Coldiretti Pisa è tornata a far sentire la propria voce dopo l'attacco subito da un runner a Noce, frazione di Vicopisano, aggredito e ferito da due lupi. L’associazione di categoria ha ribadito la necessità di affrontare la crescente presenza dei lupi, definita “fuori controllo,” non solo come una questione di gestione faunistica, ma anche come un tema di sicurezza sociale.
Marco Pacini, presidente di Coldiretti Pisa, ha evidenziato come l’equilibrio tra uomo e lupo, così come quello con i cinghiali, sia ormai compromesso. "La presenza sempre più frequente di lupi in aree urbanizzate e vicine agli abitanti impone di ampliare l’osservazione oltre il mondo degli allevatori. È una questione che riguarda la sicurezza di tutti. Se negli anni '70 il lupo era una specie minacciata, oggi la situazione è ben diversa: il progetto di ripopolamento ha avuto successo, ma adesso è necessario riportare l’equilibrio".
Secondo i dati forniti da Coldiretti, negli ultimi cinque anni in Toscana si sono verificati quasi 2.500 episodi di predazione, con 7.405 animali uccisi, di cui il 95% pecore. Questo fenomeno ha contribuito alla chiusura di un centinaio di stalle dal 2011, accelerando lo spopolamento delle aree rurali e causando danni alla biodiversità e all’economia agricola.
Pacini ha sottolineato come, storicamente, gli allevatori abbiano convissuto con i lupi, ma oggi la situazione è fuori controllo. Le predazioni stanno devastando le filiere zootecniche, così come i cinghiali danneggiano le colture tradizionali. Coldiretti chiede alle istituzioni un intervento deciso, con l’introduzione di un Piano nazionale ispirato ai modelli adottati da Francia e Svizzera, per proteggere gli allevatori e salvaguardare le aree montane.
"Senza pascoli – conclude l’associazione – le montagne si spopolano, l’ambiente si degrada e il rischio di frane e alluvioni aumenta, mettendo in pericolo anche le città".