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mar28 28/03/2017
In Italia l’approccio sull’ambiente e per una sua corretta gestione è un dibattito inesistente. In pratica, è consolidata l’idea che sia necessario un controllo statale su tutto cio’ che riguarda la biodiversità e non solo. Questo significa accettare che lo Stato sia “un gradino più in alto” della società. Non si tratta di una superiorità dovuta all’ovvio squilibrio di poteri: piuttosto una superiorità ontologica, insita nella natura stessa dello Stato e dei cittadini....La società non sarebbe responsabile, ovvero i cittadini sarebbero in pratica dei minorenni incapaci di badare a se stessi e all’ambiente, dunque bisognosi di tutela.
In Italia i parchi sono strutture del tutto anomale, non producono alcun reddito e gravano sui bilanci pubblici, non a caso la nuova proposta di modifica della 394 conferma questo andazzo del tutto imbarazzante.
Così leggiamo: "...Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'ambiente presenta la proposta di piano al Comitato, il quale delibera entro i successivi quattro mesi. Decorso tale termine, il piano è approvato comunque con decreto del Ministro dell'Ambiente, il piano ha durata triennale ed è aggiornato annualmente". "6. Per il finanziamento del piano 2018-2020 è autorizzata... la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio. 7. All'onere di cui al comma 6, pari a 10 milioni di euro annui per gli anni 2018, 2019 e 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2017". SIC!
Ci domandiamo da cittadini bisognosi di tutela: questi soldi, visto che li paghiamo noi, perche’ non investirli in altro? Non bastava aver sotto il naso il fallimento di queste strutture?
Non basta: mettono mano, visto il proliferare di cinghiali e altri ungulati, anche alle aree contigue. La cosa assurda e’ che le prevedono con le Regioni, ma quali sono i reali criteri tecnico-scientifici relativi alla designazione delle aree contigue? Non c’e’ nessun parametro massimo relativo alle distanze in ettari dal confine dell’area protetta; siamo in Italia, per assurdo, ma neanche tanto, tutta l’Italia potrebbe esser riclassificata area contigua, con nessun limite al potere dell’Ispra, la quale avrà già poteri non da poco. E conosciamo le contraddizioni dell’ente.
E una vergognosa imposizione ai cittadini, i quali dovranno subire, sempre per l’antico concetto di “minorenni incapaci”, volontà statali e dei vari direttori degli enti parco, ai quali viene elargito un potere deliberativo non da poco, col quale si “gestiranno” tutte le attività umane all’interno di queste aree. Ricordando che i bisognosi di tutela votano!
Ampliando le competenze gestionali di ente parco, cosi leggiamo: ” In ragione della peculiare valenza e destinazione funzionale dell’area contigua, in essa l’attività venatoria è regolamentata dall’Ente parco, sentiti la regione e l’ambito territoriale di caccia competenti, acquisito il parere dell’ISPRA, e può essere esercitata solo dai soggetti residenti nel parco o nelle aree contigue" (nota: tra qualche anno lì non andra più' nessuno, saranno, per cause naturali tutti morti! Accidenti che regolamentazione: futura o “paragnostica” ?). Per esigenze connesse alla conservazione del patrimonio faunistico, l’Ente parco, sentiti la regione e gli ambiti territoriali di caccia interessati, acquisito il parere dell’ISPRA, può disporre, per particolari specie di animali (nota: quali? Il tordo? la beccaccia?), divieti e prescrizioni riguardanti le modalità e i tempi della caccia. Tali divieti e prescrizioni sono recepiti dai calendari venatori regionali e provinciali e la loro violazione è punita con le sanzioni previste dalla legislazione venatoria”. Aggiungiamo anche PENALI.
Forse non è chiara una cosa: l'età media dei cacciatori è altissima, non c'è più un riscontro d'interesse giovanile nella caccia, o se c'è non è sicuramente per gli ungulati. Non c'è piu quel gettito economico lavorativo umano che possa permettere di sostenere una spesa del genere, tanto piu' se ricadono in un'area così vincolata.
Dove non si metteranno di certo a risolvere il problema dei "nocivi" o "dannosi": son problemi dell'Ente Parco, non credano che vietando altre forme di caccia tradizionali in quelle aree, la gente si converta a far gli spazzini... si va a caccia per piacere personale con risvolti culinari...e non per far un favore al Parco. Il risultato, in breve tempo, sarà il collasso economico sia dell’ente che degli ATC.
Sicuramente a furia di cercare soluzioni, i cinghiali avranno tempo di morire di vecchiaia. Tipica soluzione all'italiana. Et voilà aggirato l’art 18 della 157 senza modificarlo. Ogni direttore potrà fare calendari “personalizzati” nelle aree di sua competenza, i quali verranno recepiti nei residuali calendari venatori regionali. De facto hanno tolto una parte di competenza alle Regioni e ai vari Assessorati. Per non parlare del parere vincolante sulle zps e sic esterne ai parchi relativo a tutte le attività locali ! Sveglia Regioni! Sveglia Coldiretti, Confagricoltura e Cia, ci stanno imponendo di mangiare prugne dal Cile, noci dal Brasile, olio “extra vergine” a 3,50 al litro: neanche l’olio del motore costa cosi poco! Si avranno i 50 calendari venatori Regionali, se va bene.
Non dico sveglia Associazioni venatorie, è del tutto inutile! E’ politicamente scorretto trasformare l'organismo territoriale da ente parco improduttivo ad azienda parco con indirizzo faunistico agricolo venatorio? Prevedendo accessi con quote economiche annuali, anche con indirizzo specialistico ecc?. Restituire il governo del territorio ai legittimi fruitori e proprietari, con agricoltura, pastorizia ecc, d'un certo tipo? Difficile? Per non parlare poi delle aree contigue marine: un delirio. Avevano paura che la famosa bavosa di scoglio si estinguesse?
Ci sarebbe ancora molto da dire sugli stipendi previsti dalla normativa per i futuri Presidenti e su tante altre cose, ma gia’ questo sommario esame della proposta ci spaventa. E pensare che il presidente della commissione, Ermete Realacci, è figlio di un cacciatore, anche lui un tempo cacciatore e pescatore. E proprio vero il detto ” gli ex sono tremendi”!
Pasquino Tosetti
Tags:5 commenti finora...
Re: PARCHI A CHIUSURA ... ERMETICA Complimenti vivissimi Sig. Tosetti! da Arrabbiato 64
04/04/2017
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Re: PARCHI A CHIUSURA ... ERMETICA In ragione della peculiare valenza e destinazione funzionale dell’area contigua, in essa l’attività venatoria è regolamentata dall’Ente parco, sentiti la regione e l’ambito territoriale di caccia competenti, acquisito il parere dell’ISPRA, e può essere esercitata solo dai soggetti residenti nel parco o nelle aree contigue" <<<<<<<<<<<<<<< Cioè se non ho capito male : riferendosi ad esempio solo ad un territorio provinciale, il cacciatore residente in queste aree può cacciare anche fuori da questi territori aree contigue e in tutta la provincia, mentre al cacciatore residente nella stessa provincia ma fuori da queste aree (che sono fuori dal parco) viene negato l'accesso e non può cacciare. Ma alla fine dei conti in tutta Europa si condanna la discriminazione razziale da quanto si sente dire ed in special modo in Italia, dove in politica ci sono paladini a difesa dei diritti democratici dei cittadini contro ogni speculazione razziale, io mi chiedo : ma solo all’occorrenza o dovrebbe essere sempre così. da jamesin
29/03/2017
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Re: PARCHI A CHIUSURA ... ERMETICA Non riesco poi a capire ( forse cosa più grave), chi sarà contrario a queste modifiche, opponendosi e facendo capire ai cittadini tutti cosa sono in realtà questi parchi e come vengono spesi i loro soldi. Hanno fatto una bella modifica alla legge studiata proprio bene bene, per prendere in mano tutto sapendo che tutto filerà liscio come l'olio quando dovranno farla passare. Speriamo sempre ! da jamesin
29/03/2017
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Re: PARCHI A CHIUSURA ... ERMETICA Sig Flavio in considerazione del silenzio delle Venatorie.Sa cosa penso..che magari siano tutte d accordo specialmente x quelli che ricadono come residenze anagrafiche all interno di queste zps esterne...se fosse vero, anzi credo di perche un fringuello del nord mi ha confermato l ipotesi..della benedozione..voglio vedere tra qualche anno a chi le faranno le tessere in quelle zone..a si a se stessi..su codesto ha ragione la Confavi... da Peppone
29/03/2017
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Re: PARCHI A CHIUSURA ... ERMETICA Disamina acuta e approfondita, che mi sento di condividere largamente come può trasparire dai commenti che ho scritto nei giorni precedenti sullo stesso tema. Caro Pasquino, nel loro far finta di essere abbastanza incompetenti, questa parte politica trova la chiave di volta (ben conosciuta anche dai politici della vecchia Repubblica) per accentrare a se ogni condizione di gestione del denaro e dei ruoli pubblici. Cittadini, noi, sudditi non di un re ma di una re...pubblica. da Flavio romano
29/03/2017
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