La caccia non è un'attività come le altre. Richiede tempo, pazienza e una dedizione quasi totale.
E' proprio per questo che Carmine Aufiero, giovane cacciatore di San Marzano sul Sarno (SA), la considera "passione rara, per poche, ottime persone".
Per lui è stato un avvicinamento graduale e niente affatto scontato, solo dopo essersi appassionato all'addestramento dei rapaci con Arcione e Bartolomeo Maio, due falconieri delle maitine di Pesco sannita.
Oggi si dedica a diverse forme di caccia, con una
predilizione totale per gli ungulati "lascio tutto se ho da fare una battuta al cinghiale o un appostamento al cervo" ci dice. La sua fo
rma preferita è la c
accia con l'arco, che pratica con un monolitico fatto interamente in legno di palissandro e costruito su misura per lui da un maestro arcaio.
A caccia ci va spesso con la compagna Lavinia (già apparsa tra le nostre amiche), appassionatissima come lui e felice di seguirlo. Carmine crede fermamente che
tutti i cacciatori debbano impegnarsi maggiormente per migliorare le cose, lui nel suo piccolo ha già iniziato diventando presidente del circolo della Libera Caccia di San Marzano, da cui spera di poter realizzare diversi progetti.
"La caccia - dice - è salvaguardia dell'ambiente o almeno così dovrebbe essere. Quindi - sottolinea - dovremmo essere noi cacciatori ad avere un po' più di buon senso e riscoprire quei valori di cui la caccia è fatta:
etica, insegnamento per il futuro, vigilanza sul territorio. Sono convinto che è solo se rispettiamo l'ambiente e la natura in ogni singolo momento, lei alla fine ricompenserà tutti i sacrifici cui ci sottopone la vita di tutti i giorni".
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