Riceviamo e pubblichiamo:
La Corte Costituzionale, con Sentenza del 26 gennaio 2012, ha espressamente sancito la “legittimità dei pareri motivatamente emessi in tema di prelievi in deroga dagli Istituti Faunistici Regionali o, in loro assenza, dei Comitati Tecnico-Scientifici composti da un esperto in materia di Ambiente e Fauna Selvatica, un esperto in materia di Coltivazioni Agricole e un esperto in materia di Sanità Pubblica”, purché costituiti tramite Deliberazione di Giunta Regionale.
Tali pareri “non configgono pertanto coi parametri costituzionali sia riguardo alla violazione dei vincoli derivanti dal rispetto dell’ordinamento comunitario, sia riguardo alla competenza legislativa statale in materia di tutela dell’ambiente”.
La stagione venatoria appena conclusa è stata sicuramente la peggiore che l’Umbria abbia mai vissuto, per alcune discutibili e immotivate scelte politiche ratificate dalle Istituzioni e per la colpevole e assoluta mancanza di coraggio delle stesse per riaffermare la legittimità della propria autonomia legislativa e normativa in tema di caccia in generale e di prelievo in deroga in particolare.
Mai l’Umbria venatoria è stata scossa da così tante e prolungate polemiche, alimentate anche da furbesche dichiarazioni di “condivisione unitaria delle scelte in sede di Consulta Regionale” da parte di TUTTE le Associazioni Venatorie, mai come nell’ultimo anno le dichiarazioni di buoni intenti e le promesse propinateci dai Rappresentanti Istituzionali, “autonominatisi paladini dei cacciatori”, si sono poi trasformate in cambiali insolute e in protesto.
Bastava poco per attenuare “in corsa” le proteste e il malcontento (non certo il solo togliere il termometro dall’orifizio della Beccaccia), era sufficiente, per fare un esempio, regalare con coraggio alla nutrita e tartassata fetta dei migratoristi un paio di mesi di legittimo prelievo in deroga del Fringuello, per il quale il nostro Stincardini, in collaborazione con il Dott. Lino Volpi del Servizio Faunistico della Provincia di Perugia, ha prestato gratuitamente le proprie conoscenze in materia, per far riconquistare ai “paladini” un po’ di credibilità.
Niente di tutto questo è stato tentato e ora sorge spontanea una domanda:
-era sconveniente per “qualcuno” avallare politicamente il lavoro tecnico sul prelievo in deroga del Fringuello perché targato LIBERA CACCIA o il tutto è stato cestinato perché i politici sanno cambiare coraggiosamente e rapidamenete “pelle”, ma non hanno le “palle”?
Ora sappiamo, grazie al coraggio della Ragione Sardegna, che Istituti Faunistici, Comitati Tecnico-Scientifici e OSSERVATORI DEGLI HABITAT NATURALI E DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE ratificati con Delibere di Giunta Regionale hanno il loro peso e la loro legittima autonomia in tema di prelievi in deroga.
Abbiamo inviato all’Osservatorio Regionale della Regione Umbria, istituito addirittura nel 1994 e che dal 2009 viene finanziato con una percentuale delle tasse pagate dai cacciatori, la Sentenza n° 16/2012 della Corte Costituzionale affinché ne studino i contenuti virgole comprese e si attivino, in stretta collaborazione con gli Uffici Caccia delle Province, per predisporre in tempi utili l’iter procedurale per il prelievo in deroga delle specie Storno e FRINGUELLO per la prossima stagione venatoria, da sottoporre al previsto parere “non più vincolante” dell’ISPRA.
L’Istituto di Ozzano non ha più alibi per emettere un “non parere” per mancanza di dati…la Regione dell’Umbria e l’Osservatorio Faunistico Regionale hanno invece i dati necessari e non hanno più l’alibi “ISPRA” per non deliberare in materia.
Per concludere, invieremo sempre all’Osservatorio Faunistico Regionale, bruciando i tempi, le parti essenziali del documento di 85 pagine redatto dal nostro Ufficio Tecnico-Legislativo Nazionale Fauna Selvatica (Amore, Cannas, Stincardini), per avviare la discussione sul calendario venatorio 2012/2013…le negative esperienze vissute nel 2011 ci impongono la giusta e necessaria autonomia.
Uffico Stampa ANLC Umbria