Laguna Veneta: finanziato dall'UE il progetto dei cacciatori
Laguna Veneta: finanziato dall'UE il progetto dei cacciatori giovedì 6 febbraio 2014 | |
Ancora una volta i cacciatori dimostrano di essere i primi veri ambientalisti sul territorio. Ha infatti ottenuto l'agognato finanziamento europeo SeResto, il progetto di ripristino ambientale dell'Associazione Laguna Venexiana – Onlus, che si occupa già da alcuni anni di riequilibrare la biodiversità in laguna attraverso la piantumazione delle fanerogame, alghe essenziali per la proliferazione delle specie tipiche della zona, anatre comprese. Il progetto, che si avvale del volontariato di cacciatori e pescatori, sotto la supervisione di Ispra e in collaborazione con l'Università di Venezia, è ora a tutti gli effetti un progetto LIFE+ Natura 2000. Il che significa, dato il riconoscimento europeo, che con il loro lavoro quotidiano e gratuito, con la loro dedizione e il loro impegno, questi valorosi cittadini hanno dimostrato di avere a cuore la salute ambientale della laguna molto più che le tante associazioni ambientaliste della zona.
La strada intrapresa da Massimo Parravicini, presidente dell'Associazione Laguna Venexiana (presiede anche l'Associazione Cacciatori Veneti provinciale), è quella giusta. A confermarlo, oltre al finanziamento UE e alle autorevoli collaborazioni, ci sono i risultati già ottenuti, oggetto di un recente convegno tenuto lo scorso 27 gennaio nell'Auditorium di Campo Santa Margherita dell'Università di Venezia, dove Parravicini ha potuto illustrare attività e obbiettivi del progetto di fronte ad una platea di studiosi disposti ad imparare dall'esperienza sul campo dell'associazione. E' infatti indubbio che questo tratto di costa sia stato abbandonato al degrado e che ad opporsi all'inesorabile declino delle specie ittiche e, conseguentemente dei tanti uccelli acquatici che frequentavano la laguna, siano stati solo e soltanto coloro che vivendo di un'economia rurale, hanno vissuto sulla propria pelle questi cambiamenti. E ad essi si sono ribellati con tutte le loro forze.
Il fine ambientale (e quindi al di là degli interessi di categoria), è chiaro. Oltre alla piantumazione delle fanerogame, l'associazione sostiene gli agricoltori che utilizzano metodi di coltivazione biologica e l’uso di tecniche a lotta integrata; si occupa del ripopolamento di specie ittiche inserite dall’Unione Europea nella lista rossa di animali da salvaguardare; della sensibilizzazione agli enti competenti per le immissione di acque dolci, dei controlli e delle verifiche di habitat e specie; organizza eventi pubblici per chiamare i cittadini alla cura dell’ambiente (come le feste per la Cultura Rurale e Lagunare), dove si dà l'opportunità a bambini e alle loro famiglie di conoscere l'interdipendenza fra l'ambiente lagunare e la civiltà rurale che in esso opera. Inoltre, come abbiamo più volte riferito anche su questo sito, si occupa fattivamente della raccolta d’immondizia e materiali inquinanti abbandonati nella laguna e della immissione di acque dolci e del controllo di queste zone (Sile).
L'auspicio è quello infine di promuovere lo sviluppo economico dell'area attraverso la cura ambientale preservando e incentivando le attività tradizionali, oltre che quello di arrivare alla realizzazione di un grande centro di educazione ambientale, dove far diventare lo studio e la ricerca il fulcro per una corretta gestione del territorio. |
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