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gen2 02/01/2017
Nelle pagine dei gruppi dedicate alla caccia da questa mattina (visto che sono costretto a casa) non faccio che leggere di liti, comprensivi di insulti a gogò. In generale è la norma giornaliera, basta un qualsiasi appiglio per scatenare la bolgia infernale. Non mancano consigli astrusi e assurdi nonché rischiosi, tanto per fare un esempio, su come rimettere a posto una canna con la parte finale che non è più perfettamente cilindrica, ed è chiaramente pericolosa. Beccacciai contro beccacciai, cinghialai contro cinghialai, tordaioli contro tordaioli, e c'è da continuare per un pezzo ancora, visto che mi sono limitato ad alcuni esempi di litigi fra chi predilige la stessa tipologia di caccia e lo stesso selvatico; non parliamo poi quando questi si incrociano con altre forme e selvatici diversi. Quando si scontrano setteristi, pointeristi, segugisti delle varie razze, e via di questo passo.
Tutto questo solo per restare sui social; stendo un velo pietoso quando passiamo sul "campo" alla prova dei fatti.
C'è da farsi una cultura incredibile.
Poi di riflesso penso a quei quattro mentecatti che osteggiano la caccia e festeggiano indecorosamente per la morte di un cacciatore. Questi dovrebbero rappresentare il vero pericolo per noi cacciatori? Un caro e illuminato amico, a proposito di questi ultimi, ripete spesso: lasciateli dire e fare, perché così facendo si qualificano da soli agli occhi della gente. Quale miglior pubblicità per noi, se non tutte quelle porcherie che inscenano, dandosi anche, non di rado, sonore randellate sui "gioielli di famiglia", quando poi si scoprono loro per primi a maltrattare e speculare sulla pelle dei loro "amati" animali.
Mi domando: ma ci fermiamo un attimo a riflettere? Noi spesso diamo un immagine di noi stessi di gran lunga peggiore della loro. Ora mi faccio un altro po' di nemici...come se non me ne fossi già fatti abbastanza. Ma bisogna che incominciamo a dircele queste cose, bisogna che si prenda coscienza di realtà che risultano essere vergognose per tutti noi. Molto spesso fra noi riscontro: alterigia, cattiva educazione, ignoranza, stupidità, protervia, invidia, ostentazione, insulso protagonismo, egoismo; e chi più ne ha più ne metta.
Resta inteso che per fortuna non tutti sono così, ciò non toglie che abbiamo un ricco e vario campionario. In realtà, e ora cito la frase più gettonata fra tutti i cacciatori: "siamo noi i veri nemici di noi stessi". Ma a quanto pare ci piace citarla solo per lavarci la bocca, quando si instaurano, (raramente) i grandi discorsi sui mali oscuri della caccia.
Ovviamente non è l'unico male: ce ne sono anche altri, ma sarà difficile affrontare gli altri finché avremo questo genere di comportamento. Presumibilmente, uno dei veri motivi che potrebbe favorire il declino della caccia in un futuro non molto lontano è la nostra cattiva immagine... così e semplicemente.
Pasquale Cinquegrana
Tags:8 commenti finora...
Re: Sic et sempliciter La cattiva educazione scaturisce proprio di quelle situazione sotto elencate ma tu come al solito non hai capito una se@@ò. Butti giù quattro stron@@ tanto per ricordarci che esiti poi glissi le problematiche e ti ritiri con le coda tra le gambe quando ti mettono in vista situazioni a cui non sai rispondere e prendere iniziative vere e non favolette da bar. da Sic et sempliciter Più di così!!
06/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Io sto parlando esclusivamente di cattiva educazione, e questa sembra apparterti tutta, di azioni furfantesche, arroganza e via di seguito. In quanto a farse e disquisizioni sul sesso degli angeli le lascio a te. Vivi felice. da Pasquale Cinquegrana
06/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Una breve precisazione per Giulio de Cecco . “se oltre alla firma non ho messo l'associazione di appartenenza è perchè proprio non sono associato a nulla. Non mi sono mai iscritto a nessun partito ne associazione, pur avendo ovviamente delle idee precise, per scelta, non voglio avere alcuna etichetta, non mi serve. Voglio essere libero di commentare senza avere una bandiera da seguire se non quella del buon senso e del corretto rispetto degli altri.” ECCO QUESTO E’ IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE. Come si fa a essere rispettosi di chi vota certi schieramenti politici palesemente anticaccia mettendo a repentaglio la categoria? Come si fa a essere rispettosi di chi è associato a talune aaw che hanno portato quasi all’estinzione dei cacciatori e della caccia e generato odio tra cacciatori? Come si fa a essere rispettosi con chi esercita nei modi e del territorio che occupano con le loro uscite escludono di fatto chi caccia altri selvatici ? Rispondendo a queste semplici domande si può intavolare un discorso costruttivo, non con i suoi/vostri “segreti politici e quant’altro” o con le pantomine dei vari Pasquale . Altro che firme non c’è firma che tenga se ognuno di noi si tiene i propri segreti per INTERESSI DEL TUTTO PERSONALI INVECE DI UNIRCI PER ISOLARE chi ci illude con teorie strampalate, facendo il doppiogioco con la politica, l’ambientalismo, e taluni cacciatori, non ci riprenderemo più. Continuando ad usare questi metodi, la nostra fine si avvicina più di quanto si possa credere, almeno per certi tipi di caccia e selvaggina. da Statemi bene
05/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Beh, come si desume da ciò che ho scritto, non mi pare di averne fatto una questione di appartenenza, sia politica che associazionistica, ne tanto meno di firmarsi o no quando si interviene in una discussione. Ho solo voluto stigmatizzare il comportamento di una buona parte di cacciatori, siano essi quando si confrontano sui social, che purtroppo, in certi comportamenti che assumono a caccia. Anche se per quest'ultimo aspetto ho volutamente glissato, per ovvi e chiari motivi. Resta il fatto che la mia è un opinione, e come tale, potrei essere io a sbagliarmi. da Pasquale Cinquegrana
05/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Una breve precisazione per "Sic et sempliciter Più di così!!". se oltre alla firma non ho messo l'associazione di appartenenza è perchè proprio non sono associato a nulla. Non mi sono mai iscritto a nessun partito ne associazione, pur avendo ovviamente delle idee precise, per scelta, non voglio avere alcuna etichetta, non mi serve. Voglio essere libero di commentare senza avere una bandiera da seguire se non quella del buon senso e del corretto rispetto degli altri. Quanto alla questione della possibilità di cacciare anche in ATC non di residenza e simili concordo pienamente con lei, è una cosa assurda che ci facciamo la guerra impedendo a chi non è della nostra zona di cacciare. Ma resto dell'opinione che non è urlando ed insultando (non è il suo caso) che si ottengono risultati. Forse se si parlasse di più fra di noi e si esprimessero delle idee compiute nei nostri forum, riusciremmo col tempo ad avere maggiori risultati. E, secondo me, dovremmo anche pesare bene chi mandiamo a rappresentarci nelle varie istituzioni, ma questa è un'altra storia. da Giulio de Cecco
05/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Sarebbe proprio il caso che tu e i vari De Cecco vi fermaste a riflettere prima di iniziare il grattacielo dal gratta e non dai pilastri. Una per tutte, a proposito della tiritera dell'ultimo capoverso; socio di una aaw non accettato di cacciare su di un territorio di diversa provenienza anagrafica ostacolata dagli stessi soci della stessa aaw. Per trovare il bandolo della matassa iniziate da questo spunto poi passate all'argomento caccia cinghiale, stanziale, migratoria, selezione , atc, parchi, arre contigue, afv, atv,zac. zrc sic,zps, ecc.ecc. e scrivete le v.s idee a riguardo, poi ne possiamo parlare e firmarci anche, se per voi è più interessante una firma che il concetto di caccia cacciata e dei tanti perchè che vi turbano l'esistenza altrimenti il tutto si riduce a un pizzino o una marchetta "letteraria". Non dimenticate di inserire anche la vs associazione di appartenenza/militanza e anche del vs credo/ militanza politica. Ps non sono accettati ne credibili termini Assicurazione privata / apartitico/ cacciatore generico altrimenti è una scappatoia più infamante di chi non si firma. da Sic et sempliciter Più di così!!
04/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Purtroppo,signor Cinquegrana,ritengo che cio' sia ascrivibile al ghetto in cui la normativa,sempre piu' ristretta,e ipocritamente inutilmente aggiungo,ha portato la nostra categoria.Quello da lei e da De Cecco ribadito e' uno degli aspetti( un altro,sempre ad esempio,e' l'aumento dei casi di bracconaggio,casistica in cui i sepolcri imbiancati animalisti fanno rientrare,per comodo cialtronesco,di tutto e di piu'); ci si sbrana ANCHE dialetticamente presupponendo un nemico(ipotetico legislatore che "suggerisce" modi e tempi di sottrazione di territorio alle nostre cacce)in chiunque sostenga visioni diverse. da Pietro 2
03/01/2017
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Re: Sic et sempliciter Non posso che concordare appieno con quanto hai scritto, Pasquale. Mi è capitato di scrivere qualche articolo per Bighunter su argomenti diversi che gentilmente la Redazione ha pubblicato e in tutti i casi, indipendentemente dal fatto che parlassi di cani, della caccia in riserva o di una discussione civile avuta con un ambientalista che alla fine ha poi in parte rivisto le sue posizioni, oltre ai normali commenti civili, sia positivi che negativi, ce ne sono stati una serie piena di astio, cattiveria e maleducazione che mi hanno un po’ disturbato. La cosa che ho osservato è che, tutti i commenti di questo ultimo tipo, sono firmati con pseudonimi. Forse chi li scrive vuole nascondersi dietro a nomi di fantasia perchè sa che, un simile comportamento, non può definirsi civile. Certo oggi a ben guardare la maleducazione sembra essere diventata uno standard e, protetti sempre dall’anonimato, tutti fanno a chi urla di più. Forse, e faccio una proposta provocatoria, basterebbe rendere obbligatorio firmarsi per intero, non con pseudonimi. Ma forse mi illudo. da Giulio De Cecco
03/01/2017
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