“Ritirare senza dilazione questo illiberale disegno di legge sostenuto dalla Giunta regionale e per converso passare subito alla discussione e conseguente approvazione della proposta De Lucia”. Questo quanto rivendica in merito alla riforma della caccia in Campania, il presidente provinciale Anlc Luigi Morelli con il sostegno, scrive, di migliaia di cacciatori pronti a far sentire tutto il loro peso anche in sede politica.
La proposta di riforma della legge regionale 8/96 presentata dal consigliere Pasquale De Lucia, all'epoca Presidente della VIII Commissione, fortemente sostenuta dal coordinamento delle associazioni venatorie campano, “apriva le porte ad una gestione della caccia fortemente rivendicata dai cacciatori campani – scrive Morelli - in uno spirito ampiamente liberatore consentendo un razionale principio di movimento sul territorio venatorio. Tale proposta avrebbe avuto certamente posto nella prospettiva di democratizzazione e liberalizzazione della gestione dellattività venatoria”. Poi De Lucia ha dovuto dimettersi per motivi di incompatibilità della sua carica regionale con altra carica statale e il disegno di legge è rimasto abbandonato in qualche cassetto.
E' così che, dice Morelli, si son fatti avanti i soliti anticaccia facendo presentare altro disegno di legge, che prevede altri balzelli per l’esercizio della caccia alla selvaggina stanziale, e altra quota pari per l’esercizio della caccia” alla migratoria facoltativa”. Come sappiamo, il testo riduce da 60 a trenta le giornate di caccia alla migratoria e’ impone altra prenotazione connessa al pagamento di una ulteriore quota di prenotazione.
“I cacciatori - chiude Marelli - ora non possono tollerare di subire arroganza e prepotenza di pseudo ambientalisti chiusi nel proprio orticello e dimentichi che la liberalizzazione anche nel mondo venatorio è frutto della espansione del mondo della democrazia oltre che delle necessità del momento , cosi come evidenziano gli impegni in campo nazionale del nuovo premier monti e della sua squadra di governo”.