Ha solo 19 anni Michele Ciotti ma è già un grande appassionato di caccia. E' stato il nonno ad istruirlo su tutto quel che c'era da sapere e a farlo innamorare di questa nobile disciplina.
Lui, che come tutti i ragazzi di hobby e passioni ne ha molti, alla caccia ha riservato uno spazio diverso, quello dell'impegno sociale. “Penso che sia importante – spiega - coltivare oltre all'interesse individuale anche quello collettivo. Ed è bello applicare questo principio anche nella tutela e salvaguardia del territorio”. Abita a Mondaino (RN), studia all'Istituto Tecnico Industriale Mattei di Urbino, ama la musica e sparare al tiro a volo.
A caccia va soprattutto a tordi, colombacci e beccacce e in generale apprezza ogni forma che gli permette di uscire con i cani da ferma. La licenza l'ha presa al compimento della maggiore età, quindi è alla sua prima stagione venatoria.
Nonostante la poca esperienza sembra aver ben chiaro il vero spirito della caccia. Secondo lui ogni cacciatore può tutelare nel suo piccolo l'ambiente.
Come? Per esempio “conoscendolo, amandolo e denunciando il mancato rispetto da parte dell'uomo (inquinamento, degrado, abbandono, ecc.)”. Non sono cose così ovvie, non per tutti. “Una piccola parte di noi cacciatori, purtroppo – sottolinea Michele - non ritiene così importante questo ultimo aspetto”.
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