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giu10 10/06/2018
Oggi è una domenica di giugno. Se fossimo a settembre, da martedì, quando la nuova legge regionale sulla caccia verrà votata, i cacciatori piemontesi non potrebbero cacciare.
E questo per una legge, dicono, figlia del compromesso e della discussione, ma in realtà ciò avviene solo in Piemonte, perchè in nessuna altra regione si è pensato di togliere la caccia alla domenica per favorire non si sa bene poi quanti e quali turisti.
Venerdì ho aderito alla protesta e sono stato a Torino, da cacciatore convinto che la caccia non sia assolutamente un male, in primo luogo. E poi che i cacciatori devono conservare certi diritti come avviene in tutte le parti d’Italia.
C’era un mare di gente per dire basta, per dire che siamo stufi e che era meglio non averla questa legge e usare la vecchia legge nazionale 157: perché questa è figlia dell’inciucio, una legge da Prima Repubblica fatta da “accorducoli” dove non esiste programmazione.
Non vi è nulla di nuovo se non ulteriori divieti per accontentare gli ambientalisti vecchi e nuovi.
Togliere le domeniche di settembre per i turisti. Per quale motivo solo in Piemonte si inventano ste cose? E poi su che basi? Vorrei sperare di studi e statistiche ma credo proprio di no.
Noi piemontesi paghiamo come tutti i cacciatori italiani, lavoriamo gratis nei cda di Ca e Atc, facciamo censimenti e dobbiamo sempre solo subire i vizi e i diktat dei compagni verdi che manco partecipano se non con la lingua e dietro le scrivanie.
E forse poi nemmeno di tutti, perché mi pare di aver capito che anche fra chi questa legge l’ha votata non ci sia stata la piena condivisione di pensiero.
Concludo dicendo che sarei curioso se per un anno nessuno andasse a caccia come farebbe la Regione a coprire le spese senza le entrate.
Non illudiamoci però, i soldi dei cacciatori non servono per la caccia ma servono per tutto il bilancio regionale: mungere con gabelle e restrizioni e non concedere mai: questa è la caccia che vuole l’attuale Regione, che non trova affatto d’accordo i cacciatori.
Guido Dellarovere Tags:8 commenti finora...
Re: Piemonte: giusto dire basta caro saro calvo (ma che gioco di palole!), ma quella tessera venisse a mancare??? da mirco vatteroni
18/07/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta Sono molto in linea col suo pensiero, anche in Sicilia da diversi anni siamo nel baratro legislativo in materia venatoria, immagini che sono stati istituiti gli atc ma non esistono i comitati di gestione...tutto è deciso a Palermo da persone incompetenti che trattano i cacciatori come gli utili idioti perchè per questa dannata passione non guardiamo in faccia niente. Così quest'anno, forse ci toccherà andare a caccia il 1 ottobre o sorbirci un calendario farsa come quello dell'anno scorso, con le associazioni venatorie, quelle siciliane in primis, che sbandierano un grande risultato. Cosa si fà per una tessera...
da saro calvo
06/07/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta Dire BASTA andare a caccia significa RESA completa, dando grande soddisfazione a chi la caccia vuole chiuderla, aprendo la strada ad una caccia selettiva senz'altro molto più dispendiosa per i pochi cacciatori italiani I modi di lottare per avere certezza di un rispetto globale delle leggi vigenti ci sono, deroghe comprese, bastano le persone giuste al posto giusto ed una volontà politica da parte di chi la caccia la vuole veramente difendere. Questo mi sembra di non appartenere ad oggi alla classe politica Piemontese, sempre più vicina all'ambientalismo più estremo, vero nemico dei cacciatori, non solo piemontesi, frutto di infiltrati in coalizioni non solo dell'attuale governo da poco insediatosi, ma in tutte quelle forze politiche in cui stanno cercando celebrità, onori ed ...oneri.
da mirco vatteroni
28/06/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta "se per un anno nessuno andasse a caccia": Bravo, comincia tu e non limitarti ad un anno e basta: fai 10 o 20. Saluti da Enzo
18/06/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta Grazie "W la caccia " Non sapevo di essere un sostenitore Berlusconiano cmq speravo troppo che molti capissero quello che volevo dire . i Piemontesi che conosco abbastanza dato che ho lavorato in Piemonte per Svariati anni,faranno quello che credono meglio senza che il mio parere li influenzi ,io me ne farò una ragione !!!! da Mauro Roma
18/06/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta Oggi come non mai la giunta rossa si è espressa in favore dell'ambientalismo più estremo, che , se non riescono oggi a raggiungere l'obbiettivo preposto, poco ci manca. I cacciatori in Piemonte sono ormai ridotti al lumicino, anche perchè "pensano" troppo alla loro caccia tradizionale ( stanziale, con particolare riferimento alla lepre), dimenticandosi che la caccia alla migratoria è parte integrante e fondamentale per la salvezza di un progetto non tanto condiviso che è la sopravvivenza delle A.T.C. Il migratorista oggi paga una uguale parcella dello stanzialista per i quali gli Ambiti riversano nelle quasi totalità degli investimenti ( ripopolamenti, censimenti, catture, etc.) in molti più dei casi con danari gettati al vento. Ecco che si propone di aprire ai cacciatori foranei in modo più massiccio, per riuscire ad arginare quei disavanzi di bilancio che portano o hanno portato molto AMBITI AD ESSERE COMMISSARIATI .
da mirco vatteroni
18/06/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta Verissimo, ma se è quel famoso Mauro Roma sostenitore berlusconiano, con gli sberloni presi ultimamente sarebbe proprio lui quello che dovrebbe rivedere il proprio voto. da w la caccia e i politici che non tradiscono
18/06/2018
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Re: Piemonte: giusto dire basta La democrazia vuole che sia la volontà popolare a decidere sullle questioni comuni , i Piemontesi hanno il governo che si meritano !!!! Quando i cacciatori vanno a votare devono subire DEMOCRATICAMENTE le conseguenze delle proprie azioni .. E chi vuol capire capisca . da Mauro Roma
13/06/2018
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