Decisamente vergognosa la strumentalizzazione che gli animalisti stanno facendo dell’incidente di caccia accaduto in provincia di Imperia, dramma che purtroppo ha spezzato la vita di un giovane ed ha irrimediabilmente rovinata quella di un altro.
L’opera di informazione sul corretto uso delle armi da caccia garantisce la riduzione ai minimi termini degli incidenti di caccia ma non riesce purtroppo ad eliminarli del tutto.
Capita purtroppo, come nel caso di Imperia, che o per un attimo di disattenzione o per l’accadere di una tragica fatalità, un proiettile sparato da un’arma da fuoco possa involontariamente causare un tragico incidente che deve essere considerato per quello che è e cioè un tragico incidente e non la dimostrazione della necessità di vietare la caccia per motivi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale.
A coloro che prendono a pretesto l’incidente di caccia di Imperia per chiedere il divieto di caccia su tutto il territorio nazionale, chiediamo cosa si dovrebbe fare a fronte degli oltre 8.000 decessi che mediamente avvengono ogni anno in Italia all’interno delle mura domestiche (Fonte INAIL), forse vietare l’accesso nelle case degli italiani?
Oppure cosa si dovrebbe fare a fronte dei circa 4.000 decessi che avvengono mediamente ogni anno sulle strade italiane per incidenti stradali? (Fonte Eurispes), dovremmo forse vietare la circolazione stradale in tutta Italia?
Cosa dovremmo poi fare a fronte degli oltre mille decessi che avvengono mediamente in Italia sul posto di lavoro (Fonte Osservatorio indipendente di Bologna Morti sul Lavoro), dovremmo forse vietare alle persone di andare a lavorare?
A fronte degli oltre 500 decessi che avvengono mediamente ogni anno in Italia in montagna fra escursionisti e sciatori (Fonte Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), cosa si dovrebbe fare, vietare lo sport dello sci o dell’attività speleologica?
A fronte delle 400 persone che mediamente annegano ogni anno in Italia durante le vacanze, cosa si dovrebbe fare, vietare l’accesso al mare o alle piscine a tutte le persone durante i periodi estivi?
A fronte degli oltre 40 persone che mediamente muoiono in Italia tra i cercatori di funghi (Fonte Soccorso Alpino), cosa si dovrebbe vietare l’attività di ricerca dei funghi su tutto il territorio nazionale?
A fronte delle oltre 300 persone che muoiono mediamente ogni anno in Italia andando in bicicletta, cosa si dovrebbe fare, sequestrare tutte le biciclette presenti sul territorio nazionale ed obbligare tutti ad andare a piedi, nonostante le centinaia di decessi causati ogni anno dagli investimenti automobilistici o per le scivolate a causa del ghiaccio sulle strade e sui marciapiedi?
Come si può ben costatare, se si affrontano le questioni con razionalità e non con gli occhi accecati dal furore ideologico, purtroppo non esiste nessuna attività umana che sia esente da rischi e tra tutte queste la caccia risulta essere oggettivamente di gran lunga una delle meno pericolose, nonostante venga esercitata utilizzando delle armi da fuoco.
Con questo non si vuol minimizzare la gravità e la drammaticità dell’incidente di caccia di Imperia, collocando però questo sporadico episodio nelle sue reali dimensioni e non utilizzandolo come pretesto per giustificare la richiesta di vietare la caccia su tutto il territorio nazionale, frutto di un deprecabile approccio ideologico da parte di squallidi personaggi che parrebbero più propensi alla speculazione che a garantire la sicurezza dei cittadini.
Sergio Berlato