Nonostante le oramai molte richieste di intervento da privati cittadini ed aziende agricole in tutto il territorio calabrese, nello specifico dalla Sila fino al Pollino, passando soprattutto per la Sibaritide dove ogni giorno si registrano situazioni di pericolo legate ad invasioni di cinghiali che, oltre a creare danni alle imprese agricole, agrituristiche e zootecniche, mettono in pericolo i cittadini, invadendo strade trafficate, centri abitati e cortili di casa, il governo regionale all’emergenza cinghiali non dà alcuna risposta al di là delle promesse.
Come affermava in un articolo il deputato e consigliere regionale di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, le riunioni convocate dalla Regione Calabria hanno avuto soltanto un effetto dilatorio, e ad oggi non si sa che fine abbiano fatto la annunciata modifica della legge sulla caccia e l’adozione del nuovo piano faunistico venatorio. Oramai la situazione è insostenibile e molti agricoltori le cui aziende sono messe in ginocchio dalle continue devastazioni provocate dai cinghiali,vogliono abbandonare e chiudere perché il danno da fauna selvatica, sebbene estremamente pesante e oneroso per loro, spesso non viene denunciato all’amministrazione per la complessità delle procedure burocratiche da adempiere e la scarsità dei fondi per i risarcimenti.
Ci aspettiamo presto che la Regione prenda provvedimenti, o che almeno diano la possibilità agli agricoltori privati ed ai proprietari delle aziende agricole con regolare porto d’armi uso caccia ed assicurazione, di abbattere i cinghiali sui fondi agricoli di proprietà o in conduzione così da frenare un pò questo fenomeno!