''Portare a votare domenica 3 giugno il 50% + 1 dei cittadini piemontesi sarà un'impresa difficilissima”. E' il commento dei Radicali Salvatore Grizzanti e Bruno Bellano sulla data fissata dalla Regione per il referendum regionale sulla caccia. La decisione è giunta, lo ricordiamo, dopo diverse controversie e ricorsi che si sono protratti per anni, a partire da 60 mila firme raccolte ormai 25 anni fa dagli animalisti. “Ci impegneremo al massimo – spiegano anche a nome delle associazioni del comitato promotore - ma avendo ben presente il contesto passato e presente''.
Ma per Monica Cerutti (consigliera regionale di Sel) non è ancora detta l'ultima parola per poter accorpare il referendum alle elezioni amministrative. ''Crediamo – ha dichiarato - che sia necessario accorpare i due eventi - spiega - per garantire la maggiore accessibilità al voto per i cittadini e allo stesso tempo per ridurre i costi ad essi connessi evitando uno spreco evidente''. ''Entro il 13 aprile il Presidente Cota dovrà rendere ufficiale la data in cui si voterà il referendum: i tempi per trovare una soluzione a questo pasticcio ci sono - conclude - speriamo anche la volontà'''.
A nome della maggioranza risponde Mario Carossa (Capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale). ''Come al solito l'opposizione insegue i fantasmi invece di guardare al merito delle cose: per legge – spiega - il referendum regionale non si può accorpare alle amministrative; oltretutto, al voto locale andrà solo una piccola parte del Piemonte (80 Comuni su 1206). L'unico vero problema restano i costi di questo referendum, inaccettabili in un momento di crisi come quello attuale''.