|
 E' un piatto di origine Maremmana dell'entro terra di Grosseto. Ha origini medievali, difatti nasce proprio con la scoperta di nuove spezie ed alimenti provenienti da altri paesi. E' chiamato cinghiale in dolce-forte poichè la rustichezza della carne selvatica del cinghiale incontra la delicatezza della cioccolata fondente creando così un contrasto di sapori sensazionale.
PROCEDIMENTO: Dopo aver tagliato la carne a cubetti, rosolarla in un fondo preparato con sedano carota e cipolla.una volta che la  carne è ben dorata coprire con dell'acqua e lasciar cuocere a fuoco lento per il tempo necessario che il cinghiale sia ben cotto e la carne ammorbidita, aggiungendo via via l'acqua man mano che evapora(generalmente servono dalle 3 alle 4 ore). Quando si è raggiunta la cottura desiderata lasciare evaporare tutto il liquido dopodiché sfumare con del cognac quanto basta(circa un bicchiere), aggiungere prugne secche tagliate a metà,uvetta e lo zucchero precedentemente sciolto in mezzo bicchiere di aceto rosso. A cottura terminata aggiungere i pinoli tostati e la cioccolata a scaglie,amalgamare e servire caldo. Si puo' servire su un letto di patate preferibilmente non troppo salate.
Ricetta inviata da Alberto Boretti
|