“L’EPS non ha mai preso parte a nessun Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, semmai fosse stato convocato, che avesse avuto per oggetto la trattazione della modifica introdotta, purtroppo ne siamo venuti a conoscenza solo a giochi fatti”. Con queste parole l'Ente Produttori Selvaggina della Campania rivolge pubblicamente l'invito alla Regione di fare chiarezza su chi tra i rappresentanti dei cacciatori avrebbe proposto questa maldestra modifica che penalizza i cacciatori.
L'associazione richiede anche delucidazioni su come la Regione intenda assicurare la residenza venatoria a tutti i cacciatori campani, in maniera tale che debba coincidere con la residenza anagrafica; inoltre come garantirà la superficie minima di territorio agro-silvo-pastorale che non potrà essere inferiore a 65.000 ettari per ogni ATC (ribadito all’art. 34) e come intende affrontare la questione dell’ATC di Napoli, che risulta avere un territorio agro-silvo-pastorale di 45.000 ettari così come risulta dal piano faunistico venatorio provinciale approvato a novembre 2011.
Per questo ed altro, L'Eps chiede di convocare immediatamente il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, affinché si faccia chiarezza sulla vicenda, e si intraprendano tutte le procedure necessarie da seguire, anche in funzione dell’approvazione del nuovo piano faunistico venatorio regionale. Nel frattempo l'ente si riserva di indicare a breve una strategia, "che possa comunque vedere unito il mondo venatorio campano su una proposta di revisione dell’ art. 34 e sulla modifica più ampia dell’intera legge regionale sulla caccia, rispetto anche ad una nuova perimetrazione degli ATC Campani, anche in vista dell’approvazione del nuovo piano faunistico venatorio regionale".
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