. Ci fu spiegato che la “cravatta” serviva al cane per comunicare col suo padrone, ogni utilizzo che ne faceva corrispondeva una differente situazione. Quella che vivemmo quel giorno fu la più classica, con il cane che trova il selvatico morto, s’accerta che non possa più allontanarsi, poi prende in bocca il corto guinzaglio, ritorna dal padrone e lo incita a seguirlo fino al luogo del ritrovamento. Dirlo così sembra semplicissimo e forse per quel cane fuori del comune effettivamente lo era. Se invece avesse trovato il capriolo solo ferito, allora lo avrebbe inseguito anche per un giorno interro finché non fosse riuscito a finirlo azzannandolo alla gola. Nella malaugurata ipotesi che il cane non fosse riuscito a raggiungere il selvatico, allora sarebbe ritornato mortificato dal padrone con la cravatta a penzoloni. Quel gesto avrebbe significato che il selvatico era stato toccato solo in maniera molto lieve. Questo è quanto! Negli anni venni a sapere che in Slovenia non sono rari cani così, ma che sono pochissimi i conduttori capaci di addestrarli. Io mi ritenni fortunato di averne visto in azione uno, era un cane da ferma, un drahthaar….
Marco Benecchi
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da Mrs. sanders Michelle
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07/02/2017 23.02
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Ehm… solo una cosa: a me sembra un Griffone Francese il cane in foto, ossia un Korthals… non un Drahthaar. Comunque entrambe le razze, al di là delle Alpi, si prestano bene al lavoro di recupero. da Claudio Zanini
31/01/2017 18.26
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Congratulazioni per la dotta citazione del Grande Maestro! Weidmannsheil! da vecchio cedro
04/10/2016 9.26
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Eccomi qua.... SCUSATE L'ASSENZA, Ma sono stato a caccia di cervi in Ungheria...... Purtroppo il bramito è il bramito... Ti entra nel sangue... Come diceva il Conte Pallfy....... ".......conto i bramiti ce mi restano da vivere..."
Domani spero di riprendere i dialoghi. Ora devo pulire i Ferri del mestiere. Un caro abbraccio a tutti Marco da Marco Benecchi x TUTTI
03/10/2016 18.48
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Xbas: io parlo e scrivo correttamente inglese , ma nelle scatole di proiettili ORIGINALI che acquisto in USA ( vivo in Usa) ci sono SOMMARIE informazioni neppure troppo precise . Stoner . certo un po di entusiasmo !!
da Mike
03/10/2016 13.15
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Marco, no sarebbe il caso che la Redazione segnalasse alla Tributaria la pubblicità di questo signore (o signora, visto che si presenta come Loredana +393392776813) Wdh da bansberia x Marco su [email protected]
02/10/2016 12.53
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Si tratta di cultura non solo balistica. Con l' insegnamento di "osservazioni scientifiche" fin dalla 1a media ormai da vari decenni (circa 5 se ricordo bene) ci si potrebbe aspettare che l'italiano medio sappia cosa è l'energia. Viceversa innumerevoli persone, anche diplomate o addirittura laureate rifiutano l'uso della cintura di sicurezza. Figurarsi se capiscono cosa è scritto sulle scatole di cartucce. E qui bisogna concedere le attenuanti per ignoranza linguistica perchè le scritte sono in inglese o tedesco, raramente francese, mai italiano (tranne Fiocchi). E il ruspante cacciatore italico, contento di essere preso in giro dagli importatori, si guarda bene dal reclamare pretendendo la traduzione. Commercianti cialtroni che risparmiano su traduzioni di poche righe e utenti ignoranti sono la negazione del progresso. da bansberia x stoner
01/10/2016 8.10
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Joule? roba da mangiare? scherzo però hai ragione un minimo di "cultura" balistica non guasterebbe sebbene , io , non ne capisca nulla. Eppure caccio a palla da oltre 40 anni e scordati i primi anni dell'entusiasmo venatorio e fresco di studi mi piaceva addentrami nei meandri del tiro di precisione con la balistica applicata, Ora mi limito a tirare fuori dalla rastrelliera il 25.06 per il capriolo , il 270/300 per camoscio, daino , cinghiale , muflone e cervo. palle da 90 a 200 grain di tutti i colori e forme , rigorosamente commerciali e tiri entro i cento metri! la padella è sempre dietro l'angolo ma fa parte del gioco e quando sbaglio sono quasi contento e penso che fortuna oggi non farò fatica! da Stoner
30/09/2016 15.45
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! L'energia cinetica è certamente un parametro valido, ben più del puro "diametro". In Germania si usa in realtà un sistema misto: minimo 1000 Joules a 100 m e 5,6 mm per il capriolo e 6 mm per altri ungulati. In questo modo hanno quasi distrutto il 5,6x57, che era nato per capriolo e camoscio. Mi sono sempre chiesto come fanno all'estero a verificare l'energia cinetica della palla. Hanno forse il cronografo in tasca? Vi immaginate l'appuntato Cacace o la guardia volontaria alle prese con il problema? E poi chi spiega al cacciatore ruspante che cosa è un Joule? Io ho tentato una volta di spiegarlo a un caro amico, diplomato ragioniere. Mi ha risposto: "Fra 5 minuti al massimo mi dimentico la formula". Meglio fare silenzio e lasciare tutto come sta. da bansberia
29/09/2016 8.29
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Salve Marco.Parole sante circa l'arrabbiarsi, solo che te ne ricordi quando la pressione magari è già da pilota acrobatico, purtroppo. E' un'arte che va imparata e ben gestita. E farlo allunga la vita...è dimostrato. Una domanda e una curiosità. Una delle varie differenze tra il mondo venatorio tedesco e il nostro è che da loro si considera, correttamente secondo me, l'energia sul bersaglio a una data distanza, non badando al calibro mentre da noi teoricamente in certi posti puoi cacciare un cinghiale da 100 e passa kg con un 222 R ma non puoi cacciare un cervo con un 6,5x68 bensi con un qualsiasi 7 mm. Tu/voi che ne pensi/ate? La cosa potrà prendere piede anche da noi? Curiosità: un conoscente è venuto in possesso di un vecchio B.A. in 8x64. Nel web vedo che esiste ma nel pratico? a che serve e a cosa assomiglia? il mio amico ha fatto un affare? Grazie da FILIPPO60
28/09/2016 9.30
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Arrabbiarsi è come "muoversi" quando te lo mettono in quel posto..... Agitandoti non fai altro che il gioco del nemico... Tutte le volte che vorresti - dovresti arrabbiarti.. Non lo fare. Pensa ad una cosa bella.. Vedrai che ti passa subito.. Prova e fammi sapere. Buona M da Marco Benecchi x Arrabiato
26/09/2016 20.04
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! X Marco: Grazie per la dritta. Non arrabbiarsi è impossibile...Cordialità. da Arrabbiato 64
26/09/2016 14.59
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Non lo conosco il signore in oggetto.. La foto è del Nostro archivio. E' un cacciatore Austriaco! Saluti Marco
NB e non ti arrabbiare troppo che fa male alla salute e soprattutto non ne vale la pena! da Marco Benecchi x Arrabiato 64
26/09/2016 13.59
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Il Cacciatore nella foto è Jo' Dal Corno di Vicenza? da Arrabbiato 64
26/09/2016 9.37
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! in Austria la caccia è strettamente privata ed è un ambiente piuttosto chiuso, specie nei confronti degli italiani - che spesso non hanno dato splendide prove - in Slovenia c'è un maggior spirito di accoglienza - la "famiglia" di caccia - maggiore cordialità, sempre con capacità gestionali, anche per la piccola selvaggina, molto elevate. Naturalmente parlo della mia modesta esperienza personale. da vecchio cedro
24/09/2016 18.22
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! superiore in cosa? cosi per capire. Io sono stato in Slovenia decine di volte , sopratutto a camosci perchè - per me - sono montagne piu facili da camminare delle nostre e quelle della vicina Austria . Sono stato anche a pesca a mosca ( dei bei ladri, gli stessi permessi di pesca in Canada o Austria costano un terzo) . I prezzi della caccia invece sono nella norma . I camosci a buon mercato se trovi la riserva giusta. I caprioli , per me, non ne vale la pena meglio la Rep Ceca simili ambienti caccia identica e prezzi molto competitivi. In Ungheria spendi meno meno gli scenari sono "orrendi" e la cerca è quasi impossibile da fare come avviene invece in slovenia e rep ceca. Riguardo l'Italia , io mi trovo in netto accordo con il Sig. Valerio, per me il capriolo è gestito bene i capi ci sono ma gli ambienti ( mi scuso con Valerio) appenninici non sono come la Slovenia ma godibili. A parte il caldo !!!
da Albano
23/09/2016 16.42
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Per certi versi il modello di gestione della caccia sloveno lo trovo superiore a quello austriaco, intendo anche per la bassa selvaggina, il che e' tutto dire! L'esame di caccia e' severissivo, si prepara su due monumentali libri molto ben fatti e dopo un apprendistato di due anni!!!!!!!! Proprio come in italia ... Logiche le conseguenze. da vecchio cedro
23/09/2016 15.03
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Beh, ragazzi, cacciare in Slovenia ... è un'altro Dio ! Io ci vado "da sempre" (e te credo, vivo a 20 km ...) ed ho girato per più di una "Famiglia" del circondario, ma non ho mai ne avuto problemi ne speso niente più del giusto. Cordialità e professionalita, ma soprattutto amicizia, perchè, come diceva il povero Edvin (morto improvvisamente a 42 anni ...) quando la gente ci salutava al nostro passaggio col fucile in spalla e rigorosamente cappello in testa, "Ricordati sempre che noi siamo CACCIATORI". La caccia li è semplicemente stupenda ... Alla cerca, al mattino presto, a fine maggio, con tutti i profumi delle erbe ... No, non ho ancora provato niente di più bello !!! I cani da traccia, poi, sono una storia a parte. Sembrano (sembrano ?) umani, tanto sono compiti e compunti. Adorabili !!! Un paio di settimane fa sono dovuto ricorrere al cane, perchè a tutti pareva impossibile (in primis a me ...) che avessi mancato clamorosamente una femmina, ma invece è andata proprio così, niente sangue, niente di niente. Neanche per il cane ... Capita ! In realtà, essendo in una ceka piuttosto alta, sulla traiettoria c'era un albero, è possibile che abbia sfiorato un rametto, che altre spiegazioni non ne ho, visto che la carabina, provata in poligono due giorni dopo, è risultata ancora tarata ... Ma avreste dovuto veder quel cane come ha lavorato ... Un vero professionista !!!
Ah, Marco, per la cronaca, "Pivo" vuol dire birra, in generale. Che in effetti, sono ottime. Io bevo solo Lasko (pivo), nelle sue varie declinazioni, ma se trovi la locale non pastorizzata è una assoluta goduria ! Un abbraccio a tutti da Walter da OLD_Hunter
22/09/2016 20.35
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Anche io sono un Italianista convinto, ma proprio non me la sento di paragonare la caccia al capriolo in Italia con quella in Slovenia. Almeno nelle zone MONTANE dove l'ho sempre cacciato io. Forse con esclusione dell'Arco Alpino, molto simile come territorio... Sono due cose molto ben distinte.. Io in Slovenia mentre cacciavo i caprioli ho visto anche camosci e stambecchi, Tracce di ORSI, etc... Ho cacciato in zone dove trovi un fienile, non dico una casa,, dopo ore di cammino... In Italia questo fenomeno è molto più raro...... Sono entrato nei BAR con la carabina a tracolla e tutti mi hanno salutato togliendosi il cappello... Tale e quale se fossi stato in Italia...... Una volta ho raggiunto la zona di caccia, sempre con la carabina sulle gambe in ... seggiovia!!!! E gli altri turisti mi hannno concesso la precedenza! Mettiamola così... in certe zone il "PROFUMO" della caccia è diverso!! Non dico migliore o peggiore... solo ... diverso! Sinceramente, per la caccia al capriolo, la Slovenia la preferisco anche all'Ungheria, i capi sono più rari ed i trofei anche più scarsi, ma la caccia è TUTTA un'altra cosa!
I cacciatori "esperti" italiani (scusate la modestia, ma credo di farne parte anch'io visto he acconpagno da oltre vent'anni!) saranno anche altrettanto bravi degli sloveni, Ma LORO questo genere di caccia ce l'hanno nel DNA da secoli e secoli, Quando in Italia ancora scambiavano un piccolo di capriolo per una grossa lepre!!!
Confermo cosa sostiene Valerio che in Italia esistono delle BELLISSIME riserve di caccia, ma anche le SLD slovene non sono da meno! Un caro saluto a tutti Marco
Ieri una "mezza purga"... Fatta solo una lepre e per chi caccia con 4 setter è un po' "deprimente! Dalle 6,30 che ho liberato i cani, alle 12,30 che li ho rimessi ho trovato un solo fagiano e non siano stati neanche capaci di tirargli! da Marco Benecchi x Valerio e John
19/09/2016 8.32
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! x john. Certo che vado in azienda in una fantastica azienda toscana e una emiliana. Due strutture di una bellezza incredibile. Ci sono gli accompagnatori come all'estero che ti seguono e aiutano meglio di uno sloveno. parliamo la stessa lingua e quando abbatto il capo me lo prendono puliscono e preparano meglio che in Slovenia. Ci vado con tutta la famiglia che non si annoiano perché la struttura offre molto ( più che in Slovenia). Non sono mai stato disturbato da niente e nessuno ed i paesaggi sono da favola la nostra Italia ha poco da invidiare alla Slovenia. caccio i caprioli da 40 anni quando in Italia centrale neppure sapevano come erano fatti questi graziosi cervidi ed ho cacciato in tutta Europa ma ora mi godo la mia Italia! però mi sembra che tu sia giovane e se coso è , devi provare è giusto che provi la mia era solo una puntualizzazione da TIFOSO italiano. da valerio
18/09/2016 18.38
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Caro Filippo, Io di orsi ne ho fatti 3 ed ho accompagnato per tirarne un quarto... Non sono tantissimi per fare una statistica ma ho consultato diverse guide professioniste in diversi stati... Sono stati TUTTI concordi nel ritenere Buoni calibri dal 308 al 9,3 x 62 (74)... Ne ho visto uno andare via come se niente fosse colpito in piena spalla con un 300 Weath mag... Il fatto è che si tira da TROPPO vicino e tanta energia è forse più dannosa che utile. Credo che i calibri che hanno fatto più orsi in assoluto al carnaio sono 30.06, 8 x 57 JS, 9,3 x 62... Ora in molte riserve il 9,3 x 62 è quasi d'Ordinanza!. Se hai deciso di partire per l'orso hai tutta la mia Benedizione! E' una delle cacce più emozionanti che ho praticato!!! Saluti Marco
NB Dimenticavo io ho DUE Stutzen in 9,3 x 62 e vorrei venderne una, magari per prendere... Un 223... Se ti dovesse servire... Ariciao M
da Marco Benecchi x Filippo 60
18/09/2016 17.01
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! bUONGIORNO a te omonimo. E Grazie. In effetti il 7x64/65R mi sembrano pochini x me, sia ben chiaro; che poi lo specialista usi altro...bravissimo. Però devo provare se riesco a gestire bene ma proprio bene il 9,3 sennò penserò ad altro. Nota a parte, ieri sera abbiamo rinnovato in Chiesa il rito di preghiera x i cacciatori in previsione dell'apertura dell'attività venatoria. Cerimonia molto sentita. Immagino si usi un pò dappertutto. Buon fine settimana. FB da FILIPPO60
18/09/2016 9.16
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Ciao omonimo. Circa l'orso, a parte i gusti personali (io ne ho tirato uno solo col 9,3×74R che si vede nella foto dove io e MB posiamo soddisfatti sopra due verri; ovviamente con un'ottica diversa) ho sentito e visto che dove gli orsi ci sono davvero usano molto il 9,362, in bolt action. Alcuni fra i più quotati specialisti usano l'8x57, ma comunque il calibro minimo ammesso in generale è il 7x65R. Tanta salute da Filippo 53
18/09/2016 8.49
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! gRAZIE mARCO. Siamo in perfetta sintonia sul "donne e buoi dei paesi tuoi" anche xè già così non è una passeggiata. Sulla caccia in paesi stranieri non so che dirti nel caso specifico,probabilmente si occuperanno loro di ottenere velocemente i permessi. Io fino ad ora quel poco che mi sono potuto concedere l'ho fatto tramite agenzia, sono da poco nel mondo della canna rigata. Circa il calibro e l'arma per orso cosa mi puoi dire? bello sarebbe un express o un ba in 9,3 (con o senza ottica viste le distanze?), ma so che tu hai il 444 e il 8x57R....FOrse mi dovrei affidare a quello che troverò in loco e affittare l'arma su consiglio dell'accompagnatore. Grazie comunque. da FILIPPO60
17/09/2016 23.08
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Per Laszlo l'unico calibro è il 7 x 57... Ma per i caprioli usa il 25.06, per i cinghiali l'8 x 57 JRS e per i cervi il 300 Winc Magnum... Ma ovviamente ha fatto sia i cervo con il 25.06 sia i caprioli con il 300 Wm
Per quanto riguarda l'andare a "caccia dai parenti delle Compagne straniere".... Ormai è diventato un Classico, Quasi una forma di vanto..... Ma io non l'ho mai vista così semplice. IN TUTTE LE NAZIONI ESTERE dove sono andato a caccia ho sempre cacciato con un permesso LOCALE nello zaino, Se poi uno deve andare a fare il bracconiere in Romania o in Bosnia faccia pure.................
Specialmente chi è cacciatore o che ha amici cacciatori, quando presenta la "Nuova Preda" agli amici dice sempre che Ha deciso di fare il grande passo perché dopo può andare a caccia dai parenti della moglie... Io sono per il detto: "Moglie e buoi dei paesi tuoi"... Un mio conoscente voleva portarmi a caccia dai parenti della... compagna in Marocco!!! Gli ho risposto che .... non amo troppo il caldo! Saluti Marco da Marco B x Filippo
17/09/2016 15.42
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! SCUSA UNA INTERRUZIONE. è OVVIO CHE QUANDO la cosa si farà ne approfitterò. Li si usa soprattutto il rigato. Quanto al cane il drathaar è certo molto consigliato e per quanto visto negli anni è usato per tutto non solo da traccia. Il papà di mio cugino li usava con soddisfazione ma il figlio preferisce i pointer. Un consiglio. Il tuo amico Laszlo in generale cosa usa/consiglia per i vari tipi di selvaggina? E' lo stesso che per la caccia all'orso (tutti i tipi) preferisce affidarsi all'8x57 anche se ha impiegato il 375HH? gran cacciatore, con nervi di grafite e una mira ....laser direi. Saluti. da FILIPPO60
17/09/2016 14.38
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Buongiorno Marco. Ho la fortuna di avere un cugino cacciatore la cui moglie è di un paese ex-Yugo. I parenti di lei ci hanno spesso invitato a cacciare da loro, senza problemi di permessi e costi (non so come, forse xè marito e moglie e quindi...?). Sia lui che i suoi più stretti. da FILIPPO60
17/09/2016 14.30
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! I caprioli ci sono anche in Italia é vero ma almeno che tu non vada in un azienda faunistica, non si può proprio paragonare la caccia all estero a quella italiana..é vero paghi di più ( ma non sempre...) ma il trattamento é completamente diverso. All estero hai una riserva quasi solo per te, in Italia non é cosi..poi certi luoghi all estero sono completamente dimenticato da Dio..non vedi anima viva..sottolineo che anche io vado a caccia di ungulati in Emilia.. da little john x valerio
17/09/2016 10.11
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! Un bravo a Marco per il racconto, un po' meno bravo per aver ribattezzato il nostro patrono ! Comunque e' vero, gli ex yugoslavi amano questa razza di cani, ne ho conosciuto uno, tanti anni fa, nell'attuale Croazia, che se mettevi un pallino addosso ad una lepre, spariva, ritornando anche dopo molto tempo, ma sempre con il selvatico in bocca. Una vera manna per il guardia. da grillo parlante
16/09/2016 16.24
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Re: CACCIA AL CAPRIOLO IN SLOVENIA: Il cane con la cravatta! andavo in Slovenia tanti anni fa al capriolo ma oggi vado a in Emilia Romagna e Toscana spendo meno , mangio meglio e i caprioli sono fantastici. Certo l'apertura il 1 maggio sarebbe perfetta ma anche 1 di giugno non è male. Oggi non ha più senso andare a caccia di caprioli all'estero . Bei posti ma ti fanno pagare anche l'aria che respiri gli "amici" sloveni! da Valerio
16/09/2016 13.17
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