La Commissione Ue ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia Ue (il passo antecedente alle multe milionarie) per la mancata attuazione di varie disposizioni del regolamento comunitario contro la diffusione delle specie esotiche invasive a tutela della biodiversità. Come anche Bulgaria, Irlanda, Grecia, Lettonia e Portogallo, l’Italia non ha elaborato, attuato e comunicato alla Commissione un piano d'azione per contrastare i principali vettori di introduzione e di diffusione di tali specie esotiche invasive.
Su questo tema nel giugno 2021 la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a 18 Stati membri. Da allora 11 nazioni hanno adempiuto ai loro obblighi e uno di essi adotterà tempestivamente le misure mancanti. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, i restanti sei Stati membri (Bulgaria, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia e Portogallo) non hanno affrontato interamente le carenze segnalate. La Commissione ritiene che gli sforzi profusi finora dalle autorità dei sei Stati membri siano stati insoddisfacenti e insufficienti e ha pertanto deciso di deferirli alla Corte di giustizia dell'UE.
Il regolamento sulle specie esotiche invasive, entrato in vigore il 1º gennaio 2015 e vertente sulle specie considerate "di rilevanza unionale", comprende attualmente 88 specie. Gli Stati membri devono adottare misure efficaci per prevenire l'introduzione deliberata o accidentale nell'UE di tali specie, individuarle e adottare misure di eradicazione rapida in una fase precoce dell'invasione o, se le specie sono già ampiamente radicate, adottare misure per eradicarle, tenerle sotto controllo o impedire che si diffondano ulteriormente.
Le specie esotiche invasive possono provocare l'estinzione locale di specie indigene a causa della concorrenza su risorse limitate quali cibo e habitat, dell'interriproduzione o della diffusione di malattie. Possono alterare il funzionamento di interi ecosistemi compromettendone la capacità di fornire servizi preziosi, come l'impollinazione, la regolazione delle acque o il controllo delle inondazioni.
"L’azione preventiva, oggetto della decisione di deferimento alla Corte, è un investimento essenziale in quanto è molto più efficace e meno costoso prevenire l'introduzione di specie invasive che affrontare e mitigare i danni della loro diffusione", ricorda la Commissione Ue.
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