C'è sconcerto e preoccupazione in Campania dopo le modifiche approvate tramite la legge finanziaria alle norme sulla caccia. “Nuove regole che pongono ulteriori restrizioni e balzelli ai cacciatori – sottolinea il Presidente della Federcaccia di Salerno, Luigi Spera – con una evidente discriminazione tra chi pratica la caccia alla selvaggina migratoria e coloro che invece praticano quella stanziale, sia nel numero di giornate fruibili da 30 a 66 per tutta l’annata venatoria, sia per la quota a loro carico da € 61,98 a € 30,99”.
“Appare assurdo che un cacciatore debba prenotarsi anche nel proprio territorio di residenza fosse pure per una semplice camminata – continua il presidente di Federcaccia - la differenziazione tra caccia migratoria e stanziale porta inoltre all’ impossibilità di stabilire l’indice di densità venatoria all’interno di ogni singolo ATC (cosa prevista dalla Legge 157/92) e tantomeno sarà possibile “prenotarsi” nella stessa giornata perché verrebbe a mancare il confronto dei vari indici.
Il concetto di caccia alla migratoria “solo in regime di mobilità” si scontra con il diritto alla caccia che ogni appassionato acquisisce con il pagamento delle tasse governativa e regionale come avviene in ogni altra regione d’Italia. Quello che poi non si riesce proprio a capire – continua Spera - è per quale motivo la Regione Campania si debba appropriare di questi ulteriori 30,99 euro. Evidentemente, chi amministra ha deciso di “uccidere” la caccia”.