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feb12 12/02/2018
La discussione e il confronto, quella che oggi si definisce concertazione, sono strumenti necessari e insostituibi per ogni aggregazione civile.
Credo per questo che sia necessario partire da due elementi oggettivi:
1) il sentimento animalista e in particolare anti-caccia che aleggia nel Paese – e che si manifesta dai social media ai canali televisivi pubblici – sta condizionando sensibilmente l'approccio della politica nei confronti della materia faunistica e venatoria;
2) questo condizionamento avviene in un momento storico nel quale il sistema della gestione del territorio sta manifestando chiari segnali di crisi. Tanto più c'è bisogno di intervenire, tanto meno la ricerca del consenso sembra permettere di farlo.
Siamo in una situazione di impasse, di stallo: da una parte quello che si riassume con la parola «caccia», dall'altra un'opinione pubblica contraria a prescindere. Ovvero, da una parte una realtà, dall'altra un'opinione. La domanda è: può una realtà pesare meno di un'opinione?
Ovviamente per capire la realtà che sta dietro alla parola «caccia» occorre guardare alle cose con obiettività, senza lasciarsi influenzare dagli opinionisti.
Parlare di caccia è parlare di storia, tradizione, cultura, società ecc. ecc., ma mettiamo via questi elementi difficili e guardiamo in concreto, guardiamo ai dati, alla polpa.
In Toscana i 3/4 della superficie regionale sono adibiti alla caccia programmata: se quindi si parla di ambiente, quell'ambiente che ha reso famosa la Toscana nel mondo, non si può non considerare il contributo del comparto venatorio. Un comparto che conta in Toscana ben 75.000 cacciatori.
Tra i vari istituti che gravitano nel contesto faunistico-venatorio, tra ZRV, ZRC, Aziende faunistico venatorie, Aziende agrituristico venatorie, Aree addestramento cani (per dirne alcuni), si parla in Toscana di più di 400mila ettari di territorio.
Sul versante economico si sviluppano oltre 1.800.000 euro di concessioni regionali e oltre 8 milioni di euro derivano dalle iscrizioni agli ATC Toscani.
Sono invece 12.975.000 di euro quelli versati dai cacciatori toscani nelle casse dello Stato (per altro, per effetto del mancato trasferimento del 50% della tassa statale alle regioni – ai sensi del DPR 641 e del DMF .303 del 30/12/95 – la Regione Toscana non ha visto trasferire oltre 7 milioni di euro previsti per legge e che sarebbero ritornati come cifre destinate per investimenti e per il sostegno alla gestione faunistica)
Inoltre, per il solo 2017 sono circa 4 i milioni di euro che sono stati stimati per il pagamento dei danni alla fauna selvatica che, ricordiamo, sono una piaga che ricade solamente sulle tasche dei cacciatori pur essendo la fauna patrimonio indisponibile dello Stato.
Questi numeri come quelli dell’ associazionismo venatorio toscano (solo alla CCT aderiscono tramite le associazioni confederate oltre 45.000 iscritti) danno bene l'idea di un'organizzazione estremamente consistente e strutturata, soprattutto se paragonata a certo associazionismo ambientalista e animalista
La caccia è dunque una realtà concreta che pesa in termini di fatturato di centinaia di migliaia di ore di volontariato e di investimenti finalizzati ad un bene pubblico.
Siamo sicuri che nella discussione pubblica e nell'atteggiamento della politica si stia tenendo conto di questo scenario?
Siamo ad un punto di crisi in Toscana. Per anni regione modello e oggi realtà in forte crisi. Uscire dalla crisi è un fatto ineludibile e per farlo occorre ristabilire la dimensione del confronto e della concertazione: come dicevo, questo elemento, per anni alla base dei buoni risultati raggiunti, è venuto meno e non per nostra volontà.
La crisi dell’ATC è un dunque un fatto irreversibile? Noi crediamo di essere molto vicini a questo punto limite. Possiamo ipotizzare un dopo ATC? Secondo noi è necessario farlo. Siamo convinti che la Toscana – che da sempre ha svolto un ruolo di anticipazione dei processi politici in materia di caccia e gestione (la 157 è nata qui) – possa costruire le basi per un nuovo modello di caccia in questo Paese.
Tra le sfide dovremo pensare, ad esempio, a come saldare la socialità della caccia alle esigenze del mondo agricolo, oppure a come salvaguardare l'ambiente e la bio-diversità nella ormai cronica assenza di risorse. Sono queste le prime riflessioni che sentiamo l'urgenza di porre sul tavolo dei nostri interlocutori.
Francesco Rustici *
* Presidente di Arct.
Tags:26 commenti finora...
Re: Toscana a una svolta Sono d'accordo, però la caccia non può essere vista solo in ambito regionale, questo è un grave errore. da L.b
28/02/2018
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Re: Toscana a una svolta L’articolo non l’ho letto tanto sono le solite cose trite e ritrite. Invece ho letto alcuni commenti da dove scaturiscono lamenti e lagnanze, pianti con strappamento di capelli sulla gestioni dei carrozzoni. Forse i più si sono dimenticati che un tempo, sponsorizzavano la 157/92 dove questi carrozzoni erano caricati. Ricordo a coloro, circa 4/500000 attuali, che sono loro che di questi fallimentari annunciati carrozzoni si devono prendere cura. Non certo quell’esiguo numero di cacciatori che erano contrari e soprattutto cacciatori di migratoria. E’ un fatto di onestà, di rispetto di se stessi ma è notorio che ai più l’onestà e il rispetto di se se stessi e un optional e si sono ritirati come le chiocciole quando si è trattato di lavorare a gratis. Ho anche letto di qualcuno che fa volontariato, vero o fasullo a me poco importa perché fa solo il suo dovere militando in un’associazione che ha favorito l’espandersi di questo fenomeni che truffa la maggioranza dei cacciatori. Invece di piangervi addosso, rimboccatevi le maniche e quando saranno piene di calli fatevi dare il cambio andando sempre a ricercarli tra le file di coloro che li hanno voluti e ancora insistono nel volerli. SARESTE’ PIU’ ONESTI CON VOI STESSI E CON GLI ALTRI. E MOLTO PIU’ RISPETTATI. CON 4/500000 “LAVORATI” NON VAGABBONDI PIAGNONI CONVINTI CHE GLI ATC SERVONO, CHE SONO UNA RISORSA PER I CACCIATORI E NON VANNO SMANTELLATI ,OGNI ATC DIVENTEREBBE UN EDEN . da Incominciate a lavorare e a gratis
23/02/2018
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Re: Toscana a una svolta ATTENZIONE. IL 4 MARZO, PORTE CHIUSE A MICHELA BRAMBILLA, ANGELO BONELLI, MONICA CIRINNA'. SONO TRE VOLTI DELL'ANIMALISMO CHE DOBBIAMO CONTRASTARE A PRESCINDERE DALLE NOSTRE SIMPATIE POLITICHE. IN QUEI COLLEGI DOVE SI PRESENTA QUESTA GENTE, DOBBIAMO ANDARE A VOTARE IN MASSA E VOTARE (TURANDOSI IL NASO) PER IL LORO AVVERSARIO DIRETTO (ESCLUDENDO I CINQESTELLE, OVVIAMENTE) da PEDROCCHI VALTER
22/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Eg. sig. Gianni, non credo che ci possiamo trovare in accordo ,io gioco carta di cuori e Lei risponde a picche.Intanto parlando di volontariato,è dalla mia tenera eta' che ne faccio, e so bene cosa vuol dire. Riguardo ai volontari autisti delle Autoambulanze,non per tutti è uguale, qualcuno percepisce rimborsi e lo ritengo giusto,ma pensare che negli ATC ci sia chi percepisce stipendi ,penso proprio che sia male informato.Riguardo ai volontari delle associazioni venatorie tanto di cappello ,per esempio ,alcuni miei amici iscritti nella stessa mia associazione Arci caccia , parlando per l'anno incorso abbiamo gia' organizzato 5 gare per il lancio di selvaggina ,immettendo sul territorio almeno 200 tra fagiani e starne per tutti i cacciatori in tutte le gare i bilanci sono stati passivi , le nostre donne volontarie per vocazione , ci preparano il mangiare x tutti , non solo volontarie ,ma mettono a tavola qualche decina di persone a GRATIS senza chiedere nessun contributo delle spese sostenute, e gli organizzatori anche se di poco ,si " Rufolano " per ripianare le perdite . Comunque vista la nostra distanza di pensiero , credo che non possiamo continuare a confrontarsi piu' di tanto per scritto , magari togliendo spazio ad altri. Speriamo in un prossimo futuro dove ci incontreremo e potremmo dialogare meglio . La saluto inviandole un grande " In bocca al lupo " per la prossima stagione venatoria da paggetti enzo
21/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Enzo se è come dice lei significa che i cacciatori se ne sbattono di tutto non partecipano a nulla e obbediscono alla associazione maggioritaria inoltre migratoristi e stanzialisti se ne fregano di chi governa l'atc...ma se davvero è così ben gli sta. Io Penso che se TUTTI gli iscritti al l'atc si potessero candidare a entrare nel consiglio e se si potesse votare anche in modo elettronico o per posta forse le cose cambierebbero. COMUNQUE ALMENO RENDERE GRATUITE TUTTE LE CARICHE SAREBBE IL MINIMO: NON SI LUCRA SULLE PASSIONI! PER LA CACCIA SI FA VOLONTARIATO GRATIS COME CHI GUIDA LE AMBULANZE! da Gianni
21/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Enzo se è come dice lei significa che i cacciatori se ne sbattono di tutto non partecipano a nulla e obbediscono alla associazione maggioritaria inoltre migratoristi e stanzialisti se ne fregano di chi governa l'atc...ma se davvero è così ben gli sta. Io Penso che se TUTTI gli iscritti al l'atc si potessero candidare a entrare nel consiglio e se si potesse votare anche in modo elettronico o per posta forse le cose cambierebbero. COMUNQUE ALMENO RENDERE GRATUITE TUTTE LE CARICHE SAREBBE IL MINIMO: NON SI LUCRA SULLE PASSIONI! PER LA CACCIA SI FA VOLONTARIATO GRATIS COME CHI GUIDA LE AMBULANZE! da Gianni
21/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Eg. sig. Gianni, forse ha ragione, proviamo a fare come dice Lei. Pero' si ricordi che si facendo si potrebbero escludere le associazioni di minoranza,a questo non aveva certamente pensato. Da considerare inoltre che la rappresentanza sarebbe sicuramente una esclusiva della associazione notevolmente maggioritaria ,quindi con automatica esclusione delle associazioni minoritarie che,insieme formano l'altro 50% dei cacciatori , compresi quelli con assicurazione privata . Inoltre Si deve pensare che, anche andando verso la sua proposta , avremo palesemente la prevalenza di una sola categoria al timone di comando , nella fattispecie le squadre e tutti coloro che sono orientati quasi esclusivamente alla caccia al cinghiale. Io invece faccio una proposta che non è di parte , azzeriamo tutte le Associazioni Venatorie , e facciamone una sola , forse potremmo pensare che alcune cose cambierebbero . per es: AVI, ( tradotto in Associazione venatoria Italiana ), che ne pensa ? Meditare ..........Buonagiornata da enzo paggetti
21/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Ah, dimenticavo: chiunque paga la quota dell'Atc (anche chi è assicurato privatamente) ha diritto a scegliere chi amministra i propri soldi!! Se no che democrazia e'??? da Gianni
20/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Ah, dimenticavo: chiunque paga la quota dell'Atc (anche chi è assicurato privatamente) ha diritto a scegliere chi amministra i propri soldi!! Se no che democrazia e'??? da Gianni
20/02/2018
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Re: Toscana a una svolta X ENZO:
....diversamente sarebbe pura e semplice DEMOCRAZIA...o sarà populismo anche il 4/3 prossimo??? da Gianni
20/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Sig. Gianni ! è logico che i membri in ATC rappresentanti delle AAVV , siano indicati dalle stesse. I cacciatori delle varie associazioni ( sia ben chiaro,quelle riconosciute a livello Nazionale)hanno titolo di eleggere democraticamente i loro organismi dirigenti , tra i quali in base ai requisiti personali e di esperienza, sennonchè di rappresentanza ,viene poi proposto come il referente nelle ATC , diversamente sarebbe puro e semplice populismo. da enzo paggetti
20/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Enzo io ho solo detto che i membri degli atc (in Toscana) vengono NOMINATI dalle AAVV e non eletti dai soci cacciatori, poi è chiaro che i comportamenti siano diversi. Non sono entrato nel merito delle decisioni prese per evitare querele ma se la magistratura decide di vederci chiaro fa pulito. IL PROBLEMA PER I DIRIGENTI SONO LE PROCEDURE PUBBLICHE PREVISTE PER GLI ATC CHE HANNO TAGLIATO LE UNGHIE ED È PER QUESTO CHE STANNO FACENDO CASINO. MA LO STANNO CAPENDO TUTTI PERCHÉ TRIPPA PER GATTI NON CE NE È PIÙ. da Gianni
20/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Buonasera Sig. Gianni,concordo con Lei riguardo alla rappresentanza delle ass.,all'interno delle ATC,pero' attenti a non fare di tutta l'erba un fascio .Che ci siano delle " Amicizie " tra alcune componenti dei vari comitati è palese ,pero' Lei che è cosi attento , vada a vedere le delibere che vengono approvate e poi ne faccia le sue obbiettive conclusioni . Oggi le ATC , sono obbligate a pubblicare tutte le decisioni assunte, se trovera' sempre l'unanimita' di voti , all'ora si deve preoccupare , ma la dove c'è dicussione di merito sui vari problemi , vedra' che troverà votazioni non sempre concordi , anche se in democrazia va sempre per maggioranza -Nel passato alcuni si sono anche dimenticati che rappresentavono i cacciatori e andavano avanti con L'amico dell'amico" ma se non erro molte sono state Commissariate ,altre invece si erano prestate a comprare azioni di banche ,altre invece .......................Meglio chiudere qui.Buonasera
da Enzo Paggetti
19/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Pedro hai cominciato male e hai finito bene. Infatti i dirigenti degli atc non li nominano i cacciatori ma i vertici delle AAVV molti dei quali in Toscana sono amministratori di società con scoop di lucro che forniscono servizi inutili aglicatc, cioè a se stessi a prezzi salati. Mai sono stati eletti i dirigenti degli atc, mai e poi mai!! Per il resto posso anche essere d'accordo, ma la caccia è un ottimo prodotto con un pessimo marketing perché il marketing costa molto. Hai presente la NRA americana? Quella associazione che tutela i possessori di armi negli USA? Ecco noi siamo agli antipodi. I nostri preferiscono generosi rimborsi spese!! da Gianni
19/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Pedro hai cominciato male e hai finito bene. Infatti i dirigenti degli atc non li nominano i cacciatori ma i vertici delle AAVV molti dei quali in Toscana sono amministratori di società con scoop di lucro che forniscono servizi inutili aglicatc, cioè a se stessi a prezzi salati. Mai sono stati eletti i dirigenti degli atc, mai e poi mai!! Per il resto posso anche essere d'accordo, ma la caccia è un ottimo prodotto con un pessimo marketing perché il marketing costa molto. Hai presente la NRA americana? Quella associazione che tutela i possessori di armi negli USA? Ecco noi siamo agli antipodi. I nostri preferiscono generosi rimborsi spese!! da Gianni
19/02/2018
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Re: Toscana a una svolta A me, Gianni, sembrava di averti risposto, almeno implicitamente. Comunque. I dirigenti degli ATC li nominano i cacciatori. Quelli che partecipano, non quelli che stanno al bar a protestare. La caccia di oggi non può essere più quella di ieri. Il mondo è complesso. I cacciatori hanno diversi competitors, mentre ieri se la dovevano vedere con gli agricoltori e basta. Il mondo, come sempre, è tutto un conflitto di interessi. Fra i più interessati alla caccia (i capipopolo) vedo gli armieri (titolari di armeria, dove tutti noi ci riuniamo per discutere delle nostre cose), seguiti dai canai (cinghialai) e dai cinofili (addestratori, commercio di cucciolate), da coloro che aspirano a un ruolo in politica (con stipendio), agli sportivi professionali (tiratori, sponsorizzati). Tutta gente per bene, che fa il suo con passione, ma che in qualche modo ne trae una gratificazione. La propaganda: se tu fossi attento conoscitore del sistema, avresti anche potuto fare un conto degli investimenti che il settore (tutto: produttori, aavv, ecc) ha profuso per "difendere" il bidone. Il fatto è che ognuno ha sostenuto tutto e il contrario di tutto, su spinte corporative non coordinate. E non sono state coordinate perchè ragionando con la pancia e non con la testa, ci siamo fatti convincere da questo e da quello invece che condividere obiettivi. Abbiamo creduto a chi ci prometteva la luna nel pozzo, invece di ragionare su progetti possibili. Adesso, all'ultima o alla penultima spiaggia, vediamo un accrocco di dirigenti che si fanno fotografare insieme, per paura, ma convinti che passato il 4 marzo ognuno ricomincerà a confliggere con l'altro. Divertiti, se ti va. da ripedro
19/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Premesso che la mia firma è quella di semplice cacciatore ,iscritto all'Arci caccia , se mi è concesso vorrei rispondere al sig. Rustici Francesco, quando fa riferimento al ruolo delle ATC in Toscana. Peccato che il Sig. Rustici non sia nato prima,altrimenti la sua proposta di alternativa alle ATC poteva essere presa in considerazione, anche se nell sue dichiarazioni fa solo critiche senza proporre delle alternative concrete.Entrando nel merito delle ATC , non capisco questa sua riluttanza, visto che da sempre sono luogo di potere della associazione nazionale primaria e sue collegate . L'associazione che il Sig. Rustici oggi rappresenta a livello Regionale ,non puo' esprimere rappresentanti nelle A.T.C in quanto per entrare in quest'ultime si deve dimostrare una tessera di appartenenza ad una associazione Nazionale riconosciuta .L'associazione che rappresenta il Sig. Rustici non ha certo i numeri di soci come da lui dichiarato . Lei sig. Rustici è giovane ,prima o poi vagando per le associazioni Venatorie trovera' anche quella giusta, magari lo proporranno alla presidenza di una ATC ,forse allora, nella circostanza potranno anche andare bene . Buona fortuna da enzo paggetti
16/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Premesso che la mia firma è quella di semplice cacciatore ,iscritto all'Arci caccia , se mi è concesso vorrei rispondere al sig. Rustici Francesco, quando fa riferimento al ruolo delle ATC in Toscana. Peccato che il Sig. Rustici non sia nato prima,altrimenti la sua proposta di alternativa alle ATC poteva essere presa in considerazione, anche se nell sue dichiarazioni fa solo critiche senza proporre delle alternative concrete.Entrando nel merito delle ATC , non capisco questa sua riluttanza, visto che da sempre sono luogo di potere della associazione nazionale primaria e sue collegate . L'associazione che il Sig. Rustici oggi rappresenta a livello Regionale ,non puo' esprimere rappresentanti nelle A.T.C in quanto per entrare in quest'ultime si deve dimostrare una tessera di appartenenza ad una associazione Nazionale riconosciuta .L'associazione che rappresenta il Sig. Rustici non ha certo i numeri di soci come da lui dichiarato . Lei sig. Rustici è giovane ,prima o poi vagando per le associazioni Venatorie trovera' anche quella giusta, magari lo proporranno alla presidenza di una ATC ,forse allora, nella circostanza potranno anche andare bene . Buona fortuna da enzo paggetti
16/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Pedro io sarò anche difattista ma tu non hai risposto ad una sola delle mie considerazioni ...a proposito complimenti per il nome che mi ricorda Raffaella Carra' e il suo Pedro di Santa Fe'... da Gianni
15/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Pedro io sarò anche difattista ma tu non hai risposto ad una sola delle mie considerazioni ...a proposito complimenti per il nome che mi ricorda Raffaella Carra' e il suo Pedro di Santa Fe'... da Gianni
15/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Per la caccia, è proprio il caso di dire che si stava meglio quando si stava peggio. Un fuciletto rimediato, cartucce caricate in casa con componenti raccogliticci, pantaloni con le toppe, e davvero tanta passione. Poi è arrivato il consumismo, l'agricoltura è morta: quella che c'è ora è industria senza un minimo di respetto per l'ambiente e tanti danni alla società. La scienza intasca soldi dalle multinazionali (ieri Monsanto, oggi Bayer) per ricerche che distruggeranno quella biodiversità che l'Europa dei burocrati (prezzolati) da una parte vorrebbe conservare e dall'altra fa di tutto per eliminare. Ultima cosa. Immagino che Gianni che leggo critico sia un cacciatore superimpegnato per cambiare la situazione, non al bar, ma sul terreno. Altrimenti ci faccia il piacere di continuare ad esternare al bar, dove la platea è più di bocca buona. Che ci siano cose da migliorare non ci sono dubbi, ma quando si critica senza costrutto, soprattutto giovani che un minimo di entusiasmo ed energia per fare ce l'hanno, vuol dire che si cerca la rissa e basta. Una volta si chiama disfattismo. da Pedro
15/02/2018
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Re: Toscana a una svolta basterebbe fare quello che la legge gia prevede.partecipare alla vita del territorio con giornate di volontariato sia in territorio libero alla caccia sia,dentro le strutture destinate alla salvaguardia della selvaggina(zone particolari,zrc,etc.).e' possibile che tutto cio' un tempo si faceva ed ora,non e' piu' possibile?c'e' bisogno solo di buona volonta',voglia di fare,pedalare e,poco parlare.ovviamente il tutto deve essere voluto anche dagli organi gestori degli atc........altrimenti parliamo di aria fritta..... da vet61
13/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Le cose (per la piccola stanziale di penna tipo fagiano e pernice rossa) andavano bene fino a che sul territorio c'erano cacciatori appassionati che "curavano" gli animali controllavano le covate, guardavano gli sfaldi e la trebbiatura, sistemavano in qualche modo i nocivi ecc. quando questi cacciatori sono morti o diventati troppo vecchi la cura è finita e gli animali spariti. Gli ATC nulla risolvono perché la caccia non ha bisogno di impiegati ma di guardie venatorie come una volta che facciano il lavoro di quei vecchi cacciatori ecco in quel senso alcuni di lavoro ci possono essere...QUINDI SI ATC CON UNICO CENTRO REGIONALE PER LA BUROCRAZIA E SI GUARDIE PROFESSIONISTE DIPENDENTI ATC SPARSI SUL TERRITORIO. Abolire 842 nella speranza di far soldi con la caccia sarà disastroso se mai ascolteranno quanto teorizzato nell'articolo da Mario
13/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Gianni.....concordo in quello che dici. Credo che, allo stato attuale gli atc non hanno più senso. Sono una barca non più in grado di galleggiare. I cacciatori sono diminuiti e di conseguenza le entrate, inoltre gli sono stati affidati parte dei compiti che prima svolgeva la provincia (vedi gestione zrc) e sopratutto.....hanno e vogliono mantenere una "struttura" costosa e di comodo per molti........ Se continua il calo di licenze con lo stesso ritmo attuale (più facile che aumenti....il ritmo)......sono alla frutto se non già al caffé. Eppure con una gestione oculata si potrebbe.....ma siamo in Italia!! da springer toscano
13/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Bene, l analisi è corretta....senza dubbio. Ma....le proposte nel concreto quale sono? In quale modo proponete di " saldare la socialità della caccia alle esigenze del mondo agricolo"? A dire il vero percepisco lotte interne e visioni diametralmente opposte non solo all' interno della categoria cacciatori (la guerra tra aa.vv) ma anche all' interno delle associazioni stesse. Gli stessi comunicati che vengono pubblicati qua evidenziano prese di posizione spesso molto diverse anche da appartenenti alla stessa aa.vv............l' impressione è quella di un "brancolare nel buio", un' adeguarsi al contesto....indipendentemente da quale sia!! Portate una proposta pratica e fattibile per poter cercare di afrfontare le sfide richiamate allora forse potremmo sperare di essere ascoltati. Coi comunicati che seguono il vento non si va da nessuna parte... da springer toscano
13/02/2018
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Re: Toscana a una svolta Leggo con preoccupazione quanto sopra. Soprattutto il voler superare gli atc e il voler andare verso società miste agricoltori/cacciatori (meglio: dirigenti venatori che intendono vivere di....caccia!!). Superare l'842 moltiplicare X 5 i costi e dividere per 50 i cacciatori praticanti, ecco quel che c'è in fondo al progetto. E che dire delle decine di società a SCOPO DI LUCRO create da dirigenti venatoribtoscani che fatturano milioni di consulenze a quegli atc in crisi diretti peraltro dagli stessi dirigenti venatori in pieno conflitto d'interessi? E come commentare il fatto che la caccia che è un ottimo prodotto abbia un così cattivo marketing se non dicendo che i suddetti dirigenti venatori preferiscono intascare faraonici rimborsi spese invece di spendere in costose campagne di stampa in favore della caccia? Eppure gli ATC li avete gestiti sempre voi ma i problemi nascono -guarda caso- quando una sentenza impone procedure pubbliche e non più privatistiche per gli appalti degli atc stessi....State portando la caccia in un vicolo cieco...e non per colpa della LAC! da Gianni
12/02/2018
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