E' stato firmato oggi durante l'ultima giornata dell'Hunting Show un protocollo d'intesa tra Regione e Corpo Forestale dello Stato per il rafforzamento della collaborazione in materia faunistico venatoria. “Con questa firma – ha sottolineato Stival – si rafforza una partnership molto importante, che porterà reciproci benefici nella gestione di un settore tanto delicato come quello faunistico-venatorio. In questi anni i rapporti susseguitisi sono stati molto positivi e da oggi trovano una nuova evoluzione, grazie alla quale miglioreremo l’approccio a tante tematiche, amministrative e di gestione dell’attività sul territorio”.
Stival ha colto l’occasione anche per complimentarsi con gli organizzatori di Hunting Show 2012 “per il successo qualitativo e di pubblico ottenuto”. “La previsione di presenze – dice Stival – si va assestando su un più 20%, un risultato importante, che testimonia come il mondo venatorio sia composto non solo da tanti uomini e donne, ma anche da tanta genuina passione, che si traduce anche in importanti ricadute economiche grazie ad un indotto importante sia per la sua vastità sia per il ritorno commerciale che produce”.
“L’indotto economico correlato a queste attività è veramente vastissimo – ha aggiunto Stival - basta girare per gli stand per capire come caccia e pesca siano fonte di iniziativa imprenditoriale e di occupazione. Anche per questo, lo sottolineiamo con forza, dobbiamo fare di tutto per difendere questo mondo e queste passioni. Che debbono essere motivo d’orgoglio per la collettività in quanto matrice culturale indispensabile per comprendere il passato, vivere il presente, traguardare il futuro. Stival si è poi soffermato sull’impegno della Regione del Veneto per il settore faunistico-venatorio che “è rilevante e non facile, perché viviamo anni decisivi per il futuro della caccia”.
L'assessore ha fatto riferimento anche alle cacce tradizionali, “per le quali – ha detto - abbiamo chiamato a raccolta gli Europarlamentari al fine di porre in essere un’azione concertata che faccia capire le nostre buone ragioni a livello comunitario”; all’implementazione in calendario venatorio dei principi di sostenibilità avuto riguardo alle specie migratorie, gli oramai famosi “key concepts”, “che hanno imposto limitazioni che intendiamo rimuovere pur in un contesto di pieno rispetto degli obiettivi di tutela”; alla gestione degli impianti di cattura e quindi del servizio di rifornimento dei richiami vivi, settore per il quale l’Unione Europea chiede maggiori garanzie.“Ma mi riferisco anche – ha sottolineato Stival - all’occasione che abbiamo di ridisegnare, con il nuovo Piano Faunistico-Venatorio, nuovi equilibri nel nostro territorio tra domanda ed offerta venatoria, introducendo elementi di equità e modernità delle gestioni ed un chiaro indirizzo di auto-responsabilizzazione del mondo venatorio, indispensabile per rinsaldare su basi non retoriche ma effettive il rapporto con le imprese agricole e con l’intera collettività.
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