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19/09/2017 9.02 



Ho scritto questo articolo subito dopo che i veterinari mi comunicarono che Drago, uno dei miei setter inglese, era ormai fuori pericolo. Aveva rischiato di morire, ma fortunatamente era andata bene. Proprio il giorno di una memorabile apertura, alle prime luci dell’alba, il mio setter ebbe un incontro ravvicinato con un cinghiale e ne usci perdente e piuttosto malridotto. Quella fu un’avventura decisamente particolare (anche se dalle nostre parti in Maremma non è poi tanto infrequente) che credo meriti d’essere raccontata.

Era da luglio che avevo gli scarponi incollati ai piedi e almeno tre volte la settimana mi alzavo presto per salutare il sorgere del sole in campagna e per cercare di fare un accurato censimento di tutti gli esseri viventi che popolavano le mie zone di caccia. Poi in agosto cominciai l’addestramento dei miei cani, tre setter inglesi ed un famelico Jagd Terrier, e le cose andarono molto meglio. Trovai in buon numero fagiani, lepri, caprioli e cinghiali; nel frattempo mi allenavo fisicamente e mi preparavo con entusiasmo per l’imminente apertura della caccia: quella generale, o meglio l’inizio della stagione venatoria, quella che per molti cacciatori è più un’occasione mondana che una comunissima giornata di caccia, magari da concludere al ristorante davanti ad un piatto di pappardelle ed una bella fiorentina.

All’apertura vogliono partecipare proprio tutti, anche chi durante il resto dell’anno ritornerà a caccia soltanto tre-quattro volte. Per questo motivo non mi meravigliai più di tanto quando pochissimi giorni prima del fatidico giorno venni subissato di telefonate del tipo: “Marco! Ti disturbo se per l’apertura vengo con te?” oppure: “Quanti fagiani “abbiamo” trovato per divertirci domattina?”. “Ricordi che l’inverno passato “avevamo” deciso di fare l’apertura insieme?” e così via…. Non sò quanti di questi aspiranti (e autoinvitatisi) compagni di caccia abbiano mai sospettato quanti sacrifici comporta organizzare un’apertura della caccia come si deve, allenare bene gli ausiliari, quante decine e decine d’ore di sonno sono andate perdute, i chilometri percorsi in macchina, la benzina, l’olio e le gomme consumate, sete, sudore e polvere! Ho sempre sostenuto che quando morirò, se non dovesse esserci il paradiso, tutto il bene che ho fatto in vita a cosa sarà mai servito?



Immancabilmente il giorno dell’apertura eravamo in sei, con “soli” quattro cani, i miei! E posso giurarvi che quando al mattino ci ritrovammo tutti per fare colazione al bar, nessuno dei miei cinque compagni d’avventura riuscì a sbalordirmi facendomi trovare come omaggio un sacchetto di mangime (niente di eccezionale o di costoso, anzi, piuttosto sul proletario) per i miei cani.

Che quel giorno nell’aria c’era qualcosa che non andasse bene me ne accorsi subito dopo aver percorso pochi chilometri. Bucai una ruota e, neanche a farlo apposta, quella di scorta si trovava sotto la cassetta dei cani! Non posso descrivere le imprecazioni del momento, pena la scomunica a vita, ma mi rassegnai, sostituii la ruota e partii a razzo per recuperare il tempo perduto. Fortunatamente riuscii ad arrivare in zona di caccia giusto in tempo per gustarmi la nuova alba e per controllare con quante altre squadre di cacciatori avrei dovuto contendere il territorio. Strano ma vero, io ed i miei amici eravamo i soli ad aver scelto di cacciare in quella zona. Perfetto! Per un momento dimenticai l’incaz… della foratura della ruota e l’aver fatto tardi, ed affrontai meglio il problema di come  organizzare la battuta. Nonostante tutto, volevo pur sempre bene ai miei amici e mi premeva farli divertire. Indossai gilet e ventriera, caricai Nerone (il mio il Benelli M1 Super 90 calibro 12) e poi feci scendere i cani dal bagagliaio della macchina. Mentre svolgevano le loro lunghe funzioni fisiologiche, ne approfittai per mettergli i collari beeper.

Visto che eravamo soli me la presi comoda. Aspettammo che facesse giorno, mandai avanti tre amici per farli posizionare strategicamente, poi io e gli atri due cominciammo a procedere a rastrello in un falasco alto più un metro. In quella zona avevo “assestato” una decina di fagiani e tre lepri, ma c’erano anche caprioli e cinghiali, quindi avrei dovuto stare attento. Dopo aver cacciato per neanche venti minuti, Jack, lo Jagd, partì a canizza in una vicina tagliata. Non era previsto che andassi in quell’inferno di rovi e spine prima di un’ora o due, ma se il mio piccolo demonio abbaiava doveva averci trovato qualcosa. Dei tre setter lo seguì soltanto Drago perché, vivendo nello stesso canile, tra di loro erano affiatatissimi. Pensai che lo Jagd avesse trovato un capriolo, così non gli diedi molta importanza e continuai a cacciare seguendo le due cagne. Enrico, uno dei tre cacciatori appostati gridò: “E’ un istrice! L’ho vista io”. In quel momento avrei dovuto sentire il primo campanello d’allarme, perché un selvatico simile fuori dalla tana il mio Terrier l’avrebbe fatto fuori in un batter d’occhio e senza pietà. Tutti e sei sentimmo il rumore provocato dai cani e dal selvatico, ma la macchia era troppo fitta e nessuno riuscì a vedere niente. Preoccupato che i cani s’invischiassero in un lungo inseguimento, li chiamai e con mio stupore vidi che rientrarono quasi subito. Che strano! Pensai. Drago è molto serio ed ubbidiente, ma come mai anche Jack ha rinunciato così presto a farsi una bella corsetta? Ci sono dei momenti in cui il cervello si ostina a non ammettere l’evidenza e ragiona al rallentatore. Non so se è stato perché era l’apertura, perché eravamo in tanti, perché non vedevo l’ora di arrivare dove sapevo che c’erano i fagiani, ma sta di fatto che nessuno ebbe il sospetto che avessimo avuto la sfortuna d’incontrare subito il re incontrastato della macchia mediterranea.

Cacciamo in perfetta sintonia per più di un’ora fino a quando Bianca e Kira, dopo una guidata strappacuore, caddero in una ferma statuaria. Al “sotto belle” le cagne scattarono quasi simultaneamente e quattro fagiani, prima un bel maschio ed una femmina e poi due pollastroni di covata, frullarono dal falasco. Dalla scarica di fucileria che seguì ne caddero tre, di cui uno ferito che, tanto per cambiare, si rifugiò in un macchione fittissimo. Gettai un sasso in quella direzione, ma le cagne stentarono a trovare o a fare un varco da dove poter entrare. “Tranquilli ragazzi, appena arriva Drago ve lo farà vedere lui cosa significa eseguire un bel recupero” dissi. “Marco, guarda che Drago è dietro di te e ti segue così da un bel pezzo” mi rispose Paolo. Per la miseria, non me n’ero accorto. Mi girai e nel falasco vidi il cane che tremava, tristissimo e allo stremo delle forze. Il mio primo pensiero fu che fosse stato morso da una vipera, così lo feci sdraiare e presi a tastarlo per capire cosa gli fosse successo. Fu allora che mi accorsi di avere le mani sporche di sangue e che tutte le volte gli sfioravo il torace gemeva. Tra il folto pelo bianconero del setter spiccava nitidissima una ferita aperta e sanguinolenta, lunga una quindicina di centimetri, che si estendeva per quasi tutto il costato appena dietro la spalla destra. Santo Dio! Sembrava fatta con un coltello! Solo allora capii cosa aveva trovato Jack un’ora prima, ed ecco svelato anche il segreto del perché avesse abbandonato la caccia così presto.



anno prima, anche il piccolo Terrier era rimasto vittima di zanne simili e sicuramente conservava ancora vivido il ricordo di quanto fossero affilate. Jack è un cane coraggiosissimo e molto aggressivo, ma ben sapeva che contro simili orchi era meglio non avere troppo a che fare. Dopo di che non si capì più niente. La confusione fu totale. Il fucile m’era d’impaccio, le cagne guaivano agitate, i beeper suonavano, Jack ringhiava a tutti. C’era chi diceva: “E’ morto?” “Si salverà?” altri invece: “Arriveremo in tempo alla macchina?” “E’ domenica. Troveremo un veterinario?” Avrei voluto mandarli tutti a quel paese ed affrontare da solo il mio problema, invece fu una fortuna avere i miei compagni vicini. A turno mi aiutarono a trasportare Drago alla macchina e mi fecero compagnia anche nella clinica veterinaria. Ce n’è una proprio a pochi chilometri da casa mia che, grazie alla passione di una fantastica equipe di medici, è aperta ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. A Drago diagnosticarono una brutta ferita, che interessò tutte le fasce muscolari del costato, compresa la pleure, ma fortunatamente non vennero lesi i polmoni, e forse gli furono incrinate un paio di costole. Tra interni ed esterni, gli misero una trentina di punti, ma tutto sommato poteva andar molto peggio.

La stagione della caccia è cominciata male, ma non è detto che finisca peggio. Dopo il primo di novembre andrò a cercare quel cinghiale con l’intento di vendicare il mio buon setter. Ci andremo soltanto io e Jack e porterò la BAR 30.06 o l’Express Redolfi 444 Marlin!


Marco Benecchi
 


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13 commenti finora...

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Adesso te ne racconto una io, erano gli anni 80 e quattro volpi tutte le notti giravano insieme a un branchetto di cinghiali mio padre e mio nonno gli facevano la posta di notte ma non riuscivano a prenderli ,mio padre non ci dormiva piu' la notte rimanevano immobili eppure gli animali si accorgevano della loro presenza e non si presentavano proprio all'appuntamento ,per farvela breve un giorno riuscirono ad accopparli tutti e sapete qual'era la causa ' MIO NONNO SCOREGGIAVA TROPPO DURANTE L'APPOSTAMENTO ma quella sera niente scoregge e gli animali non fiutarono nulla e caddero nell'imboscata.

da Fofo  03/10/2017 21.00

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Ne hanno dette poche di ca zzate ah ah ah a h ahahah ah a ma camminate .

da Fofo  03/10/2017 20.55

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

racconto da fantascienza!

da pier  01/10/2017 16.03

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Una volta mio padre mi raccontò, stiamo parlando almeno di trenta - quaranta anni fa,
Di quando andò a fare la "posta" serale-notturna ad un grosso verro che transitava sempre per lo stesso trottoio.
Decise di appostarlo con la luna piena armato di Browning Auto 5 caricato "Ovviamente"....

a pallettoni...

Sembrava una cattura facile perché erano diverse sere che cancellava le sue tracce ed al mattino puntualmente le ritrovava,
Ma non fu così..
Non capiva perché continuava a fallire..
Si era sempre messo a vento buono e fermo come solo un Maremmano sa esserlo
Per chi vuol capire..
Ma il cinghiale per diverse sere non venne più...
Allora gli venne un sospetto..
Vuoi vedere che il verro vede qualcosa che non era abituato a vedere?
S'impostò di nuovo, sempre con la luna e s'accorse che la sua ombra intersecava proprio lo stradello che avrebbe dovuto percorrere il cinghiale,
Cambiò posizione, non era più a vento buono ma poteva andare..
E subito il cinghiale arrivò e mio padre.... lo portò a casa..
Erano cinghiali, come diceva mio nonno:
"Che si allertavano" al solo rumore provocato da una foglia che cade!"
Saluti
M

da Marco B x Franco e Filippo  26/09/2017 17.55

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Parlo di grossi cinghiali sia ben chiaro e non di porcastri e in zone dove il cinghiale e' attivamente cacciato nei periodi consentiti dalla legge.

da Franco  26/09/2017 15.43

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

E' quello che da diverso tempo ho notato anche io ,una buona parte rimasta vero aggressivissimo e veloce cinghiale ,stessa zona stesso posto una parte sembrano dei cagnoloni buoni come una pecora che si mettono a grufolare vicino alle persone che fanno le olive.

da Franco  26/09/2017 15.41

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Salve. Vi garantisco che dalle mie parti (Umbria) i cinghiali ancora sono selvatici. Ogni tanto faccio degli appostamenti in aziende autorizzate, e occorre essere attentissimi per non farli scappare. Una volta un cinghiale anche abbastanza giovane è scappato al rumore da me provocato disinserendo la sicura della carabina, una Mauser 66. E ogni anno capita qualche incidente per la carica di un cinghiale durante una battuta (per non parlare dei poveri cani...). A mio parere però DEVE ESSERE COSI'. Datemi pure del retrogrado ma - in quasi tutti i campi - credo sarebbe meglio applicare dei concetti più tradizionali. E chi vuol capire capisca...

da Filippo 53  26/09/2017 15.26

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

D'accordo pensa che in zona sabina ne ho visti un branco grufolare vicino persone che coglievano le olive a 5 metri ho fermato la macchina e non potevo credere ai miei occhi sono sceso e continuavano a grufolare. Ma la maggior parte in certe zone ha mantenuto tutte le caratteristiche del vero selvatico.

da Framco  26/09/2017 7.02

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Caro Franco,
Vedo che non sei molto informato sulla situazione dei cinghiali in Italia...
Li vedono tutti i giorni intorno ai cassonetti dei rifiuti in molte grandi città come Genova, Roma, etc...
Per non parlare poi delle spiagge limitrofe a parchi e zone protette dove hanno fotografato e ripreso i cinghiali mentre facevano il bagno in mare con i turisti..
Credimi, come "carattere" la specie si è molto indebolita...
Saluti
M

da Marco B x Franco  26/09/2017 5.34

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Sarebbe la fine dell'umanita'.

da Franco  25/09/2017 15.30

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Se anche i cinghiali diventassero dei fi no cchietti.

da Franco  25/09/2017 8.57

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Il cinghiale e' cinghiale e si e' comportato da cinghiale vero.. io stesso sono stato caricato da cinghiali feriti almeno 8 10 volte ,ci mancherebbe solo che questi stupendi animali ancora rimasti allo stato selvaggio perdessero la loro proverbiale aggressivita'. Comunque sia anche io piu' di una volta ho vendicato i miei adorati cani.

da Franco  25/09/2017 8.56

Re: UN'APERTURA DA RICORDARE O FORSE… DA DIMENTICARE?

Grazie per la segnalazione ...

Per un attimo ho temuto di essere finito in un sito
Porno....

Comunque, a pensarci bene, dovrei fargli causa davvero,
Magari con i soldi incassati mi ci sparerei un orso o un lupo..

Dove consentito ovviamente

In bocca a tutti
M

E....
Lasciamoli divertire

da Marcp B x Massy  19/09/2017 18.43
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