Come deciso dal consiglio direttivo del Parco del Circeo e da una delibera del direttore del Parco, Paolo Cassola, parte in questi giorni il Piano di gestione del daino all'interno dei confini del Parco. I daini, introdotti nel Parco nel 1953 nell’ambito dei programmi di allevamento della selvaggina da ripopolamento, svolti dall’ex Azienda di Stato delle Foreste Demaniali e mantenuti all’interno di un grande recinto di 400 ettari, sono fuggiti dalla cattività e hanno dato origine alla popolazione che occupa attualmente l’intera Foresta, con densità variabili.
Saranno abbattuti almeno 350 capi. La popolazione dei daini dovrà, infatti, essere ridotta del 30 per cento, ogni anno e per i prossimi tre anni. Contrario l'ex sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, secondo cui l'operazione costerà circa 170 mila euro. “Si prevedono “battute” notturne per far convogliare i daini in “corral” mobili di almeno mille mq, che sono dei recinti-prigione, un po’ come la “camera della morte” della mattanza dei tonni. Appostati su altane a circa 15 metri da terra, ci saranno i fucilieri di Sua Maestà il Parco, che saranno equipaggiati con “fucili a canna rigata, di calibro non inferiore a 6,5 millimetri, dotati di cannocchiale di mira a 12 ingrandimenti” e adatti alla visione notturna. I capi uccisi avranno la loro bella targhetta graffata all’orecchio. Il Parco arriva perfino a calcolare un peso medio di 40 chili per capo, e quindi un totale di 14.000 chili di carne fresca da immettere sul mercato”.