“In poche righe, è stata praticamente abolita la caccia in Campania”. Lo dichiara una nota del Coordinatore di Caccia Ambiente Campania, Francesco Rosario Simonetti, in merito all'approvazione della legge 1 del 27/01/2012, che ha modificato le regole sugli accessi agli Atc.
“Questi signori, infatti – sottolinea Simonetti - pretendono (senza conoscere, evidentemente, la materia) che i cacciatori debbano necessariamente richiedere un primo ATC (nella propria residenza anagrafica e previo consenso degli organi di gestione ed il pagamento della quota di accesso) per la sola fauna stanziale. Senza tenere minimamente in conto che il 90% dei cacciatori campani (o invece, magari, facendo affidamento proprio su questo) svolge come unica attività la caccia alla migratoria”.
Inoltre per cacciare la migratoria bisogner�pagare un ulteriore balzello, (pari alla somma prevista al comma 1, lettera d) dell’art 38) ovvero fino ad altri 38 euro, per avere il diritto a 30 giornate di caccia previa prenotazione (con il rischio di vedersele rifiutate). In sostanza si dovrà pagare il doppio per fare quello che fino al 2011 costava la metà, sottolinea il coordinatore di Caccia Ambiente.
Simonetti si appella ai cacciatori campani, affinchè si costituiscano in comitati di protesta. “Rivolgetevi ai vostri circoli venatori – dice rivolgendosi ai titolari di licenza -. Chiedete di farsi parte attiva di questo movimento e se si rifiutano o si inventano giustificazioni, non esitate, cambiate associazione finché non troverete quella che sostiene la lotta. Al peggio, costituitevi come circoli autonomi. Le assicurazioni venatorie si possono fare e sono perfettamente legali anche presso agenzie assicurative private”. Simonetti invita anche ad organizzare un movimento di lotta su facebook, collegandosi alle pagine di Caccia Ambiente Campania.