Con i voti favorevoli della maggioranza Pd-Idv- Sel e l'astensione di Pdl, Rifondazione e Lega, il Consiglio provinciale di Firenze lo scorso 25 gennaio ha approvato il n uovo regolamento per
l'autorizzazione e l'uso degli appostamenti fissi di caccia. Il documento è il risultato di un percorso che ha visto il coinvolgimento delle associazioni venatorie, ambientaliste e agricole per adeguare il regolamento alle nuove disposizioni regionali.
E' stata accolta la proposta ambientalista di uniformare le distanze dei nuovi appostamenti fissi dagli istituti a divieto di caccia, ripristinando ai 400 metri dalle zone ed oasi di protezione anche la distanza degli appostamenti fissi, anziché i 300 metri fissati dal precedente regolamento. "In questo modo viene riaffermata - ha spiegato la Vicepresidente Laura Cantini - la funzione delle aree in cui possa trovare sosta e rifugio la fauna migratoria". Non potendo però negare i diritti acquisiti, sono mantenuti gli appostamenti autorizzati a distanza dai 300 ai 400 metri da tali aree purché intestati allo stesso titolare.
Un'altra richiesta del Wwf, con la proposta di non autorizzare nuovi appostamenti nelle Zone di protezione speciale, sarà approfondita in sede di Piano faunistico venatorio (con il quale vengono individuate le zone in cui sono collocabili gli appostamenti fissi). Il Piano faunistico venatorio provinciale 2012-2015 è in fase di elaborazione ed è prevista la sua approvazione entro 180 giorni dall'apporvazione del Piano regionale agricolo forestale attualemnte all'ordine del giorno in Consiglio regionale.
Respinti due emendamenti presentati dal consigliere Pdl Piergiuseppe Massai, che puntavano a mantenere la distanza di 300 m dalle aree di tutela, quella approvata, ha dichiarato Massai "è una misura che ha una parvenza ambientalista ma non incide sulla salvaguardia dell'ambiente stesso: c'è un mondo - ha aggiunto - che la caccia vuole semplicemente eliminarla".